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ugodt
Titolo in prima pagina della Gazzetta di Mantova, quotidiano locale, del penultimo giorno dell'anno:
"2012: anno nero per il lavoro, altri 1.500 lavoratori in cassa integrazione!"

Quest'anno vado sui 29 anni, sono in cassa integrazione da 1 anno e mezzo e ne devo scontare altri 6 mesi e dopo? L'unico lavoro trovato è il Servizio Civile Nazionale della durata di 12 mesi che mi darà una cifra di circa 450 € mensili e dopo?

Ho deciso che se dopo questa "esperienza" lavorativa, non troverò nessun'altra opportunità, di emigrare. Purtroppo in Italia non ci sono più presupposti per potersi costruire un futuro!
Destinazione? Di recente ho avuto la fortuna di fare un viaggio in terra teutonica, precisamente a Norimberga, Berlino e Monaco di Baviera; dopo aver visto famigliole con al seguito vari pargoletti andare tranquillamente in bici in piste ciclabili in metropoli come Berlino oppure riuscire a fare il giro della città usando servizi pubblici fino a mezzanotte senza dover rischiare una rapina oppure un taxi alle 3 di notte senza tirare fuori diversi cinquantoni, ho subito capito che in Italia c'è qualcosa che non va.

Ho deciso che fra un anno, se niente cambia, mi trasferirò a Monaco di Baviera. Se c'è qualcuno che condivide la mia idea, ha già sperimentato e si è già trasferito o vuole trasferirsi, mi scriva anche in privato com'è e come si fa.

fedemaz94
La tua è una scelta che merita un grandissimo rispetto e anche una grande stima. Ora io sono in quarta liceo, ma ti confesso che dopo la laurea il mio sogno è quello di abbandonare questo paese. Negli ultimi anni dopo essere stato diverse volte negli Stati Uniti ho potuto ben cogliere come il futuro sia ben lontano dall'Italia. Qui oramai non c'è più posto, a chi ha un minimo di ambiazione non resta che fare le valigie e partire. Ti faccio i miei più sinceri auguri. PS fossi in te valuterei anche Australia, Canada o Nuova Zelanda... In USA sono un pochino più rigidi per wuanto riguarda le norme sull'immigration...
ANTERIORECHIUSO
In bocca al lupo, se non fosse per i miei genitori, mi sarei trasferito gia' da anni
buso71
ciao,
sono nuovo, questo è il mio terzo messaggio nel foum, ci sono passato anche io, un anno di cassa integrazione, mobilità e poi il nulla, eravamo in 115.
Mi sono reinventato, da quasi ingegnere elettronico ( - 4 alla laurea ma mai finito ) , mi sono aperto con tanto sacrifici una attività in proprio, la cassa integrazione ha giovato, poichè ho potuto investire quei quattro soldi nella futira attività che ora, anche se non mi rende ricco, mi fa campare normlmente con qualche sfizio ( vedi D7000 ).
Se ti va di andare, a 29 anni hai ancora il fisico e lo spirito per farlo e ti dico VAI!!
Io ( e mia moglie ) stiamo pensando di trasferirci in Spagna, anche lì comunque ci sono grandi vantaggi ed opportunità.

Nella mia vita ho cambiato parecchi lavori e sono passato da "general manager" alla tua età a fare il meccanico ( autoriparatore in officina di concessionaria ) a 35 anni, ora farei più fatica a cambiare.

In bocca al lupo, troverai difficoltà, ma pure tante occasioni, prendi e vai e se vuoi un suggerimento, non pianificare troppo tentando di livellare tutte le possibili problematiche, altrimenti non parti più
diabolic
Ciao forse hai ragione Tu, ma se farai il salto non prenderlo come una sconfitta...il futuro forse è proprio nella capacità di cambiare e se Tu avrai il Coraggio di farlo ne sarai sicuramente ripagato portati la tua Reflex e VAI guru.gif
maurizio angelin
Non aspettare un anno, vai subito. In questo Paese non c'é posto per quelli che vogliono fare qualcosa nella vita.
Fortunatamente non mi sono mai trovato nella tua situazione ma se avessi la tua età oggi non ci penserei un attimo.
Ti faccio i miei migliori auguri. Di cuore

Maurizio
diabolic
QUOTE(maurizio angelin @ Jan 2 2012, 10:34 PM) *
Non aspettare un anno, vai subito. In questo Paese non c'é posto per quelli che vogliono fare qualcosa nella vita.
Fortunatamente non mi sono mai trovato nella tua situazione ma se avessi la tua età oggi non ci penserei un attimo.
Ti faccio i miei migliori auguri. Di cuore

Maurizio

Hai ragione io partirei domani ma mia moglie da brava Napoletana non vuole allontanarsi dalla Mamma.....ormai il futuro non lo vedo più in Italia
BANJO911
QUOTE(maurizio angelin @ Jan 2 2012, 10:34 PM) *
.....In questo Paese non c'é posto per quelli che vogliono fare qualcosa nella vita.


E' questo ad essere veramente angosciante, condivido l'idea di chi se ne va a cercare qualcosa di meglio, non facile trovarlo, ma con impegno ce lasi può fare...Nella repubblica delle banane o lecchi o conosci altrimenti l' ascesa e' lunga e dura...

Davvero penoso per un paese che potrebbe esser il fiore all'occhiello d'Europa...

Marco
syd952
ho la tua età e questa discussione mi fa pensare e penare tanto... è un peccato per chi resta perdere una parte di italia, ma d'altronde se credi sia giusto allora devi farlo! anch'io penso sia poco utile aspettare, la situazione non può che peggiorare, visto che purtroppo in Italia il pensiero-mafia permea tutto: raccomandazioni, corruzione, sfruttamento dei precari, corporativismo, evasione fiscale, razzismo, violenza...
ti giunga il mio augurio più sincero di realizzarti!
angelo
Valejola
Mio cugino si è laureato in chimica con 110 e lode con menzione (non sò bene che significhi ma sò che è un'ottima cosa e nemmeno tanto comune) ma per trovare lavoro è dovuto andare negli States!
Dice che là giustamente esiste la meritocrazia, quì invece regna sovrana la furbizia perchè fa strada solo colui che ha un aggancio!
Quà in itaGlia ha visto vincere concorsi da perfetti ignoranti (e il bello è che si sà tutta già prima che il concorso si svolge)...ha visto persone quasi meritevoli del nobel lavorare negli scantinati con attrezzature di fortuna...ha visto i migliori cervelli scappare a gambe levate da questo paese ecc ecc ecc
Ditemi voi che futuro avremo!!!
Gianmaria Veronese
In parte son d'accordo con te.. in parte assolutamente no..

Sto vivendo una situazione particolare che mi vede alle prese con una scelta ardua.. continuare con l'azienda di famiglia oppure andare per la mia strada con la mia laurea in ingegneria.. questo fà sì che mi sia affacciato al mondo del lavoro sia dal lato imprenditoriale, sia da quello dei normali dipendenti..

Che dire? Dico che tanti, troppi ragazzi non trovano lavoro solo perchè troppo pigri.. non si vogliono muovere da casa e non vogliono fare un minimo di sacrificio in termini di tempo sottratto allo svago.. è da tempo che cerchiamo ragazzi per lavorare il sabato e la domenica.. risultato? Nessuno ha voglia di lavorare il weekend e piuttosto stanno a casa a far nulla.. dry.gif

Insomma, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, però credo che per quelli che hanno voglia di fare e hanno le capacità le possibilità ci siano.. per gli altri mi spiace, ma la concorrenza è tanta ed è normale che se ne stiano a cercare lavoro invano sleep.gif
DighiPhoto
Io aspetto che scappino tutti così poi c'è posto per me!

In Italia la situazione non è facile, chiaro, ma con la voglia di fare e con tanta e mai troppa umiltà talvolta, seppur non facilmente, si riescono ancora ad ottenere delle soddisfazioni.

Nei periodi di recessione come quello che stiamo vivendo, solo i migliori vanno avanti...
Non basta più essere raccomandati, a differenza di qualche anno fa...Dei raccomandati oggi il mercato è saturo, il mercato OGGI ricerca solo i migliori.
I mediocri possono essere raccomandati quanto vogliono ma la maggior parte delle volte...non ce la fanno...

Credere in se stessi, essere ambiziosi e determinati ma allo stesso tempo molto umili, ritengo siano le tre armi a disposizione di qualsiasi giovane per poter andare avanti.

Io dall'Italia non me ne vado.

Sarò un povero illuso, probabile, ma chi prima mi snobbava e mi guardava dall'alto verso il basso...oggi...
Povero lui...
ugodt
QUOTE(Gianmaria Veronese @ Jan 2 2012, 11:39 PM) *
In parte son d'accordo con te.. in parte assolutamente no..

Sto vivendo una situazione particolare che mi vede alle prese con una scelta ardua.. continuare con l'azienda di famiglia oppure andare per la mia strada con la mia laurea in ingegneria.. questo fà sì che mi sia affacciato al mondo del lavoro sia dal lato imprenditoriale, sia da quello dei normali dipendenti..

Che dire? Dico che tanti, troppi ragazzi non trovano lavoro solo perchè troppo pigri.. non si vogliono muovere da casa e non vogliono fare un minimo di sacrificio in termini di tempo sottratto allo svago.. è da tempo che cerchiamo ragazzi per lavorare il sabato e la domenica.. risultato? Nessuno ha voglia di lavorare il weekend e piuttosto stanno a casa a far nulla.. dry.gif

Insomma, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, però credo che per quelli che hanno voglia di fare e hanno le capacità le possibilità ci siano.. per gli altri mi spiace, ma la concorrenza è tanta ed è normale che se ne stiano a cercare lavoro invano sleep.gif


Gian, io sono il primo a rendermi disponibile a lavorare anche nei weekend, anche in turni, di sera o di notte!
Eppure non trovo nulla! O meglio non trovo nulla di regolare! Solo in nero o con retribuzione ridotta, ecc ecc.!
Mi sono reso disponibile anche ad andare in campagna a fare il vaccaro o a pulire le stalle! Risposta unanime:"spiacenti ma prendiamo solo pakistani o indiani!". Cosa devo fare?
Ho provato a riscoprire l'acqua calda investendo i soldi che ricevo per la cassa integrazione aprendo una partita Iva come fotografo o similari, ma il sistema italiano vuole che debba fare scelte ossia stare in casa a girarmi i pollici ricevendo il sostegno economico oppure rinunciare e avviare l'attività! Detto questo mi sembra un paradosso italiano!

Sono molto ma molto demoralizzato.

CVCPhoto
Vogliamo anche aggiungere che molte assunzioni non vengono fatte perché chi assume un dipendente è cose se lo sposasse? Non è più possibile mandarlo via e se con tutti i giustificati motivi hai il coraggio di licenziarlo, i sindacati te lo fanno reintegrare.

Moltissimi poi, come dice Gianmaria, vogliono il lavoro comodo 'sottocasa' e non sono disposti a fare sacrifici e soprattutto a farsi il mazzo sottraendo i loro spazi di svago.

Quando ho iniziato a lavorare, per portare a casa la pagnotta mi facevo anche 80.000 km/anno e lavoravo anche il Sabato, finché non sono riuscito a farmi una mia posizione ed essere stimato per il mio lavoro e i miei risultati. Ora faccio la metà di strada in macchina rispetto ad una volta, il mio lavoro è meglio organizzato e molto più remunerato, ma per arrivare a qualsiasi risultato ci vuole volontà e costanza, in ogni ambito professionale, altrimenti il mazzo... te lo fanno gli altri.

Un piccolo inciso vorrei farlo però. Ritengo che nel nostro paese non ci sia un vero intradamento allo studio. Mi spiego meglio. Ci sono decine di lauree perfettamente inutili ai fini lavorativi futuri che offrono addirittura meno sbocchi di un diploma di media superiore. Sarebbe ora che a livello scolastico venisse istituito un corso di preparazione per i successivi studi universitari allo scopo di indirizzare al meglio gli studenti in base alle loro capacità e soprattutto alle richieste del mercato del lavoro.

Scusate, ma cosa me ne farei di una laurea in filosofia in questo momento? Meglio il titolo di chef conseguito in un istituto alberghiero, avrei più possibilità di sbocchi.
il donda
ti posso riportare l'esperienza di un mio carissimo amico

26 anni, assunto da 3 anni come costumer care in una grossa multinazionale qua a milano
ad un certo punto gli hanno fatto capire che a breve avrebbero dovuto licenziarlo, ma se voleva c'era la possibilità di un trasferimento presso la sede di monaco di baviera

non ci ha pensato molto
ha vissuto la per 6 anni (due settimane fa si è trasferito a bruxelles, perchè la sua ragazza ha trovato un ottimo lavoro li)

di tornare in italia non ne aveva la minima intenzione
il modo di vivere, l'assistenza, la burocrazia sono lontani anni luce da quelli italiani


se te la senti, non ci pensare troppo
parti e in bocca al lupo
totolbeel
da anno nuovo anche io mi ritrovo in cassaintegrazione (tanto x iniziare bene il nuovo anno) se non fosse x la mia famiglia che è molto unita già sarei sicuramente molto lontano dall'italia. amo questo paese come me stesso ma devo ammettere che oramai è impossibile anche sopravvivere. dopo aver toccato il fondo stiamo scavando la nostra tomba.
ugodt
QUOTE(CVCPhoto @ Jan 2 2012, 11:55 PM) *
Vogliamo anche aggiungere che molte assunzioni non vengono fatte perché chi assume un dipendente è cose se lo sposasse? Non è più possibile mandarlo via e se con tutti i giustificati motivi hai il coraggio di licenziarlo, i sindacati te lo fanno reintegrare.

Moltissimi poi, come dice Gianmaria, vogliono il lavoro comodo 'sottocasa' e non sono disposti a fare sacrifici e soprattutto a farsi il mazzo sottraendo i loro spazi di svago.

Quando ho iniziato a lavorare, per portare a casa la pagnotta mi facevo anche 80.000 km/anno e lavoravo anche il Sabato, finché non sono riuscito a farmi una mia posizione ed essere stimato per il mio lavoro e i miei risultati. Ora faccio la metà di strada in macchina rispetto ad una volta, il mio lavoro è meglio organizzato e molto più remunerato, ma per arrivare a qualsiasi risultato ci vuole volontà e costanza, in ogni ambito professionale, altrimenti il mazzo... te lo fanno gli altri.

Un piccolo inciso vorrei farlo però. Ritengo che nel nostro paese non ci sia un vero intradamento allo studio. Mi spiego meglio. Ci sono decine di lauree perfettamente inutili ai fini lavorativi futuri che offrono addirittura meno sbocchi di un diploma di media superiore. Sarebbe ora che a livello scolastico venisse istituito un corso di preparazione per i successivi studi universitari allo scopo di indirizzare al meglio gli studenti in base alle loro capacità e soprattutto alle richieste del mercato del lavoro.

Scusate, ma cosa me ne farei di una laurea in filosofia in questo momento? Meglio il titolo di chef conseguito in un istituto alberghiero, avrei più possibilità di sbocchi.


Carlo, come ben sai, abito in provincia di Mantova. Ci credi se ti dico che ho inviato CV fino a Milano e fino a Bologna? Ho fatto colloqui, con disponibilità immediata a trasferte anche nazionali, in quasi tutte le città della Lombardia! Tutte hanno risposto con il classico "le faremo sapere!" Eppure non mi sembra di essere un poco colto dato che son diplomato e laureato!
bergat@tiscali.it
Ho iniziato come te tanti anni fa Ugo. Era il 1975; con la mia laurea in ingegneria elettronica sotto il braccio sono andato via dalla mia città per andare lì dove trovavo il lavoro e ho iniziato a 24 anni nello stesso anno presso la Honeywell oggi Bull. Poi in 30 anni circa ho cambiato tante aziende... Canon, IBM, Epson,Lexmark, Amdahl... avendo una sola pausa di 18 mesi per prendere un master in Business Administration ad Harvard nel 1985 (summa cum Laude). Nel 2005 l'azienda dove mi trovavo è artatamente fallita, licenziandomi prima e ora a distanza da quel luglio 2005, mi trovo ancora senza lavoro, prossimo ai 61 anni, senza un reddito, senza pensione e... senza speranze tranne la certezza di trascorrere una vecchiaia da povero.

Tu che puoi, fuggi da questo schifo d'Italia e cerca di far tesoro del grado di anarchia che regna nell'italico paese per raggiungere i tuoi obiettivi. Buona fortuna.
stefanosv
ma ancora ci stai pensando???

io sono laureato in ingegneria biomedica e ho 30 anni. Alla fine della laurea mi hanno voluto in universita' per continuare la mia tesi sperimentale in collaborazione con uno degli ospedali migliori di roma, chiaramente mi davano una miseria e il contratto era a 9 mesi...finiti i nove mesi hanno iniziato a dire, ma si tu intanto resta che poi vediamo...A GRATIS!
cosi li ho mollati dove erano e sono andato in irlanda perche' volevo fare una esperienza fuori, ho lavorato li per 2 anni e poi sono rientrato, convinto che con una laurea specialistica in ingegneria biomedica ed una esperienza fuori per 2 anni non dico che mi avrebbero cercato ma ALMENO avrei trovato qualcosa...e invece... per mesi sono rimasto a spasso, riuscendo ad avere colloqui solo dove amici portavano il mio curriculum, dagli altri non ricevevo nemmeno una mail per dire che non ero idoneo (convintissimo che non li leggano nemmeno i CV mandati per mail in italia).
dopo un po di tempo tutti quelli che mi conoscevano iniziarono a dirmi che ero stato un pazzo ad essermi licenziato per tornare in italia (in irlanda avevo contratto a tempo indet.), cosi un po per sfida un po per realta' ricomincia a mandare CV anche fuori dall'italia... una settimana dopo ero gia' in belgio assunto a contratto indeterminato!
purtroppo in italia non se ne esce, e nn e' vero che chi non trova lavoro solo chi non si da da fare!!! La mia intenzione era quella di rimanere in italia e nn avrei avuto nessun problema ad andare in qualsiasi post, nord sud o centro, ma la verita' e' che in italia, quelle poche briciole che restano se le prendono i raccomandati, gli amici degli amici... a te che sei ingegnere biomedico, giovane, che parli 4 lingue e che hai lavorato all'estero non ti calcola nessuno se purtroppo non hai i soliti agganci...e poi invece vedi il tuo compagno di universita' che per laurearsi ci ha messo 10 anni trovare un lavoro da manager senza avere nemmeno una esperienza, nemmeno in italia.

non credo ci sia un punto di ritorno ormai, una volta che si va fuori quando si torna rimane solo il bel paese, ma marcio in tutto, si torna solo per le vacanze e poi meglio allontanarsi...

e credetemi non e' per niente facile dirlo, la mia famiglia vive tutta li...e ora io sono in italia per le vacanze natalizie, tempo ancora 2 giorni e poi via...A LAVORARE...che di lavoro fuori ancora ce n'e' e li si che chi vuole trova e se lavora bene va avanti...

in bocca al lupo!
gambit
io sono andato via, ma non scappato, più di cinque anni fa. ero vorrei tanto ritornare. non ci riesco e sapete perché? gli italiani non tirano mai fuori i coXXXoni a (e da) casa propria.
cambiamo noi stessi, togliamo i nostri malcostumi e così cambieremo l'italia. se risorgeremo dipende solo da noi.
lorenzomulas(exdaisuke_jigen)
Ciao, posso dire di conoscere la Germania abbastanza bene, sono stato diverse volte come turista e la mia ragazza è stata per due anni di seguito per studio. Io stesso ho deciso di ultimare il mio percorso di laurea e salutare tutti quanti, secondo me le cose da sapere prima di emigrare sono:
- la lingua, e il tedesco è una lingua difficile (io ho iniziato ad impararla da poco)
- il clima che, ovviamente, non è come il nostro, anche se, nel nord Italia, soprattutto la zona alpina, trovo abbastanza simile.
- La cucina, bè poco da dire.. wink.gif anche se nei supermercati trovi qualsiasi cosa e, ammetto, alcuni piatti (specialmente i dolci) sono veramente buoni!

per il resto..io personalmente preferisco il Nord della Germania anche se a Monaco ci sono stato solo una volta!!
tankredi
Dico la mia...
Oggi ho 40anni, sono laureato da circa 14 anni in scienze geologiche, ho fatto tanti lavori, quando ero più giovane credevo molto nella musica e volevo fare questo ma purtroppo per una cosa o per l'altra il gruppo si è sfasciato...cosa mi ha dato la musica..una moglie e due figli (la tastierista del gruppo è diventata mia moglie!!!)... dopo la musica ho lavorato un po' all'università (ma quello è un campo molto complicato ...a dir poco) poi con la libera professione...e vivendo in una città molto difficile (Palermo) puoi immaginarti chi e come si va avanti... ho lasciato tutto...e sono andato a lavorare come geologo nelle piattaforme petrolifere (sia a mare che a terra...deserti etc..)... cercavo il petrolio...bene bred pitt è stato protagonista di 7 anni in tibet...io ho fatto 7 anni in giro per il mondo!!!...
Dopo un matrimonio e due figli .... ho deciso che ero a limite... approfittando di una crisi lavorativa ... ho lasciato prendendomi una pausa e pensando di rientrare in seguito...pur avendo la possibilità non ho avuto più la voglia di riprendere quel lavoro...troppi sacrifici...12 ore al giorno per 1-2 mesi fuori casa...quando mia moglie era incinta al 6 mese non ho potuta sentirla (causa black-out satelliti Turaia) per 20 giorni...etc...
Ho girato molto Libia, Tunisia, Egitto, Gabon, Angola, Nigeria, Iran, Bulgaria, Romania, Germania, Austria, Mare del nord, mar nero, golfo del messico etc...ho detto basta...in un mese, una volta, ho preso più di 20 aerei!!!! e che aerei!!!!
mi sono chiesto cosa avrei potuto fare?.... ho ripreso a fare un lavoro che mi piaceva ..la guida trekking alle isole Eolie e sull'Etna (ed in sicilia in generale) con francesi ed inglesi....bene questo lavoro dura 6 mesi...cosa potevo fare in inverno?...il fotografo...e così ho iniziato a fare della mia passione anche una professione...
sicurezza oggi non ce ne...ne qui ne in europa...inserirsi è molto difficile....
io sto valutando di andarmene da questo paese nei prossimi anni....ma ho una famiglia e devo pensare bene ad i miei passi...lo faccio per dare un futuro migliore ad i miei figli...se non avessi una famiglia..mi sarei perso in qualche parte del mondo...
..pensione ...nemmeno a parlarne.....lavoro per vivere e non vivo per il lavoro...so fare tante cose... ogni tanto sono stanco e forse mi sarebbe piaciuto avere un lavoro come tanti..in ufficio con una certa sicurezza...ma di sicurezza purtroppo non ne ho...ed allora se il mio karma è questo perchè non sfruttarlo...i miei obiettivi... non sono i soliti comprarmi la macchina, la casa etc...uno perchè l'ho fatto due perchè noi siamo sempre legati alle cose e più abbiamo più siamo tristi ed in.cazzati, ho visto persone (nel terzo mondo così da noi chiamato) che non hanno nulla e sono felici/sereni...allora nella nostra società c'e' qualcosa che non va!!!.....il mio obiettivo..girarmi il mondo nei prossimi anni...
conosco l'inglese, il francese, un po' di spagnolo ed un po' di arabo...ed allora va bene così....
nell'ultimo anno sono stato in Perù,Bolivia, Costa Rica(sono tornato da un paio di giorni) e fra un paio di settimane vado in India....
ci vuole forza..non è facile...viviamo momenti molto difficile ma se ti fermi ti perdi...capisco però che con l'età è più difficile...infatti penso che tra qualche anno (appena trovo il posto giusto) me ne vado.....
alla fine del mio lungo discorso ti dico...vai...ma non in europa è un paese vecchio!!!...vai in canada ( vancouver), o in australia (sidney o melburne)..non aspettare un anno o altro...vai....
questo è un paese per ricchi e persone senza scrupoli...persone che ci governano fanno solo i loro interessi....
Tancredi
diacomax
Fin che sei giovane e hai coraggio di farlo, è il momento. Futuro qui ne vedo poco. prospettive davvero al lumicino e mettere su famiglia meno che meno.
Speranze di pensione x quelli come me, con 44 anni, ridotte a zero o meglio ci daranno i soldi x un caffè, dopo aver pagato per decenni.
Vedremo i prossimi mesi, ma credi che non ci resti in tasca proprio più nulla, anzi neanche le tasche.
Sei giovane, prendi valigia reflex e vai, l'avvenire ti sorriderà.

in bocca al lupo.

Massimo rolleyes.gif
Alessandro Castagnini
Beh...sono vent'anni che giro e gli ultimi 11 fuori dall'italia (no, non è un errore di battitura...è proprio una "i" minuscola...) e ti assicuro che è un'altro mondo...per tutto.

Personalmente, mi sarei già trasferito da parecchio se non fosse per la moglie. L'estate scorsa, però, sono riuscito a convincerla ad andarcene (non lontano...Malta, per ovvi motivi... wink.gif anche se prima di arrivare lì avevo proposto altri paesi) tutto era pronto, ma poi, è arrivata l'occasione di lavorare nel mondo della fotografia (niente di trascendentale, ma è comunque un'inizio) e per me che lavoro un mese sì ed uno no era sembrata una cosa buona e giusta.

L'idea di trasferirci è sempre lì, messa solo in stand-by per un annetto (intanto, dopo varie telefonate e mail, in primavera inizio con i viaggi informativi in loco, poi si vedrà), certo, le mie motivazioni sono diverse, ma il risultato che si vuole ottenere è quasi uguale smile.gif

Ciao,
Alessandro.

P.S.: Non sò se si è capito, ma il mio consiglio è quello di prendere armi e bagagli ed andare smile.gif
GiulianoPhoto
QUOTE(ugodt @ Jan 2 2012, 08:36 PM) *
Titolo in prima pagina della Gazzetta di Mantova, quotidiano locale, del penultimo giorno dell'anno:
"2012: anno nero per il lavoro, altri 1.500 lavoratori in cassa integrazione!"

Quest'anno vado sui 29 anni, sono in cassa integrazione da 1 anno e mezzo e ne devo scontare altri 6 mesi e dopo? L'unico lavoro trovato è il Servizio Civile Nazionale della durata di 12 mesi che mi darà una cifra di circa 450 € mensili e dopo?

Ho deciso che se dopo questa "esperienza" lavorativa, non troverò nessun'altra opportunità, di emigrare. Purtroppo in Italia non ci sono più presupposti per potersi costruire un futuro!
Destinazione? Di recente ho avuto la fortuna di fare un viaggio in terra teutonica, precisamente a Norimberga, Berlino e Monaco di Baviera; dopo aver visto famigliole con al seguito vari pargoletti andare tranquillamente in bici in piste ciclabili in metropoli come Berlino oppure riuscire a fare il giro della città usando servizi pubblici fino a mezzanotte senza dover rischiare una rapina oppure un taxi alle 3 di notte senza tirare fuori diversi cinquantoni, ho subito capito che in Italia c'è qualcosa che non va.

Ho deciso che fra un anno, se niente cambia, mi trasferirò a Monaco di Baviera. Se c'è qualcuno che condivide la mia idea, ha già sperimentato e si è già trasferito o vuole trasferirsi, mi scriva anche in privato com'è e come si fa.


Fai benissimo....una scelta coraggiosa che ripagherà senz'altro.

Del resto viviamo in un paese dove si preferisce spendere 20 mld di euro per un'opera inutile come la TAV o per finanziare F35 per la difesa.

Eppure c'è un articolo della costituzione che sottolinea l'importanza del lavoro nella repubblica italiana.. laugh.gif

Un altro stato dove sono messi bene è il Canada. Ho parenti che mi chiedono continuamente di emigrare offrendomi pure il lavoro, il mio lavoro.. rolleyes.gif
VinMac
Buongiorno a tutti!
Non desidero esprimere un'opinione, ma solo rispetto solidarietà nei confronti di chi ha aperto il 3D e di chi è intervenuto.
Di tanto in tanto, di fronte ad argomenti non frivoli come questo, di fronte ad argomenti che ci spingono a dire qualcosa in più su chi siamo e cosa facciamo nella vita, si intravede attraverso lo schermo del PC un mondo vero, con persone, e purtroppo anche problemi, veri.
Io rimango, rimango in Italia, rimango nel mio Sud, rimango al mio posto di dipendente pubblico, seduto per 12 ore al giorno ad una scrivania difficile, ma che, ovviamente, poggia sulle certezze di un lavoro sicuro, e cercherò ogni giorno di guadagnarmi con impegno e serietà il mio stipendio.
LO DEVO A TUTTI VOI!
Con umiltà e stima.
Vincenzo
Marco (Kintaro70)
QUOTE(Gianmaria Veronese @ Jan 2 2012, 11:39 PM) *
...

Che dire? Dico che tanti, troppi ragazzi non trovano lavoro solo perchè troppo pigri.. non si vogliono muovere da casa e non vogliono fare un minimo di sacrificio in termini di tempo sottratto allo svago.. è da tempo che cerchiamo ragazzi per lavorare il sabato e la domenica.. risultato? Nessuno ha voglia di lavorare il weekend e piuttosto stanno a casa a far nulla.. dry.gif
...


Come sempre la virtù sta nel mezzo, se da un lato ci sono molti in cerca di lavoro, che non accettano di lavorare di notte o nei WE, dall'altra ci sono anche datori di lavoro che offrono cifre assolutamente inadeguate per il lavoro notturno e dei festivi.
Come nel mercatino dell'usato di questo forum, un qualunque contratto è la convergenza di domanda ed offerta.
Ho visto offerte di lavoro ridicole, in cui si cerca manodopera specializzata con mezzi propri, disponibile a trasferte anche nei festivi, con compensi da contratto formazione di un neodiplomato.

Se questi non trovano uno straccio di risposta, non possono dar colpa solo a chi non risponde che non ha voglia di svendersi.

Personalmente piuttosto che regalare il mio Know How di programmatore C per sistemi a microcontrollori, costruito all'università e in 12 anni di lavoro, preferisco fare l'operaio manovale, almeno mi pagano una miseria ma il servizio è commisurato al prezzo pagato.

Sono comunque concorde nel dire che in italia (con la "i" piccola), è troppo difficile avere un lavoro a tempo indeterminato se sei giovane (per poter mettere su famiglia e casa), e troppo difficile liberarsi di fancaxxisti tirasera, se sei un'azienda.

E' proprio vero la verità sta nel mezzo.
Seestrasse
se oggi avessi 20 anni, me ne andrei di corsa. Non avendoli più, auspico che possano farlo i miei figli.
Il punto, oggi, non è farsi il mazzo o doversi spostare, o almeno lo è in piccola parte.
Il punto, è che oggi le aziende possono permettersi di darti 4 castagne secche col ricatto che se non accetti possono benissimo rivolgersi a un mercato del lavoro che ricorda il vecchio caporalato, e a lavoratori che accettano di essere sfruttati perchè provenienti da luoghi in cui si sta anche peggio.
Questo per parlare dell'impiego privato, perchè in quello pubblico si sa benissimo come funziona e i risultati spesso sono sotto gli occhi di tutti.
E lo dice uno che dopo 25 anni di lavoro nel privato, si trova cassintegrato da 14 mesi e nel frattempo non ha trovato null'altro di dignitoso nel raggio di 400 km, prendendo in considerazione tutto, compresi spostamenti, lavoro notturno o raccolta dei pomodori.
Non possono esistere 60.000.000 di partite Iva, nè avere tutti in sorte di nascere in una famiglia con un'azienda avviata. Nè si può pretendere di poter rottamare dei lavoratori solo perchè avanti con gli anni e quindi più costosi per le imprese. Peraltro con un sistema pensionistico che diventa sempre più un miraggio per chi un lavoro già ce l'ha, e un fantasma per chi nel mondo del lavoro deve ancora entrare.
truciolo56
Capisco Ugo, capisco molte delle cose dette (non tutte le condivido, ma non voglio aprire dibattiti "diversi"), ma un Paese come l'Italia richiede che proprio chi vuole sia diverso resti e si impegni a cambiarlo.

La classe politica e la classe dirigente di un Paese sono - ahimè - lo specchio di un popolo, e l'espressione di una cultura che domina. Per questo credo che, prima di abbandonare alla deriva questo Paese occorra tentare di ricostruire il suo tessuto etico, di promuovere una cultura lontana dalle furbizie e dalle piccinerie che oggi sono tanto in voga, e di ricostruire una cultura del diritto che valga per tutti, che tenga conto del punto di vista di chi deve dare un lavoro e ottenere risultati e di chi deve svolgerlo, seriamente, dignitosamente e con la giusta paga.

E intanto? Intanto non so: siamo in una situazione fra il drammatico ed il ridicolo, chi ha più di 45-50 anni e perde il lavoro non ha speranze, e non ha nemmeno qualcosa per arrivare a questi stramaledetti 67 anni per avere una pensione da niente. I giovani hanno di fronte un"mercato del lavoro" malato, dove squali e caporali dominano (a mio figlio, per riempire gli scaffali di un supermercato, hanno chiesto la laurea breve!!). E' veramente difficile pensare a COSA va fatto per cambiare (non gli obiettivi, ma come rimuovere gli enormi ostacoli per raggiungerli).
Ma è certo che sarebbe bene avere le intelligenze e le energie per andare oltre. Per questo, forse, andare via rappresenta una soluzione personale ma è un danno per il Paese, per la sua parte sana e soprattutto per la parte più esposta.

Una sana, determinata, civile arrabbiatura collettiva, che indirizzi le azioni quotidiane (non tanto il voto, né la scelta dei "santi" ai quali votarci) credo sia l'unica speranza; la ribellione "normale" alle cose sbagliate, il tornare a ritenere un danno collettivo il rubare, corrompere, vivere alle spalle altrui (compreso chi al lavoro fa melina) sarebbe una prima lucina da accendere. I nostri figli (il mio ne ha 25) hanno imparato che i furbi hanno successo, mentre tempo fa il valore era proprio il lavoro, la qualità del lavoro, assieme ad un comportamento civico e civile che era irreprensibile: se tornassimo, semplicemente, a ridare valore a questo avremmo già indirizzato il Paese verso strade più sane.

Ovviamente, non intendo certo "caricare" sulle spalle di chi è già nei guai - come Ugo e gli altri - responsabilità che in fondo non sono sue: comprenderei comunque la scelta di emigrare, pur di avere una vita dignitosa, densa di quel rispetto che qui, purtroppo, è negato a molti.
Ci sono molti imprenditori seri (ne conosco, a partire da dove lavoro io), ma anche molti che vedono la "forza lavoro" come un qualsiasi strumento "usa e getta", da pagare pochissimo per il tempo strettamente necessario e poi "buttarli via"; delle imprese serie non posso che avere stima, per il fatto che resistono - a loro volta - in un sistema che sembra fatto apposta per rendere difficile produrre onestamente.
Ci sono lavoratori seri (moltissimi, anche nelle amministrazioni pubbliche) ed altri che invece tirano sera, e che vanno in qualche modo "corretti", costretti a rispettare la loro parte di contratto (che è fatti di diritti e doveri: gli uni senza gli altri non esistono...), perché è interesse anche di chi lavora bene.
Forse, anziché affrontare i problemi da sponde contrapposte, datori "seri"e lavoratori "seri" dovrebbero cercare il modo di cambiare assieme il sistema, a partire dal funzionamento di servizi che devono sostenere e non solo costare, dalle certezze di veder pagati subito (anche dagli enti pubblici!) i lavori fatti, e dalla possibilità di ottenere sostegno nei momenti difficili, e dalla lotta al lavoro spregiudicatamente sottopagato e nero, perché un sistema che sta in piedi è un sistema che vede tutti i soggetti trattati giustamente e dignitosamente, senza "servi" né "padroni".

Scusate lo sfogo vagamente utopistico, ma non riesco a rassegnarmi all'idea dello svuotamento della parte sana del Paese: resterebbero solo ladri, fannulloni e poveracci. Potremmo - mi illudo - dare di più e fare meglio.

auguri di cuore a tutti
Marco
beppe cgp
QUOTE(truciolo56 @ Jan 3 2012, 09:55 AM) *
Capisco Ugo, capisco molte delle cose dette (non tutte le condivido, ma non voglio aprire dibattiti "diversi"), ma un Paese come l'Italia richiede che proprio chi vuole sia diverso resti e si impegni a cambiarlo.

La classe politica e la classe dirigente di un Paese sono - ahimè - lo specchio di un popolo, e l'espressione di una cultura che domina. Per questo credo che, prima di abbandonare alla deriva questo Paese occorra tentare di ricostruire il suo tessuto etico, di promuovere una cultura lontana dalle furbizie e dalle piccinerie che oggi sono tanto in voga, e di ricostruire una cultura del diritto che valga per tutti, che tenga conto del punto di vista di chi deve dare un lavoro e ottenere risultati e di chi deve svolgerlo, seriamente, dignitosamente e con la giusta paga.

E intanto? Intanto non so: siamo in una situazione fra il drammatico ed il ridicolo, chi ha più di 45-50 anni e perde il lavoro non ha speranze, e non ha nemmeno qualcosa per arrivare a questi stramaledetti 67 anni per avere una pensione da niente. I giovani hanno di fronte un"mercato del lavoro" malato, dove squali e caporali dominano (a mio figlio, per riempire gli scaffali di un supermercato, hanno chiesto la laurea breve!!). E' veramente difficile pensare a COSA va fatto per cambiare (non gli obiettivi, ma come rimuovere gli enormi ostacoli per raggiungerli).
Ma è certo che sarebbe bene avere le intelligenze e le energie per andare oltre. Per questo, forse, andare via rappresenta una soluzione personale ma è un danno per il Paese, per la sua parte sana e soprattutto per la parte più esposta.

Una sana, determinata, civile arrabbiatura collettiva, che indirizzi le azioni quotidiane (non tanto il voto, né la scelta dei "santi" ai quali votarci) credo sia l'unica speranza; la ribellione "normale" alle cose sbagliate, il tornare a ritenere un danno collettivo il rubare, corrompere, vivere alle spalle altrui (compreso chi al lavoro fa melina) sarebbe una prima lucina da accendere. I nostri figli (il mio ne ha 25) hanno imparato che i furbi hanno successo, mentre tempo fa il valore era proprio il lavoro, la qualità del lavoro, assieme ad un comportamento civico e civile che era irreprensibile: se tornassimo, semplicemente, a ridare valore a questo avremmo già indirizzato il Paese verso strade più sane.

Ovviamente, non intendo certo "caricare" sulle spalle di chi è già nei guai - come Ugo e gli altri - responsabilità che in fondo non sono sue: comprenderei comunque la scelta di emigrare, pur di avere una vita dignitosa, densa di quel rispetto che qui, purtroppo, è negato a molti.
Ci sono molti imprenditori seri (ne conosco, a partire da dove lavoro io), ma anche molti che vedono la "forza lavoro" come un qualsiasi strumento "usa e getta", da pagare pochissimo per il tempo strettamente necessario e poi "buttarli via"; delle imprese serie non posso che avere stima, per il fatto che resistono - a loro volta - in un sistema che sembra fatto apposta per rendere difficile produrre onestamente.
Ci sono lavoratori seri (moltissimi, anche nelle amministrazioni pubbliche) ed altri che invece tirano sera, e che vanno in qualche modo "corretti", costretti a rispettare la loro parte di contratto (che è fatti di diritti e doveri: gli uni senza gli altri non esistono...), perché è interesse anche di chi lavora bene.
Forse, anziché affrontare i problemi da sponde contrapposte, datori "seri"e lavoratori "seri" dovrebbero cercare il modo di cambiare assieme il sistema, a partire dal funzionamento di servizi che devono sostenere e non solo costare, dalle certezze di veder pagati subito (anche dagli enti pubblici!) i lavori fatti, e dalla possibilità di ottenere sostegno nei momenti difficili, e dalla lotta al lavoro spregiudicatamente sottopagato e nero, perché un sistema che sta in piedi è un sistema che vede tutti i soggetti trattati giustamente e dignitosamente, senza "servi" né "padroni".

Scusate lo sfogo vagamente utopistico, ma non riesco a rassegnarmi all'idea dello svuotamento della parte sana del Paese: resterebbero solo ladri, fannulloni e poveracci. Potremmo - mi illudo - dare di più e fare meglio.

auguri di cuore a tutti
Marco


Il ragionamento di Marco va oltre... è una riflessione da persona estremamente intelligente e sensibile. Ovviamente condivido tutto quanto ha scritto.
Ho visto tantissima gente partire per l'estero con le solite motivazioni... ma il 90% sono tutti tornati con la coda tra le gambe... e il restante 10% probabilmente è gente che ha un certo spessore e che il successo lo avrebbe trovato anche in italia.
Penso anche che la maggior parte di quelli che a tutti i costi vogliono partire sia gente che non è disposta a lottare cadendo così nel grande sbaglio di esportare un eventuale talento mettendolo a frutto per un altro paese.
Capisco anche la situazione attuale, che è difficile, ma credetemi... il tempo dell'oro si sta finendo anche dalle altre parti... In mezzo a tanto pessimismo probabilmente nasceranno nuove opportunità... e la situazione economica "tirata" delle aziende porterà ad una selezione strettissima del personale... premiando coloro che davvero valgono. Sicuramente scappando si contribuisce a far andare ancora peggio le cose... rolleyes.gif
beppe cgp
QUOTE(Gianmaria Veronese @ Jan 2 2012, 11:39 PM) *
In parte son d'accordo con te.. in parte assolutamente no..

Sto vivendo una situazione particolare che mi vede alle prese con una scelta ardua.. continuare con l'azienda di famiglia oppure andare per la mia strada con la mia laurea in ingegneria.. questo fà sì che mi sia affacciato al mondo del lavoro sia dal lato imprenditoriale, sia da quello dei normali dipendenti..

Che dire? Dico che tanti, troppi ragazzi non trovano lavoro solo perchè troppo pigri.. non si vogliono muovere da casa e non vogliono fare un minimo di sacrificio in termini di tempo sottratto allo svago.. è da tempo che cerchiamo ragazzi per lavorare il sabato e la domenica.. risultato? Nessuno ha voglia di lavorare il weekend e piuttosto stanno a casa a far nulla.. dry.gif

Insomma, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, però credo che per quelli che hanno voglia di fare e hanno le capacità le possibilità ci siano.. per gli altri mi spiace, ma la concorrenza è tanta ed è normale che se ne stiano a cercare lavoro invano sleep.gif


Ragionamento che condivido... anche io vivo in una realtà aziendale...
e per tante mansioni (anche ben retribuite) si trovano consensi solo da parte di extra comunitari...
Perchè i nostri ragazzi italiani non accettano di lavorare in fabbrica... E quei pochi che accettano dopo una settimana di prova mollano con assurde motivazioni rolleyes.gif
Quindi c'è sicuramente da tirare in ballo anche un discorso di tenore di vita... ci siamo abituati troppo bene e come dice Giammaria non siamo più disposti a certi sacrifici.
Maury_75
QUOTE(beppe cavalleri @ Jan 3 2012, 10:07 AM) *
Penso anche che la maggior parte di quelli che a tutti i costi vogliono partire sia gente che non è disposta a lottare


Ieri in televisione hanno detto che la pressione fiscale in italia è al 45%, la pressione fiscale più alta di tutto il mondo!
Ci sono lotte che si possono fare ma lottare in italia contro le cose che non vanno è come lottare contro i mulini a vento!
Io mi ritengo molto fortunato ad avere ancora un lavoro, il giorno che questo lavoro verrà a mancare ci sarà molto da riflettere sul da farsi.
Ti auguro di partire e di trovare tutto il bene di questo mondo!
A mio parere qui c'è poco da fare, a mali estremi estremi rimedi: dovremmo ritirare tutti i nostri soldi dalle banche pochi o tanti che siano e andarcene via, in modo da lasciare tutti questi figli di ..... nella mer.da e nella terra bruciata che hanno fatto. Quando si guarderanno in giro e si renderanno conto di essere padroni del nulla solo allora le cose cambieranno!

Buon anno! mad.gif
BANJO911
QUOTE(Maury_75 @ Jan 3 2012, 10:34 AM) *
..... dovremmo ritirare tutti i nostri soldi dalle banche pochi o tanti che siano e andarcene via,


Le banche bisogna ridurle, farle morire, la finanza porta solo giovamento a se stessa, riduce in schiavismo i popoli, ci voglion le forche in piazza a Montecitorio, altrimenti non cambierà mai nulla....

A mali estremi, estremi rimedi,

Marco
Marco (Kintaro70)
QUOTE(beppe cavalleri @ Jan 3 2012, 10:12 AM) *
Ragionamento che condivido... anche io vivo in una realtà aziendale...
e per tante mansioni (anche ben retribuite) si trovano consensi solo da parte di extra comunitari...

Perchè i nostri ragazzi italiani non accettano di lavorare in fabbrica... E quei pochi che accettano dopo una settimana di prova mollano con assurde motivazioni rolleyes.gif
Quindi c'è sicuramente da tirare in ballo anche un discorso di tenore di vita... ci siamo abituati troppo bene e come dice Giammaria non siamo più disposti a certi sacrifici.


Perdona l'appunto, ma in agricoltura ad esempio ci sono solo extracomunitari dell'est per un semplicissimo motivo, spesso la retribuzione è da capestro (o poco ci manca), quando avevo 16 anni era normale per noi lavorare d'estate nei campi per la raccolta di tabacco, pesche e mele.
La paga era di circa 7-8000 lire/ora nette (in regola a volte nemmeno per tutte le ore), si parla di 25 anni fa.
Oggi si tengono solo extracomunitari, perchè c'è il velato ricatto che se non accettano paghe di poco superiori a quanto prendevo io, scatta il licenziamento e di conseguenza decade il permesso di soggiorno.
Ora non dico che in fabbrica da te sia così, ma è una realtà diffusa (sopratutto nelle piccole realtà artigiane) più di quello che si immagina, da me (in fabbrica) ci sarebbero fior di italiani che vorrebbero venire a lavorare (stiamo parlando di lavorare in linea di montaggio, mica in ufficio sia chiaro), il vero problema è che da qualche anno complice la recessione non si assume nuovo personale, si cerca di salvaguardare i presenti e i pensionamenti fungono da valvola di sfogo per compensare il calo di produzione contingente.
beppe cgp
QUOTE(Marco (Kintaro70) @ Jan 3 2012, 10:57 AM) *
Perdona l'appunto, ma in agricoltura ad esempio ci sono solo extracomunitari dell'est per un semplicissimo motivo, spesso la retribuzione è da capestro (o poco ci manca), quando avevo 16 anni era normale per noi lavorare d'estate nei campi per la raccolta di tabacco, pesche e mele.
La paga era di circa 7-8000 lire/ora nette (in regola a volte nemmeno per tutte le ore), si parla di 25 anni fa.
Oggi si tengono solo extracomunitari, perchè c'è il velato ricatto che se non accettano paghe di poco superiori a quanto prendevo io, scatta il licenziamento e di conseguenza decade il permesso di soggiorno.
Ora non dico che in fabbrica da te sia così, ma è una realtà diffusa (sopratutto nelle piccole realtà artigiane) più di quello che si immagina, da me (in fabbrica) ci sarebbero fior di italiani che vorrebbero venire a lavorare (stiamo parlando di lavorare in linea di montaggio, mica in ufficio sia chiaro), il vero problema è che da qualche anno complice la recessione non si assume nuovo personale, si cerca di salvaguardare i presenti e i pensionamenti fungono da valvola di sfogo per compensare il calo di produzione contingente.


Ok, hai ragione, però come ci sono quelle tristi realtà, va anche indicato che non è sempre così... poi il pessimismo che i media ci inculcano in testa in un periodo abbastanza critico non fa altro che peggiorare le cose. La notizia negativa fa sempre più movimento di una positiva... ecco allora che ci massacrano di notizie catastrofiche. Non voglio dire che siamo in un periodo d'oro, ma credetemi che questo influsso ha una fortissima ripercussione l'economia e su tutti noi.
luciano 63
QUOTE(Gianmaria Veronese @ Jan 2 2012, 11:39 PM)

Che dire? Dico che tanti, troppi ragazzi non trovano lavoro solo perchè troppo pigri.. non si vogliono muovere da casa e non vogliono fare un minimo di sacrificio in termini di tempo sottratto allo svago.. è da tempo che cerchiamo ragazzi per lavorare il sabato e la domenica.. risultato? Nessuno ha voglia di lavorare il weekend e piuttosto stanno a casa a far nulla.. dry.gif

Insomma, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, però credo che per quelli che hanno voglia di fare e hanno le capacità le possibilità ci siano.. per gli altri mi spiace, ma la concorrenza è tanta ed è normale che se ne stiano a cercare lavoro invano sleep.gif
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Ciao, io sono un dipendente da oltre 30 anni e di ragazzi ne ho visti passare una marea, la maggior parte ( parlo dei piu' giovani senza famiglia, ma anche quelli con famiglia ) hanno tutti abbandonato, però non per pigrizia, ma per gli stipendi ridicoli che prendevano.Nel mio settore un nuovo assunto di 1° livello non arriva neanche a 900 euro e ti posso assicurare che anche io al loro posto farei la stessa cosa. Se ci metti le spese del trasporto tira tu le somme, chi me lo fa fare? Io stesso che ho il 3° livello che e' il massimo a cui posso aspirare non arrivo neanche a 1200 euro ed ho famiglia. Penso che su questo si deva riflettere, fare i sacrifici e' giusto, ma bisogna anche essere gratificati, perche' non e' possibile farsi un mazzo tanto e non arrivare a fine mese.


QUOTE(CVCPhoto @ Jan 2 2012, 11:55 PM)

Vogliamo anche aggiungere che molte assunzioni non vengono fatte perché chi assume un dipendente è cose se lo sposasse? Non è più possibile mandarlo via e se con tutti i giustificati motivi hai il coraggio di licenziarlo, i sindacati te lo fanno reintegrare.

Moltissimi poi, come dice Gianmaria, vogliono il lavoro comodo 'sottocasa' e non sono disposti a fare sacrifici e soprattutto a farsi il mazzo sottraendo i loro spazi di svago.


Il problema del posto fisso ora non esiste perche' chi assume lo fa' solo a tempo determinato e soprattutto tramite agenzie, e questo non fa' altro che scoraggiare i nostri ragazzi, perche' vengono assunti mese per mese quando sono fortunati, altri addirittura a settimana ,voi direte sì almeno lavorono, ma mettetivi nei loro panni, poi traete le somme. Purtroppo questa e' la triste realta'.
lorenzomulas(exdaisuke_jigen)
Mannaggia...un po' mi dispiace leggere tutti questi commenti anche se, come dicevo prima, li condivido al 99% e io stesso mi considero uno "con le valigie in mano". certo i sacrifici sono da fare, amici, famiglia e i ricordi ai quali siamo legati, i posti più belli solo che poi mi viene in mente che futuro posso avere (laureando nel campo dell'edilizia) e quale futuro può avere una eventuale mia famiglia: figli già carichi di un considerevole debito pubblico, mondo del lavoro incerto, insomma le premesse non sono buone.
Non riesco sinceramente, ora come ora, a vedere un'uscita da questo vortice terribile, o meglio, secondo me le alternative ci sono eccome solo che reputo gli italiani troppo "deboli" per prendere delle decisioni forti e unite.
Seestrasse
Mi sembra si stia fuorviando. Non mi pare che l'autore della discussione abbia parlato di lavoro di alta professionalità, mancato riconoscimento di alte specializzazioni ecc. Ha semplicemente detto: sono in cassa integrazione, al massimo troverei un impiego temporaneo per 450 euro mensili e poi?
Lavori comuni, o in fabbrica, in Germania non mancano ed hanno retribuzioni adeguate.
Senza generalizzare, certo che se qui da noi per adeguate si intendono 30 euro lordi al giorno o 35 per un lavoro notturno, vuol dire che qualcosa non torna. E comunque in assenza di altro io mi piegherei ed accetterei pure quelli e così credo anche l'amico che ha manifestato il suo disagio; ma io ho casa, famiglia e radici, lui una vita davanti.
Se qualche aziendalista potesse indirizzarlo, credo sarebbe grato, la buona volontà non mi sembra che gli manchi.
Diversamente, penso che per quanto a malincuore, un trasferimento in Germania sia la cosa migliore, per una persona che deva ancora pianificare la sua vita e voglia viverla con dignità.
_Mauro_
Non ho avuto il coraggio di leggere tutti gli interventi. Sono allibito e sconcertato. Soprattutto quando a fare questi discorsi disfattisti e demoralizzati sono dei giovani. Io ho sempre pensato che se un paese non va bene, bisogna darsi da fare per migliorarlo. E questo ho cercato di fare. In questo paese, dove sembra quasi che chi resta sia un idiota o un malfattore, ho cominciato a cercare lavoro tra mille difficoltà e a maggior ragione ho tirato fuori mille pa**e, perchè ai problemi si reagisce con la forza d'animo e l'ostinazione. ho fatto ogni genere di lavoro sino a trovare più o meno il mio, ho fatto libera professione, l'ho lasciata per dedicarmi ad altro, ho fatto concorsi, ho studiato, molti non li ho passati, altri si, ho costruito, ho lottato. senza nessun aiuto o raccomandazione. Ho messo su famiglia, e vorrei per mia figlia un futuro migliore in questo paese, se vuole, o altrove, se preferisce. Ma intanto costruisco il mio futuro nel paese dove sono nato. Davvero è offensivo sentire che chi come me ha deciso e decide di restare, ed ha costruito qualcosa qui, costribuendo a far andare avanti questo paese pieno di problemi, è un disonesto, o un approfittatore, o un raccomandato, un mafioso o uno che si accontenta. Ho vissuto all'estero, ho girato il mondo, ma è questo il paese dove voglio vivere. Se qualcosa non va, voglio contribuire a cambiarla. Se la classe politica non funziona, cerco di fare la mia parte perchè cambi. Qui sembriamo tutti impotenti e innocenti, ma i politici italiani sono quelli che gli italiani stessi votano, e il sistema di raccomandazioni e di pressapochismo è il frutto di una mentalità bizantina che gli italiani sembrano fieri di avere nel loro DNA. Qui se si è scontenti bisogna lottare: non basta, allora bisogna lottare di più. Pensarci quando si va a votare, protestare, manifestare, contestare, farsi sentire, e poi intanto studiare, darsi da fare, informarsi, chiedere, guardarsi attorno, partecipare ai concorsi e tante cose che purtroppo non vedo fare alla maggior parte dei giovani di mia conoscenza che pure non fanno che lamentarsi di questo paese. Non possiamo lavarcene le mani come Ponzio Pilato. Questo paese è così perchè noi l'abbiamo fatto così, se non noi, i nostri vicini di casa o quelli della casa dietro l'angolo, non i marziani! Fuggire può essere comodo, costruttivo, risolutivo per il singolo, ma per il paese è un danno. Io dico buona fortuna a chi vuole partire, ma tutti i miei complimenti per chi ha la forza e il coraggio di restare e fare la sua parte per migliorare l'Italia.

ciao a tutti e Buone Feste

Mauro
beppe cgp
QUOTE(luciano 63 @ Jan 3 2012, 11:09 AM) *
QUOTE(Gianmaria Veronese @ Jan 2 2012, 11:39 PM)

Che dire? Dico che tanti, troppi ragazzi non trovano lavoro solo perchè troppo pigri.. non si vogliono muovere da casa e non vogliono fare un minimo di sacrificio in termini di tempo sottratto allo svago.. è da tempo che cerchiamo ragazzi per lavorare il sabato e la domenica.. risultato? Nessuno ha voglia di lavorare il weekend e piuttosto stanno a casa a far nulla.. dry.gif

Insomma, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, però credo che per quelli che hanno voglia di fare e hanno le capacità le possibilità ci siano.. per gli altri mi spiace, ma la concorrenza è tanta ed è normale che se ne stiano a cercare lavoro invano sleep.gif
Ciao, io sono un dipendente da oltre 30 anni e di ragazzi ne ho visti passare una marea, la maggior parte ( parlo dei piu' giovani senza famiglia, ma anche quelli con famiglia ) hanno tutti abbandonato, però non per pigrizia, ma per gli stipendi ridicoli che prendevano.Nel mio settore un nuovo assunto di 1° livello non arriva neanche a 900 euro e ti posso assicurare che anche io al loro posto farei la stessa cosa. Se ci metti le spese del trasporto tira tu le somme, chi me lo fa fare?


Io stesso quando iniziai il mio lavoro da praticante prendevo 400€ mensili (nel 2002... non tanto tempo fa) senza alcun diritto o contratto... è stato difficile e a tratti anche umiliante... ma ora sono fiero di essemi sacrificato perchè nel mio piccolo ho raggiunto delle belle soddisfazioni, sia morali che economiche.
Con questo voglio dire una cosa... Come si possono pretendere tanti soldi quando non si sa fare nulla? A me scusate, ma pare una cosa assurda. Se un'azienda assume un apprendista,quindi uno che del lavoro non conosce nulla, è incomprensibile che venga pagato tanto... considerando che per i primi mesi è un costo passivo per l'azienda. Il vero problema è che si pretendono soldi senza avere delle valide competenze. Prima facciamoci il mazzo e dimostriamo di valere qualcosa... e state tranquilli che le soddisfazioni arrivano...


QUOTE(_Mauro_ @ Jan 3 2012, 11:10 AM) *
Non ho avuto il coraggio di leggere tutti gli interventi. Sono allibito e sconcertato. Soprattutto quando a fare questi discorsi disfattisti e demoralizzati sono dei giovani. Io ho sempre pensato che se un paese non va bene, bisogna darsi da fare per migliorarlo. E questo ho cercato di fare. In questo paese, dove sembra quasi che chi resta sia un idiota o un malfattore, ho cominciato a cercare lavoro tra mille difficoltà e a maggior ragione ho tirato fuori mille pa**e, perchè ai problemi si reagisce con la forza d'animo e l'ostinazione. ho fatto ogni genere di lavoro sino a trovare più o meno il mio, ho fatto libera professione, l'ho lasciata per dedicarmi ad altro, ho fatto concorsi, ho studiato, molti non li ho passati, altri si, ho costruito, ho lottato. senza nessun aiuto o raccomandazione. Ho messo su famiglia, e vorrei per mia figlia un futuro migliore in questo paese, se vuole, o altrove, se preferisce. Ma intanto costruisco il mio futuro nel paese dove sono nato. Davvero è offensivo sentire che chi come me ha deciso e decide di restare, ed ha costruito qualcosa qui, costribuendo a far andare avanti questo paese pieno di problemi, è un disonesto, o un approfittatore, o un raccomandato, un mafioso o uno che si accontenta. Ho vissuto all'estero, ho girato il mondo, ma è questo il paese dove voglio vivere. Se qualcosa non va, voglio contribuire a cambiarla. Se la classe politica non funziona, cerco di fare la mia parte perchè cambi. Qui sembriamo tutti impotenti e innocenti, ma i politici italiani sono quelli che gli italiani stessi votano, e il sistema di raccomandazioni e di pressapochismo è il frutto di una mentalità bizantina che gli italiani sembrano fieri di avere nel loro DNA. Qui se si è scontenti bisogna lottare: non basta, allora bisogna lottare di più. Pensarci quando si va a votare, protestare, manifestare, contestare, farsi sentire, e poi intanto studiare, darsi da fare, informarsi, chiedere, guardarsi attorno, partecipare ai concorsi e tante cose che purtroppo non vedo fare alla maggior parte dei giovani di mia conoscenza che pure non fanno che lamentarsi di questo paese. Non possiamo lavarcene le mani come Ponzio Pilato. Questo paese è così perchè noi l'abbiamo fatto così, se non noi, i nostri vicini di casa o quelli della casa dietro l'angolo, non i marziani! Fuggire può essere comodo, costruttivo, risolutivo per il singolo, ma per il paese è un danno. Io dico buona fortuna a chi vuole partire, ma tutti i miei complimenti per chi ha la forza e il coraggio di restare e fare la sua parte per migliorare l'Italia.

ciao a tutti e Buone Feste

Mauro


Complimenti Mauro! La penso esattamente come te! rolleyes.gif
davide_d
Ciao Ugo, ciao a tutti.
per usa serie di scelte (giuste o sbagliate non so) mi ritrovo a fare l'ultimo anno di dottorato in scienze geologiche.
Dottorato senza borsa, perchè le borse dovevano andare alla moglie di un professore associato e l'altra ad un amico di un altro professore (non vuole essere una polemica, ma un semplice dato di fatto).
L'unica cosa che mi ha spinto a dire di si è il mio tutor, ragazzo (neanche 40enne) ricercatore, onesto con due grandi attributi. Che si è smazzato per riuscire a darmi un minimo di tranquillità economica (poco sotto la fatidica soglia 1000 euro) durante questi anni. Durante il dottorato sto collaboro con un laboratorio a glasgow, e faccio spesso avanti e dietro. Questa condizione di da l'opportunità di confrontare velocemente e in maniera reiterata le due situazioni.

Alla fine del dottorato spero di riuscirmi a trasferire a Glasgow, ma non perchè è più bella, no. E' difficile trovare un posto più bello del nostro paese.
Mi voglio trasferire soltanto perchè sono stufo di non essere tranquillo.
Sono stufo di non poter uscire tranquillamente a fare quattro passi senza aver timore che qualche deficente non rispetti i cartelli o i limiti e investa qualcuno. Sono stufo di vedere parcheggiate le auto sui marciapiedi e vedere le persone dover scendere in strada per passare. Così come sono stufo di vedere la mia città sporca di rifiuti, la televisone piena di rifiuti, i politici che mi rappresentano che continuano a prendermi per i fondelli. sono stufo di dover lottare contro le mille raccomandazioni, i mille giochi di potere e i mille sotterfugi che giornalmente circondano la mia vita.

Quello che chiedo è solo di poter uscire per andare a lavorare e guadagnarmi onestamente quel poco che mi serve per rendermi felice. Quello che chiedo è la tranquillità nel poter avere una famiglia e dei figli. Avere la possibilità di dare alla mia famiglia una vita dignitosa.
Avere la possibilità di affrontare le difficoltà che la vita ti riserva con tranquillità e con i mezzi per affrontarle.
L'italia, dal mio punto di vista, non è più un paese civile. Abbiamo perso la bussola e non sappiamo più dove stiamo andando.
Non è il problema dei cervelli che fuggono, ma sono le persone, i cuori che vanno via da questo paese.
beppe cgp
QUOTE(davide_d @ Jan 3 2012, 11:23 AM) *
Ciao Ugo, ciao a tutti.
per usa serie di scelte (giuste o sbagliate non so) mi ritrovo a fare l'ultimo anno di dottorato in scienze geologiche.
Dottorato senza borsa, perchè le borse dovevano andare alla moglie di un professore associato e l'altra ad un amico di un altro professore (non vuole essere una polemica, ma un semplice dato di fatto).
L'unica cosa che mi ha spinto a dire di si è il mio tutor, ragazzo (neanche 40enne) ricercatore, onesto con due grandi attributi. Che si è smazzato per riuscire a darmi un minimo di tranquillità economica (poco sotto la fatidica soglia 1000 euro) durante questi anni. Durante il dottorato sto collaboro con un laboratorio a glasgow, e faccio spesso avanti e dietro. Questa condizione di da l'opportunità di confrontare velocemente e in maniera reiterata le due situazioni.

Alla fine del dottorato spero di riuscirmi a trasferire a Glasgow, ma non perchè è più bella, no. E' difficile trovare un posto più bello del nostro paese.
Mi voglio trasferire soltanto perchè sono stufo di non essere tranquillo.
Sono stufo di non poter uscire tranquillamente a fare quattro passi senza aver timore che qualche deficente non rispetti i cartelli o i limiti e investa qualcuno. Sono stufo di vedere parcheggiate le auto sui marciapiedi e vedere le persone dover scendere in strada per passare. Così come sono stufo di vedere la mia città sporca di rifiuti, la televisone piena di rifiuti, i politici che mi rappresentano che continuano a prendermi per i fondelli. sono stufo di dover lottare contro le mille raccomandazioni, i mille giochi di potere e i mille sotterfugi che giornalmente circondano la mia vita.

Quello che chiedo è solo di poter uscire per andare a lavorare e guadagnarmi onestamente quel poco che mi serve per rendermi felice. Quello che chiedo è la tranquillità nel poter avere una famiglia e dei figli. Avere la possibilità di dare alla mia famiglia una vita dignitosa.
Avere la possibilità di affrontare le difficoltà che la vita ti riserva con tranquillità e con i mezzi per affrontarle.
L'italia, dal mio punto di vista, non è più un paese civile. Abbiamo perso la bussola e non sappiamo più dove stiamo andando.
Non è il problema dei cervelli che fuggono, ma sono le persone, i cuori che vanno via da questo paese.


Questo però è un discorso a parte... indipendente dalla crisi economica....
logitech61
Brevemente… ho 50 anni , 2 piccole attività e voglio trasferirmi.
Perché ? Perché conosco bene l'italici vizi e non potremo mai vincerli.
Cambia subito e goditi la vita.
Ci sono siti appositi che ti possono aiutare nel cambiamento , fatti da italiani che già si sono trasferiti.
Francesco
Marco (Kintaro70)
QUOTE(beppe cavalleri @ Jan 3 2012, 11:03 AM) *
Ok, hai ragione, però come ci sono quelle tristi realtà, va anche indicato che non è sempre così... poi il pessimismo che i media ci inculcano in testa in un periodo abbastanza critico non fa altro che peggiorare le cose. La notizia negativa fa sempre più movimento di una positiva... ecco allora che ci massacrano di notizie catastrofiche. Non voglio dire che siamo in un periodo d'oro, ma credetemi che questo influsso ha una fortissima ripercussione l'economia e su tutti noi.



Su questo sono d'accordissimo cosa credi, se la gente ha paura, anche chi può/potrebbe spendere non spende, e gli elettrodomestici che produciamo, non si vendono con lo stesso tenore.
Se non si vende non si lavora, se non si lavora non si spende, e si lavora ancor meno.

I principali motivi a mio avviso sono sempre gli stessi:
- le politiche di lavoro per i giovani sono ai limiti dello sfruttamento, contratti precari, a progetto con partita iva etc (quindi nessuna prospettiva per credibilità a lungo termine, quindi niente mutui casa e niente consumi importanti).

- si preferisce tenere i "vecchi" al lavoro, per non pagare le pensioni e questo blocca i giovani

- se i vecchi perdono il lavoro faranno i barboni fino alla pensione di vecchiaia (ammesso che ci sia ancora)

- le aziende spesso abusano del precariato, per l'incertezza del mercato, che lo rende/renderà ancora più incerto per i motivi di cui sopra.

- i giornalisti sono come avvoltoi che banchettano allegramente sulle carogne moribonde (per me i giornalisti sono i classici che sanno nulla di tutto, ovvero scrivono per fare ascolti e non per riportare le notizie).

- il governo che continua a preferire la linea di far pagare tasse ai tessuti sani, a scapito di quelli in cancrena (politica e appaltismo che ingrassa la malavita), invece che aver il coraggio di amputare per salvare il salvabile.

- banche sempre più dentro alla politica, che sfruttano il loro potere per arricchirsi senza produrre ricchezza.

A mio avviso basterebbe davvero poco buon senso per mantenere in carreggiata questa vettura impazzita, spendere dove serve, non dove fa comodo ... ma la logica ed il buon senso non ha casa nei palazzi del potere.
beppe cgp
QUOTE(Marco (Kintaro70) @ Jan 3 2012, 11:32 AM) *
Su questo sono d'accordissimo cosa credi, se la gente ha paura, anche chi può/potrebbe spendere non spende, e gli elettrodomestici che produciamo, non si vendono con lo stesso tenore.
Se non si vende non si lavora, se non si lavora non si spende, e si lavora ancor meno.

I principali motivi a mio avviso sono sempre gli stessi:
- le politiche di lavoro per i giovani sono ai limiti dello sfruttamento, contratti precari, a progetto con partita iva etc (quindi nessuna prospettiva per credibilità a lungo termine, quindi niente mutui casa e niente consumi importanti).

- si preferisce tenere i "vecchi" al lavoro, per non pagare le pensioni e questo blocca i giovani

- se i vecchi perdono il lavoro faranno i barboni fino alla pensione di vecchiaia (ammesso che ci sia ancora)

- le aziende spesso abusano del precariato, per l'incertezza del mercato, che lo rende/renderà ancora più incerto per i motivi di cui sopra.

- i giornalisti sono come avvoltoi che banchettano allegramente sulle carogne moribonde (per me i giornalisti sono i classici che sanno nulla di tutto, ovvero scrivono per fare ascolti e non per riportare le notizie).

- il governo che continua a preferire la linea di far pagare tasse ai tessuti sani, a scapito di quelli in cancrena (politica e appaltismo che ingrassa la malavita), invece che aver il coraggio di amputare per salvare il salvabile.

- banche sempre più dentro alla politica, che sfruttano il loro potere per arricchirsi senza produrre ricchezza.

A mio avviso basterebbe davvero poco buon senso per mantenere in carreggiata questa vettura impazzita, spendere dove serve, non dove fa comodo ... ma la logica ed il buon senso non ha casa nei palazzi del potere.


Io sono ottimista...
L'economia ha i suoi alti e i suoi bassi... e i periodi di crisi servono anche per tagliare definitivamente gli eccessi e rimettersi in carreggiata con nuove prospettive.
In passato si guadagnava e gli sprechi c'erano cmq... però andava bene a tutti, o meglio, nessuno ci faceva caso più di tanto...
Ora speriamo che questa crisi elimini l'inutile e favorisca l'avvento di nuove opportunità...
Però dobbiamo rimanere e tenere duro messicano.gif non scappare messicano.gif
davide_d
QUOTE(beppe cavalleri @ Jan 3 2012, 11:27 AM) *
Questo però è un discorso a parte... indipendente dalla crisi economica....


probabilmente sono andato un pò OT, ma questa crisi economica non sta solo amplificando il malessere già esistente?
e la maniera di gestire la crisi economica (che comunque sta colpendo anche altre nazioni) non è lo specchio di quello che comunque stava succedendo già prima?
Negativodigitale
Io ad andar via dall'Italia non ci penso nemmeno, per motivi soprattutto pratici, qua ho il mio lavoro, i miei affetti, le mie pigrizie.

Però, in casa mia, avendo ben due partite IVA siamo stufi di essere considerati degli evasori senza evadere, siamo stufi di lavorare fino a luglio per lo Stato ed il resto dell'anno per noi, senza garanzie, senza nessuna tutela.
Al pari, siamo stufi di vedere stipendi bassi, ingiustizie palesi, imposte indirette che lievitano in continuazione e che portano ad una sostanziale e diffusa povertà.

Continueremo a farci il m@zzo, a combattere come sempre, ma con minore speranza, vista l'aria che tira ... e ai miei tre figli non saprei proprio cosa consigliare, oggi ...
dry.gif dry.gif dry.gif

Paolo
beppe cgp
QUOTE(Negativodigitale @ Jan 3 2012, 11:50 AM) *
Io ad andar via dall'Italia non ci penso nemmeno, per motivi soprattutto pratici, qua ho il mio lavoro, i miei affetti, le mie pigrizie.

Però, in casa mia, avendo ben due partite IVA siamo stufi di essere considerati degli evasori senza evadere, siamo stufi di lavorare fino a luglio per lo Stato ed il resto dell'anno per noi, senza garanzie, senza nessuna tutela.
Al pari, siamo stufi di vedere stipendi bassi, ingiustizie palesi, imposte indirette che lievitano in continuazione e che portano ad una sostanziale e diffusa povertà.

Continueremo a farci il m@zzo, a combattere come sempre, ma con minore speranza, vista l'aria che tira ... e ai miei tre figli non saprei proprio cosa consigliare, oggi ...
dry.gif dry.gif dry.gif

Paolo


Pollice.gif
BANJO911
QUOTE(davide_d @ Jan 3 2012, 11:23 AM) *
è il mio tutor, ragazzo (neanche 40enne) ricercatore, onesto con due grandi attributi.....


Questo è un altro grande problema..un 40enne in questo stato è ancora considerato "ragazzo", sinonimo di apprendista, accezione di praticante iniziale, non si cresce mai, si è sempre troppo giovani.....
Vincenzo Ianniciello
QUOTE(fedemaz94 @ Jan 2 2012, 09:17 PM) *
La tua è una scelta che merita un grandissimo rispetto e anche una grande stima. Ora io sono in quarta liceo, ma ti confesso che dopo la laurea il mio sogno è quello di abbandonare questo paese. Negli ultimi anni dopo essere stato diverse volte negli Stati Uniti ho potuto ben cogliere come il futuro sia ben lontano dall'Italia.



...forse e' appena il caso di ricordare - benché io sia moooooooolto filo americano e amante di quella cultura - che la crisi economica che ha investito tutto il mondo, Europa compresa, e' partita proprio dagli USA quindi, prima di ammainare il tricolore io ci penserei su...
...a leggere i vari post che precedono mi vien ben da capire il perché questo nostro Bel Paese non potrà mai essere lontanamente simile agli Usa o alla citata Germania il cui popolo ha sicuramente un valore più di noi italiani, l'orgoglio...
...un grande senso di appartenenza e di amor di Patria che noi ci sognamo in quanto siamo subito pronti a saltare sul carro del più forte alla prima difficoltà...
...cari amici, voi che denigrate tanto il vostro Paese, via ricordo che l'Italia siamo tutti noi!!...
..e se oggi questa nazione e' diventata quello che vediamo tutti i giorni e' colpa di ciascuno di noi e di quelli che ci hanno preceduti!!....
...la corruzione, la mafia, il malcostume, il clientelismo e tutti i mali che affliggono la nostra società NON ce li hanno certo portati da fuori, ma ce li siamo inventati noi...
....e spero che non abbiate l'illusione che altri Paesi non ne siano affetti e che vi apriranno le porte solo perché siete volenterosi emigranti...

...per carità, non me ne voglia l'amico disoccupato cui va tutta la mia solidarietà e la mia comprensione, ma se non si hanno basi bel solide, sia economiche che culturali e di contatto, la Germania, la Francia o gli USA non saranno certo l'eldorado del terzo millennio...
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