QUOTE(Tangerineblues @ Mar 9 2011, 10:18 PM)

Senza nulla togliere al mirino della d200, ma nessuno stigmometro ad immagine spezata diventa nero, in qualunque mirino, analogico o digitale che sia. È fatto proprio per quello...

Forse sarò fuori dal tempo, ma se escludo gli eventi sportivi, io preferisco focheggiare a mano, per cui i vecchi AI-S sono ancora i mie obiettivi preferiti. Ci sono ottiche AF-S che trovo fantastiche e alle quali non rinuncerei mai, come il 105 microVR e l'80-200 2.8, però se devo mettere a fuoco a mano, le ghiere degli AI-S sono imbattibili per fluidità e precisione.
Naturalmente è consigliabile (per me indispensabile) montare il Katz Eye e tutto, magicamente, diventa facile e intuitivo, specie per chi, come me, viene dalla vecchia scuola della F2 Photomic :-).
Lo stigmometro non diventa nero perchè è fatto per non diventarlo, la corona a microprismi invece si scurisce con vetri di luminosità inferiore a f 4 e diventa inutilizzabile oltre i 5.6, però io cerco di non montare niente che sia meno luminoso di 2.8.
La verità è che i produttori non si sono più dedicati a produrre vetri di messa a fuoco di alto livello perchè hanno dovuto preoccuparsi di renderli più luminosi in maniera tale da non andare in crisi con i tanto di moda superzoom tuttofare che hanno luminosità ridicole. Il vetro smerigliato tradizionale dà una maggiore e più reale percezione della profondità di campo e lo stigmometro con la corona di microprismi sono un ausilio a prova di errore.
Bisogna solo capire se vogliamo ancora credere nella qualità ottica e costruttiva di alcuni (e non di tutti) vecchi muli e se siamo in grado di rinunciare all'AF almeno in certi usi, allora i 120-130 Euro del Katz Eye diventeranno irrilevanti.
A parte i vecchi manuali che possiamo già avere in casa (ed io ne avevo tanti e, fortunatamente, non li ho svenduti quando sembravano non avere più futuro) oggi con pochi Euro si possono acquistare grandi obiettivi AI-S che una volta erano appannaggio dei pro.
Il più bell'obiettivo che abbia mai usato, l'85 1,4 AI-S l'ho sognato per decenni, ma non me lo potevo permettere, lo scorso anno me lo sono regalato con 450 Euro e vi posso assicurare che nel ritratto non ha rivali. Non a caso é stato per vent'anni il riferimento mondiale della foto di moda, e ancora oggi ha una risoluzione pressocchè identica al fratello AF ma un bokeh di gran lunga superiore. Io non lo cambierei con sia pur eccellente discendente, perchè tanto se faccio ritratti focheggio a mano, quindi...
E che dire del 55 micro AI-S 2.8?? anche questo, oltre alla eccellente risoluzione, ha uno sfocato che nessun PP può mai emulare. E non mi dite che voi usate l'AF per il macro, perchè non ci credo...
Per rispondere ai tanti quesiti sulla qualità degli AI-S sul DX, vale il discorso di prima: se tutti i vecchi AI-S sono capolavori di meccanica, non sempre la qualità ottica era all'altezza. Ma questo succede spesso anche negli obiettivi moderni, dove spesso si privilegiano leggerezza ed escursione focale a scapito delle prestazioni ottiche. E' vero, oggi si possono costruire e vendere obiettivi di buona qualità a prezzi una volta inimmaginabili, ma i fuoriclasse, come una volta sono pochi e tutt'oggi costosi.
Quindi in paragone non va posto tra vecchi e nuovi obiettivi, ma tra uno specifico vecchio obiettivo ed uno specifico nuovo.
Personalmente, avendo solo vecchi manuali di buon livello, ottengo su DX risultati uguali o superiori alla produzione attuale, ma capisco che se si paragonano gli scatti di una chiavica come il 35-70 3.3-4.5 AI-S con un economico ma efficace 18-55 DX si può pensare che i nuovi DX siano effettivamente migliori in senso assoluto...
Se vi capita, provate qualche vetro manuale storico, magari sia su DX che su FX, accertandovi di aver focheggiato accuratamente, poi saprete dirmi...