Le ragioni di tale insano gesto ho cercato di scriverle altrove (ammesso che di ragioni ce ne fossero, al di là di una mia pericolosa istintività in queste amene faccende) :
http://www.nital.it/forum/index.php?showto...&hl=indovinello
e su di esse quindi non mi dilungo.
Dopo un po' di tempo passato a scattare con questo nuovo e massiccio concentrato di vetro ottico, ne ho tratto alcune impressioni d'uso, che - anche sollecitato da alcuni fedeli ed assidui interessati - mi accingo a riferire.
Penso sia opportuno fare due premesse:
(1) siamo in presenza di un "pezzo" talmente particolare, per la sua stessa destinazione progettuale e per le caratteristiche che da essa conseguono, che le valutazioni dovranno necessariamente tener conto di valori diversi da quelli ai quali siamo normalmente abituati operando in Dx con ottiche di ultima od ultimissima generazione.
Per meglio dire, i valori sono i medesimi, ma il loro "peso" complessivo nella valutazione di un'immagine può essere significativamente diverso.
(2) In secondo luogo, ho deciso di astenermi dalla tentazione di piantare il nostro sulla baionetta della D200 e scattare all'impazzata per togliermi la curiosità immediata delle sue possibili applicazioni come mediotele luminos(issim)o da ritratto (slurp!) nel formato Dx.
Mi è sembrato invece più sensato, anche se più faticoso, cominciare a farmi un giudizio su questo obiettivi tenendo conto il più possibile della totalità dei fattori in gioco: ed il primo fattore è che questo Noct è "nato" per la pellicola e per il formato Leica.
Quindi nelle considerazioni e negli esempi che seguiranno, tenete conto che tutte le prove e le impressioni sono state ricavate esclusivamente da alcuni rullini della compianta Agfa Scala e dell'altrettanto prematuramente scomparsa Velvia 50: per ora, in Dx, ho effettuato solo uno scatto nel negozio di Watanabe, dopodichè il Noct non ha abbandonato il bocchettone d'innesto della mia FM2t (agfa Scala) se non per quello della FM3a (Velvia 50).
Scrivo questo perchè, nonostante io apprezzi in egual misura ciò che può dare il digitale rispetto alla pellicola, quest'ultima per me ha ancora molto da dire sul piano della "tridimensionalità" della resa e su certe intonazioni cromatiche. Vero è che in molti casi i due diversi supporti sono perfettamente fungibili tra loro, ma non sempre è così... e poi non è questa la sede per l'eterna diatriba. Proverò il Noct anche sulla D200 e vi saprò dire, ma per adesso rispettiamo le sue origini

Vi prego perciò di aver la pazienza di non schizzare ad aprire il files allegati senza leggere i miei commenti, perchè - giusti o sbagliati che essi siano - esprimono determinate considerazioni che sono collegate ad un determinato scatto, o crop, che segue.
Mi scuso per il preambolo, che però ritenevo doveroso: e cominciamo, quindi!
Scatto n. 1
In questa immagine ho voluto utilizzare il Noct "come se" fosse un normalissimo...normale, ossia in condizioni di luce e di contrasto ottime, ad un diaframma (per lui) intermedio, ossia f:4.
Perchè? Perchè temevo che la resa del nostro, ottimizzato e progettato per quella folle apertura massima, non fosse all'altezza dei suoi fratellini meno luminosi ai diaframmi intermedi.
Invece mi pare che il Noct si comporti assai bene anche nel normale uso "diurno"