Dico la mia....
Fondamentalmente ritengo che l'attrezzatura faccia la sua parte, ma non tanto in relazione alla migliore resa finale del prodotto quanto piuttosto per quel che riguarda la "comodità" d'uso del fotografo che ascrive in se concetti come piena affidabilità del mezzo, dimestichezza e rapidità di operazione, durabilità e resistenza ad "uso pesante"...concetti di questo tipo, insomma...
Per il resto concordo con Federico su tutta la linea su questioni quali esperienza, cultura fotografica e non solo, sensibilità espressiva, "visione preventiva" dello scatto e predisposizione e abitudine nell'anticipare ciò che di interessante può stare per capitare...questo è uno degli aspetti più importanti della fotografia di cerimonia stile reportage...
Per quel che mi riguarda la scelta di operare con corpi "professionali" è senz'altro legata in maniera assai preponderante ai concetti che sopra ho espresso. Dal punto di vista della resa...sono sempre rimasto assolutamente soddisfatto da D1x, D2xs...fino all'attuale D3. E per quel che riguarda la resa non credo proprio che si possa considerare migliore quella di una D1x rispetto a quella di una D80.
Peraltro, giusto per portare un esempio, posseggo sia l'80-200 bighiera che il 70-200 VRII...ma è il primo che mi accompagna nei matrimoni. A seguire un certo ragionamento lo dovrei lasciare a casa in favore del più recente e moderno...non ci riesco...mi piace troppo la resa del primo, per quanto non stabilizzato e privo del veloce AF-S...spesso in realtà mi trovo a focheggiare a mano, metodologia in certe situazioni più veloce e sicura di qualsiasi AF.
A Danilo direi che l'affiancamento ad un "maestro" ma di quelli bravi...non fa mai male. E non ci vedo tutto questo rischio di subire una qualche forma di influenza su quello che sarà poi il nostro modo di fotografare. E per contro, in realtà, durante i "primi passi" sarà sicuramente proficuo farsi guidare da chi ha esperienza per affrontare e ragionare su tutta una serie di aspetti fotograficamente "al contorno" ma ugualmente importanti...
Quando iniziai, una decina di anni fa, presso uno dei fotografi di cerimonia tra i più affermati di Verona, si può dire colui che una ventina di anni fa portò per primo lo stile reportage nella mia zona...ebbene...dopo ogni matrimonio si prendevano i provini dei servizi fatti dai collaboratori e i provini del servizo fatto da lui e, attorno ad un tavolo, si ragionava insieme, si visionavano reciprocamente le immagini, si discuteva, si affinavano considerazioni e in sostanza "si cresceva". Non era poi così raro che lui ci dicesse..."questa cosa serve anche a me...non crediate che io non possa prendere spunto da qualche vostro scatto perchè magari avete affrontato quella situazione, quel momento in una maniera in qualche misura nuova o stimolante o cmq interessante..."
Per dirla tutta...già ai tempi del mio apprendistato, tra me ed il mio "maestro"...

... già allora si manifestava in qualche misura una certa differenza di approccio, sempre cmq contenuta in un una visione d'insieme generale per forza di cose "a senso unico" (il prodotto che usciva da quello studio doveva essere di impronta unica e riconoscibile). Differenti predisposizioni e predilezioni per qualche situazione durante la giornata, predilezione per l'uso di un'ottica piuttosto che un'altra (lui gran maggioranza di inquadrature strette, col tele...io pur inserendole certamente in realtà spaziavo volentieri con il grandangolo)...sensibilità cmq diverse e quindi riscontrabili poi negli scatti. E ripeto...tutto cmq inquadrato in una riconoscibilità ed unità di fondo ben precisa. Non mi sono però mai sentito in qualche modo "plagiato", influenzato o costretto mio malgrado, consciamente o incosciamente, ad operare in un modo che non avrei mai voluto...anzi, sarò sempre grato a questo fotografo per ciò che mi ha insegnato....
Umby