QUOTE(crisalide @ Sep 15 2008, 08:31 AM)

.... c'è una cosa che, purtroppo data la mia ignoranza in materia non mi è del tutto chiara e cioè, "Direi: modo M (puoi leggere le luci con la lettura MP - lo spot è troppo puntiforme e ti diventa difficile poi mediare il tutto- in 3-4 aree dell'inquadratura in A, con il diaframma scelto, e fare una valutazione complessiva)"
esattamente, che vuol dire "leggere le luci in MP"...e poi tutto il resto...scusate ancora per la banalità della domanda e per l'ignoranza dimostrata ma, come promesso qualche post addietro, studierò ed imparerò tutto (o almeno gran parte) ciò che riguarda l'arte della fotografia...
Non dipende dalla tua ignoranza ma dalla mia idea, puntualmente vanificata nei fatti, di abbreviare il più possibile i miei post.
MP sta per "Media ponderata" che è la lettura esposimetrica che privilegia la parte centrale dell'inquadratura rispetto a tutto il resto. E' una lettura intermedia tra la Matrix (che tiene conto di tutta l'inquadratura suddivisa in settori - sulla D40 sono 420 segmenti - e confronta i risultati con un data base di immagini) e la spot (che legge esclusivamente la luce nell'area AF attiva) che sono le altre due possibilità delle tre disponibili sulla D40.
Ti ho confuso chiamandola MP (vecchio fotografo latinista) invece che "Ponderata Centrale", come è indicata sul manuale della D40 (pag. 120)
Lì trovi le specifiche delle letture disponibili sulla D40 (ovviamente ogni reflex ha le sue caratteristiche specifiche in quanto a n° di segmenti e tipo d'elaborazione della Matrix ed aree della MP e Spot. Nel caso della MP, l'esposimetro assegna il 75% della sensibilità al cerchio centrale di 8mm nell'inquadratura. Alcune fotocamere hanno un riferimento al mirino per l'area della MP, sulla D40 manca...

Ma l'importante è saperlo.
La Spot, invece, interessa un cerchio di 3,5mm, in corrispondenza dell'area AF attiva.
In virtù di queste differenze, il mio consiglio per le foto notturne, assolutamente opinabile, è di effettuare alcune letture (3 o 4) nelle diverse aree significative dell'inquadratura (con differenti livelli di luminosità), impostando il modo ripresa su A (Automatico a Priorità dei Diaframmi), il diaframma sul valore scelto per la ripresa (ad esempio f 11) e valutare le diverse letture con i differenti tempi indicati dall'esposimetro per le diverse aree. Successivamente puoi impostare il modo di ripresa M (manuale), con il diaframma di cui prima ed un tempo di posa ricavato da una media di quelli rilevati con un maggior peso dato alle luci che vuoi meglio riprodurre. Ovviamente, poi, puoi fare un po' di scatti a "forcella" con diversi tempi. Ad esempio, se leggi in 3 aree dell'inquadratura, rispettivamente, 30 sec, 10 sec, 1/15 sec, hai un range di circa 9 stop. Io tenterei con una forcella di 7 scatti a 1/3 stop (lo farei ad 1/2, ma la D40 non lo consente) con il valore centrale spostato verso le alte luci (che sennò si bruciano troppo):
f 11 con 2 sec, con 1.6 sec, con 1.3 sec, con 1 sec, con 1/1.3, con 1/1.6, con 1/2.
altrettanto ovviamente si tratta soltanto di un esempio e nulla vieta di fare tentativi finché non trovi il risultato che ti aggrada. Quello che per me resta determinante è il basso valore di sensibilità da impostare escludendo l'Auto Iso. Quel che infastidisce nella tua foto non sono le aree molto buie, quanto il notevole rumore presente.
QUOTE(Petro @ Sep 15 2008, 08:54 AM)

bettarelli, per quanto mi riguarda non farei a meno di un buon filtro polarizzatore, l'unico che non è possibile gestire in fase di PP, gli altri si.
Assolutamente d'accordo!
QUOTE(Federico Bettarelli @ Sep 15 2008, 02:16 PM)

Ok ora vado nello specifico: che differenza c'è fra questi 2 ? Se non è troppo disturbo
- HOYA POLARIZZATORE CIRCOLARE PRO 1 DIGITAL
- HOYA POLARIZZATORE CIRCOLARE GREEN
Visto che uno costa il doppio dell'altro immagino ci siano delle belle differenze!!!!
Altra domanda: Quali sono le applicazioni dei filtri UV ?
Non conosco il secondo (il Green). Della Hoya, però, ho preso il "Protector", per il 70-300, che è un "PRO 1 DIGITAL" come il primo dei due polarizzatori, con la sola funzione di protezione. E' virtualmente neutro, appoggiato su un foglio bianco non restituisce alcun riflesso, sembra un anello metallico vuoto! E' veramente notevole e rispetto a diversi altri filtri che ho dai tempi dell'analogico sembra veramente di un altro livello.
Direi che la sigla dice molto: PRO sta per "professional" (con tutto quel che ne consegue in termini di qualità del materiale e dei controlli effettuati) e DIGITAL indica una progettazione ottica specifica per le fotocamere digitali. Dovrebbe valere quello che si paga.
Il filtro UV ha la funzione di riduzione dell'influenza dei raggi ultravioletti, particolarmente evidente in piena luce solare attraverso l'accentuazione di una colorazione "azzurrognola". In verità questo poteva essere particolarmente avvertito nell'analogico, quando quasi tutti montavano un UV od uno Skylight 1A sugli obiettivi. L'UV ha una leggera colorazione gialla pur risultando neutro all'esposizione (non induce aumenti d'esposizione come il polarizzatore). Con il digitale, i nuovi processori d'immagine e l'eventuale possibilità di ridurre i difetti anche in PP, si è molto ridotta l'esigenza di filtrare la luce solare incidente sugli obiettivi (molti puristi, anzi, ritengono che non sia conveniente ridurre la qualità delle ottiche, anche se minimamente, anteponendo qualsivoglia un filtro). Rimane quindi sostanzialmente soltanto la funzione di protezione della lente frontale dell'obiettivo. Io ho 3/4 ottiche con un filtro UV o uno Skylight (di colore rosato, per la riduzione dell'effetto "foschia" che riduce la nitidezza in piena luce solare), perché li avevo già. Non sono un purista e la differenza di prezzo c'è, ma potendo coprirei tutte le ottiche con un "protector".
Sul 18-55 il diametro dei filtri è 52mm.
Auguri! Anche a me era sfuggito!
Ciao. Giuseppe
P.S.
@ mircob.
Ti consiglierei, per il prossimo gran premio, oltre al monopiede, anche una tronchese da trincea della 1^ guerra mondiale