QUOTE(tigertank @ Nov 17 2012, 02:34 PM)

Io resto dell'idea che il tamron 90mm sia l'inizio migliore ed immediato

Ritengo che Dario sia abbastanza intelligente da giungere alla conclusione che un obiettivo macro gli faccia risparmiare direttamente i pochi euro delle lenti close-UP; magari i tubi di prolunga se li riterrà necessari li acquisterà dopo; ma se non ha a disposizione un buon treppiedi con testa adeguata, a mio parere ovviamente, di foto macro ne farà pochissime.
QUOTE(dariorubeo @ Nov 17 2012, 02:56 PM)

grazie franco
utile e chiaro come al solito
pero quello che mi chiedo e perche senyo sempre parlare fi maf msnuale quando si dispone fi obiettivo von maf auto capusco la rifotta pdc generata dalla vicinanza vol sogetto.ma proprio non si tirsve in auto?
poi con sogetti mobili penso non si usi???
Si parla sempre di messa a fuoco in manuale in quanto la foto macro si effettua a distanze di messa a fuoco ridottissime; conseguentemente la PdC sarà anch'essa ridotta a pochi millimetri e quindi si dovrà lavorare con diaframmi abbastanza chiusi per guadagnarne qualche millimetro; mettere a fuoco in autofocus significherebbe il più delle volte avere a fuoco ciò che non interessa, quindi si effettua la messa a fuoco utilizzando il Live View ed ingrandendo per poter curare millimetricamente la messa a fuoco, ecco perchè nel mio primo intervento dicevo che è preferibile l'utilizzo di treppiedi e slitta micrometrica.
Per farti un esempio dove la MaF è per forza manuale ti posto questi due scatti
28 mm invertito su 50 mm
Visualizza sul GALLERY : 859.5 KBUtilizzo di un 28 mm invertito
Visualizza sul GALLERY : 340.7 KBin entrambi i casi la lente "frontale" (che sarebbe poi la lente del lato baionetta) era a poco più di 3 mm dal soggetto; nella seconda ho utilizzato un flash anulare per illuminare il fiore.
Ciao
Franco