Risolvere i problemi a tentativi non sempre porta a buoni risultati; bisogna fare le cose con un po' di cognizione di causa.
La nitidezza di un soggetto e di cosa lo circonda è data dalla profondità di campo; questa è determinata da diversi fattori:
Lunghezza focale - focali corte danno una PdC più estesa; focali lunghe danno una PdC più ristretta.
Apertura diaframmi - Diaframmi molto aperti riducono la PdC; Diaframmi molto chiusi la aumentano
Distanza di ripresa - minime distanze riducono la PdC - Grandi distanze la aumentano.
Faccio un esempio
Hai scattato la foto della margheritona gialla a f/6.3 con lunghezza focale 105 mm a 45 cm di distanza dal soggetto; la PdC è di soli 4 mm, 2 davanti al soggetto 2 dietro; un tuo piccolo ondeggiamento, un soffio di vento mandano fuori fuoco il tutto.
Cosa cambierebbe se portassi il diaframma a f/16 mantenendo tempo di scatto e distanza dal soggetto? la PdC si estenderebbe dai 4 precedenti a 9 mm, diciamo equamente distribuita tra davanti e dietro il soggetto; ti preserverebbo forse dalla tua "stabiliità" ma non scongiureresti il fuori fuoco dovuto al movimento indotto dal vento.
E se chiudessi a f/22? la Pdc sarebbe di 13 mm, sempre equamente distribuita tra ante e dietro soggetto; oltre alla tua stabilità potresti avere risultati migliori sul movimento indotto da una leggerissima brezza.
Chiudendo ad f/32 la PdC si estenderebb a 18 mm;
Chiudendo ad f/45 avresti una PdC di 25,5 mm; utilizzando tempi velocissimi ed un flash potresti riuscire a congelare anche i movimenti dovuti ad un colpettino di vento.
E se a f/45 ti allontanassi mettendo a fuoco il fiore da una distanza di 1 metro? avresti una PdC di 148 mm.
Se vuoi "divertirti" un po' a simulare le cose utilizza
DOF MASTER comodo per assimilare i concetti di PdC e di distanza iperfocale; quest'ultima serve molto nella paesaggistica.
Ciao
Franco