QUOTE(Halberman @ Mar 4 2005, 01:42 PM)
Penso che ciò che sarà decisivo per la "soluzione finale",... sia da ricercare in ciò che i due sistemi offrono alle varie tipologie di fruitori: al professionista, al dilettante esigente, al comune appassionato, al semplice consumatore che fa poche foto all'anno e che si contenta delle foto ricordo "come vengono".
Cerco di proseguire in questa riflessione, che faccio soprattutto per chiarire le idee a me stesso.
Il fotografo "dilettante esigente" appartiene ad una categoria particolare di consumatori. Ricerca il meglio possibile, sia per quanto riguarda gli strumenti che per la qualità del prodotto che può ottenere. Quasi sempre è condizionato soltanto da quanto può spendere.
Diversi anni fa, per ottenere la qualità che voleva, si dedicava alla Camera Oscura. Oggi, se vuole, con il sensore digitale può ottenere quasi le stesse cose molto più facilmente e più agevolmente. Soprattutto con le nuovissime tecnologie digitali, e con quelle prossime venture, sembra che niente sia impossibile. Per ora è il B&W che fa una certa resistenza. Ancora, per questo "settore" dell'attività fotografica, il sensore digitale non dà il massimo. Tuttavia, in seguito, si presume che anche questa difficoltà potrà essere rimossa.
Ma sussistono ancora delle insufficienze del sistema digitale che impediscono una totale adesione da parte della massa dei cosiddetti "dilettanti evoluti".
Il fatto è che se voglio stampare una foto digitale al livello del numero di megapixel di cui sono dotate le macchine dell'ultima generazione (numero di megapixel che sicuramente sarà incrementato in seguito) e al livello del massimo numero di colori avvertibile dall'occhio umano, mi trovo in notevoli difficoltà. I file sono troppo pesanti per le memorie a disposizione e addirittura per le memorie degli stessi attuali comuni computer. I laboratori di stampa chimica , da parte loro, arrivano fino ad un certo punto e oltre non vanno.
Mi trovo nelle stesse difficoltà se, partendo dalla pellicola, uso uno scanner sofisticato, tratto l'immagine in postproduzione, trasferisco su CD e mi affido alla stampa del solito laboratorio. Tutto sembra andare bene finché non pretendo di stampare una foto a un certo numero di ingrandimenti, finché non pretendo file troppo pesanti e soprattutto finché mantengo i file immagine in memoria. Tuttavia, per la massima qualità i file sono destinati a diventare pesantissimi e la fotografia è da sempre destinata alla stampa.
D'altra parte, se voglio stampare in casa, per superare lo scoglio della stampa ad inchiostri (costosa e aleatoria), devo soggiacere a spese ancora notevoli per una stampante diversa.
Tutto questo, senza contare il lavoro da dedicare alla regolazione cromatica del monitor, dello scanner e della stampante o alla commisurazione del monitor e dello scanner alla resa cromatica adottata da quel certo laboratorio.
Una strada senza sbocchi ? Sicuramente no. La tecnologia digitale fa passi in avanti così spesso che, talvolta, persino questa velocità di evoluzione, governata anche da esigenze commerciali, costituisce un problema. Ma, proprio per questo, è pensabile che, tra non molto tempo, si arrivi in prossimità del livello massimo raggiungibile e che quindi si risolvano quasi tutte le suddette difficoltà (quasi tutte, perché la perfezione non esiste a questo mondo e non sarebbe neanche bene che esistesse). Sarà a questo punto che si verificherà una
totale adesione dei "dilettanti evoluti" al digitale. Non prima.
Il comune appassionato, probabilmente non arriverà mai a questo livello di utilizzo (se non altro per i costi, che saranno comunque rilevanti), anche se nel tempo si avvicinerà sempre di più ad esso, per i costi in diminuzione e per gli automatismi sempre più numerosi.
In ultimo, il semplice consumatore passerà da una moda all'altra (dalle compattine digitali ai cellulari fino ad altre forme attualmente imprevedibili) sempre all'esclusiva ricerca di qualcosa di estremanente facile, automatico, veloce e comodo. Questa sarà la categoria dei consumatori più numerosa che condizionerà il mercato, ma fino ad un certo punto, perché il mercato della fotografia (e non solo della fotografia), come altre volte è stato dimostrato, è strutturato su diversi livelli, tutti commercialmente molto importanti.
Saluti
Alberto