QUOTE(trazom78 @ May 20 2011, 05:41 PM)

E' la natura che fa gran parte del lavoro, comunque grazie 1000!
Idem come sopra, grazie dell'apprezzamento!
Grazie dei complimenti, per cominciare. Non ho esperienza diretta con le due lenti che mi citi, ma so essere entrambe ottime scelte. Il fatto che il Nikkor sia meno luminoso credo sia poco influente, visto che per le macro si lavora raramente con diaframmi molto aperti, almeno per il tipo di scatti che faccio io. La pdc è già di suo molto ridotta.
La stabilizzazione, come per altre focali, tendo di solito a smitizzarla, almeno per le foto che faccio io. Poi, per le macro naturalistiche in particolare, si lavora spesso con cavalletto, scatto remoto e specchio alzato, per cui non vedo tutta questa indispensabilità del VR.
Io sceglierei fra i due quello più utile per l'utilizzo che ne farei e per il budget a disposizione.
Più è lunga la focale, maggiore è la minore distanza di messa a fuoco, per cui è perfetto per gli insetti, consentendoti di mantenerti a maggiore distanza da essi.
Se, come me, prediligi le piante, o comunque soggetti inanimati, va benissimo anche un 85.
Io ho l'AF Nikkor 60mm f/2.8

Su un sito (forse ken Rockwell) ho sentito parlare molto bene del tokina, che oltre che come obiettivo macro potrebbe essere utilizzato anche come teleobiettivo, con il pregio di essere più luminoso sia del 16-85 che del 70-300 (che però sono stabilizzati).
Per le macro mi sono reso conto ultimamente che sto utilizzando più spesso il 300 per fare "macrofotografia" nel limite del possibile.
Ho provato a fare qualche scatto con il 300 ed i tubi di prolunga su cavalletto, ma l'obiettivo pesa troppo in relazione alla lunghezza e diventa difficilissimo comporre l'inquadratura. Nel momento in cui mollo l'obiettivo la macchina si abbassa di circa mezzo fotogramma. E questo nonostante un Manfrotto x190prob. Solo che il 70-300 con 2 o 3 anelli di prolunga attaccati è talmente lungo e pesante che servirebbe la flangia per il cavalletto sull'obiettivo.
Infatti ho notato che più che muoversi il cavalletto tende a "Deformarsi" leggerrmente il telaio della D90 che si piega il sufficente per abbassare l'inquadratura di mezzo fotogramma.
Da tutti questi problemi stavo meditando l'idea di un ottica macro.
Ero anche tentato dal 18-200 VRII. Facendo trek sarebbe utilissimo per viaggiare leggero, con un compromesso sulla qualità......e dovendo rinunciare alle Macro. Entro qualche mese dovrò decidere.......

ancora per i consigli e complimenti per le foto........
PS : Non postarne troppe di così belle se no rischio di correre anch'io a prendermi l'obiettivo Macro prima del tempo........

QUOTE(adrymaster @ May 21 2011, 12:14 AM)

Tempo fa' presi i 3 anelli (quelli che mantengono gli automatismi a poco + di 100 caffè) dietro consiglio di zio Giorgio (Gioton) che da un po' ci ha lasciati per il club D7000, e se la mente non mi inganna i 3 anelli misuravano + di 50 quindi il rapporto era maggiore di 1:1 col 50ino, ma la distanza di MAF era troppo esigua pochissimi centimetri oltre i quali mettere a fuoco era impossibile dopo qualche giorno e svariate prove decisi di rivenderli e prendere un Tammy 90 2.8 Macro che costa una sciocchezza e ti da' l'1:1 a 28cm circa, la scelta mi ha soddisfatto molto in quanto lo uso spessissimo, a dire la verità quasi sempre per primipiani di persone od oggetti, ed ha uno sfocato a diaframmi aperti niente male. L'ottica macro a differenza del 50ino coi tubi prolunga ha la peculiarità di poter essere usato per qualsiasi cosa mentre l'accoppiata di cui sopra è troppo specifica e ristretta metti a fuoco solo a quella distanza oltre la quale non è utilizzabile, spero di essermi spiegato
Ciao, Adriano
E' il motivo per il quale penso anch'io di prendermi un macro.
Con il 35 gli anelli non sono eccessivamente utili. Con il 16-85 qualche cosa viene, con il 70-300 le cose si fanno complicate. Servirebbe la flangia per il cavalletto attaccato all'ottica che inizia ad essere troppo lunga e pesante.
Per di più c'è il problema che una volta messi i tubi di prolunga il range di messa a fuoco è troppo ristretto, oltre a perdere di luce l'obiettivo di qualche stop.