@Silverblack: ho visto il link a cui facevi riferimento, del 40 micro DX invertito sul soffietto...
Interessante, anche se avrei dei seri dubbi riguardo alla possibilità di usare un obbiettivo del genere per fotografare insetti. Per esperienza, già il 105 a volte mi risulta un po' "corto" quando voglio avere ingrandimenti abbastanza spinti... Anche senza arrivare alla vera e propria macro (1:1). E' sicuramente una buona ottica, può essere "sostituito" ad un normale su DX, ma personalmente non lo acquisterei per usarlo prevalentemente come obiettivo Macro. A meno che uno non sia un'appassionato di fotografie a francobolli o voglia convertire in digitale una enorme quantità di dia...
@Korra: complimenti a te per i tuoi scatti ai jumpers. Io non mi sono mai cimentato, leggevo di un fotografo naturalista che per fotografarli aveva prima fatto degli studi sulla loro capacità si termoregolarsi, e li "raffreddava" (semplicemente tenendoli all'esterno durante la notte, senza alcuna "cattiveria" particolare) per poi fotografarli il mattino presto, ancora intorpiditi... Se me ne capita a tiro qualcheduno, proverò ad immortalarli anch'io :-) (per la felicità di Ilaria, naturalmente)
@Steinge: ma mi dici 'ndo li becchi tutti sti uccelli così colorati? Bellissima anche la seconda serie, bravo!
QUOTE(Bin @ May 31 2012, 01:09 AM)

Allora... La questione posta da Massimo mi ha fatto 'incartare'...
Ho ripreso in mano qualche appunto che condivido con voi:
Il TIRAGGIO o DISTANZA FOCALE è la distanza fra fra il piano principale che passa per il centro ottico ed il piano focale (o sensore) su cui si forma l'immagine.
La LUNGHEZZA FOCALE (o semplicemente FOCALE) definisce la capacità di messa a fuoco di una certa lente ed è la minima distanza focale (ovvero il minimo tiraggio) oltre cui la lente non mette più a fuoco.
Ciò significa che un soggetto posto virtualmente all'infinito sarà messo a fuoco al minimo tiraggio (alla focale indicata sul barilotto), mentre la messa a fuoco di un soggetto più vicino implica un allungamento del tiraggio o distanza fra piano principale e piano focale.
Quindi la focale è una distanza fissa per ogni lente e non varia. Ciò che può variare è il tiraggio; se il soggetto si avvicina sempre di più alla lente occorre distanziare sempre di più la lente dal piano focale (inserisco i tubi!).
Per avere un RdR=1 so che la distanza fra piano focale e lente deve essere pari a due focali
ovvero: un 50mm (che ha una focale=tiraggio minimo di 5 cm) cioè dovrà avere un tiraggio di 10cm, giusto? Quindi inserisco dei tubi che mi consentono di arrivare a quella distanza.
Inoltre il soggetto dovrà essere posto anch'esso a 10 cm dalla lente (o meglio dal centro ottico).
Quindi... E' sbagliato dire che i tubi aumentano la focale (che è la distanza MINIMA); aumentano invece il tiraggio (che per un soggetto che si avvicina, cresce in proporzione), giusto?
Mi sto perdendo sulle basi che davo per scontato :S
Sì dovrebbe essere così... spero...
(il foglio con lo schema non l'ho ritrovato, mi son rimessa a disegnarlo ma meglio che non ve lo posti, non vorrei aver fatto errori... :S ma dimmi tu che mi son messa a fare prima di andare a dormire bah)
Sì, 50mm ma con diaframma tutto aperto se non ricordo male (anche perché sennò non vedevo un'emerita mazzolina)
Brava Ila, un bel "trattatino" di macrofotografia... Aggiungo qualcosina anch'io, per chi fosse interessato:
hai ragione quando dici che ciò che fa variare il RdR è il tiraggio, e l' equazione che mi dà questo R/R è (T-F) / F , dove T è il tiraggio ed F la focale, naturalmente.
Se focheggiamo su infinito, il tiraggio di un obbiettivo è uguale alla lunghezza focale. Quindi ipotizzando un 50 mm (o una qualsiasi altra lunghezza focale), all'infinito avrò un RdR pari a zero: (50-50) / 50 = 0 (o meglio, qualcosa di infinitesimamente piccolo...)
Nel momento in cui inserisco un tubo di prolunga, vado appunto ad aumentare il tiraggio (e non la lunghezza focale, come dicevi giustamente tu). Ipotizzando di inserire un tubo da 25 mm tra il 50 e la D90, avrò: (75 - 50) / 50 = 25 / 50 = 1/2. Ma c'è una considerazione da fare: con i tubi si perde la possibilità di focheggiare ad infinito. E focheggiando a distanze minori, fino alla distanza minima
di MaF, io vado ad aumentare il tiraggio nell'obbiettivo... Quindi in realtà, già con il tubo di 25 mm, l'igrandimento che ottengo può essere superiore ad 1/2, a seconda della distanza di MaF. Non arrivo ancora al RdR 1:1, ma a 1:1,55 (prendi per buono questo dato, ho trovato una tabella che mi dà questa info...)
Come diceva giustamente Korra, più la focale è corta, più facilmente posso arrivare ad avere r/r 1:1 o superiori, proprio perchè per raggiungere questo ingrandimento ho bisogno di tiraggi "aggiuntivi" più corti. Di contro, se volessi raggiungere l'1:1 su un 300 mm, focheggiando ad infinito avrei bisogno di 600 mm (60 cm!) di tiraggio (è già, un bel tubetto da 60 cm, sai che comodità...) Tra l'altro, come ricordava anche Gianni, aumentando il tiraggio diminuisce la luce, quindi più aggiungo "tubo" e più devo compensare sovraesponendo, e più perdo nitidezza nelle mie immagini ...
L'utilizzo di focali eccessivamente corte tuttavia presenta un problema: per focheggiare devo avvicinarmi moltissimo al soggetto, a volte troppo.
Diciamo che il 50 mm è la focale "ottimale" per l'uso dei tubi, un buon compromesso. Io li ho provati anche con il 18-105 con discreti risultati, e anche con il 70-300 Sigma (ma quella è una lente particolare, perchè da 200 a 300 mm "incorpora" una funzione close-up, aumentando il tiraggio dell'obbiettivo di suo; una sorta di tubo di prolunga incorporato...) Già il 35 mm è un po' troppo corto, perchè la distanza con soggetti statici (vegetali) a volte è esageratamente ravvicinata (più volte ho toccato le foglie con la lente, senza rendermene conto). Con gli insetti è improponibile, a meno di non fotografarli mentre dormono... O in una teca.
Altra piccola cosa (è più che altro una curiosità): fino agli anni '70 gli obbiettivi macro usavano un sistema che, nella MaF, spostava tutti i gruppi di lenti che componevano gli obbiettivi stessi. Quindi l'aumento del tiraggio era "reale"...
Da quel periodo le lenti macro (e altre lenti per la verità) usano un sistema che si chiama "a lenti flottanti": in pratica, per ottimizzare obbiettivi specifici per la macro e mantenere un'ottima nitidezza dall'infinito sino al RdR 1:1, è stato creato un sistema che permettesse ai gruppi di lenti di spostarsi in maniera autonoma gli uni dagli altri. Questo però causava (e causa tutt'ora) un cambiamento della lunghezza focale quando la MaF non è ad infinito... E la lunghezza focale, diminuendo la distanza di MaF,
diminuisce... In realtà, a pensarci bene, è una cosa abbastanza logica:se voglio raggiungere il RdR massimo senza aumentare esageratamente il tiraggio (che significa anche perdita di definizione, di luce, di nitidezza, ecc) con un barbatrucco faccio diminuire la lunghezza focale...
Quindi sorge una domanda: ma in realtà, quando fotografo con il 105 in R/R 1:1, quale sarà la reale lunghezza focale? Mah...
NB: direttamente dal sito Nital...
CRC: Close Range Correction (correzione alle brevi distanze). I gruppi ottici di questi obiettivi sono assemblati nella
configurazione a lenti "flottanti". Il sistema CRC viene impiegato con fish-eye, grandangolari, micro e alcuni medio-tele.
Infine, un'ultima riflessione che facevo ieri leggendo le discussioni riguardo al tema: e la quantità di pixel sul sensore in un certo senso non incide? Ok, il RdR sul sensore non cambia, indipendentemente dalla dimensione del sensore (cambia la lunghezza focale su DX ed FX, ma qs non incide sul RdR...) ma il n° di Pixel invece... Mi permette di vedere a schermo un ingrandimento maggiore del particolare, del dettaglio... se io vado ad ingrandire al 100% un file della stessa immagine fatta con D90 e D7000, ad esempio,con il file della D7000 avrò un dettaglio maggiore... Quando costruiranno e commerceranno sensori "perfetti" da millanta megapixel con un semplice buon obbiettivo (magari nemmeno macro) riusciremo a tirar fuori dettagli spaventosi, senza bisogno di tubi, tubetti, lenti addizionali, anellio di inversione o quant'altro??? La stanchezza si fa sentire... Onde evitare di scrivere ulteriori scemenze, vi saluto e do la buonanotte.
Dimenticavo: naturalmente queste cose non sono "farina del mio sacco" (anche se cerco di farle sempre più mie, perlomeno conoscendole...) vi lascio un paio di link molto ben fatti sull'argomento che da tempo sono tra i miei preferiti e che ogni tanto rileggo...
http://www.naturaemagazine.com/content/sho...e+vicini/page/1http://www.naturaemagazine.com/content/sho...vicini-2/page/1E anche il titolo di un gran bel libro (molto tecnico, ma esaustivo...) "Macrofotografia", di Alain Durand...
A proposito, Gianni, io con il Tokina 12-24 a 12 mm i tubi non riesco ad utilizzarli, nemmeno il più corto... Dovrei posizionare il soggetto "dietro" la prima lente per metterlo a fuoco

... Tu dicevi che con il nikon si riesce?