QUOTE(Geipeg @ Jan 3 2013, 04:52 PM)

Io non riesco proprio a capire cosa ci sia di male nel farsi sopraffare dall'amore per un animale, anche quando si arrivi al punto di profumarli, vestirli e farli dormire nel proprio letto.
Magari certe forme protrebbero essere tacciate di maltrattamento per eccesso di cure, o di imposizione di atteggiamenti estranei alla natura dell'animale al punto da cagionargli una sofferenza inutile e ingiustificata ma credimi, ce ne fossero di più di "quei" problemi e molte meno carneficine o torture causate soltanto da sadismo, cattiveria e frustrazioni, il mondo sarebbe decisamente un posto migliore.
Alla fine comprare l'abito firmato per il proprio cagnolino o spazzolarlo come fosse una bambola, per quanto non mi trovi d'accordo, non possono essere assimilati al maltrattamento e allo sterminio che ogni giorno l'uomo compie a spese di creature che non hanno un motivo che sia uno per essere condannati a morte per il puro piacere di sfogare le proprie sfrustrazioni di esseri deboli e inetti.
Beh io trovo che la stessa frase si potrebbe usare per descrivere il perché di certi atteggiamenti esagerati e grotteschi verso gli animali domestici.
QUOTE(Geipeg @ Jan 3 2013, 04:52 PM)

Mi viene in mente lo sterminio di migliaia di cani randagi appena perpretato in occasione degli ultimi mondiali di calcio in Polonia e Ucraina, quell'impellente necessità di risolvere il problema del randagismo ignorato per decenni solo per dare una parvenza (inganno sarebbe la parola giusta) di civiltà e pulizia (etnica) a un paese che di civile non ha manco il nome.
Oppure lo sterminio di cetacei intrappolati in reti da pesca illegali o quello degli squali in Cina e Giappone per prepare 4 zuppe del c@zzo, o lo sterminio di rinoceronti per preparare stupidi amuleti con l'avorio.
D'accordo senz'altro con te...
QUOTE(Geipeg @ Jan 3 2013, 04:52 PM)

Culture assassine libere di stravolgere la catena alimentare con seri rischi per la salute del mare e del pianeta perchè possano tirare cassa preparando una zuppa che puzza di pesce o un ninnolo da appendere al proprio inutile collo.
In nome del dio denaro e con la scusa della povertà.
Come se la miseria dovesse per forza giustificare ogni gesto osceno.
O del pericolo di estinzione del tonno, perchè troppe grandi aziende marittime dipendono dal suo business.
Mi chiedo di cosa camperanno poi, quando il tonno non esisterà più.
Ripeto, l'eccesso di attenzioni o di passione per un animale non uccide e non stermina nessuno, stanne certo.
E sicuramente non stravolge delicati equilibri naturali.
ll Male sta da un'altra parte e da molto tempo che l'animalismo venisse inventato.
Anche l'uomo per migliaia di anni ha dormito in grotte o in stalle, spesso insieme a vacche e cavalli per riscaldarsi nelle gelidi notti invernali, e per altrettante epoche ha stuprato, violentato e barbaramente ucciso i suoi simili in nome della miseria o della patria mentre oggi, orgogliosamente imborghesitosi inorridisce di fronte alla cacchina di un pincer sul marciapiede o gli viene l'attacco di panico al pensiero di aver mangiato un panino senza essersi lavato le mani dopo aver accarezzato il gatto del vicino per non si sa quale fobia dei germi.
Nel frattempo finge di non vedere allevamenti e canili lager dietro casa mantenuti a spese dei contribuenti, soldi intascati dal politico o dal mafioso di turno anzichè spesi per dare lavoro a onesti cittadini e cura e assistenza a creature che hanno il diritto di vivere quanto noi.
Se ci siamo imborghesiti noi bestie derivanti dalla scimmia non vedo perchè non debba essere normale che si imborghesiscano anche cani, gatti e compagnia bella.
In fondo siamo sempre noi ad aver ridotto il loro ambiente naturale cementando ogni cosa e riempendolo di strade e autostrade
Ma non mi meraviglia, anche nel 2013 ci sono fin troppi psicopatici che torturano, ammazzano e violentano i loro stessi figli o i loro genitori, figuriamoci per quei mostri cosa possa valere la vita di un qualsiasi altro essere vivente.
Il problema è semmai il pietismo dilagante, piuttosto che una corrente neanche tanto diffusa come si vuol far credere di animalismo imperante.
Quel pietismo tutto occidentale che riesce a trovare scuse e giustificazioni alle più bieche nefandezze umane.
In difesa di una razza, la nostra, che riesce solo a seminare sofferenza e morte in nome del capitale e del proprio egoismo cieco.
L'animalismo, credo sinceramente che sia l'ultimo dei problemi che ha il mondo oggi.
Ma proprio l'ultimo.
Può essere considerato da molti un comportamento idiota.
Posso anche essere d'accordo.
Ma se è così, tra tutti i comportamenti idioti è sicuramente l'ultimo in ordine di importanza.
Se è per questo l'uomo, quello occidentale soprattutto, chiude gli occhi e si tappa il naso di fronte a tante e ben più serie tragedie!
Guarda che è proprio il pietismo di cui parli l'atteggiamento dietro al quale si nascondono le più grandi ed inconfessabili ipocrisie, lo stesso pietismo che si ha nei confronti degli animali, proprio lo stesso!
Ed è proprio l'imborghesimento di cui parli che ha portato alle degenerazioni riguardo al rapporto con gli animali domestici. Una volta erano i nobili a possedere cani, gatti, ermellini e pappagalli abituati a vivere nei salotti e nelle grandi tenute e trattati con grande affetto dai loro padroni, poi sono stati i borghesi, e poi ancora tutto il popolo, che si è appunto imborghesito. Ma attenzione, il popolo si è imborghesito nel potere di acquisto e negli stili di vita ancor prima che culturalmente.
Concludo dicendo che questo, come altri, è un aspetto della decadenza della nostra società e civiltà occidentale. Quando una civiltà si preoccupa più per i propri animali domestici che per la degenerazione della moralità, dell'etica, della politica e della cultura allora credo che sia entrata nella fase discendente della parabola del suo sviluppo. Come è stato d'altronde per l'impero romano. Ci ha salvato fino ad ora il nostro strapotere economico e militare che ha propaggini e tentacoli ovunque.