QUOTE(gambit @ Jun 4 2014, 09:56 AM)

c'è qualcuno del gruppo che conosce o possiede un setter inglese e mi possa raccontare come è questo cane? ne sto per adottare uno in un canile, ha già nove anni, non so se sia "troppo vecchio" per portarlo in montagna a camminare o per viaggi in macchina (ad esempio san sebastian ovviamente un viaggio di un paio di giorni con varie fermate), è la mia prima esperienza con un cane.
Ciao.
Non lo ho personalmente, ma ho avuto a pensione (fino a due mesi orsono ne ero proprietario) moltissimi setter, perloppiù inglesi.
Quello che si legge nelle descrizioni della razza, e per ogni razza, è una indicazione molto relativa che non tiene conto della caratterialità, ma di quel 30% di caratteristiche che "paiono" accumunare i rappresentanti di una determinata razza.
In generale devi ricordare che sono cani da caccia, quindi l'istinto di predazione è forte e di norma superiore (per brevi attimi, ma che ti possono creare problemi, se non sai prevenirli capendo che "sta per partire perchè ha nsentito qualcosa") al legame rappresentato dal padrone. Se si mettono naso a terra, o hai lavorato su un richiamo perfetto, o devi solo contenere...
Tutti, ma proprio tutti, quelli che ho avuto si fissavano sulla caccia alle lucertole (sempre predazione è), pochi, per fortuna (perchè è una sindrome) si fissavano su riflessi e ombre mobili.
In genere sono timidi e si sottomettono facilmente, sono sensibili, a volte molto, nei confronti del comportamento del "padrone", perciò è bene (soprattutto per un cane di cui non conosci i precedenti) controllare il tono di voce e le reazioni proprie, per non fargli inutilmente pensare di avere sbagliato qualcosa (appiattiti per terra, non ti guardano, non vengono nemmeno con una bistecca).
La magrezza, che a volte sembra anche eccessiva, è una caratteristica che ho riscontrato in quasi tutti, e a meno che non sia dovuta a reale sottoalimentazione, non ci si riesce a fare niente perchè legata ad un metabolismo un po' accelerato. I primi tempi che li ho avuti sono arrivato a raddoppiare la dose di cibo giornaliera per periodi anche di 20gg senza ottenere l'aumento di un grammo, quindi ho smesso di provarci anche perchè gli effetti collaterali di una sovraalimentazione non sono positivi.
Portarli in "campagna" significa (ma mi sa che dovrà diventare una abitudine quasi giornaliera per evitare poi di far formare nodi nel pelo, gestibili con difficoltà) armarsi di pazienza e spazzolare con cura per togliere il miliardo di semi uncinati e non che raccolgono come un aspirapolvere, per il tipo di pelo e per lo stare alla continua ricerca.
In casa, o comunque in zona confinata, sono tranquilli, di norma ben si comportano con i bambini, e (ma è un discorso da fare con tutte le precauzioni e singolarità) non li ho mai trovati litigiosi o dominanti in maniera eccessiva.
Le femmine sono più sensibili dei maschi.
Va curata l'alimentazione evitando 1) alimenti da supermercato 2) "scarti" dei pasti umani 3) umido (scatolette); diarree, feci eccessive, dermatiti, otiti, orecchie ridotte ad uno schifo e ipersecrezione oculare sono i primi segni che qualcosa non va nell'alimentazione. E' un discorso omnirazza, ma ho trovato (nel senso che mi arrivavano già in queste condizioni) i setter abbastanza sensibili in tal senso (e ancor più ai cambi repentini di alimentazione). Sembra curioso, ma è un tipo di cane che ho trovato in molte coppie pensionate, che lo fanno sfogare "spot" portandolo in montagna in occasione delle ferie, poi solo passeggiatine al guinzaglio e vita da figlio, con le mille pippe che sono solo di noi umani (premietto perchè mi guarda languido, premietto perchè mi mette la testa sulle gambe, cambio alimentazione una volta al mese perchè se no poi si annoia, e mettiamogli lo yogurtino, ma un po' di grana grattugiato che male gli farà?).
Almeno il 50% di quelli che ho gestito aveva problemi di congiuntiva dovuta ad allergie stagionali.
Per quanto riguarda il cane di cui parli, in particolare, 9 anni non sono tanti ma nemmeno pochi, dipende dallo stato delle articolazioni (quindi anche da quanto tempo è stato in canile, quanto spazio ha per muoversi etc): se deambula bene, non ha problemi ai posteriori (leggasi displasia, geneticamente possibile nella razza), e questo te lo deve dire il veterinario "tuo" (non quello della struttura), può tranquillamente seguirti nelle passeggiate ed anche farsi qualche corsetta (ti consiglio per evitarti problemi, e non fidarti di un approccio anche tipo velcro del cane verso di te, fino a quando non avrai piena fiducia nel legame che vi unisce - e ce ne vuole - di usare una allunghina di 5-7 metri, il "flexi" per le passeggiate "solitarie"; non per le passeggiate in città perchè non da il sufficiente controllo sul cane). NON, e ti ripeto NON lasciarlo andare in giro da solo, perchè con tutto il bene che ti può volere perchè lo hai portato via dal canile, se mette il naso a terra rischi di dover prolungare le vacanze per aspettare di ritrovarlo.
Ti consiglio di andare più volte al canile, e, senza farti coinvincere del contrario da chi gestisce la struttura, guarda con pazienza (1-2 ore) il suo comportamento in "branco", con gli umani, con le cose. Portalo a fare una passeggiata, prima.
E ricorda che a 9 anni, se lo studi bene, quello che vedi è quello che è (a differenza di un cucciolo, che evolve o involve,per merito o demerito nostro): non farti condurre solo dalle emozioni positive, se vedi anche solo un potenziale problema di gestione di un suo comportamento, riflettici 100 volte; credimi, sono certo che sottrarre un cane alla vita di canile sia un merito grandissimo, ma a volte, anzi spessissimo, per la mia esperienza con la clientela, ci si porta a casa un cane con evidenti problemi che poi non si riesce a gestire e si è costretti a riportarlo (che è un grandissimo stress emotivo per il cane, e per la famiglia).
Con tutto questo, spero avrai capito che non ti sto ponendo degli ostacoli per fartici ripensare, ma solo perchè se farai questo atto di amore, lo farai in piena coscienza.
Nel mio piccolo, resto a tua disposizione per ulteriori consigli per la gestione, alimentazione, profilassi.