QUOTE(Dino Giannasi @ Jun 7 2010, 02:51 PM)

Non ci giurerei.
Pur non essendo Valentino, quando mi sono fatto male io l'anno scorso (collo del femore, non tibia e perone), a parte il fatto che al CTO mancavano addirittura i fisioterapisti per la riabilitazione e che sono dovuto ricorrere a una soluzione privata per non restare fermo, non ho sentito parlare e nessuno mi ha proposto alcuna soluzione innovativa.
Quindi tanto lavoro "vecchia scuola", ginnastica, massaggi, cyclette, ginnastica...
Ma non dubito che ai VIP venga dedicata un'attenzione e una tecnologia specialistica migliore.
Comunque, seppure con la mia bella protesi in titanio, qualcosa lo faccio ancora: proprio ieri ho abbozzato un mezzo sorriso passando davanti al CTO e vedendo la folla di curiosi e tv (abito sulle colline poco sopra all'ospedale) di ritorno dal mio girello in moto sulle curve della Volterrana. Mi è venuto in mente quando c'ero io e nel mio lettuccio pensavo "chissà SE e quando potrò tornare in moto e in aereo...".
saluti, Dino
Appunto.

Se c'è UNA cosa che incontra una
strenua resistenza, in ambito medico, sono le
innovazioni, soprattutto quelle
"vere", che "stravolgono" (anche solo in parte) i "conslidati princìpi" della professione.
Ben ricordo uno dei miei insegnanti, che mi raccontava come, quando andò a proporre al Primario di Psichiatria con cui lavorava una ricerca su alcuni strumenti innovativi che aveva incontrato e sperimentato (in proprio) e che trovava molto efficaci, si sentì rispondere "Quella roba non è buona...
se lo fosse, la conosceremmo già!"

In ambito fisioterapico, basta vedere cosa è successo con il lavoro, ad esempio, di
Françoise Mézière... 60 anni di ostracismo, nonostante (o forse proprio
a causa de...) i risultati assolutamente eclatanti.

Comunque, vedremo come finisce. La proposta è stata inoltrata...
Ciao,
Davide