enrico
Feb 16 2007, 08:53 PM
Nel realizzare il calotipo n. 17, poiché il soggetto non era il solito palazzo, ma l'orsacchiotto sulla sedia, posto a due metri dalla macchina, mi sono posto il problema dell'esposizione. Poiché la mia macchina non ha un esposimetro TTL

, ho dovuto tener conto dell'allungamento. In altre parole, il diaframma col foro di 3 cm corrisponde ad un'apertura relativa di 5,6 quando la macchina è focalizzata su infinito. A quel punto, la posizione della carta sensibilizzata è alla distanza di 16,7 cm dalla lente (la distanza focale). E 16,7 diviso 3 fa 5,6. Mettendo a fuoco sui due metri, il fuoco si allontana a 18,2 cm. Quindi la carta riceve meno luce e di conseguenza l'esposizione va aumentata. ma di quanto? Ho calcolato così le aperture effettive, dividendo l'allungamento corrispondente alle diverse distanze di messa a fuoco per i 3 cm del foro.
Pertanto, poiché 18,2 diviso 3 fa 6,1, è questa l'apertura effettiva da considerare. In pratica. è come se avessi chiuso di un terzo di stop.
Per trovare di quanto incrementare l'apertura, ho fatto il rapporto fra i quadrati di queste due aperture:
(6,1 x 6,1) / (5,6 x 5,6) = 1,19
La posa va quindi aumentata di 1,19 volte rispetto a quella buona per una messa a fuoco su infinito. Poiché, dalle esperienze precedenti, ho valutato ottimale una posa di 2 ore in pieno sole, moltiplicando 120 minuti (due ore) per 1,19 ottengo 142,8 minuti, cioé circa due ore e 23 minuti. Ho esposto per 2 ore e mezza.
Allego un foglio di Excel dove ho riportato un po' di calcoli di ottica validi anche per macchine con obiettivi di focale diversa dalla mia.
Un saluto
ENrico
apeiron
Feb 16 2007, 10:38 PM
Sempre di gran livello, caro Enrico, sul piano tecnico e metodologico. Credo che questo forum ricavi molto da te, anche per come sai comunicare e rapportarti con tutti.
Ti seguo.
Apeiron
enrico
Feb 16 2007, 10:42 PM
QUOTE(apeiron @ Feb 16 2007, 10:38 PM)

Sempre di gran livello, caro Enrico, sul piano tecnico e metodologico. Credo che questo forum ricavi molto da te, anche per come sai comunicare e rapportarti con tutti.
Ti seguo.
Apeiron

Grazie Apeiron,
sapere che ci sei è sempre un piacere per me.
Enrico
enrico
Feb 18 2007, 11:20 AM
La mattina il sole batte sul terrazzo del piano notte. Essendo domenica e quindi libero dal lavoro, vi ho portato la macchina per esporvi un diciannovesimo calotipo. La luce era buona ma, mentre aspettavo che trascorressero le due ore, facendo una corsetta sul tapis roulant, il cielo si è velato per coprirsi successivamente di densi altostrati. Ho così interrotto l'esposizione dopo un'ora e mezza, visto che la luce se n'era praticamente andata. L'immagine è sottoesposta. La stesa delle soluzioni risulta comunque uniforme. Si vede lo stendino, la sedia con i libri ed i due pupazzi e si intravvedono in basso le scarpe da ginnastica. Fa da sfondo il vetro trapezoidale che separa il mio terrazzo da quello del vicino. Se ci fosse stato sole pieno per due ore, il risultato sarebbe stato di certo migliore.


La macchia in alto a sinistra è stata causata dalla pinzetta metallica con la quale fisso il foglio al compensato durante le operazioni di stesa delle soluzioni.
Al prossimo sole pieno
Enrico
perrins
Feb 18 2007, 07:35 PM
devo dire che ormai in quanto a trattamento della carta con le soluzioni ti possiamo chiamare Maestro: osservo che riesci ad ottenere una pressochè completa scala di grigi, quasi senza bruciare nulla

a questo punto la ricerca si indirizza verso la carta migliore!
ti seguo sempre, sono stato due giorni a venezia e, appena tornato, sono corso sul forum per vedere i progressi e vedere quanto hai ottenuto mi ha affascinato!
enrico
Feb 18 2007, 08:10 PM
QUOTE(perrins87 @ Feb 18 2007, 07:35 PM)

devo dire che ormai in quanto a trattamento della carta con le soluzioni ti possiamo chiamare Maestro: osservo che riesci ad ottenere una pressochè completa scala di grigi, quasi senza bruciare nulla

a questo punto la ricerca si indirizza verso la carta migliore!
ti seguo sempre, sono stato due giorni a venezia e, appena tornato, sono corso sul forum per vedere i progressi e vedere quanto hai ottenuto mi ha affascinato!
Grazie Perrins,
si, hai ragione, devo trovare la carta più adatta.
Sto però aspettando che mi arrivi lo ioduro di potassio (ordinato una settimana fa) e credo che i risultati saranno migliori. Daguerre utilizzava in effetti lo ioduro d'argento ed anche Talbot si orientò su questo alogenuro.
Poi proverò a sviluppare l'immagine latente, abbandonando l'annerimento diretto (è quello che sto facendo ora).
Proverò ad usare come rivelatore il solfato di ferro (si trova a poco prezzo nei negozi di materiale agricolo). Più in là, cercherò di procurarmi l'acido gallico, il rivelatore che usava Talbot.
Sarebbe troppo facile andare in un negozio ed acquistare un rivelatore moderno al metolo ed idrochinone e sarebbe come barare
Proverò poi con la gelatina (ne ho acquistato intanto qualche busta al supermercato, ma devo riprenderla perché mia moglie l'ha requisita per fare un dolce

).
Ho di che divertirmi, ma la cosa mi affascina troppo. QUando riuscirò ad ottenere un ritratto, sarà un bel giorno.
Un saluto
Enrico
maurizioricceri
Feb 18 2007, 10:18 PM
QUOTE(enrico @ Feb 18 2007, 08:10 PM)

QUando riuscirò ad ottenere un ritratto, sarà un bel giorno.
Un saluto
Enrico
aspettiamo con ansia questo tuo risultato per fare una grande festa....
maurizio
.oesse.
Feb 18 2007, 10:42 PM
non vedo l'ora tu vada in pensione, per poter ammirare tutti i tuoi esperimenti.
sei un vulcano enrico. e te lo dico con il cuore.
.oesse.
enrico
Feb 18 2007, 10:51 PM
QUOTE(.oesse. @ Feb 18 2007, 10:42 PM)

non vedo l'ora tu vada in pensione, per poter ammirare tutti i tuoi esperimenti.
sei un vulcano enrico. e te lo dico con il cuore.
.oesse.
Grazie Oesse. Dopo questo, altri due anni e mi ritrovo sulle spalle 40 anni di servizio. Tornerò padrone del mio tempo, anche se la scuola mi ha dato molte soddisfazioni e credo avrò nostalgia dei ragazzi. Vuol dire che tornerò per parlare di fotografia
Enrico
perrins
Feb 19 2007, 12:44 PM
QUOTE(enrico @ Feb 18 2007, 10:51 PM)

Vuol dire che tornerò per parlare di fotografia
E daresti molto ai ragazzi! Cosa insegni, per essere curioso pignolo e pedante?
enrico
Feb 19 2007, 01:36 PM
QUOTE(perrins87 @ Feb 19 2007, 12:44 PM)

E daresti molto ai ragazzi! Cosa insegni, per essere curioso pignolo e pedante?

Sono un biologo, insegno chimica, fisica, biologia e scienze della Terra in una Scuola Superiore.
Juka
Feb 19 2007, 02:49 PM
prof sto seguendo con grandissimo interesse ed entusiasmo...

Have a nice day
Luca
enrico
Feb 19 2007, 04:08 PM
QUOTE(Juka @ Feb 19 2007, 02:49 PM)

prof sto seguendo con grandissimo interesse ed entusiasmo...

Have a nice day
Luca
Ciao Luca,
sono contento che ci sei anche tu
Enrico
enrico
Feb 19 2007, 09:48 PM
Nell'attesa che torni il bel tempo per fare qualche altro calotipo, ho ripreso in mano il vecchio obiettivo "Simplex Rapid Aplanat". Ho intenzione di costruire una nuova macchina in legno (durante l'estate) e "farlo rivivere"

. In fondo gli obiettivi vivono quando fanno fotografie e questo è in sonno da tempo immemorabile.
Per costruire una macchina è necessario, ai fini del progetto, partire dall'obiettivo. Occorre conoscerne la lunghezza focale e l'angolo di copertura per poterne ricavare rispettivamente l'allungamento da dare alla cassetta scorrevole (dipende quale distanza di messa a fuoco minima si decide di permettere alla macchina) ed il formato del "negativo".
Il problema è che sul mio obiettivo non c'è nessuna indicazione sulla lunghezza focale. Inoltre, non essendoci i valori di diaframma classici, ma dei semplici numeri di riferimento, non so nemmeno quale è la sua luminosità. Devo quindi determinare per prima cosa la sua lunghezza focale, cioé la distanza fra il fuoco di un oggetto lontano (all'infinito) ed il punto nodale posteriore (e non, come spesso si sente dire e si legge su qualche testo, il centro ottico).
La geometria del basculaggio della piastra portaottica delle macchine a banco ottico, è tale che gli assi di rotazione passino proprio per il punto nodale posteriore dell'obiettivo perché solo così, in seguito al basculaggio, l'immagine non subisce spostamenti. Su questo principio si basa la "slitta nodale" che ho costruito oggi.

Si tratta di due quadrelli di legno fissati su di un rettangolo di compensato che ruota, intorno ad una vite, su di una base ricavata da un listello. Sul bordo esterno dei quadrelli, ho segnato col pennarello una riga verticale posta in corrispondenza dell'asse di rotazione di questo semplice dispositivo. Ho ricavato poi da un cartoncino (ed utilizzando della carta da lucidi) uno schermo. Sullo schermo ho tracciato una croce con un pennarello rosso. Si procede in questo modo:
- si pone l'obiettivo sulla slitta e si sposta lo schermo fino a che un punto molto lontano non è a fuoco al centro della croce.
- si fa ruotare la slitta. Se il punto si sposta sullo schermo, si tira un po' indietro o in avanti l'obiettivo, si riposiziona lo schermo finchè il punto sia di nuovo a fuoco e si riprova a muovere la slitta, continuando a provare ed a spostare l'obiettivo fino a quando il punto sullo schermo resta immobile.
- il punto nodale posteriore dell'obiettivo si trova in corrispondenza della linea di riferimento (asse di rotazione della slitta) segnata su uno dei due quadrelli. E' da questo punto che si misura la lunghezza focale e la distanza dei punti immagine dall'obiettivo.
Se ci interessa trovare anche il punto nodale anteriore (dal quale si misura la distanza degli oggetti dall'obiettivo), basta invertire la posizione dell'obiettivo sulla slitta e ripetere il procedimento.
Un saluto
Enrico
maurizioricceri
Feb 19 2007, 09:52 PM
Enrico sei un genio !! Non finisci mai di stupirci con i tuoi affascinanti esperimenti....

và a finire che ti assumono alli nikon !!!
Maurizio
davidebaroni
Feb 19 2007, 09:56 PM
Enrico, sono tornato adesso da un "giretto" di 4 giorni e trovo un sacco di nuove interessanti evoluzioni...

Per quel che riguarda la carta,
forse una possibilità ci sarebbe... Hai provato ad andare in una tipografia? Di quelle "vecchio stile", con le macchine da stampa non-offset? Io ci vado ogni tanto quando mi servono carte particolari (per tutt'altri usi che questi, sia chiaro!

). Se ne trovi una abbastanza "fornita" hanno carte di ogni tipo, peso e dimensione. Devi solo ritagliarle (o fargliele tagliare) nella misura voluta... Loro la "carta da lettere" la FANNO ancora! E poi potresti trovare dei "resti di magazzino", o altro.
enrico
Feb 19 2007, 10:03 PM
QUOTE(twinsouls @ Feb 19 2007, 09:56 PM)

Per quel che riguarda la carta,
forse una possibilità ci sarebbe... Hai provato ad andare in una tipografia? Di quelle "vecchio stile", con le macchine da stampa non-offset? Io ci vado ogni tanto quando mi servono carte particolari (per tutt'altri usi che questi, sia chiaro!

). Se ne trovi una abbastanza "fornita" hanno carte di ogni tipo, peso e dimensione. Devi solo ritagliarle (o fargliele tagliare) nella misura voluta... Loro la "carta da lettere" la FANNO ancora! E poi potresti trovare dei "resti di magazzino", o altro.

Grazie Twinsouls, ottima idea. Ci vado quanto prima.
Enrico
enrico
Feb 20 2007, 11:47 AM
Cari amici,
oggi ancora nuvole. Ho voluto fare allora una sperimentazione sulla sensibilità spettrale del cloruro d'argento. Un modo per scoprire l'acqua calda direte

. E' vero che la maggior parte di ciò che è scritto sui libri va preso per fede

, però è bello vedere le cose con i propri occhi e poi, potrebbe essere un esercizio didattico in qualche corso di fotografia o workshop.
Ho allora sensibilizzato, un po' velocemente, un foglio di carta da disegno, e l'ho coperto con tre filtri fotografici. L'ideale sarebbe stato quello di utilizzare un prisma, ma non ce l'ho e non saprei nemmeno dove procurarmelo. Col prisma avrei tutto lo spettro visibile e potrei dimostrare anche la presenza e l'attinicità dell'ultravioletto
I filtri sono Blu (piuttosto intenso, un filtro di conversione di quelli per utilizzare pellicole per luce diurna con la luce artificiale), rosso e verde:

Ho esposto il tutto per pochi secondi alla luce esterna: una luce diffusa a causa della coltre nuvolosa. Poi sono tornato dentro casa e questo è il risultato:

Come si può vedere, la carta sotto il filtro blu si è annerita quasi come quella non coperta da nessun filtro, tranne ovviamente lungo la montatura circolare che si vede ben delineata.
La carta invece sotto i filtri rosso e verde è rimasta bianca.
Anche le prime pellicole alla gelatina erano "blu sensibili" e cieche al verde ed al rosso. Quando si osserva qualche vecchia fotografia, i cieli sono infatti completamente bianchi (completamente neri sul negativo).
Quando Vogel ed altri scoprirono i sensibilizzanti ottici, nacquero dapprima le pellicole ortocromatiche (sensibili al verde) e poi quelle pancromatiche (sensibili anche al rosso). E questa fu la base necessaria per la nascita del colore in fotografia.
Non finirei più di sperimentare, ma l'eritrosina e altri coloranti utilizzati allo scopo, potrei anche procurarmeli da amici che lavorano in qualche laboratorio di analisi... Ma per ora non se ne parla.
Un saluto
Enrico
marcelus
Feb 21 2007, 02:29 AM
in ritardo ma mi accodo anche io a questa macchina del tempo.
veramente complimenti caro enrico
enrico
Feb 21 2007, 06:42 AM
QUOTE(marcelus @ Feb 21 2007, 02:29 AM)

in ritardo ma mi accodo anche io a questa macchina del tempo.
veramente complimenti caro enrico
Benvenuto Marcelus,
sali in carrozza anche tu
marcelus
Feb 21 2007, 05:05 PM
proprio oggi ho ritrovato, tra le tante cose raccolte da mio padre, la versione "commerciale" della "macchina del tempo" di enrico.
chissà che non mi metta a girare per negozi alla ricerca della chimica
enrico
Feb 21 2007, 05:11 PM
QUOTE(marcelus @ Feb 21 2007, 05:05 PM)

proprio oggi ho ritrovato, tra le tante cose raccolte da mio padre, la versione "commerciale" della "macchina del tempo" di enrico.
chissà che non mi metta a girare per negozi alla ricerca della chimica
Ciao,
perché non ci posti la foto?
Enrico
marcelus
Feb 21 2007, 05:26 PM
molto volentieri. non volevo inquinare questa bella discussione.
più tardi faccio un salto dai miei e provo a fare qualcosa
enrico
Feb 21 2007, 06:37 PM
QUOTE(marcelus @ Feb 21 2007, 05:26 PM)

molto volentieri. non volevo inquinare questa bella discussione.
Anzi, è prezioso il contributo di tutti. Inoltre, se hai oggetti, macchine, libri sulla fotografia di vecchia data, puoi dare un prezioso contributo all'altra discussione che ho aperto nella sezione "Temi" dal titolo "Un tuffo nel passato"
linkEnrico
enrico
Feb 22 2007, 07:39 PM
Oggi è arrivato la ioduro di potassio, 250 grammi. Ho appena preparato una soluzione 0,5 molare (12,45 grammi in acqua distillata fino a fare 150 millilitri di soluzione). Abbandono il cloruro di sodio che continuerà nel suo primitivo destino di insaporire la minestra e l'insalata
Con il cloruro di sodio ed il nitrato d'argento ottenevo del cloruro d'argento. Ora, con lo ioduro di potassio ed il solito nitrato d'argento, otterrò dello ioduro d'argento, più sensibile. Anche Talbot abbandonò il cloruro per lo ioduro. Daguerre esponeva ai vapori di iodio le sue lastrine argentate ottenendo, per altra via, lo stesso ioduro d'argento.
Ora si tratta di sperimentare e di vedere di quanto posso accorciare la posa e che risultati ottengo con questo nuovo sale. Fino ad ora, ho ottenuto buoni risultati solo esponendo soggetti con forti contrasti in pieno sole e per circa due ore. Potrò ottenere immagini di soggetti all'ombra? Come sarà la scala dei grigi? (stavo per dire la "gamma dinamica", ma mi sembra antistorico

).
Un saluto
Enrico
enrico
Feb 23 2007, 01:54 PM
Oggi ho acquistato in un negozio di materiali per l'agricoltura, un kilogrammo di solfato ferroso, al prezzo di pochi euro. Decisamente il prodotto chimico meno costoso (il più costoso è il nitrato d'argento, una tombola!).
Mi servirà più avanti per provare a sviluppare l'immagine latente. Veniva usato come rivelatore per le lastre al collodio umido. Il solfato ferroso si ossida a ferrico, riducendo gli alogenuri d'argento che hanno preso luce. Si tratterà di trovare la concentrazione giusta.
Per ora devo sperimentare lo ioduro di potassio mediante annerimento diretto: una cosa alla volta.
Mi rendo conto sulla mia pelle di quante difficoltà, di quanto tempo e di quanta pazienza hanno dovuto farsi carico questi primi padri della fotografia. Sperimentare richiede fare prove e prove, registrarne i risultati, non scoraggiarsi di fronte agli insucessi, cercare di capirne il perché e continuare a provare.
Un saluto
Enrico
marcoint
Feb 23 2007, 06:06 PM
complimenti!!!!complimenti!!!!! complimenti!!!
maxiclimb
Feb 23 2007, 10:06 PM
QUOTE(enrico @ Feb 23 2007, 01:54 PM)

Mi rendo conto sulla mia pelle di quante difficoltà, di quanto tempo e di quanta pazienza hanno dovuto farsi carico questi primi padri della fotografia. Sperimentare richiede fare prove e prove, registrarne i risultati, non scoraggiarsi di fronte agli insucessi, cercare di capirne il perché e continuare a provare.
Come tu stesso hai ricordato qualche post addietro, parti con un enorme vantaggio rispetto ai Padri della fotografia: sai già che è possibile.
Devi "soltanto" ripercorrere la loro esperienza, affinando la tua.
E' incredibile la fiducia nelle proprie intuizioni, e la tenacia nel svilupparle, che devono aver avuto loro, senza nemmeno avere la certezza che il loro sogno fosse realizzabile.
Avanti tutta Enrico, siamo con te!
enrico
Feb 23 2007, 10:57 PM
Ciao Maxiclimb,
oggi ho sensibilizzato un cartoncino con lo ioduro di potassio. Il cielo era coperto. Ho esposto per tre ore (durante l'esposizione, è venuto a trovarmi un amico e ho dimenticato la macchina). Quando sono andato a vedere, non c'era traccia di annerimento. Riprovo appena c'è sole pieno. Forse la mia fiducia nelle qualità dello ioduro d'argento era eccessiva. Eppure dei vantaggi rispetto al cloruro d'argento devono esserci.
Vedremo.
Enrico
marcelus
Feb 24 2007, 05:29 PM
e noi siamo qui ad attendere gli sviluppi
enrico
Feb 25 2007, 03:02 PM
Cari amici,
il tempo è sempre nuvoloso, inadatto per le foto degli albori che, come ho potuto constatare di persona, richiedevano delle belle giornate di sole pieno, almeno prima che non venisse scoperto lo sviluppo dell'immagine latente.
Ho però fatto un esperimento:
ho voluto provare diverse diluizioni della soluzione di ioduro di potassio.
Così ho preso quattro bicchieri di plastica e nel primo vi ho versato qualche millilitro della soluzione madre 0,5 molare. Con successive diluizioni, ho preparato negli altri tre bicchieri delle soluzioni 0,1 molare, 0,05 molare e 0,01 molare.
Ho quindi spennellato le soluzioni di ioduro di potassio a diversa concentrazione su di un foglio di carta da disegno, lavando di volta in volta il pennello in acqua distillata ed asciugandolo con carta scottex (altrimenti avrei alterato il valore delle diluizioni). Ho fatto asciugare e poi, in luce attenuata, ho passato una pennellata di nitrato d'argento. Ho fatto asciugare il tutto e poi ho esposto il cartoncino all'aperto, alla luce diffusa delle nuvole, scattando ad intervalli con la D200.
Grazie ai dati exif, ho i vari tempi di esposizione.
Ho capito due cose:
- l'insuccesso con lo ioduro di potassio consiste nel fatto che ho usato delle concentrazioni "stechiometricamente" corrette dei due sali. Invece occorre che la concentrazione dello ioduro sia inferiore a quella del nitrato d'argento. E qui torna quello che diceva Talbot, cosa che non mi tornava però usando il sale da cucina.
- Se le soluzioni sono stechiometricamente e quivalenti (nel mio caso 0,5 molare e 0,5 molare), la carta non si impressiona. Capisco ora perchè lo ioduro di potassio, in concentrazione elevata, veniva utilizzato come "stabilizzatore" dell'immagine.
- Il rapporto migliore fra le concentrazioni è di 1 a 5.
Non mi resta che provare (quando ci sarà il sole) una nuova esposizione con la macchina calotipica.
A presto
Enrico
maxiclimb
Feb 25 2007, 03:53 PM
Ottima intuizione.
Ora non ci resta che aspettare il sereno...
giorgiosessa
Feb 25 2007, 05:10 PM
Enrico,
grazie per avermi segnalato questo tuo post.
Con qualche interruzione (e qualche smarrimento), me lo sono letto tutto.
Sei un grande.
Adesso entro con immenso piacere nel club di quelli che ti seguono con tanta attenzione, certo che vedremo gli ulteriori successi che otterrai in questo viaggio nel tempo.
Ti auguro tante giornate di sole pieno.
Alla prossima.
giorgio
P.S.: Come mio solito stò per dire nà s.....ta. Ma invece della carta, utilizzare del tessuto in cotone a trama stretta?
enrico
Feb 25 2007, 05:24 PM
QUOTE(gsessa @ Feb 25 2007, 05:10 PM)

P.S.: Come mio solito stò per dire nà s.....ta. Ma invece della carta, utilizzare del tessuto in cotone a trama stretta?
Ciao Maxiclimb, ciao Giorgio,
lo spirito è quello di ripetere le esperienze dei primi. Sui libri non c'è scritto tutto, le vecchie tecniche spesso sono descritte a grandi linee. Anche le relazioni degli stessi autori, spesso mancano di certe piccole particolarità, a volte qualitative, ma più spesso quantitative, che in molti casi sono fondamentali perchè una immagine riesca. Sperimentando, si rivivono le stesse difficoltà e le stesse emozioni di chi ci ha preceduto e si ha la soddisfazione di riottenere quei piccoli grandi successi che, sommati uno ad uno, ci hanno portato all'oggi. Devo dire che l'emozione di una immagine vista dopo due ore di esposizione, formatasi attraverso un obiettivo "primitivo", è più forte di quelle, pure intense, regalateci dalla moderna tecnologia.
Mr. Grass
Feb 25 2007, 06:38 PM
Grazie Enrico , e' stato affascinante e incredibile leggere tutta la tua discussione , che purtroppo ho trovato solo oggi , ma l'emozione e il senso dell'attesa per i tuoi progressi , la meravigliosa sensazione di ricevere notizie da un amico intento in un viaggio alla scoperta di un mondo sconosciuto e passato sono impagabili . Da oggi anch'io saro' un'altro dei trepidanti lettori del tuo 3d in attesa del prossimo EUREKA .
Con ammirazione sincera
Alberto
enrico
Feb 25 2007, 08:09 PM
QUOTE(ERBA ALBERTO @ Feb 25 2007, 06:38 PM)

Grazie Enrico , e' stato affascinante e incredibile leggere tutta la tua discussione , che purtroppo ho trovato solo oggi , ma l'emozione e il senso dell'attesa per i tuoi progressi , la meravigliosa sensazione di ricevere notizie da un amico intento in un viaggio alla scoperta di un mondo sconosciuto e passato sono impagabili . Da oggi anch'io saro' un'altro dei trepidanti lettori del tuo 3d in attesa del prossimo EUREKA .
Con ammirazione sincera
Alberto
Grazie Alberto e benvenuto a bordo, o forse "in carrozza", visto l'argomento?
Enrico
enrico
Feb 25 2007, 08:41 PM
Ho ritrovato una vecchia Enciclopedia Ricettario di mio padre, del 1951.
C'è un intero capitolo dedicato alla fotografia che leggerò con calma. Vi ho trovato una formula della "carta salata" di Talbot:
Carta salata . E' la più antica delle carte fotografiche: il Talbot la propose fino dal 1834. Questa carta dà immagini bellissime e di toni svariati e molti soggetti stampati su questa carta guadagnano immensamente. Essa fu poi detronizzata dalla carta albuminata perché presenta una superficie brillante. Si impiega carta comune, però sostenuta, che viene immersa nel seguente bagno:
acqua..................................................... p. 600
cloruro di sodio........................................ p. 6,5
ioduro di sodio cristalli.............................. p. 2,5
tartrato neutro d'ammonio cristalli............. p. 5
acido citrico............................................. p. 5
La si lascia per 5 minuti, si toglie, si mette ad asciugare. Si sensibilizza nel seguente bagno:
acqua distillata......................................... p. 100
nitrato d'argento....................................... p. 10
acido acetico............................................ p. 10
Si mette ad asciugare all'oscuro.
Si stampa alla luce diffusa o col magnesio. Impiegando nastro di magnesio, ne occorre tanto che sia eguale alla diagonale del negativo e che deve essere bruciato alla stessa distanza.
Immagino che le p. stiano per "parti". Immagino parti in peso. Non so se questa sia proprio la ricetta originale di Talbot. Proverò col solo ioduro e poi proverò con questa ricetta.
Enrico
davidebaroni
Feb 25 2007, 09:27 PM
Enrico, che dire? Rimpiango di non aver studiato meglio la chimica a scuola...

Ogni mattina, quando accendo il computer e mi collego, questo thread è la prima cosa che leggo, per vedere gli sviluppi (appunto...

). E' più affascinante di un libro di storia, ha più suspence di un thriller, ed è vero.
Cosa si può volere di più?
Sei poi passato in tipografia, hai trovato qualche carta "interessante"?
Davide
enrico
Feb 25 2007, 09:59 PM
QUOTE(twinsouls @ Feb 25 2007, 09:27 PM)

Enrico, che dire? Rimpiango di non aver studiato meglio la chimica a scuola...

Ogni mattina, quando accendo il computer e mi collego, questo thread è la prima cosa che leggo, per vedere gli sviluppi (appunto...

). E' più affascinante di un libro di storia, ha più suspence di un thriller, ed è vero.
Cosa si può volere di più?
Sei poi passato in tipografia, hai trovato qualche carta "interessante"?
Davide
Ciao Davide,
ci passo i primi della settimana. Il tuo è un suggerimento importante. Non ho avuto molto tempo ultimamente.
ENrico
perrins
Feb 26 2007, 11:37 AM
ti seguo sempre e.... sento aria di novità!
sono qui ogni giorno, ma sono sicuro che tra poco arriva!
Forza Enrico!
enrico
Feb 26 2007, 01:20 PM
QUOTE(perrins87 @ Feb 26 2007, 11:37 AM)

ti seguo sempre e.... sento aria di novità!
sono qui ogni giorno, ma sono sicuro che tra poco arriva!
Forza Enrico!
Ciò che mi spinge ad andare avanti in questa bella avventura, non è solo il mio entusiasmo, è anche il vostro. E' come quando si va in montagna (sono un appassionato di escursioni): se si è insieme ad amici la passeggiata è più piacevole e meno faticosa.
Grazie a tutti
Enrico
.oesse.
Feb 26 2007, 01:24 PM
aspetto il sole.... per te!
.oesse.
enrico
Feb 26 2007, 01:42 PM
QUOTE(.oesse. @ Feb 26 2007, 01:24 PM)

aspetto il sole.... per te!
.oesse.
Grazie.
enrico
Feb 27 2007, 01:42 PM
Questa mattina, seguendo il consiglio di Davide, sono stato in tipografia. Il proprietario si è mostrato molto interessato alla cosa e mi ha dato due campioni di carta: una che mi sembra molto simile al cartoncino da disegno a trama grossa che già ho usato con risultati non buoni, ed un'altra, da lettere, bianchissima e lucida. Mi ha detto che gli altri tipi di carta che aveva non erano adatti... Provo con queste e poi mi reco presso un'altra tipografia per vedere se hanno altri tipi. Se ho tempo, oggi faccio qualche prova. C'è un bel sole. Grazie Oesse, sei stato tu?
ENrico
Wilmosh
Feb 27 2007, 03:50 PM
Mi faccio portavoce di una parte del forum "silenziosa" che ti legge e non ti commenta, ma solo per non "inquinare" troppo il forum.
DAVVERO GRAZIE, è a mio avviso il post piu interessante di sempre.
Io ti offro il mio supporto e non solo morale, anche economico, mi sa che l'avventura in cui ti sei imbarcato sta diventando costosa.
Se lo ritieni si potrebbe creare una "cassa comune", io ne sono favorevole.
William
enrico
Feb 27 2007, 05:06 PM
QUOTE(castellanza@yahoo.it @ Feb 27 2007, 03:50 PM)

Mi faccio portavoce di una parte del forum "silenziosa" che ti legge e non ti commenta, ma solo per non "inquinare" troppo il forum.
DAVVERO GRAZIE, è a mio avviso il post piu interessante di sempre.
Io ti offro il mio supporto e non solo morale, anche economico, mi sa che l'avventura in cui ti sei imbarcato sta diventando costosa.
Se lo ritieni si potrebbe creare una "cassa comune", io ne sono favorevole.
William
Grazie William,
apprezzo molto la tua generosità. Non ti preoccupare, sono costi che posso sostenere. Spero di non dilapidare tutto il mio patrimonio, come fece Niepce...
Il miglior supporto è il vostro entusiasmo e la vostra presenza. Grazie!
Enrico
enrico
Feb 27 2007, 05:48 PM
Il cielo si è ricoperto di nuvole (la mattinata è stata splendida, ma io ero a scuola

). Ho provato a sensibilizzare la carta da lettere che mi ha dato la tipografia questa mattina. Stesa la soluzione di sale, si è arricciata sensibilmente, come capita con le carte sottili. Anche asciugata, le pieghe sono rimaste, e questo è un guaio perchè la superficie deve essere piana e così invece, nonostante la pressione sulle guide laterali, una volta inserita nello chassis (scrivevo chassì, ma pare che sia questa la dizione corretta), le "onde" che rimangono creerebbero problemi con la messa a fuoco e con la nitidezza. Ho allora provato a lasciar asciugare la carta tenendo solo una pinzetta su di un lato e non bloccandola sui due lati come ho fatto fin'ora con la carta di maggiore spessore. Pare che le cose vadano meglio. C'è un po' di ondulazione, ma nello chassis dovrebbero sparire. Ne vedremo i risultati. Mi sto annoiando a fare prove (anche se sono fondamentali per andare avanti) e voglio delle immagini! Aspetto il sole pieno.
L'altra carta che ho preso in tipografia è molto più consistente, ma è giallina. Per questo motivo e per la sua granulosità, non mi convince molto, ma farò delle prove prima di scartarla.
Intanto ieri sera, mi sono dedicato alla parte "ottica" ed ho ridipinto l'interno dei moduli con l'inchiostro di china nero. In precedenza avevo usato una vernice nera opaca, ma l'attrito con i moduli durante la messa a fuoco e l'introduzione dello chassis, aveva schiarito un po' le pareti del modulo portaottica. In ogni caso, non c'è nero più profondo ed opaco del nero di china. Questo comporterà senz'altro un miglioramento del contrasto dell'immagine e migliorerà i risultati.
La luce che colpisce la carta bianca, viene da questa riflessa sulle pareti della scatola e torna in parte sull'emulsione.
Ora, se ad esempio, la parte più luminosa dell'immagine ha un valore 10 (uso un valore arbitrario) e la parte più scura un valore 1, il rapporto di luminosità vale 10/1 =
10 .
Se invece la riflessione delle pareti interne aggiunge un valore di 1 alle luci ed alle ombre, queste passeranno a una luminosità 11 (10 + 1 le luci) e a una luminosità 2 (1 + 1 le ombre).
Il rapporto di luminosità scenderebbe a 11 / 2 =
5,5
Allora, curare per bene l'annerimento della mia "macchina", è stata una buona cosa.
Un saluto
Enrico
marcelus
Feb 28 2007, 11:20 AM
QUOTE(enrico @ Feb 27 2007, 05:48 PM)

.............Aspetto il sole pieno..............................
enrico...il salento aspetta te
enrico
Feb 28 2007, 08:45 PM
Cari amici,
il tempo è sempre nuvoloso. Non ho però incrociato le braccia ed ho fatto altre prove:
Ieri:
ho sensibilizzato tre porzioni di un cartoncino (individuate da tre ellissi) - -- con cloruro di sodio 0,5 M (la concentrazione che uso da tempo perchè si è dimostrata la migliore)
- con ioduro di potassio 0,05 M (la più idonea dopo l'ultima prova)
- con cloruro e ioduro nelle proporzioni indicate nella ricetta trovata nel vecchio ricettario.
Vien fuori che l'annerimento più intenso è quello dato dal cloruro d'argento
Oggi ho ripetito la prova, mettendo a confronto il cloruro e lo ioduro da soli. Il risultato è lo stesso: il cloruro produce un annerimento più rapido e più intenso dello ioduro che appare invece giallastro.
Deve essere per questo che le vecchie carte ad annerimento diretto, le famose "Aristotipiche", erano al cloruro.
Il vantaggio dello ioduro deve forse apparire con lo sviluppo dell'immagine latente. Farò qualche altra prova con l'annerimento diretto e poi proverò con lo sviluppo al solfato di ferro.
Fatto questo, proverò con l'albumina e con la gelatina.
Se riesco a trovare l'eritrosina, mi divertirò ad "ortocromatizzare" la mia emulsione.
Un saluto
Enrico
enrico
Mar 1 2007, 09:08 AM
Questa mattina sono passato in un'altra cartoleria per prendere un raccoglitore a buste trasparenti dove inserire in ordine tutte le mie prove ed osservazioni, ed ho preso un nuovo tipo di cartoncino, liscio da un lato e con righe sottilissime dall'altro. Ho preso anche un blocco di fogli per acquerello, di tipo diverso da quello che mi ha dato risultati deludenti, acquistato in un negozio per belle arti (la presenza di qualche sostanza riducente nella pasta, me lo faceva annerire anche in assenza di luce). Al negozio ne ho osservato i fogli di un album grande, già aperto. Ho preso però un formato più piccolo, visto che si tratta per ora di far delle prove. Apertolo a casa, i fogli presentano una superficie un po' irregolare e, visto in trasparenza, la pasta non è uniforme. Si tratta in ogni caso di carta di cellulosa purissima. Staremo a vedere.
Quando passerò all'albumina ed alla gelatina, il cartoncino sarà meno importante perché l'emulsione verrà incorporata rispettivamente nell'albume d'uovo e nella gelatina alimentare (nota anche come "colla di pesce") e fungerà unicamente da supporto. Per Talbot era importante che la carta fosse sottile (utilizzava la carta da lettere finissima che non riesco a trovare) perchè la utilizzava come negativo ponendola a contatto di un secondo foglio e riesponendo il tutto al sole. Talbot è l'inventore del processo negativo-positivo. Il concetto di negativo-positivo non esiste più nella fotografia digitale che produce immagini direttamente positive.
Buona giornata
Enrico