QUOTE(Federix @ Mar 30 2007, 11:20 AM)

Concordo in pieno con quello che dice Igor e ho pensato anche ad un'altra cosa di tipo più burocratico: è possibile che oggi esistano 2000 fotografi, misto tra scarsi e bravi, che possono lavorare come gli pare, anche in virtù del fatto che manca un albo professionionale per i fotografi?
Oltre questo, può succedere che una svalutazione della fotografia sia dovuta anche perché gli editori/redattori ormai possono essere chiunque (anche chi ha la terza elementare e ha fatto per tutta la vita il muratore, però riesce a mettere su un giornale perché ha un pò di soldi) senza sottoporsi ad un esame in modo che il ministero, o chi per lui, possa valutare le qualità tecniche di questo e quell'editore?
Federix, prima di tutto, oggi il redattore non può "essere chiunque": dal 1963 (mica ieri) esiste una legge sulla stampa che stabilisce che il redattore in un quotidiano è un giornalista professionista. Per esserlo, deve aver svolto regolare praticantato e aver superato l'esame di Stato previsto dalla legge n° 69 del 3 febbraio 1963 e dal regolamento di attuazione della suddetta legge. Poi, purtroppo, ci sono gli "abusivi": e ti assicuro che ce ne sono di più fra i fotoreporter.
Visto dall'altra parte della barricata, cioè di chi sceglie la foto da pubblicare, ti racconto quali sono i criteri prioritari.
1) La notizia. La foto deve "raccontare" il fatto. Se si tratta di una rapina in banca, meglio la foto mossa e sbilenca dei rapinatori che fuggono piuttosto che quella perfetta della banca fotografata un'ora dopo.
2) La rapidità. Anche nel giornalismo vince chi arriva primo. Quando accade qualcosa, si cerca immediatamente la foto. Se arrivi dieci minuti dopo, sei fuori. A meno che la tua foto non sia così sconvolgentemente bella e ricca di contenuti informativi da convincere a buttare quella precedentemente impaginata. Ma se la pagina è già "chiusa" in tipografia, sei fuori comunque.
3) La qualità. Se parliamo di quotidiani, il supporto di stampa finale (a 92 dpi se va bene)è carta leggera, non bianchissima. Non serve une megafile, anzi, un'immagine da 800 kb può già rallentare molto il sistema editoriale operativo di videoimpaginazione.
4) I giornalisti-fotografi. Solo in Italia, per strana consuetudine e forse per una sorta di reciproco "razzismo", le due categorie sembrano viaggiare separate anche se, poi, il fotoreporter professionista assunto con contratto giornalistico (e non l'artigiano free lance che fattura) deve sostenere l'esame di Stato di cui sopra. Per fare un esempio, alcuni dei migliori autori di NGM sono giornalisti-fotografi.
In caso di servizi di cronaca all'estero (uno fra i combattenti del Fronte Polisario, un paio d'altri, sempre in Africa, su interventi di conservazione ambientale e sulla cooperazione italiana), essendo da solo, ho provveduto anche alla copertura fotografica, senza sentirmi affatto fuori posto: ho fatto semplicemente il mio mestiere, che è quello di informare. Il Pc, la telecamera, la reflex sono mezzi.
Diego