QUOTE(mmfr @ Dec 31 2006, 04:46 PM)

Saluti a tutti
bellissime opinioni e punti di vista differenti...perfect!
quoto alcune vostre frasi che mi hanno colpito in modo particolare...
La proposizione fedele...ma alla fine qual è la riproduzione del mondo reale? Nella realtà praticamente tutto ciò che vediamo è in movimento, ma nella fotografia viene fermato...partendo da questo dato è paradossale considerare naturalistica un' immagine del mondo in cui tutti gli elementi risultano statici....
"...dove il denaro canta, la musica tace" e così l'arte in generale rimane in mano a personaggi ed imprenditori il cui unico scopo è quello di far soldi... più che comunicare...ed i soldi si fanno con le masse , non con le...élite!
Su questa tua affermazione non mi trovo in accordo...infatti credo che proprio quelle immagini , bellissime , ma estremamente semplici e leggibili siano esplicative per comprendere che il target a cui Nikon (ma tutti ormai seguono la medesima strada) si rivolge con i suoi prodotti non professionali, è rappresentato soprattutto dalla stragrande maggioranza delle persone che di fotografia mastica poco, ma che si riconosce in quelle immagini considerandole "alla propria portarta".
C'è un'ultima frase di Giancarlo mi ha ancora colpito , perchè sento nelle sue parole una certa delusione (che a volte è anche la mia) o consapevolezza che naturalmente ogni fotografo ha la assoluta libertà di scattare come meglio crede per provare a veicolare un messaggio attraverso la fotografia , ma poi alla fine l'editore, l'atleta , il pubblico lo convince che .... e così le immagini che rappresentano la sua crescita , la sua ricerca e che raccontano il suo personale modo di vedere il mondo vengono "relegate" (te lo auguro) magari in qualche mostra personale , ma la FIPAV,e la LEGA VOLLEY FEMMINILE utilizzeranno esclusivamente le foto "
così come devono essere"!...Ammetto che la mia è una visione un po' pessimistica della realtà culturale in cui viviamo...
Non solo nella reatà uomini, auto, nuvole, cose sono in continuo movimento ,ma sia la loro velocità che la direzione assunta nello spazio sono sempre differenti...

(MMFR)...Marco
Eccoci qua! Smaltito il capodanno...si riparte! Colgo innanzitutto l'occasione per augurare a tutti un 2007 spettacolare.
Venendo al dunque: FIPAVe LEGA hanno apprezzato molto le immagini proposte e, mi considero fortunato, lo ammetto, mi è stato richiesto un preventivo di spesa per stampare una copia di tutta la mostra. Ammetto che tra i 1000 spettatori del palazzetto uno solo che venga a chiedere è una buona media, ma credo che vadano fatte alcune considerazioni al riguardo del mosso fotografico e di cosa si intende per fruibile ai più.
Regola di mercato vuole che un bene viene venduto (e quindi sale la sua quotazione) quanto più viene apprezzato e richiesto. Un'applicazione di questa regola è di individuare la fetta di mercato cui ci si vuole rivolgere e lavorare con obiettivi precisi. Il mondo del Volley è sicuramente una nicchia e ancora campa cavallo prima che diventi aperto e popolare (mediaticamente parlando, quindi più appeal sul mercato, di conseguenza maggior quotazione del prodotto e dell'indotto...) tipo il calcio. E, probabilmente, non lo diventerà mai. Di certo non credo sia la strada che deve intraprendere in quanto già gode della posizione di secondo sport in Italia come numero di praticanti. Del resto ci sono prospettive diverse. Finita l'analisi socio-economica del fenomeno Pallavolo c'è da considerare un altro aspetto fondamentale: è vero che, in genere, il mercato è in mano a chi i soldi ce li ha già e che, quindi, i canali per farsi conoscere e apprezzare passano per forza da quelle parti. Ma è altrettanto vero, a mio parere, che se non si trova il coraggio di offrire qualcosa di personale si rischia di non colpire mai nel segno. Con questo intendo dire che può subentrare, a volte, una certa dose di insoddisfazione quando non si riesce a proporre un progetto fotografico (o di altra natura...) al quale si tiene molto, ma bisogna sempre tenere ben presente chi si è, dove, cosa si fa e a chi ci si rivolge. Nel momento che testate giornalistiche, enti, federazioni e tutto un mondo, insomma, hanno avuto modo di apprezzare un lavoro svolto con linearità (le immagini che ho definito fedeli nel post precedente: sulla Gazzetta dello Sport o Corriere e chicchessia non organizzano mostre fotografiche, bensì vogliono immagini che raccontino chiaramente l'evento in relazione alla notizia e non c'è spazio per cose diverse) si possono porre le basi per una proposizione più personale e altra rispetto al mercato. Sicuramente un'immagine stupenda come quella della nuotatrice con un mosso controllato può apparire su giornali, riviste etc. ma, a mio modo di vedere, ha un obiettivo diverso rispetto al progetto in cui l'atleta si annulla nel puro movimento. Sono cose diverse che hanno un inizio e uno sviluppo diverso dati anche dalla natura dello sport fotografato.
Un'ultimo pensiero. Visto che altri hanno rotto gli indugi, ho piacere ad esprimere un parere sul calendario Nikon 2007. Io lo trovo giustamente formato di immagini il più possibile di semplice composizione che esprimono un ampio respiro e una dilatazione del tempo vissuto. Strategie di mercato a parte, credo che in Nikon abbiano voluto dare il giusto spazio alla partecipazione quotidiana (il muro di pannocchie ha un vago sapore di reportage). E' più un invito che una soluzione visiva.
Rinnovo gli auguri a tutti!
g