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macromicro
QUOTE(corraflex71 @ Oct 7 2013, 11:28 AM) *


Lato B ....
Ma non è un AI...

che cilindrata? o lunghezza, pardon altezza, focale? tongue.gif
lilly1976
Buongiorno a tutti ivi compresi i testMan che dedico a loro questa foto.
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Obiettivi famosissimi e hanno prodotto fotografie storiche… che Voi misurate con dei pupazzi, e le foto vere?
Buona giornata
Gian Carlo F
QUOTE(lilly1976 @ Oct 8 2013, 10:32 AM) *
Buongiorno a tutti ivi compresi i testMan che dedico a loro questa foto.



Obiettivi famosissimi e hanno prodotto fotografie storiche… che Voi misurate con dei pupazzi, e le foto vere?
Buona giornata


eccone, eccone una (ovviamente storica per me..), siamo agli inizi degli anni '70
Praktica Super TL e 50mm/1,8 Carl Zeiss Jena Pancolar, credo a tutta apertura, digitalizzata con Micro Nikkor 105mm/2,8 AFS G VR.
La qualità di quell'obiettivo secondo me faceva paura, aveva anche un diaframma perfettamente circolare. In Nikon ne dovevano mangiare ancora di pastasciut... ops sushi! smile.gif

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Gian Carlo F
85mm/1,8 K, (1978) - digitalizzata con 105mm/2,8 AFS G VR e ingranditore
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180mm/2,8 e tubi di prolunga, discreto ma non convincente
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135mm/2,8 AIS, (dal Piemonte al Golfo di Savona)
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lilly1976
L’Invidia- Giotto, Cappella degli Scrovegni

L’invidia è, tra le passioni umane, una delle più spregevoli e pericolose, perché i suoi effetti sono devastanti e il suo manifestarsi sempre subdolo e coperto. Quando i suoi danni vengono alla luce, e dunque la sua esistenza, è ormai troppo tardi per le sue vittime.

E’ il frutto di odio per se stessi, di risentimento, di senso di inferiorità e mancanza di autostima, ma anche di speranza, tuttavia a differenza dell’odio aperto, che si manifesta nell’ira e in violenza aperta, l’invidia agisce come un veleno lento e corrosivo, ledendo dall’interno il tessuto vitale di chi ne è il bersaglio.

Non è l’odio l’opposto dell’amore, ma l’invidia. Perché l’invidioso non conosce l’amore e dunque vorrebbe distruggerlo in chi lo prova, in chi lo conosce. Il suo universo è privo di amore.

L’etimologia, dal latino invidus, da in videre , vedere con odio, vedere, e guardare, in senso negativo, chiarisce il ruolo che l’occhio, il vedere, ha. L’invidioso secerne il suo liquido corrosivo attraverso l’osservazione ossessiva della vita altrui, nutrendo il cancro che lo rode con la convinzione che se l’altro, a suo dire, ha di più in termini materiali o anche spirituali, è perché non lo merita quanto lui, senza far conto che la ricchezza spirituale, la serenità nonostante le difficoltà, la forza d’animo, sono dure conquiste e non doni e che lui stesso potrebbe ottenere, se solo lo volesse e fosse disposto a compiere il difficile cammino che esse richiedono.

Spesso infatti, l’invidia è tanto più feroce e perniciosa, quando scaglia le sue punte velenose contro chi ha fatto della propria vita un cammino alla ricerca di un’evoluzione profonda. Se l’invidioso si rode per qualunque cosa l’altro abbia, ancor di più il suo acido lo tormenta nel vedere chi ha scelto l’amore e non l’odio. Chi nutre di invidia la sua vita, non sa ridere. Non conosce la risata che nasce dal cuore, la leggerezza del respiro aperto che apre il petto, né mai sorride. Le sue labbra si stirano in una smorfia, il naso si arriccia in un ghigno che vorrebbe apparire di disprezzo o di superiorità, ma cela malamente un desiderio di vendetta. Perché l’invidioso non capisce che la vita dà ciò che noi chiediamo e scegliamo. Pensa che ciò che l’altro ha o raggiunge sia solo frutto di fortuna immeritata, una fortuna che lui non ha. Per quanto possa avere. E in questo ha ragione. Non ha la fortuna di saper amare. Ed è questo che lo spinge a vendicarsi. La sua è una vendetta contro l’universo intero.

Iago, l’invidioso per eccellenza, spia di nascosto, trama nell’ombra, sparge calunnie, distrugge e gode della distruzione. Perché lo scopo di chi invidia è la distruzione dell’oggetto che odia, per cui prova risentimento. E questa distruzione avviene attraverso la calunnia, la mala parola, il “malo sguardo”, che augura ogni male a chi si ritiene abbia qualcosa di più: benessere, felicità, forza morale, capacità intellettuali e spirituali. E non bada a mezzi o spese per annientare, anche fisicamente, l’oggetto del suo odio.

Il suo mondo è grigiastro, privo di colori, avvolto in una nebbia fumosa e greve. Il volto è teso, segnato da linee profonde, la pelle spenta, le labbra costantemente tirate nello sforzo di trattenere l’inferno che gli ribolle dentro.

L’invidioso può essere ricco, possedere molte cose, avere successo nella vita, ma tutto questo non basterà mai a sedare il demone che lo dilania. Un demone che non gli dà pace, che lo spinge a perseguire con una costanza terribile un unico scopo: annientare chi gli fa provare sentimenti tanto brucianti. Non tiene in conto che l’oggetto del suo odio nulla ha a che fare con questa sensazione intollerabile, perché nasce da un nucleo malato, dal male che è dentro di lui.

L’immagine di Giotto è terribile nella sua crudezza. Il corpo della figura femminile, dal seno macilento, perché svuotato – un seno che non nutre – è roso alla radice da una fiamma che alimenta il suo tormento bruciante e non si estingue, il volto è devastato, nella mano regge un sacchetto che rappresenta il possesso, la materia, dunque l’identificazione dell’Io col possedere e non con l’essere e tiene ciò che ha stretto a sé. Nulla di sé dà, ma tutto vorrebbe, poiché l’altra mano è tesa ad afferrare.

Allo stesso tempo, un’enorme serpe, che le riempie l’intera bocca, che la soffoca, esce dalle labbra. E’ la serpe della calunnia, delle menzogne immonde che diffonde senza ritegno per distruggere la reputazione e la vita della sua vittima. Ma la serpe gli si rivolta contro e le acceca gli occhi. Le divora la vista e la mente.

Perché, se l’invidia può giungere fino al delitto, sia fisico che psichico, se può arrivare a ciò che oggi si definisce stalking, è pur vero che sfocia nella follia.

Vivere tutta la vita lasciando che l’invidia guidi ogni pensiero, ogni azione, contro la vittima che di volta in volta si sceglie, distrugge la mente, sconquassa la ragione e rende l’anima una palude fetida, un ammasso di cellule purulente e cancerose.

Ha ragione la psichiatra americana Ann Ulanov, che ha meravigliosamente trattato di questo sentimento in Cenerentola e le sue sorellastre. Sull’invidiare e sull’essere invidiati (Tridente, Saggi), che l’argomento è talmente spiacevole e inquietante, che se ne parla molto poco. Eppure l’invidia serpeggia per il mondo. Domina la storia, la cultura, l’economia, la politica, la vita di relazione e familiare.

© by Francesca Diano
marmo
QUOTE(Antonio Tosini @ Oct 7 2013, 07:36 PM) *
Buonasera a tutti...

Anch'io sono affetto da back focus...




mi raccomando non correggerlo!!!
Gian Carlo F
QUOTE(lilly1976 @ Oct 8 2013, 02:42 PM) *
L’Invidia- Giotto, Cappella degli Scrovegni

L’invidia è, tra le passioni umane, una delle più spregevoli e pericolose, perché i suoi effetti sono devastanti e il suo manifestarsi sempre subdolo e coperto. Quando i suoi danni vengono alla luce, e dunque la sua esistenza, è ormai troppo tardi per le sue vittime.

.......................
Ha ragione la psichiatra americana Ann Ulanov, che ha meravigliosamente trattato di questo sentimento in Cenerentola e le sue sorellastre. Sull’invidiare e sull’essere invidiati (Tridente, Saggi), che l’argomento è talmente spiacevole e inquietante, che se ne parla molto poco. Eppure l’invidia serpeggia per il mondo. Domina la storia, la cultura, l’economia, la politica, la vita di relazione e familiare.

© by Francesca Diano


che bel trattato Giuseppe! Sono parole profonde che andrebbero lette e meditate con grande attenzione, dovrebbero servirci da monito ed insegnamento.

La cappella degli Scrovegni, mi manca..... per un motivo o per l'altro non sono mai riuscito a visitarla.

Va beh...

i miei pomodori dell'orto di montagna....
Ecco, a proposito....., una discreta dose di invidia messicano.gif ,per quelli belli rossi (già a luglio-agosto) degli orti di fondovalle, ammetto di averla sempre, i miei sono verdi ancora ad ottobre cerotto.gif .
Ora sono sulla finestra qui a Genova, sperando che pian piano maturino unsure.gif
Però sono belli!!

85mm/1,8 K a f2

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Antonio Tosini
QUOTE(Gian Carlo F @ Oct 8 2013, 07:39 AM) *
Tornando all'argomento......una visione casta di altri tempi di bellezze meridionali.
Noto, sfilata storica in occasione della famosa infiorata (24-120mm/4), l'ultima ragazza secondo me era meravigliosa...
Scusate l'intrusione del plasticone G laugh.gif












Gian Carloooooo! Bellissime...
ma non vedo il back focus! biggrin.gif
Gian Carlo F
QUOTE(Antonio Tosini @ Oct 8 2013, 06:35 PM) *
Gian Carloooooo! Bellissime...
ma non vedo il back focus! biggrin.gif


Grazie Antonio, ma non dirlo forte... il mitico Ciro potrebbe incaxxarsi messicano.gif ,
lui odia questi strani strumenti chiamati zoom, a dirtela tutta non li amo troppo nemmeno io però... i risultati con questi plasticoni dell'ultima generazione sono questi e non mi paiono scarsi...

vero, niente back focus... e ce ne erano di notevoli, anche fuori dalla sfilata
lilly1976
QUOTE(Gian Carlo F @ Oct 8 2013, 04:26 PM) *
che bel trattato Giuseppe! Sono parole profonde che andrebbero lette e meditate con grande attenzione, dovrebbero servirci da monito ed insegnamento.

La cappella degli Scrovegni, mi manca..... per un motivo o per l'altro non sono mai riuscito a visitarla.

Va beh...

i miei pomodori dell'orto di montagna....
Ecco, a proposito....., una discreta dose di invidia messicano.gif ,per quelli belli rossi (già a luglio-agosto) degli orti di fondovalle, ammetto di averla sempre, i miei sono verdi ancora ad ottobre cerotto.gif .
Ora sono sulla finestra qui a Genova, sperando che pian piano maturino unsure.gif
Però sono belli!!

85mm/1,8 K a f2



Pollice.gif
Tangerineblues
QUOTE(Gian Carlo F @ Oct 8 2013, 06:45 PM) *
Grazie Antonio, ma non dirlo forte... il mitico Ciro potrebbe incaxxarsi messicano.gif ,
lui odia questi strani strumenti chiamati zoom, a dirtela tutta non li amo troppo nemmeno io però... i risultati con questi plasticoni dell'ultima generazione sono questi e non mi paiono scarsi...

vero, niente back focus... e ce ne erano di notevoli, anche fuori dalla sfilata


Ti tengo d'occhio sai!
Tu che manipoli quegli strani tubi da stufa estraibili, un po' volgari e un po' allusivi, che servono per le parafotografie... ha ha ha ha ha
Metallo, vetro, ghiera dei diaframmi e ghiera della MaF.
Niente di più e niente di meno.

E pensi che avere una digitale ti esima dal possedere un valido esposimetro?
Ma niente affatto!

ha ha ha ha haha
Francesco_Costantini
QUOTE(Tangerineblues @ Oct 8 2013, 07:33 PM) *
Ti tengo d'occhio sai!
Tu che manipoli quegli strani tubi da stufa estraibili, un po' volgari e un po' allusivi, che servono per le parafotografie... ha ha ha ha ha
Metallo, vetro, ghiera dei diaframmi e ghiera della MaF.
Niente di più e niente di meno.

E pensi che avere una digitale ti esima dal possedere un valido esposimetro?
Ma niente affatto!

ha ha ha ha haha


Ciro, a proposito di esposimetro valido, vorrei farti una domanda (se mi perdoni la libertà): sapresti indicarmi un modello che possa essere valido sia per il digitale che, all'occorrenza e magari con aggiuntivo spot 1°, per l'analogico?
Sto cercando di orientarmi tra la miriade di Sekonic, Minolta, etc, ma un consiglio o un'indicazione da chi ne sa più di me mi aiuterebbe non poco...

Francesco
lilly1976
QUOTE(lilly1976 @ Oct 8 2013, 10:32 AM) *
Buongiorno a tutti ivi compresi i testMan che dedico a loro questa foto.



Obiettivi famosissimi e hanno prodotto fotografie storiche… che Voi misurate con dei pupazzi, e le foto vere?
Buona giornata

Ignorata dai Test Man ma non il galleria. buona serata.
Gian Carlo F
QUOTE(Tangerineblues @ Oct 8 2013, 07:33 PM) *
Ti tengo d'occhio sai!
Tu che manipoli quegli strani tubi da stufa estraibili, un po' volgari e un po' allusivi, che servono per le parafotografie... ha ha ha ha ha
Metallo, vetro, ghiera dei diaframmi e ghiera della MaF.
Niente di più e niente di meno.

E pensi che avere una digitale ti esima dal possedere un valido esposimetro?
Ma niente affatto!

ha ha ha ha haha


Ciro lo sapevo che apparivi!! messicano.gif Parlando di esposimetri, ho ancora il mio Gossen Variosix? Fa luce incidente - luce riflessa e variazione dell'angolo di campo.

QUOTE(Francesco_Costantini @ Oct 8 2013, 07:49 PM) *
Ciro, a proposito di esposimetro valido, vorrei farti una domanda (se mi perdoni la libertà): sapresti indicarmi un modello che possa essere valido sia per il digitale che, all'occorrenza e magari con aggiuntivo spot 1°, per l'analogico?
Sto cercando di orientarmi tra la miriade di Sekonic, Minolta, etc, ma un consiglio o un'indicazione da chi ne sa più di me mi aiuterebbe non poco...

Francesco


La Gossen ne produceva diversi.... il Variosix appunto, e il famosissimo Lunasix, poi altri ancora che non ricordo

QUOTE(lilly1976 @ Oct 8 2013, 08:01 PM) *
Ignorata dai Test Man ma non il galleria. buona serata.


non ignorata... solo non nominata, quel saggio scritto ha catturato la scena messicano.gif
Gian Carlo F
questo mortaio da pesto, che avrete già visto immortalato, lo ho sempre visto in casa dei miei genitori, lo ho "ereditato" e non me ne priverei per nulla al mondo.
I miei lo avevano "ereditato" non so bene da chi, per cui sono quasi convinto che abbia più di 100 anni.

Salvo qualche esperimento sporadico fatto successivamente, non è stato più usato dai primi anni '60, l'avvento del frullatore lo rese di botto obsoleto... (come il digitale con la pellicola).

Vi assicuro però che il pesto fatto con il mortaio è decisamente più buono, più profumato... e poi.... sentire il rumore del pestello che batte il mortaio, il profumo del basilico che irrora tutta la casa (nel mortaio viene spremuto, nel frullatore è solo tritato), il sale grosso, i pinoli, il pecorino sardo, l'olio... insomma è uno spettacolo unico, un rito a cui assistevo in adorazione, ovviamente non poteva mai mancare la ditata di assaggio! messicano.gif


85mm/1,8 K a f2,8

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S_M_Art

Troppo facile avere problemi di back focus con gli obiettivi AF!
Io, nell'immagine sotto, li ho avuti col 300/4,5 IF ED su D700.

Poi dicono ch'è difficile mettere a fuoco senza stigmometro e microprismi!

(l'ho caricata ora, su NikonPhotoGallery, e la cancello domani, perché se mi beccano le mie amiche femministe - la mercificazione del corpo, eccetera eccetera - son dolori!

Ma il fotografo, si sa, è prima di tutto un voyeur!

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lilly1976
QUOTE(S_M_Art @ Oct 8 2013, 09:18 PM) *
Troppo facile avere problemi di back focus con gli obiettivi AF!
Io, nell'immagine sotto, li ho avuti col 300/4,5 IF ED su D700.

Poi dicono ch'è difficile mettere a fuoco senza stigmometro e microprismi!

(l'ho caricata ora, su NikonPhotoGallery, e la cancello domani, perché se mi beccano le mie amiche femministe - la mercificazione del corpo, eccetera eccetera - son dolori!

Ma il fotografo, si sa, è prima di tutto un voyeur!



Pollice.gif
gian62xx
QUOTE
Ma il fotografo, si sa, è prima di tutto un voyeur!

sei il mio idolo.
QUOTE
la mercificazione del corpo, eccetera eccetera
che si mettano mutandoni e calzette "sc@cciac@zzi" allora.

QUOTE
Buongiorno a tutti ivi compresi i testMan che dedico a loro questa foto.

perfetta.
Tangerineblues
QUOTE(Francesco_Costantini @ Oct 8 2013, 07:49 PM) *
Ciro, a proposito di esposimetro valido, vorrei farti una domanda (se mi perdoni la libertà): sapresti indicarmi un modello che possa essere valido sia per il digitale che, all'occorrenza e magari con aggiuntivo spot 1°, per l'analogico?
Sto cercando di orientarmi tra la miriade di Sekonic, Minolta, etc, ma un consiglio o un'indicazione da chi ne sa più di me mi aiuterebbe non poco...

Francesco


Francesco, se mi perdoni la libertà e l'ardire, non disgiunto da un certo grado di sfacciataggine, provo a risponderti.
Gian ti ha già dato una risposta valida.
Io posso descriverti quello che scelsi per me e che uso ancora oggi con grande soddisfazione.

Io uso lo Asahi Pentax Spotmeter Digitale modificato da Zone VI Studios di Newfame nel Vermont, USA.
È un esposimetro digitale a luce riflessa perfetto. Molto probabilmente il più preciso mai costruito tanto è che le misurazioni con tre Spotmeter hanno dato identico risultato, cosa non frequente negli esposimetri. La modifica di Zone VI Studios rendeva questo strumento, già preciso, ancor più affidabile perchè schermato alle radiazioni invisibili che possono influenzare la misurazione. Era l'esposimetro che usava Ansel Adams, che aveva la versione precedente con ago e non con led e che era ugualmente preciso, sebbene un po' più delicato. Misura spot di 1°. Restituisce il valore EV a cui si fanno corrispondere le coppie tempi diaframmi.
All'epoca costava un botto, qualcosa che corrisponderebbe oggi a circa 1.000 euro. È stato disponibile fino al 2005/2006. Oggi lo si può trovare sulla baia a prezzi molto variabili, ma ho visto inserzioni anche a 100 euro che sono niente se l'esposimetro funziona ancora bene.
Specialmente per chi pratica il Sistema Zonale è uno strumento che regala una consapevolezza di cui si è oramai perduta traccia.

Devo segnalare, però, che gli esposimetri delle digitali moderne lavorano benissimo, sono eccellenti, e tutto sommato anche migliori. Sicuramente più sensibili al buio. Tu puoi usare tranquillamente una digitale anche solo come esposimetro per fotografare poi in analogico con altra fotocamera.
Fortunatamente, avendo una discreta esperienza nell'esposizione e nel Sistema Zonale, io riesco a non usare il matrix nella mia D4. Non sempre, almeno. E spesso uso l'esposizione spot, utilizzando l'esposimetro della D4 come se fosse lo Spotmeter,e andando a scegliere come sistemare i diversi valori nelle varie Zone.
Ma non è la stessa cosa, perchè ragionare con un esposimetro separato dalla fotocamera, che restituisce semplicemente il valore EV, significa avere un approccio diverso.

Il momento dell'esposizione potrebbe essere un momento molto creativo, specialmente per un bianconerista come me. La fotorafia b&n è una interpretazione della realtà che spesso è trasformata in una esperienza emotiva in cui sono coinvolti sia il fotografo che l'osservatore. L'esposizione può essere una parte enorme di questa trasfigurazione emotiva, talvolta poco apparente, come in Adams, talaltra molto vistosa come in Dobrowner, per esempio, ma sempre fondamentale.

Quindi, se ne ho il tempo, mi piace misurare e cercare in me una visione che fonda ciò che ho visto a ciò che ho sentito, prima di mettere la fotocamera all'occhio. Quando posso lo faccio e lo faccio sempre con la Rolleiflex, benchè provvista del suo esposimetro al selenio, perfino ancora preciso. Con la D4 non sempre, ma spesso, e anche quando uso il suo esposimetro interno, io cerco di ragionare, se posso, nei termini che ho descritto, ma mi viene più facile ragionare in quel senso con l'esposimetro separato.

Oggi le foto vengono esposte bene praticamente sempre. Le digitali sono formidabili, ma il discorso è un altro: esporre con una digitale significa, non sempre ma spesso, lasciar fare a lei, avere una foto per così dire standard, qualcosa che chiunque al nostro posto, potrebbe fare. Significa abdicare un momento di grande protagonismo agli automatismi dello strumento e produrre una copia, a volte una semplice copia, della realtà. Per lavoro va benissimo. Ma saper esporre e sapersi muovere nel sistema Zonale è una grande ancora di salvezza nel mare magno dello standard sempre preciso, ma sempre uguale, delle moderne digitali.

Perdona se ho osato risponderti e d'aver avuto la scortesia perfino di divagare.

Ciao.
S_M_Art
QUOTE(gian62xx @ Oct 8 2013, 09:43 PM) *
sei il mio idolo.



Esagerato!

QUOTE(gian62xx @ Oct 8 2013, 09:43 PM) *
che si mettano mutandoni e calzette "sc@cciac@zzi" allora.
.



Hanno molte più ragioni di quanto noi maschietti siamo disposti ad ammettere.

unsure.gif
Gian Carlo F
QUOTE(S_M_Art @ Oct 8 2013, 09:18 PM) *
Troppo facile avere problemi di back focus con gli obiettivi AF!
Io, nell'immagine sotto, li ho avuti col 300/4,5 IF ED su D700.

Poi dicono ch'è difficile mettere a fuoco senza stigmometro e microprismi!

(l'ho caricata ora, su NikonPhotoGallery, e la cancello domani, perché se mi beccano le mie amiche femministe - la mercificazione del corpo, eccetera eccetera - son dolori!

Ma il fotografo, si sa, è prima di tutto un voyeur!




Bella immagine, quella bruciatura delle luci contribuisce a non renderla volgare, insomma ha un giusto equilibrio....
e non c'è nemmeno micromosso! messicano.gif

Vero che il fotografo è soprattutto un voyeur e guarda con ammirazione e desiderio una donna e le sue parti più attraenti, ma è altrettanto vero che la donna ama essere guardata, ammirata, fino ad essere desiderata.
E' il gioco delle parti, è la natura... altrimenti finirebbe il mondo smile.gif
La cosa importante è capire quali sono i limiti, oltre i quali si va nella volgarità e/o maleducazione


QUOTE(Tangerineblues @ Oct 9 2013, 12:38 AM) *
Francesco, se mi perdoni la libertà e l'ardire, non disgiunto da un certo grado di sfacciataggine, provo a risponderti.
Gian ti ha già dato una risposta valida.
Io posso descriverti quello che scelsi per me e che uso ancora oggi con grande soddisfazione.

Io uso lo Asahi Pentax Spotmeter Digitale modificato da Zone VI Studios di Newfame nel Vermont, USA.
È un esposimetro digitale a luce riflessa perfetto. Molto probabilmente il più preciso mai costruito tanto è che le misurazioni con tre Spotmeter hanno dato identico risultato, cosa non frequente negli esposimetri. La modifica di Zone VI Studios rendeva questo strumento, già preciso, ancor più affidabile perchè schermato alle radiazioni invisibili che possono influenzare la misurazione. Era l'esposimetro che usava Ansel Adams, che aveva la versione precedente con ago e non con led e che era ugualmente preciso, sebbene un po' più delicato. Misura spot di 1°. Restituisce il valore EV a cui si fanno corrispondere le coppie tempi diaframmi.
All'epoca costava un botto, qualcosa che corrisponderebbe oggi a circa 1.000 euro. È stato disponibile fino al 2005/2006. Oggi lo si può trovare sulla baia a prezzi molto variabili, ma ho visto inserzioni anche a 100 euro che sono niente se l'esposimetro funziona ancora bene.
Specialmente per chi pratica il Sistema Zonale è uno strumento che regala una consapevolezza di cui si è oramai perduta traccia.

Devo segnalare, però, che gli esposimetri delle digitali moderne lavorano benissimo, sono eccellenti, e tutto sommato anche migliori. Sicuramente più sensibili al buio. Tu puoi usare tranquillamente una digitale anche solo come esposimetro per fotografare poi in analogico con altra fotocamera.
Fortunatamente, avendo una discreta esperienza nell'esposizione e nel Sistema Zonale, io riesco a non usare il matrix nella mia D4. Non sempre, almeno. E spesso uso l'esposizione spot, utilizzando l'esposimetro della D4 come se fosse lo Spotmeter,e andando a scegliere come sistemare i diversi valori nelle varie Zone.
Ma non è la stessa cosa, perchè ragionare con un esposimetro separato dalla fotocamera, che restituisce semplicemente il valore EV, significa avere un approccio diverso.

Il momento dell'esposizione potrebbe essere un momento molto creativo, specialmente per un bianconerista come me. La fotorafia b&n è una interpretazione della realtà che spesso è trasformata in una esperienza emotiva in cui sono coinvolti sia il fotografo che l'osservatore. L'esposizione può essere una parte enorme di questa trasfigurazione emotiva, talvolta poco apparente, come in Adams, talaltra molto vistosa come in Dobrowner, per esempio, ma sempre fondamentale.

Quindi, se ne ho il tempo, mi piace misurare e cercare in me una visione che fonda ciò che ho visto a ciò che ho sentito, prima di mettere la fotocamera all'occhio. Quando posso lo faccio e lo faccio sempre con la Rolleiflex, benchè provvista del suo esposimetro al selenio, perfino ancora preciso. Con la D4 non sempre, ma spesso, e anche quando uso il suo esposimetro interno, io cerco di ragionare, se posso, nei termini che ho descritto, ma mi viene più facile ragionare in quel senso con l'esposimetro separato.

Oggi le foto vengono esposte bene praticamente sempre. Le digitali sono formidabili, ma il discorso è un altro: esporre con una digitale significa, non sempre ma spesso, lasciar fare a lei, avere una foto per così dire standard, qualcosa che chiunque al nostro posto, potrebbe fare. Significa abdicare un momento di grande protagonismo agli automatismi dello strumento e produrre una copia, a volte una semplice copia, della realtà. Per lavoro va benissimo. Ma saper esporre e sapersi muovere nel sistema Zonale è una grande ancora di salvezza nel mare magno dello standard sempre preciso, ma sempre uguale, delle moderne digitali.

Perdona se ho osato risponderti e d'aver avuto la scortesia perfino di divagare.

Ciao.


Mitico Ciro Pollice.gif
sei sempre raffinato e competente nelle tue esposizioni, arricchite pure da un tocco di poesia.
Verissimo quello che dici sulle moderne fotocamere, con una moderna digitale (anche Coolpix) e impostazioni predefinite, forse 99 foto su 100 sono tecnicamente valide, ne deriva che i fotografi professionisti oggi hanno una vita più dura di un tempo, penso che debbano lavorare molto sul manico!
Il mio Gossen Variosix è lì nel cassetto e non lo uso praticamente mai in quanto pure l'Hasselblad è lì a riposo.
Sulla D700 ho impostato l'esposimetro su una misurazione semispot, grossomodo come era sulla F3, la preferisco al Matrix, la macchina mica capisce quale è la parte del fotogramma che deve essere ben esposta.

Anche se ora si parla di sola esposizione vorrei aggiungere qualcosa sulla maf, l'altro punto fondamentale per ottenere una buona immagine.
Ovviamente questo discorso vale solo con ottiche AF, io mi trovo molto bene così:
- ho impostato l'AF su un singolo punto
- la aziono dal tastino AF-ON
- la ho disattivata dal pulsante di scatto e ho dato precedenza allo scatto
La impostazione predefinita dell'AF mi ha portato alcune volte in buca. In questo modo invece aziono la maf a mio piacimento, o col tastino AF-ON o con la ghiera dell'obiettivo direttamente senza toccare altro.
gian62xx
QUOTE
Hanno molte più ragioni di quanto noi maschietti siamo disposti ad ammettere.

dici ??? biggrin.gif
Tangerineblues
QUOTE(Gian Carlo F @ Oct 8 2013, 09:09 PM) *
questo mortaio ...

Salvo qualche esperimento sporadico fatto successivamente, non è stato più usato dai primi anni '60, l'avvento del frullatore lo rese di botto obsoleto... (come il digitale con la pellicola).
...



Ma allora vuoi la guerra ! laugh.gif

PS. Anche io ho da sempre soppresso la MaF sul pulsante di scatto preferendo il tasto AF-ON. È una scelta assolutamente frequente fra i reporter professionisti.
Ma è strano perchè io non ho un solo obiettivo autofocus... ha ha ha ha ha

Un saluto. Torno al mio lavoro che non ha nulla a che vedere con le foto, purtroppo...
aleme
QUOTE(Tangerineblues @ Oct 9 2013, 12:38 AM) *
Francesco, se mi perdoni la libertà e l'ardire, non disgiunto da un certo grado di sfacciataggine, provo a risponderti.
Gian ti ha già dato una risposta valida.
Io posso descriverti quello che scelsi per me e che uso ancora oggi con grande soddisfazione.

Io uso lo Asahi Pentax Spotmeter Digitale modificato da Zone VI Studios di Newfame nel Vermont, USA.
È un esposimetro digitale a luce riflessa perfetto. Molto probabilmente il più preciso mai costruito tanto è che le misurazioni con tre Spotmeter hanno dato identico risultato, cosa non frequente negli esposimetri. La modifica di Zone VI Studios rendeva questo strumento, già preciso, ancor più affidabile perchè schermato alle radiazioni invisibili che possono influenzare la misurazione. Era l'esposimetro che usava Ansel Adams, che aveva la versione precedente con ago e non con led e che era ugualmente preciso, sebbene un po' più delicato. Misura spot di 1°. Restituisce il valore EV a cui si fanno corrispondere le coppie tempi diaframmi.
All'epoca costava un botto, qualcosa che corrisponderebbe oggi a circa 1.000 euro. È stato disponibile fino al 2005/2006. Oggi lo si può trovare sulla baia a prezzi molto variabili, ma ho visto inserzioni anche a 100 euro che sono niente se l'esposimetro funziona ancora bene.
Specialmente per chi pratica il Sistema Zonale è uno strumento che regala una consapevolezza di cui si è oramai perduta traccia.

Devo segnalare, però, che gli esposimetri delle digitali moderne lavorano benissimo, sono eccellenti, e tutto sommato anche migliori. Sicuramente più sensibili al buio. Tu puoi usare tranquillamente una digitale anche solo come esposimetro per fotografare poi in analogico con altra fotocamera.
Fortunatamente, avendo una discreta esperienza nell'esposizione e nel Sistema Zonale, io riesco a non usare il matrix nella mia D4. Non sempre, almeno. E spesso uso l'esposizione spot, utilizzando l'esposimetro della D4 come se fosse lo Spotmeter,e andando a scegliere come sistemare i diversi valori nelle varie Zone.
Ma non è la stessa cosa, perchè ragionare con un esposimetro separato dalla fotocamera, che restituisce semplicemente il valore EV, significa avere un approccio diverso.

Il momento dell'esposizione potrebbe essere un momento molto creativo, specialmente per un bianconerista come me. La fotorafia b&n è una interpretazione della realtà che spesso è trasformata in una esperienza emotiva in cui sono coinvolti sia il fotografo che l'osservatore. L'esposizione può essere una parte enorme di questa trasfigurazione emotiva, talvolta poco apparente, come in Adams, talaltra molto vistosa come in Dobrowner, per esempio, ma sempre fondamentale.

Quindi, se ne ho il tempo, mi piace misurare e cercare in me una visione che fonda ciò che ho visto a ciò che ho sentito, prima di mettere la fotocamera all'occhio. Quando posso lo faccio e lo faccio sempre con la Rolleiflex, benchè provvista del suo esposimetro al selenio, perfino ancora preciso. Con la D4 non sempre, ma spesso, e anche quando uso il suo esposimetro interno, io cerco di ragionare, se posso, nei termini che ho descritto, ma mi viene più facile ragionare in quel senso con l'esposimetro separato.

Oggi le foto vengono esposte bene praticamente sempre. Le digitali sono formidabili, ma il discorso è un altro: esporre con una digitale significa, non sempre ma spesso, lasciar fare a lei, avere una foto per così dire standard, qualcosa che chiunque al nostro posto, potrebbe fare. Significa abdicare un momento di grande protagonismo agli automatismi dello strumento e produrre una copia, a volte una semplice copia, della realtà. Per lavoro va benissimo. Ma saper esporre e sapersi muovere nel sistema Zonale è una grande ancora di salvezza nel mare magno dello standard sempre preciso, ma sempre uguale, delle moderne digitali.

Perdona se ho osato risponderti e d'aver avuto la scortesia perfino di divagare.

Ciao.


Quì Ciro hai detto una grande verità; se posso, facendo sempre un paragone con il campo audio, è quello che sta succedendo oggi con le casse acustiche per la riproduzione della musica: il progeredire delle tecnologie e, soprattutti, l' uso di sistemi automatizzati di calcolo basati su potenti sw, consente di realizzare sistemi molto performanti a costi impensabili anni fa.
Ma a quale prezzo?
Che tutti si assomigliano un pò all' ascolto.
E allora ben vengano le vecchie realizzazioni. con le loro imprecisioni ma con un vero carattere personale; poi ognuno sceglie quello che più gli piace.
Odio fare foto-cartolina, anche se ben esposte, ma è proprio lì che sta il difficile, scostarsi dalla banalità!

Ale
Tangerineblues
QUOTE(aleme @ Oct 9 2013, 09:14 AM) *
...
ma è proprio lì che sta il difficile, scostarsi dalla banalità!

Ale


Se è vero che ci affacciamo qui dentro, non solo per dare un senso al possesso di ottiche meccaniche e non automatiche, ma soprattutto al loro uso in campo aperto; se ci ripassiamo avendo un attimo di tempo, come mi è capitato in questi giorni, è perchè vorremmo vivere di fotografia piuttosto che sopravvivere di provini; se cerchiamo di avere un briciolo di protagonismo nello scattare una foto e tentiamo di dare una interpretazione personale a ciò che fotografiamo, per trasferire un'emozione invece della neutra descrizione dei fatti; se sbattiamo la testa su questi tentativi, che tante volte finiscono nel vuoto cosmico dell'insuccesso, allora troviamo il senso dei nostri Aiesse, che è uno dei sensi positivi e veri della fotografia. L'altra metà del protagonismo, evidentemente, non sta nel rinunciare agli esposimetri, ma nell'utilizzarli in maniera consapevole, sapendo che cosa fanno, come lo fanno e decidendo volta per volta, se la loro decisione è coerente con la nostra interpretazione.
Adams racconta che Weston guardava l'esposimetro e diceva: "... lui dice di dare un secondo... ma io gliene darò tre." Eccolo, il Grande, che usava lo strumento, ma non si faceva condizionare da esso.

Chiaro che il lavoro ha altre esigenze: se devi fare un matrimonio... tutto automatico e zomm e senza pensarci due volte. Forse un paio di foto manuali alla Sposa, se merita...

E ora, grazie per l'ospitalità, ma devo veramente tornare a lavorare.
Grazie ancora.
Gian Carlo F
QUOTE(Tangerineblues @ Oct 9 2013, 10:12 AM) *
Se è vero che ci affacciamo qui dentro, non solo per dare un senso al possesso di ottiche meccaniche e non automatiche, ma soprattutto al loro uso in campo aperto; se ci ripassiamo avendo un attimo di tempo, come mi è capitato in questi giorni, è perchè vorremmo vivere di fotografia piuttosto che sopravvivere di provini; se cerchiamo di avere un briciolo di protagonismo nello scattare una foto e tentiamo di dare una interpretazione personale a ciò che fotografiamo, per trasferire un'emozione invece della neutra descrizione dei fatti; se sbattiamo la testa su questi tentativi, che tante volte finiscono nel vuoto cosmico dell'insuccesso, allora troviamo il senso dei nostri Aiesse, che è uno dei sensi positivi e veri della fotografia. L'altra metà del protagonismo, evidentemente, non sta nel rinunciare agli esposimetri, ma nell'utilizzarli in maniera consapevole, sapendo che cosa fanno, come lo fanno e decidendo volta per volta, se la loro decisione è coerente con la nostra interpretazione.
Adams racconta che Weston guardava l'esposimetro e diceva: "... lui dice di dare un secondo... ma io gliene darò tre." Eccolo, il Grande, che usava lo strumento, ma non si faceva condizionare da esso.

Chiaro che il lavoro ha altre esigenze: se devi fare un matrimonio... tutto automatico e zomm e senza pensarci due volte. Forse un paio di foto manuali alla Sposa, se merita...

E ora, grazie per l'ospitalità, ma devo veramente tornare a lavorare.
Grazie ancora.


Pollice.gif


Prendendo a prestito terminologie (purtroppo inglesi..) relative al cibo che sono entrate nel nostro vocabolario

Con gli AI, l'esposimetro, la maf manuale, ecc. siamo nello Slow Photo e i suoi piaceri.

Con gli AFS G (magari zoom) rischiamo di entrare nel Fast Photo per riempire il PC di immagini.

Questa trappola purtroppo penso sia pericolosissima per le generazioni più giovani, quelle nate (fotograficamente parlando) con gli AF, il Matrix, gli zoom e, soprattutto, con il digitale.
Per noi ovviamente lo è ma, credo, essendo più scafati (in quanto appassionati di lungo corso..) molto meno e, con un po' di attenzione possiamo scoprire che la tecnologia ci può far risparmiare molta fatica, l'importante è metterla al nostro servizio.
Un esempio banale, quelle regolazioni della maf le avevo impostate inizialmente per la macro a mano libera con gli obiettivi AFS G, altrimenti avrei dovuto mettere a fuoco solo manualmente spostando l'interruttorino dell'obiettivo su M.
Con quel sistema invece sono un fulmine:
- maf auto col tastino AF-ON,
- poi correzione finale con la ghiera o, più semplicemente avvicinandomi ed allontanandomi con la fotocamera,
quando scatto la maf auto non interviene più, una meraviglia messicano.gif
Gian Carlo F

Comunque bando alle ciance... fine anni '70, sempre 85mm/1,8 K.
(Azz. c'è un peluche... messicano.gif messicano.gif )

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

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simonemaviglia
approfittando della bella e utilissima divagazione pongo una domanda a voi profondi conoscitori sia dell'analogico sia del digitale: è vero che il sensore risponde in modo più simile al negativo piuttosto che alla diapositiva? è vero cioè che sia preferibile sovraesporre un pochino? Ovviamente parlo di uno scatto in raw da lavorare successivamente e mi rendo conto che con l'applicazione del sistema zonale si avrebbe un controllo molto più accurato del tutto. Mi interessava solo capire se il sensore reagisce meglio e fornisce più informazioni con una leggera sovraesposizione (evitando ovviamente le bruciature). Grazie smile.gif
colgo l'occasione per postare un altro scatto con 75-150 + flash
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
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Francesco_Costantini
QUOTE(Tangerineblues @ Oct 9 2013, 12:38 AM) *
Francesco, se mi perdoni la libertà e l'ardire, non disgiunto da un certo grado di sfacciataggine, provo a risponderti.
Gian ti ha già dato una risposta valida.
Io posso descriverti quello che scelsi per me e che uso ancora oggi con grande soddisfazione.

Io uso lo Asahi Pentax Spotmeter Digitale modificato da Zone VI Studios di Newfame nel Vermont, USA.
È un esposimetro digitale a luce riflessa perfetto. Molto probabilmente il più preciso mai costruito tanto è che le misurazioni con tre Spotmeter hanno dato identico risultato, cosa non frequente negli esposimetri. La modifica di Zone VI Studios rendeva questo strumento, già preciso, ancor più affidabile perchè schermato alle radiazioni invisibili che possono influenzare la misurazione. Era l'esposimetro che usava Ansel Adams, che aveva la versione precedente con ago e non con led e che era ugualmente preciso, sebbene un po' più delicato. Misura spot di 1°. Restituisce il valore EV a cui si fanno corrispondere le coppie tempi diaframmi.
All'epoca costava un botto, qualcosa che corrisponderebbe oggi a circa 1.000 euro. È stato disponibile fino al 2005/2006. Oggi lo si può trovare sulla baia a prezzi molto variabili, ma ho visto inserzioni anche a 100 euro che sono niente se l'esposimetro funziona ancora bene.
Specialmente per chi pratica il Sistema Zonale è uno strumento che regala una consapevolezza di cui si è oramai perduta traccia.

Devo segnalare, però, che gli esposimetri delle digitali moderne lavorano benissimo, sono eccellenti, e tutto sommato anche migliori. Sicuramente più sensibili al buio. Tu puoi usare tranquillamente una digitale anche solo come esposimetro per fotografare poi in analogico con altra fotocamera.
Fortunatamente, avendo una discreta esperienza nell'esposizione e nel Sistema Zonale, io riesco a non usare il matrix nella mia D4. Non sempre, almeno. E spesso uso l'esposizione spot, utilizzando l'esposimetro della D4 come se fosse lo Spotmeter,e andando a scegliere come sistemare i diversi valori nelle varie Zone.
Ma non è la stessa cosa, perchè ragionare con un esposimetro separato dalla fotocamera, che restituisce semplicemente il valore EV, significa avere un approccio diverso.

Il momento dell'esposizione potrebbe essere un momento molto creativo, specialmente per un bianconerista come me. La fotorafia b&n è una interpretazione della realtà che spesso è trasformata in una esperienza emotiva in cui sono coinvolti sia il fotografo che l'osservatore. L'esposizione può essere una parte enorme di questa trasfigurazione emotiva, talvolta poco apparente, come in Adams, talaltra molto vistosa come in Dobrowner, per esempio, ma sempre fondamentale.

Quindi, se ne ho il tempo, mi piace misurare e cercare in me una visione che fonda ciò che ho visto a ciò che ho sentito, prima di mettere la fotocamera all'occhio. Quando posso lo faccio e lo faccio sempre con la Rolleiflex, benchè provvista del suo esposimetro al selenio, perfino ancora preciso. Con la D4 non sempre, ma spesso, e anche quando uso il suo esposimetro interno, io cerco di ragionare, se posso, nei termini che ho descritto, ma mi viene più facile ragionare in quel senso con l'esposimetro separato.

Oggi le foto vengono esposte bene praticamente sempre. Le digitali sono formidabili, ma il discorso è un altro: esporre con una digitale significa, non sempre ma spesso, lasciar fare a lei, avere una foto per così dire standard, qualcosa che chiunque al nostro posto, potrebbe fare. Significa abdicare un momento di grande protagonismo agli automatismi dello strumento e produrre una copia, a volte una semplice copia, della realtà. Per lavoro va benissimo. Ma saper esporre e sapersi muovere nel sistema Zonale è una grande ancora di salvezza nel mare magno dello standard sempre preciso, ma sempre uguale, delle moderne digitali.

Perdona se ho osato risponderti e d'aver avuto la scortesia perfino di divagare.

Ciao.


Ciro, innanzitutto devo ringraziarti di cuore per la risposta e per la piacevolissima divagazione, tanto per riprendere un tuo termine. Ora non ho tempo per rispondere in modo completo come vorrei, per cui mi limito a farti di nuovo i miei ringraziamenti: continuo più tardi visto che il lavoro mi corre dietro (ma io sono più veloce).


QUOTE(Gian Carlo F @ Oct 9 2013, 10:54 AM) *
Pollice.gif
Prendendo a prestito terminologie (purtroppo inglesi..) relative al cibo che sono entrate nel nostro vocabolario

Con gli AI, l'esposimetro, la maf manuale, ecc. siamo nello Slow Photo e i suoi piaceri.

Con gli AFS G (magari zoom) rischiamo di entrare nel Fast Photo per riempire il PC di immagini.

Questa trappola purtroppo penso sia pericolosissima per le generazioni più giovani, quelle nate (fotograficamente parlando) con gli AF, il Matrix, gli zoom e, soprattutto, con il digitale.
Per noi ovviamente lo è ma, credo, essendo più scafati (in quanto appassionati di lungo corso..) molto meno e, con un po' di attenzione possiamo scoprire che la tecnologia ci può far risparmiare molta fatica, l'importante è metterla al nostro servizio.
Un esempio banale, quelle regolazioni della maf le avevo impostate inizialmente per la macro a mano libera con gli obiettivi AFS G, altrimenti avrei dovuto mettere a fuoco solo manualmente spostando l'interruttorino dell'obiettivo su M.
Con quel sistema invece sono un fulmine:
- maf auto col tastino AF-ON,
- poi correzione finale con la ghiera o, più semplicemente avvicinandomi ed allontanandomi con la fotocamera,
quando scatto la maf auto non interviene più, una meraviglia messicano.gif


Gian, un appunto velocissimo: io ringrazio moltissimo il digitale, visto che è stato solo dopo l'acquisto della D4 che sono tornato all'analogico, con criterio e con voglia di imparare...
E mi rendo conto che giorno dopo giorno mi distacco sempre più dal gusto "digitale" per abbracciare quello analogico.

QUOTE(simonemaviglia @ Oct 9 2013, 11:02 AM) *
approfittando della bella e utilissima divagazione pongo una domanda a voi profondi conoscitori sia dell'analogico sia del digitale: è vero che il sensore risponde in modo più simile al negativo piuttosto che alla diapositiva? è vero cioè che sia preferibile sovraesporre un pochino? Ovviamente parlo di uno scatto in raw da lavorare successivamente e mi rendo conto che con l'applicazione del sistema zonale si avrebbe un controllo molto più accurato del tutto. Mi interessava solo capire se il sensore reagisce meglio e fornisce più informazioni con una leggera sovraesposizione (evitando ovviamente le bruciature). Grazie smile.gif
colgo l'occasione per postare un altro scatto con 75-150 + flash

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Io non sono un esperto né di digitale né di analogico, ma per quel poco che so (e che riguarda la lettura della trilogia di Adams e di qualche altro manuale più o meno tecnico) la pellicola, il negativo, funziona in modo contrario al sensore. Per il digitale vale la regola "esporre a destra per recuperare le ombre", ma per il negativo vale quello di "esporre per le ombre e sviluppare per le luci" che significa salvare i dettagli delle ombre in fase di scatto per poi recuperare quelli delle alte luci durante lo sviluppo (con la contrazione dello sviluppo, con l'utilizzo di un chimico energico e con tante altre cose interessanti).

Francesco
Gian Carlo F
QUOTE(simonemaviglia @ Oct 9 2013, 11:02 AM) *
approfittando della bella e utilissima divagazione pongo una domanda a voi profondi conoscitori sia dell'analogico sia del digitale: è vero che il sensore risponde in modo più simile al negativo piuttosto che alla diapositiva? è vero cioè che sia preferibile sovraesporre un pochino? Ovviamente parlo di uno scatto in raw da lavorare successivamente e mi rendo conto che con l'applicazione del sistema zonale si avrebbe un controllo molto più accurato del tutto. Mi interessava solo capire se il sensore reagisce meglio e fornisce più informazioni con una leggera sovraesposizione (evitando ovviamente le bruciature). Grazie smile.gif
colgo l'occasione per postare un altro scatto con 75-150 + flash

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Concordo, nel senso che se tu, in digitale, esponi per le ombre ottieni un rapporto segnale/rumore migliore per quelle zone che sono sempre quelle che soffrono di più. Il limite, ovviamente, è non bruciare le luci.
Anche con le negative BN si faceva così, si puntava l'esposimetro verso una zona d'ombra.
Con le dia invece era preferibile esporre per le luci. In pratica succedeva che una dia da 100 ASA era, di fatto, "più sensibile" di un negativo BN da 100 ASA.
Con i negativi colore invece forse conveniva fare una via di mezzo..

QUOTE(Francesco_Costantini @ Oct 9 2013, 11:49 AM) *
..........................
Gian, un appunto velocissimo: io ringrazio moltissimo il digitale, visto che è stato solo dopo l'acquisto della D4 che sono tornato all'analogico, con criterio e con voglia di imparare...
E mi rendo conto che giorno dopo giorno mi distacco sempre più dal gusto "digitale" per abbracciare quello analogico.
................

Francesco


io purtroppo con l'analogico non riesco più ad avere feeling, nel senso che mi sembra infinitamente più lento e macchinoso.
Pensa che ho un rullo di FP4 caricato sull'Hasselblad e non riesco mai a finirlo.
Francesco_Costantini
QUOTE(Gian Carlo F @ Oct 9 2013, 12:07 PM) *
Concordo, nel senso che se tu, in digitale, esponi per le ombre ottieni un rapporto segnale/rumore migliore per quelle zone che sono sempre quelle che soffrono di più. Il limite, ovviamente, è non bruciare le luci.
Anche con le negative BN si faceva così, si puntava l'esposimetro verso una zona d'ombra.
Con le dia invece era preferibile esporre per le luci. In pratica succedeva che una dia da 100 ASA era, di fatto, "più sensibile" di un negativo BN da 100 ASA.
Con i negativi colore invece forse conveniva fare una via di mezzo..
io purtroppo con l'analogico non riesco più ad avere feeling, nel senso che mi sembra infinitamente più lento e macchinoso.
Pensa che ho un rullo di FP4 caricato sull'Hasselblad e non riesco mai a finirlo.


Gian, sicuramente l'analogico è più lento, ma io questa "caratteristica" non la vedo come un difetto, ma piuttosto come un pregio. Ovvio che è quasi da pazzi talebani pensare di "rifiutare" in toto i vantaggi del digitale (in una cerimonia, porterei più la D4 che la F100), ma secondo me l'analogico ha ancora un grandissimo vantaggio sul digitale, su molti fronti...
E a questo proposito, sono in disaccordo con te: i migliori risultati in termini di segnale/rumore li ho avuti esponendo a destra fino allo sfioramento della bruciatura delle luci per poi lavorare in post-produzione (abbasso l'esposizione, apro le ombre), piuttosto che esponendo direttamente per le ombre e bruciando le luci, anche con la D4.

Francesco
aleme
QUOTE(Francesco_Costantini @ Oct 9 2013, 12:42 PM) *
Gian, sicuramente l'analogico è più lento, ma io questa "caratteristica" non la vedo come un difetto, ma piuttosto come un pregio. Ovvio che è quasi da pazzi talebani pensare di "rifiutare" in toto i vantaggi del digitale (in una cerimonia, porterei più la D4 che la F100), ma secondo me l'analogico ha ancora un grandissimo vantaggio sul digitale, su molti fronti...
E a questo proposito, sono in disaccordo con te: i migliori risultati in termini di segnale/rumore li ho avuti esponendo a destra fino allo sfioramento della bruciatura delle luci per poi lavorare in post-produzione (abbasso l'esposizione, apro le ombre), piuttosto che esponendo direttamente per le ombre e bruciando le luci, anche con la D4.

Francesco


Concordo, in genere è meglio esporre leggermente a destra, si ha un vantaggio nel recupero delle ombre con migliore resa sul rumore.

Ale
Gian Carlo F
QUOTE(Francesco_Costantini @ Oct 9 2013, 12:42 PM) *
Gian, sicuramente l'analogico è più lento, ma io questa "caratteristica" non la vedo come un difetto, ma piuttosto come un pregio. Ovvio che è quasi da pazzi talebani pensare di "rifiutare" in toto i vantaggi del digitale (in una cerimonia, porterei più la D4 che la F100), ma secondo me l'analogico ha ancora un grandissimo vantaggio sul digitale, su molti fronti...
E a questo proposito, sono in disaccordo con te: i migliori risultati in termini di segnale/rumore li ho avuti esponendo a destra fino allo sfioramento della bruciatura delle luci per poi lavorare in post-produzione (abbasso l'esposizione, apro le ombre), piuttosto che esponendo direttamente per le ombre e bruciando le luci, anche con la D4.

Francesco


me ne fai venire nostalgia! messicano.gif
Riguardo all'esposizione mi pare che, partendo da due punti diversi (tu dalle luci, io dalle ombre, ma senza bruciare le luci), convergiamo grossomodo verso la stessa conclusione, comunque proverò anche il tuo metodo smile.gif .
Francesco_Costantini
QUOTE(Tangerineblues @ Oct 9 2013, 12:38 AM) *
Francesco, se mi perdoni la libertà e l'ardire, non disgiunto da un certo grado di sfacciataggine, provo a risponderti.
Gian ti ha già dato una risposta valida.
Io posso descriverti quello che scelsi per me e che uso ancora oggi con grande soddisfazione.

Io uso lo Asahi Pentax Spotmeter Digitale modificato da Zone VI Studios di Newfame nel Vermont, USA.
È un esposimetro digitale a luce riflessa perfetto. Molto probabilmente il più preciso mai costruito tanto è che le misurazioni con tre Spotmeter hanno dato identico risultato, cosa non frequente negli esposimetri. La modifica di Zone VI Studios rendeva questo strumento, già preciso, ancor più affidabile perchè schermato alle radiazioni invisibili che possono influenzare la misurazione. Era l'esposimetro che usava Ansel Adams, che aveva la versione precedente con ago e non con led e che era ugualmente preciso, sebbene un po' più delicato. Misura spot di 1°. Restituisce il valore EV a cui si fanno corrispondere le coppie tempi diaframmi.
All'epoca costava un botto, qualcosa che corrisponderebbe oggi a circa 1.000 euro. È stato disponibile fino al 2005/2006. Oggi lo si può trovare sulla baia a prezzi molto variabili, ma ho visto inserzioni anche a 100 euro che sono niente se l'esposimetro funziona ancora bene.
Specialmente per chi pratica il Sistema Zonale è uno strumento che regala una consapevolezza di cui si è oramai perduta traccia.

Devo segnalare, però, che gli esposimetri delle digitali moderne lavorano benissimo, sono eccellenti, e tutto sommato anche migliori. Sicuramente più sensibili al buio. Tu puoi usare tranquillamente una digitale anche solo come esposimetro per fotografare poi in analogico con altra fotocamera.
Fortunatamente, avendo una discreta esperienza nell'esposizione e nel Sistema Zonale, io riesco a non usare il matrix nella mia D4. Non sempre, almeno. E spesso uso l'esposizione spot, utilizzando l'esposimetro della D4 come se fosse lo Spotmeter,e andando a scegliere come sistemare i diversi valori nelle varie Zone.
Ma non è la stessa cosa, perchè ragionare con un esposimetro separato dalla fotocamera, che restituisce semplicemente il valore EV, significa avere un approccio diverso.

Il momento dell'esposizione potrebbe essere un momento molto creativo, specialmente per un bianconerista come me. La fotorafia b&n è una interpretazione della realtà che spesso è trasformata in una esperienza emotiva in cui sono coinvolti sia il fotografo che l'osservatore. L'esposizione può essere una parte enorme di questa trasfigurazione emotiva, talvolta poco apparente, come in Adams, talaltra molto vistosa come in Dobrowner, per esempio, ma sempre fondamentale.

Quindi, se ne ho il tempo, mi piace misurare e cercare in me una visione che fonda ciò che ho visto a ciò che ho sentito, prima di mettere la fotocamera all'occhio. Quando posso lo faccio e lo faccio sempre con la Rolleiflex, benchè provvista del suo esposimetro al selenio, perfino ancora preciso. Con la D4 non sempre, ma spesso, e anche quando uso il suo esposimetro interno, io cerco di ragionare, se posso, nei termini che ho descritto, ma mi viene più facile ragionare in quel senso con l'esposimetro separato.

Oggi le foto vengono esposte bene praticamente sempre. Le digitali sono formidabili, ma il discorso è un altro: esporre con una digitale significa, non sempre ma spesso, lasciar fare a lei, avere una foto per così dire standard, qualcosa che chiunque al nostro posto, potrebbe fare. Significa abdicare un momento di grande protagonismo agli automatismi dello strumento e produrre una copia, a volte una semplice copia, della realtà. Per lavoro va benissimo. Ma saper esporre e sapersi muovere nel sistema Zonale è una grande ancora di salvezza nel mare magno dello standard sempre preciso, ma sempre uguale, delle moderne digitali.

Perdona se ho osato risponderti e d'aver avuto la scortesia perfino di divagare.

Ciao.


Pausa pranzo. Ovvero; tempo libero per risponderti.
Grazie ancora per la risposta: la "scortesia" -come dici tu- è stata molto gradita e piacevole.
Il Pentax Spotmeter è esattamente uno dei modelli che avevo trovato sulla trilogia di Adams e su cui ero indirizzato: parlando con un caro amico, però, ho avuto il suggerimento di prendere come primo esposimetro e in funzione di digitale e analogico contemporaneamente un Sekonic L508 cui aggiungere un mirino spot. Da qui, come puoi/potete ben capire, nasce la mia indecisione.
Monitoravo da tempo le aste su ebay per prendere un Pentax Spotmeter, e poi...
Ora come ora potrei tranquillamente usare l'esposimetro della D4 in modalità spot o usare quello della F100, ma vorrei iniziare a fare qualche test per muovermi all'interno del sistema zonale (utilizzando un Cambo Legend 2 13x18, quindi sarò completamente sprovvisto di automatismi), e penso di aver proprio bisogno di un esposimetro esterno piuttosto preciso.
Tra l'altro, accantonando per un momento questo discorso, devo dire che mi trovo più che in linea con il tuo pensiero in merito alla previsualizzazione e alle decisioni e alle scelte che sono a monte dell'esposizione: è in quel momento che tutto è in gioco, e affidarsi completamente ad un automatismo evitando di fornire una "visione" ed una "lettura" della scena inquadrata è un po' come mangiare la "coda alla vaccinara" senza sugo: magari sarà anche buona, ma non è la stessa cosa...
E' in questo aspetto che io sto avendo l'insegnamento più grande, "analogicamente" parlando: concentrarsi non tanto sull'aspetto "estetico" della fotografia, quanto piuttosto sul contenuto, sulla capacità della foto di trasmettere qualcosa che sia simile a quello che io avevo in mente. Cito le parole di Angelo La Duca, autore di un manuale intitolato "Introduzione al Sistema Zonale" che sto studiando in questi ultimi giorni e in cui mi ritrovo moltissimo in termini di concezione della foto:

«In quel segmento della fotografia "scientifica" nel quale può essere collocata un'immagine fotografica almeno il più vicino possibile alla "fine art print" l'Italia segna, purtroppo, un vuoto sostanzialmente culturale.
L'addottrinamento di massa di intere generazioni di fotoamatori ha infatti puntato più sull'effetto che sui contenuti tanto che la manualistica di settore ha costantemente oscillato tra "trucchi" e "segreti".
Ma sia subito chiaro un concetto, anche se ovvio. Ogni immagine fotografica è il risultato di un preciso e ben definito processo fisico-chimico. Il cilindro del prestigiatore è un'altra cosa (...)»

Ovvio che questo è un discorso fatto per portare direttamente al passaggio successivo cioè verso la stampa, ma questo è relativo (anche se "relativo" lo è fino ad un certo punto, per me)...
...Bene, mi sa che anch'io ho contribuito in modo massiccio alla divagazione, per cui visto che il tempo a mia disposizione è quasi finito, torno a lavorare e ti ringrazio nuovamente, è un piacere chiacchierare -purtroppo solo virtualmente- con te.

Francesco





simonemaviglia
QUOTE(Francesco_Costantini @ Oct 9 2013, 11:49 AM) *
...Io non sono un esperto né di digitale né di analogico, ma per quel poco che so (e che riguarda la lettura della trilogia di Adams e di qualche altro manuale più o meno tecnico) la pellicola, il negativo, funziona in modo contrario al sensore. Per il digitale vale la regola "esporre a destra per recuperare le ombre", ma per il negativo vale quello di "esporre per le ombre e sviluppare per le luci" che significa salvare i dettagli delle ombre in fase di scatto per poi recuperare quelli delle alte luci durante lo sviluppo (con la contrazione dello sviluppo, con l'utilizzo di un chimico energico e con tante altre cose interessanti).

Francesco
QUOTE(Gian Carlo F @ Oct 9 2013, 12:07 PM) *
Concordo, nel senso che se tu, in digitale, esponi per le ombre ottieni un rapporto segnale/rumore migliore per quelle zone che sono sempre quelle che soffrono di più. Il limite, ovviamente, è non bruciare le luci.
Anche con le negative BN si faceva così, si puntava l'esposimetro verso una zona d'ombra.
Con le dia invece era preferibile esporre per le luci. In pratica succedeva che una dia da 100 ASA era, di fatto, "più sensibile" di un negativo BN da 100 ASA.
Con i negativi colore invece forse conveniva fare una via di mezzo..



io purtroppo con l'analogico non riesco più ad avere feeling, nel senso che mi sembra infinitamente più lento e macchinoso.
Pensa che ho un rullo di FP4 caricato sull'Hasselblad e non riesco mai a finirlo.
QUOTE(Francesco_Costantini @ Oct 9 2013, 12:42 PM) *
Gian, sicuramente l'analogico è più lento, ma io questa "caratteristica" non la vedo come un difetto, ma piuttosto come un pregio. Ovvio che è quasi da pazzi talebani pensare di "rifiutare" in toto i vantaggi del digitale (in una cerimonia, porterei più la D4 che la F100), ma secondo me l'analogico ha ancora un grandissimo vantaggio sul digitale, su molti fronti...
E a questo proposito, sono in disaccordo con te: i migliori risultati in termini di segnale/rumore li ho avuti esponendo a destra fino allo sfioramento della bruciatura delle luci per poi lavorare in post-produzione (abbasso l'esposizione, apro le ombre), piuttosto che esponendo direttamente per le ombre e bruciando le luci, anche con la D4.

Francesco
QUOTE(aleme @ Oct 9 2013, 12:49 PM) *
Concordo, in genere è meglio esporre leggermente a destra, si ha un vantaggio nel recupero delle ombre con migliore resa sul rumore.

Ale
QUOTE(Gian Carlo F @ Oct 9 2013, 02:11 PM) *
me ne fai venire nostalgia! messicano.gif
Riguardo all'esposizione mi pare che, partendo da due punti diversi (tu dalle luci, io dalle ombre, ma senza bruciare le luci), convergiamo grossomodo verso la stessa conclusione, comunque proverò anche il tuo metodo smile.gif .
laugh.gif ...mi sembra che ruotiamo tutti intorno allo stesso discorso: con il negativo dobbiamo sviluppare, a computer...pure...se abbasso l'esposizione, non sto "sviluppando per le luci"?
Gian Carlo F
ecco qui il mio Gossen smile.gif
misura 3 angoli di campo:
- 10° 20° 30° , non è spot,
- luce riflessa e luce incidente
Insomma non è al top ma qualcosa riesce a fare...

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Francesco_Costantini
QUOTE(Gian Carlo F @ Oct 9 2013, 02:11 PM) *
me ne fai venire nostalgia! messicano.gif
Riguardo all'esposizione mi pare che, partendo da due punti diversi (tu dalle luci, io dalle ombre, ma senza bruciare le luci), convergiamo grossomodo verso la stessa conclusione, comunque proverò anche il tuo metodo smile.gif .


Gian, prova ad "esporre a destra", sarai colpito dai risultati.
Se lo fai e segui l'iter di post-produzione necessario per elaborare uno scatto esposto a destra (quindi, come dicevo prima, in soldoni: abbassi l'esposizione e apri le ombre) noterai un aumento di leggibilità delle ombre e un minor rumore rispetto a quello che puoi trovare in uno scatto esposto direttamente per le ombre. Si potrebbero postare diversi scatti, diversi "test", ma lasciamo perdere 'sto discorso e prova 'sto metodo sul campo, mi sa che è meglio! biggrin.gif
Poi è ovvio che tutto è in funzione di quello che uno vuole ottenere dalla foto che sta per scattare, come diceva prima anche Ciro... wink.gif smile.gif
Per onestà, devo però dire che quello dell'esposizione a destra non è un mio metodo: io non ho inventato niente, ho solo cercato su internet e applicato un modo di scattare e di post-produrre che era stato elaborato da qualcun'altro.

Francesco
Francesco_Costantini
QUOTE(Gian Carlo F @ Oct 9 2013, 02:59 PM) *
ecco qui il mio Gossen smile.gif
misura 3 angoli di campo:
- 10° 20° 30° , non è spot,
- luce riflessa e luce incidente
Insomma non è al top ma qualcosa riesce a fare...







Certo che si riesce a farci qualcosa, scherzi?
L'unico svantaggio è che 10° sono decisamente troppi per lavorare con il Sistema Zonale; lo stesso Adams "bònanima" raccomandava di usare un esposimetro spot (quindi con 1° di lettura) per essere il più precisi possibili nella scelta della zona in cui posizionare le ombre...

Francesco

mk1
QUOTE(aleme @ Oct 9 2013, 12:49 PM) *
Concordo, in genere è meglio esporre leggermente a destra, si ha un vantaggio nel recupero delle ombre con migliore resa sul rumore.

Ale


Ciao Ale, hai la casella dei messaggi piena?

Fili.
lilly1976
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lilly1976
passatempo.
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aleme
QUOTE(mk1 @ Oct 9 2013, 03:18 PM) *
Ciao Ale, hai la casella dei messaggi piena?

Fili.


Come un uovo biggrin.gif
Ora ok.

Ale

QUOTE(lilly1976 @ Oct 9 2013, 03:37 PM) *


Questa foto è un pò inquietante messicano.gif

Ale
Gian Carlo F
QUOTE(Francesco_Costantini @ Oct 9 2013, 03:00 PM) *
Gian, prova ad "esporre a destra", sarai colpito dai risultati.
Se lo fai e segui l'iter di post-produzione necessario per elaborare uno scatto esposto a destra (quindi, come dicevo prima, in soldoni: abbassi l'esposizione e apri le ombre) noterai un aumento di leggibilità delle ombre e un minor rumore rispetto a quello che puoi trovare in uno scatto esposto direttamente per le ombre. Si potrebbero postare diversi scatti, diversi "test", ma lasciamo perdere 'sto discorso e prova 'sto metodo sul campo, mi sa che è meglio! biggrin.gif
Poi è ovvio che tutto è in funzione di quello che uno vuole ottenere dalla foto che sta per scattare, come diceva prima anche Ciro... wink.gif smile.gif
Per onestà, devo però dire che quello dell'esposizione a destra non è un mio metodo: io non ho inventato niente, ho solo cercato su internet e applicato un modo di scattare e di post-produrre che era stato elaborato da qualcun'altro.

Francesco


Grazie Francesco, farò qualche prova, questi modi di operare sono questioni di abitudine (un po' come il tastino AF-ON per la maf) una volta che ci si familiarizza diventano routine, avevo letto anche io che quello è il sistema migliore. Scatto sempre in RAW quindi non c'è problema con ACR di CS6 a modificare ombre, esposizione, ecc.
Grazie.

QUOTE(Francesco_Costantini @ Oct 9 2013, 03:06 PM) *
Certo che si riesce a farci qualcosa, scherzi?
L'unico svantaggio è che 10° sono decisamente troppi per lavorare con il Sistema Zonale; lo stesso Adams "bònanima" raccomandava di usare un esposimetro spot (quindi con 1° di lettura) per essere il più precisi possibili nella scelta della zona in cui posizionare le ombre...

Francesco


lo so... smile.gif , infatti sarebbe un po' limitato....

QUOTE(lilly1976 @ Oct 9 2013, 03:37 PM) *


a me invece sembra che "dica qualcosa" messicano.gif
lilly1976
QUOTE(aleme @ Oct 9 2013, 04:38 PM) *
Come un uovo biggrin.gif
Ora ok.

Ale
Questa foto è un pò inquietante messicano.gif

Ale

Ciao Ale, tutto bene? si è vero è inquietante la posto per ricordare la situazione creata con i pupazzi.
aleme
QUOTE(lilly1976 @ Oct 9 2013, 05:07 PM) *
Ciao Ale, tutto bene? si è vero è inquietante la posto per ricordare la situazione creata con i pupazzi.


Tutto OK
Lo immaginavo che era quello il motivo biggrin.gif ma tranquilli, io sono per la precisione ma sono anche un pacifista.

Ale
lilly1976
QUOTE(aleme @ Oct 9 2013, 05:28 PM) *
Tutto OK
Lo immaginavo che era quello il motivo biggrin.gif ma tranquilli, io sono per la precisione ma sono anche un pacifista.

Ale

mai avuto dubbi ,meglio preciso che puntiglioso.

lilly1976
PUNTIGLIOSO
Puntiglioso: agg. di persona o di modo caparbio e ostinato nell'ottenere ragione in una discussione o nel perseguire il successo in una azione anche attraverso la continua ricerca del minimo dettaglio che possa contribuire a raggiungere tale obiettivo. La persona puntigliosa sostiene in modo tenace e infaticabile la propria opinione al fine di farla sempre prevalere su quella degli altri; non accetta di buon grado di cedere o scendere a patti con la controparte per una propria indomita indole di prevaricazione nel timore che tale cedimento possa essere considerato un insuccesso o un punto di debolezza e possa pertanto mettere in discussione, negli altri come in sé stesso, il proprio prestigio ed autorità.
buona serata
lilly1976
QUOTE(lilly1976 @ Oct 9 2013, 06:40 PM) *
PUNTIGLIOSO
Puntiglioso: agg. di persona o di modo caparbio e ostinato nell'ottenere ragione in una discussione o nel perseguire il successo in una azione anche attraverso la continua ricerca del minimo dettaglio che possa contribuire a raggiungere tale obiettivo. La persona puntigliosa sostiene in modo tenace e infaticabile la propria opinione al fine di farla sempre prevalere su quella degli altri; non accetta di buon grado di cedere o scendere a patti con la controparte per una propria indomita indole di prevaricazione nel timore che tale cedimento possa essere considerato un insuccesso o un punto di debolezza e possa pertanto mettere in discussione, negli altri come in sé stesso, il proprio prestigio ed autorità.
buona serata


+

L'arroganza (dal latino arrogantia) è il senso di superiorità nei confronti del prossimo, che si manifesta con un costante disdegno.

QUOTE(lilly1976 @ Oct 9 2013, 06:47 PM) *
+

L'arroganza (dal latino arrogantia) è il senso di superiorità nei confronti del prossimo, che si manifesta con un costante disdegno.


+

Superbia si intende la volontà di conquistare per se stessi, con ogni mezzo, una posizione di privilegio sempre maggiore rispetto agli altri. Essi devono riconoscere e dimostrare di accettare la loro inferiorità correlata alla superiorità indiscutibile e schiacciante del superbo.

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pietro58
uuuuuffffaaaaaaaaaaaaaa
e basta, che pa....e, poi qualcuno dice che ho sbagliato a cambiare aria
cavolo, non guardo più i talk show perché sono 20 anni che si parla sempre e solo di una sola persona, passo di qua perché di passione ne è rimasta ancora qualche briciola, eee..................
possibile che non si riesca a parlare d'altro? non bastano i battibecchi tra i diretti interessati, ora anche le continue allusioni, peggio di " porta a porta", e che diamine
e scusate lo sfogo, pero..............


Pietro
lilly1976
QUOTE(pietro58 @ Oct 9 2013, 06:51 PM) *
uuuuuffffaaaaaaaaaaaaaa
e basta, che pa....e, poi qualcuno dice che ho sbagliato a cambiare aria
cavolo, non guardo più i talk show perché sono 20 anni che si parla sempre e solo di una sola persona, passo di qua perché di passione ne è rimasta ancora qualche briciola, eee..................
possibile che non si riesca a parlare d'altro? non bastano i battibecchi tra i diretti interessati, ora anche le continue allusioni, peggio di " porta a porta", e che diamine
e scusate lo sfogo, pero..............
Pietro

Pietro,non ho capito ti senti toccato? come mai non hai detto che P... in altre occasioni...
Giuseppe
Pagine: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98, 99, 100, 101, 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 109, 110, 111, 112, 113, 114, 115, 116, 117, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 141, 142, 143, 144, 145, 146, 147, 148, 149, 150, 151, 152, 153, 154, 155, 156, 157, 158, 159, 160, 161, 162, 163, 164, 165, 166, 167, 168, 169, 170, 171, 172, 173, 174, 175, 176, 177, 178, 179, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 195, 196, 197, 198, 199, 200, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220, 221, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 232, 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241, 242, 243, 244, 245, 246, 247, 248, 249, 250, 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 274, 275, 276, 277, 278, 279, 280, 281, 282, 283, 284, 285, 286, 287, 288, 289, 290, 291, 292, 293, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 306, 307, 308, 309, 310, 311, 312, 313, 314, 315, 316, 317, 318, 319, 320, 321, 322, 323, 324, 325, 326, 327, 328, 329, 330, 331, 332, 333, 334, 335, 336, 337, 338, 339, 340, 341, 342, 343, 344, 345, 346, 347, 348, 349, 350, 351, 352, 353, 354, 355, 356, 357, 358, 359, 360, 361, 362, 363, 364, 365, 366, 367, 368, 369, 370, 371, 372, 373, 374, 375, 376, 377, 378, 379, 380, 381, 382, 383, 384, 385, 386, 387, 388, 389, 390, 391, 392, 393, 394, 395, 396, 397, 398, 399, 400, 401, 402, 403, 404, 405, 406, 407, 408, 409, 410, 411, 412, 413, 414, 415, 416, 417, 418, 419, 420, 421, 422, 423, 424, 425, 426, 427, 428, 429, 430, 431, 432
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