QUOTE(studioraffaello @ Sep 13 2007, 10:43 AM)

anche un eventuale sensore di nuova concezione non credo che porti chissa' cosa in una foto stampata forse stanno pensando agli ologrammi..chissa'
la vera rivoluzione spaventosa (temo) come ho gia' detto altre volte saranno le telecamere che consentiranno fermi immagine in alta risoluzione.........che potranno essere estrapolati dal video seduti al pc......... in parte questa cosa e' gia' realta'. ( ne sanno qualcosa i fotografi sportivi dei quotidiani che presto scompariranno dato che le immagini le regala sky alle redazioni........con inquadrature inimmaginabili per un povero fotografo costretto a ...bordo campo...)
OT: Cari amici, la cosa migliore da fare è tenere i nervi ben saldi.
Questa nostra è una società difficile in ogni settore, e non solo sotto il profilo economico.
Il timore che paventa Studioraffaello è fondato ed investe il ruolo del fotografo anche sul piano dell'identità.
Per non soccombere è indispensabile una buona dose di self-control e non arrendersi al pensiero che i cambiamenti (non l'evoluzione che è ben altra cosa...) possano destituire di fondamento tutte le "leggi" (supportate dai fatti) che fino ad ora regolano il mondo della fotografia.
Fotografia è immagine, senza ombra di dubbio. Ma non dimentichiamo
mai che dietro il successo, l'apprezzamento e la validità di un fotografo ci sono fattori importanti e determinanti che investono la comunicazione, il carattere del fotografo e la sua "disponibilità" verso gli altri, il talento che non è dato dall'ultimo modello di fotocamera e tantomeno dal fermo immagine di un video-operatore. Il settore della fotografia è in crisi, ma se due-tre anni fa chiunque si era illuso di poter sostituire un fotografo dotato di perizia e sensibilità ha fatto male i propri conti ed il mercato, prendo ad esempio il settore della fotografia di cerimonia, ha subito una lieve ripresa. Le persone non sono stupide ed hanno compreso che per fare foto ricordo è sufficiente l'amico con la compatta e magari anche la reflex, chi desiderava un prodotto finito frutto di ricerca e duro lavoro ha ripreso a chiedere un vero fotografo. Se l'avvento della tecnologia digitale ha illusoriamente instillato nelle persone comuni, ma anche nella mente di grafici ed informatici completamente digiuni di fotografia (e lo dico senza acrimonia), l'idea che si potesse fare a meno del fotografo, è anche vero che questo castello di sabbia è in parte crollato.
Certamente ci saranno redazioni di giornali che chiederanno a Sky o emittenti analoghe fermo-immagini particolari, ma bisognerà distinguere caso per caso. Io fotografo (generico, non personale...) vedo una scena, la vivo intimamente e colgo la sintesi di un evento, una storia, un carattere. Non c'è niente di casuale bensì un atto volontario. Pensate ai reporter di guerra. Un fermo immagine potrà raccontare certamente tanto dell'evento ripreso, ma l'immagine singola del foto-reporter racconta lo stesso evento caricandolo della emotività propria di chi lo ha visto e vissuto, e non scelto fra centinaia di frames in continuità.
Fine OT. Scusate