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Daniele R.
Luciano, dimenticavo di dirti che ormai la quasi totalità dei laboratori utilizza questo profilo colore: sRGB IEC61966-2.1

Comunque attendi maggiori informazioni dal tuo lab, prima di fare stupidate.

Una volta impostato il giusto profilo colore, non dovrai fare altro che far stampare un tuo file senza che lo modifichino in automatico (in gergo si definisce a "ZERO" o "SENZA CORREZIONI")

Quando avrai in mano quella stampa, se a video la vedi differente, dovrai modificare le impostazioni video e solo quelle, andando ad agire sul menu delle impostazioni video appunto, generalmente la scheda video viene fornita con un semplicissimo programma che ti da la possibilità di agire meticolosamente sui colori del monitor. wink.gif
Falcon58
Grazie Daniele per le risposte;

siccome eseguo gli scatti in Adobe RGB, come impostazione colore posso lasciare Adobe 1998, ovviamente con gli altri settaggi da te suggeriti (che avevo gia così), onde evitare che il programma mi chieda se deve utilizzare lo spazio colore incorporato nella foto, e poi dopo aver eseguito le opportune correzioni, convertirlo nello spazio colore sRGB IEC61966-2.1 (IMMAGINE--METODO--CONVERTI IN PROFILO) o quello che mi darà il Lab se diverso da quello da te riferito?

Scusa se approfitto della tua gentilezza e del tuo tempo, ma vorrei una volta per tutte arrivare a capo del problema.

Ciao

Luciano
Daniele R.
si, puoi fare così, ma io (per il lavoro che faccio) preferisco impostare un profilo colore sRGB già durante lo scatto, così da evitare di convertire il profilo in seguito.

Adobe 1998 è il miglior profilo che esista, perchè ha la gamma tonale più completa, ma siccome poi tutto va convertito in sRGB, preferisco operare in questo modo.
CALICANTUS38
QUOTE
Sono daccordo con quello che dici, il problema è riuscire ad avere il profilo colore del Lab; siccome sono appassionato di foto sportive in particolare decisamente ferrarista; le foto che faccio stampare al Lab sono belle sicuramente e anche tutto sommato economiche, però il rosso Ferrari che ha una punta di arancio da renderlo quasi fluorescente, non viene come dovrebbe, invece con la ink-jet che ho a casa la foto viene perfetta.
Vorrei a questo punto capire se è un limite del processo di stampa Lab o se è proprio per la mancata riconversione al suo profilo colore.

Ciao

Luciano


QUOTE
E' un problema di profili, quasi certamente, ma può anche essere una scarsa manutenzione del lab.

Un lab come il Fuji va tarato giornalmente (batsa fare tre stampe di prova e la macchina fa tutto da sola) ma non tutti lo fanno.

Comunque se trovi un lab con persone disponibili, vacci, stressali, e vedrai che arriverai alla quadra... e una volta trovate sei a posto per sempre.

Ho la fortuna di avere una stampa 100x70 del mitico Stefano Barbero di Schummy a Monza... ti assicuro che il rosso ferrari non potrebbe essere più "ferrari" di così!!!

--------------------
MATTEO


A mio modesto parere in questo caso si tratta appunto di taratura del lab in quanto se la foto fosse diversa da come la vede sul monitor Luciano potremmo parlare semplicemente di profilo, ma se si confrontano le stampe significa che qualcuno non ha stampato come si doveva, e se poi si trova più coerenza tra stampa da inkjet probabilmente in questo caso il lab non ha riprodotto fedelmente i colori e il profilo, a mio modo di vedere, non conta molto.

Personalmente dopo vari tentativi ho individuato il lab ideale, ma la costanza assoluta la trovo nella stampante casalinga che però uso poco per i già citati motivi.

Paolo
Ric5401
Ciao Daniele,ciaoLuciano.
Sono anche io sempre in cerca di riuscire a capire definitivamnete il disscorso
e scusate se mi intrometto.
Ho capito che ci sono 2 correnti di pensiero,chi imposta tutta la filiera
dei programmi in Adobe rgb,meno il monitor ed eventualmente la stampante
in Srgb,questi due,mi sembra di capire obbligatoriamente srgb.

Altri come Daniele che settano tutto SRGB.
Il profilo che tu dici Daniele srgb IEC1966 2.1 io uso quello di Adobe Elements,
comunque MArchiato ADOBE e non WINDOWS O NIKON.
Dico giusto?

Cosa curiosa la mia nuova HP7760,mi dice che ho la possinilità di impostare ADOBE rgb.
Mi sembra un po' un controsenso,o sbaglio.
Le INkjet,non usano solo srgb?

Pe il Nikon Scan,il libretto dice di usare SRGb.
cosa faccio?

Mi potete rispondere per cortesia a questi miei dubbi.
Vi ringrazio .
Bye
Falcon58
QUOTE (Paoste @ Feb 12 2005, 09:38 PM)
Ciao Daniele,ciaoLuciano.
Sono anche io sempre in cerca di riuscire a capire definitivamnete il disscorso
e scusate se mi intrometto.
Ho capito che ci sono 2 correnti di pensiero,chi imposta tutta la filiera
dei programmi in Adobe rgb,meno il monitor ed eventualmente la stampante
in Srgb,questi due,mi sembra di capire obbligatoriamente srgb.

Altri come Daniele che settano tutto SRGB.
Il profilo che tu dici Daniele srgb IEC1966 2.1 io uso quello di Adobe Elements,
comunque MArchiato ADOBE e non WINDOWS O NIKON.
Dico giusto?

Cosa curiosa la mia nuova HP7760,mi dice che ho la possinilità di impostare ADOBE rgb.
Mi sembra un po' un controsenso,o sbaglio.
Le INkjet,non usano solo srgb?

Pe il Nikon Scan,il libretto dice di usare SRGb.
cosa faccio?

Mi potete rispondere per cortesia a questi miei dubbi.
Vi ringrazio .
Bye

Ciao,

Assolutamente nessuna intromissione, ci mancherebbe, altrimenti a cosa servirebbe il forum.

Io sono la persona meno indicata a darti una risposta, in quanto in questo argomento mi ci annego; dopo numerosi "smanettamenti" e numerose letture più o meno difficili, sono riuscito finalmente ad ottenere dei risultati di stampa degni di nota (ovviamente con la ink-jet di casa), un po' meno (ma sono solo questioni di sfumature) con quelle del Lab, probabilmente solo perchè non sono in possesso del suo profilo colore.

Spero che ti legga Daniele che in materia, rispetto alla mia preparazione, è veramente su un'altro pianeta.

Luciano
zalacchia
QUOTE (Daniele R. @ Feb 12 2005, 05:20 PM)
si, puoi fare così, ma io (per il lavoro che faccio) preferisco impostare un profilo colore sRGB già durante lo scatto, così da evitare di convertire il profilo in seguito.

Adobe 1998 è il miglior profilo che esista, perchè ha la gamma tonale più completa, ma siccome poi tutto va convertito in sRGB, preferisco operare in questo modo.

In effetti Daniele usa questo valido metodo in quanto stampa sempre sulla stessa periferica.
Metodo valido per chiunque mandi in stampa attraverso fotolab o sulla propria stampante "generica" e soprattutto se si scatta direttamente in Jpeg.

Molti di noi scattano in Raw!
In questo caso la procedura è "assegnare" il profilo Adobe RGB tramite Capture e salvare il file in Tiff 16 bit.
Aprire il file in Photoshop, mantenere il profilo incorporato (se lo chiede) e dopo aver smanettato per ottenere la foto che vogliamo, ricordiamoci di "convertire" il nostro file in sRGB (IEC61966-2.1) (IMMAGINE-METODO-CONVERTI IN PROFILO) prima di salvarlo in Jpeg o Tiff.
Abbiamo così ottenuto il nostro file bello e pronto per essere stampato.

E possibile mantenere il profilo Adobe RGB se, come nel caso di Paoste, la stampante in questione supporta questo profilo.
Nutro comunque anch'io qualche perplessità in merito, probabilmente la stampante in questione è in grado di riprodurre una gamma tonale più estesa rispetto al'sRGB (da quì comunque la mia convinzione che alcune INkjet stampino meglio dei Fotolab).
Sono comunque propenso a pensare che la stampante in questione provveda a convertire l'Adobe RGB nel proprio profilo di stampa, più esteso, ma ban lontano dalla gamma Adobe.

Una questione che mi lascia invece allibito è la possibilità di richiedere al proprio laboratorio il profilo di stampa. Com'è possibile assegnare ad un file questo profilo se poi il lab lo cambia più volte al mese se non tutti i giorni?
Il macchina del nostro laboratorio deve convertire automaticamente il nostro sRGB nel proprio profilo di stampa.

Se abbiamo una foto con un profilo sRGB non possiamo più convertirlo in Adobe (raw escluso, al raw un profilo lo si assegna) o meglio possiamo ma non serve a nulla, è come se un file Jpeg lo trasformassimo in Tiff per stamparlo credendo di recuperare le informazioni perse durante la compressione.

Ciao
Stefano Z.

Ric5401
Ok Stefano,molto chiara la tua esposizione.Quale dici di usare come profilo SRGB.
Tieni presente che uso Elements, e lui non da iln ome al profilo IEC1966,
ma scrive solo adobe srgb.Penso sia lo stesso.
Comunque vanno usati quelli di Adobe e non quelli di Windows o i Nikon?
Giusto?
Che mi consigli per lo scanner.
Qui' la periferica come lavora?SRGB o Adobe RGB?
Le istruzioni,consugliano srgb,pero' nei settaggi ,si puo' settare tranquillamnete
AdobRGB.

Penso proprio che per lil profilo a stampante tu abbia ragione!!
Ottimo Stefano,con questi ultimi accorgimenti,sto tarando il tutto perfettamente.

Grazie

zalacchia
QUOTE (Paoste @ Feb 13 2005, 06:06 PM)
....Che mi consigli per lo scanner.
Qui' la periferica come lavora?SRGB o Adobe RGB?

Purtroppo non conosco bene la procedura, ma dovrebbe funzionare così:

Partiamo dal fatto che fotocamera e scanner non hanno uno Spazio colore vero e proprio, quindi lo devi assegnare tu, mi auguro tramite il software di acquisizione.
Stesso procedimento: Adobe RGB o sRGB, preferibile Adobe per poi convertirlo in sRGB come da precedente spiegazione.

Fra un attimo ti mando un MP. per l'altra questione.

Ciao
Stefano Z.
Ric5401
Notavo che se cerchi di fozare un profilo a PP per la stampante,
vuole un profilo ICM e non ICC.
La differenza,cosa consiste?
Quale gli forzo!
A parte che non stampo da PP,pero' e per capire la logica!

Ciao Ric
Simone 6
Visto che l'argomento iniziale era quello delle stampanti con l'inchiostro seccato voglio girare il coltello nella piaga : buttato via due stampanti epson una 410 e la nuovissima r300............la epson per può chiudere, ora ho cmprato la pixma i4000 speriamo bene per ora tutto bene e non la uso tutti i giorni anzi...... foto spettacolo(per ora), riguardo ai colori sui lab anche io ho avuto lo stesso problema colori sballati per non parlare delle foto con iso a 1600 inguardabili............cosa che con la stampante erano degne di guardarle........... ohmy.gif huh.gif mad.gif
alessandro.
QUOTE
Visto che l'argomento iniziale era quello delle stampanti con l'inchiostro seccato voglio girare il coltello nella piaga : buttato via due stampanti epson una 410 e la nuovissima r300............la epson per può chiudere, ora ho cmprato la pixma i4000 speriamo bene per ora tutto bene e non la uso tutti i giorni anzi...... foto spettacolo(per ora), riguardo ai colori sui lab anche io ho avuto lo stesso problema colori sballati per non parlare delle foto con iso a 1600 inguardabili............cosa che con la stampante erano degne di guardarle...........   


Anch'io ho fatto il medesimo acquisto reduce da una lunga discussione dove cortesemente mi avevano dato più consigli, se ti incuriosisce vai su cerca e immetti Consigli su stampante, e leggerai delle cose interessanti.
Ha la cartuccia con testina stampante estraibile che si può pulire dopo estratto i serbatoi, adagiandola su un tovagliolino assorbente dopo aver introdotto delle goccie di apposito liquido e lasciata in posa per 24 ore.
Io mi trovo bene, fa delle belle foto e ha una ottima funzione di manutenzione. Pollice.gif
Ciao.
Falcon58
QUOTE (tafazi @ Feb 13 2005, 08:07 PM)
Visto che l'argomento iniziale era quello delle stampanti con l'inchiostro seccato voglio girare il coltello nella piaga : buttato via due stampanti epson una 410 e la nuovissima r300............la epson per può chiudere, ora ho cmprato la pixma i4000 speriamo bene per ora tutto bene e non la uso tutti i giorni anzi...... foto spettacolo(per ora), riguardo ai colori sui lab anche io ho avuto lo stesso problema colori sballati per non parlare delle foto con iso a 1600 inguardabili............cosa che con la stampante erano degne di guardarle........... ohmy.gif huh.gif mad.gif

Invece per quanto mi riguarda mi capita l'esatto opposto tuo, ho una Epson Stylus Photo 750 comprata oltre 5 anni fa', non mi ha mai sbagliato un colpo, a volte rimane ferma anche per oltre un mese e non mi è mai capitato che si seccassero gli inchiostri; ogni tanto faccio un'operazione di pulizia con l'apposita utility nel driver di stampa. L'unica cosa che mi secca un'attimo è il non poter stampare il formato A4 senza bordi rendendomi la foto finale leggermente più piccola.
Quando la cambierò o più probabilmente l'affiancherò con un'altra stampante fotografica, sarà di nuovo un'altra Epson ma questa volta in formato A3.

Ciao

Luciano
Matteo Barducci
Ho postato diversi interventi sull'argomento in passato riguardo alle varie tecnologie adottate dalle stampanti ed alle varie soluzioni adottate dai produttori per aggirare il problema del clogging. Al di la delle personali considerazioni, ricordo che usare ricariche, cartucce compatibili e/o rigenerate e presunti "liquidi" di pulizia equivalgono ai fini della garanzia a vere e proprie manomissioni dell'appareccho, con conseguente decadimento della stessa.

Riguardo a C*n*n, fosse non tutti sanno che... Il blocco testine deve essere sostituito ogni 3/4 cambi di cartucce per preservare l'ottimale qualità di stampa, e stando alle ultime notizie pare che tale pezzo sia disponibile solo presso i centri assistenza.
Daniele R.
Ragazzi, perdonate la mia latitanza, ma almeno la domenica mi astengo dai computer.

Noto con immenso piacere che Stefano Zalacchia si è fatto carico di rispondere ai quesiti posti e devo dire che con la precisione che lo contraddistingue ha fatto tutto in maniera encomiabile. wink.gif

C'era una bellissima discussione di cui si sono perse le tracce, che parlava apertamente di tutte queste problematiche........peccato non poterla recuperare. dry.gif
Fedro
QUOTE (Daniele R. @ Feb 14 2005, 10:59 AM)


Noto con immenso piacere che Stefano Zalacchia si è fatto carico di rispondere ai quesiti posti e devo dire che con la precisione che lo contraddistingue ha fatto tutto in maniera encomiabile. wink.gif

Stefano.... Pollice.gif Pollice.gif .....partendo dalle sue considerazioni calibrerò i miei flussi di lavorazione delle immagini.......e so già che le cose andranno bene grazie.gif
Simone 6
Per Matteo..........No la testina per la pixmai4000 si trova in commercio facilmente tanto è vero che il mio negozio di fiducia ce l'ha ciaoooo biggrin.gif
Ric5401
Si,soltanto che il prezzo della testina e,nel caso il fornitore
non l'abbia in casa per la Canon i560 eqhivalente alla Pixma 3000
di 66 Eurini+12 di spedizione e se aggiungi che in una nuova ti danno anche le cartucce,butti via tutto e ne comperi una nuova ,come è successo al sottoscritto.
Il bello sarebbe avere questi pezzi piu' disponibili eda un prezzo piu' logico.

Come potrai notare ho aperto io il Post,proprio per questo!

Ciao!
Simone 6
lo so questo è il consumismo........fa schifo ma è così mad.gif
matteoganora
QUOTE (zalacchia @ Feb 13 2005, 04:11 PM)
Una questione che mi lascia invece allibito è la possibilità di richiedere al proprio laboratorio il profilo di stampa. Com'è possibile assegnare ad un file questo profilo se poi il lab lo cambia più volte al mese se non tutti i giorni?

Eh??? huh.gif

Io non so dove stampi Stefano, ma il mio lab di profilo ne ha uno, che è quello di default del Frontier, che è pure reperibile in rete... stesso dicasi per agfa, e Kodak mi sembra ne abbia tre selezionabili dall'operatore... ma non cambiano dall'oggi al domani!

Addirittura un Lab con i controc...i di Foggia mi ha mandato il profilo via mail con le foto e il metodo con cui fare le prove.
Daniele R.
QUOTE (matteoganora @ Feb 14 2005, 05:48 PM)
QUOTE (zalacchia @ Feb 13 2005, 04:11 PM)
Una questione che mi lascia invece allibito è la possibilità di richiedere al proprio laboratorio il profilo di stampa. Com'è possibile assegnare ad un file questo profilo se poi il lab lo cambia più volte al mese se non tutti i giorni?

Azz questo particolare mi era sfuggito.

Eh no Stefano, i profili colore non si cambiano così tanto al chilo, sarebbe controproducente per un lab serio.

Diverso invece il discorso per un minilab, dove se si vuole curare al massimo la clientela, occorre adottare dei parametri di stampa per l'utente amatoriale (il classico fotografo della domenica) e altri per la stampa professionale.

Tutto questo però è penalizzante, perchè per poter cabiare questi parametri la macchina da stampa deve tener conto di compromessi che riducono la qualità di stampa sia per quella amatoriale che per quella professionale.

In parole povere non si può avere l'uovo o la gallina e un minilab o stampa bene i file delle compattine o stampa bene il professionale, quindi siccome il maggior reddito le deriva dalla stampa amatoriale, che ogniuno tragga le proprie conclusioni.

Un lab serio, detiene due macchine da stampa, una settata per l'amatoriale e una per il professionale, tant'è che i grandi laboratori di stampa hanno due linee di lavorazioni differenti.
Pesante
Non vorrei deludere nessuno degli amici che hanno postato finora ma asserire che il profilo colore di "riferimento" di una macchina di stampa digitale con processo chimico sia il sRGB è una enorme cavolata. Al contrario è più lecito pensare che il laboratorio esegua abitualmente le conversioni da quel determinato profilo a profilo carta. La prova del nove per avere un idea di quanto ho detto è questa. Nello spazio colore sRGB, in Photoshop, create un nuovo documento "bianco" poi createvi tre celle che "riempirete" con i tre colori primari R, G e B al loro massimo valore (255). Mandate in stampa questo e se mi sbaglio troverete la stessa tonalità di colore nelle stampe (la stessa che visualizzate a monitor), se invece non mi sbaglio (ne sono certo) sarete delusi del risultato......... provare per credere.
Un saluto.
Michele Pesante.

P.S. fatemi sapere!
zalacchia
QUOTE (matteoganora @ Feb 14 2005, 06:48 PM)
Io non so dove stampi Stefano, ma il mio lab di profilo ne ha uno, che è quello di default del Frontier, che è pure reperibile in rete...

A caspita, se si usano quelli di default, va bene così.

Ora però spieghiamo una cosa:

È bene ricordare che ogni periferica ha un suo profilo ICC, anche della stessa marca e modello, Il profilo ICC è il documento di identità di quella periferica, in quella determinata situazione.

Creare un profilo unico non garantisce uniformità di risultato.

Profilare la propria stampante vuol dire creare più profili ICC, in base almeno ai diversi tipi di carta e perchè no anche in base alle condizioni meteo (se non si dispone di un ambiente controllato), in questo caso è possibile crearne per i giorni di vento e uno per certe giornate nebbiose.

Per farla un po' più semplice...

Profilare la macchina da stampa:

Per una macchina le cui condizioni di stampa sono stabili, si può procedere in due modi. O la regola alle massime prestazioni oppure la si regola su prestazioni standard, e come dice Daniele ragion per cui alcuni lab dispongono di almeno due macchine.

Questo perchè nel primo caso (massime prestazioni) si otterrà il massimo che la macchina può dare in termine di numero e fedeltà di colore, ma tali condizioni possono non essere conformi ai generici sRGB (Gammut più ampio), e dunque gli scambi di informazioni possono essere compromessi.

Nel secondo caso (prestazioni standard) non si otterrà il massimo dalla macchina, ma si avranno i vantaggi della standardizzazione e la totale compatibilità con i profili sRGB standardizzati.

Considerata la complessità di gestione da parte della quasi totalità dei fotoamatori anche evoluti nel dover scegliere i profili dati dal laboratorio (se sono più di uno) mi sento di sconsigliare vivamente un profilo differente dal consueto sRGB.

......segue.....
zalacchia
QUOTE (matteoganora @ Feb 14 2005, 06:48 PM)
.......quello di default del Frontier, che è pure reperibile in rete... stesso dicasi per agfa, e Kodak......

Certo, ci sono i profili standard, questo vale anche per la maggior parte dei monitor, il mio è fornito col suo profilo standard.

Ma allora perche calibrare e profilare il monitor?

Ciao
Stefano Z.
zalacchia
QUOTE (pesantefoto@tiscalinet.it @ Feb 14 2005, 09:27 PM)
....asserire che il profilo colore di "riferimento" di una macchina di stampa digitale con processo chimico sia il sRGB è una enorme cavolata. Al contrario è più lecito pensare che il laboratorio esegua abitualmente le conversioni da quel determinato profilo a profilo carta. .....

Perfetto, a mio giudizio non fa una piega.

Come ho comunque già scritto, il lab. deve "interpretare" e convertire nel profilo che guardacaso chiami "carta".

Non ho dubbi che il profilo sRGB non sia il massimo ma rimane, per quanto ne so, l'attuale riferimento.

Ciao
Stefano Z.
Daniele R.
QUOTE (pesantefoto@tiscalinet.it @ Feb 14 2005, 08:27 PM)
Non vorrei deludere nessuno degli amici che hanno postato finora ma asserire che il profilo colore di "riferimento" di una macchina di stampa digitale con processo chimico sia il sRGB è una enorme cavolata. Al contrario è più lecito pensare che il laboratorio esegua abitualmente le conversioni da quel determinato profilo a profilo carta. La prova del nove per avere un idea di quanto ho detto è questa. Nello spazio colore sRGB, in Photoshop, create un nuovo documento "bianco" poi createvi tre celle che "riempirete" con i tre colori primari R, G e B al loro massimo valore (255). Mandate in stampa questo e se mi sbaglio troverete la stessa tonalità di colore nelle stampe (la stessa che visualizzate a monitor), se invece non mi sbaglio (ne sono certo) sarete delusi del risultato......... provare per credere.
Un saluto.
Michele Pesante.

P.S. fatemi sapere!

guru.gif guru.gif

Michele, quello che asserisci è logico e senza ombra di smentita.
Ma purtroppo la "quasi" totalità dei lab preferisce lavorare in uscita con il sRGB, per cui è opportuno da parte del fotografo convertire preventivamente il file con questo profilo, per valutarne ed eventualmente correggere le varianti apportate dal cambiamento. Sarebbe deleterio dichiarare di lavorare con RGB, comunicandolo al fotografo (che si sbatte a settare le periferiche su questo profilo) e poi convertirlo prima della stampa in sRGB. I risultati ottenuti non saranno mai confrontabili.

La mia affermazione è legata al fatto che se un lab comunica di utilizzare il sRGB sarà nostra cura convertirlo in tale formato. wink.gif
Ric5401
QUOTE (Paoste @ Feb 13 2005, 07:12 PM)
Notavo che se cerchi di fozare un profilo a PP per la stampante,
vuole un profilo ICM e non ICC.
La differenza,cosa consiste?
Quale gli forzo!
A parte che non stampo da PP,pero' e per capire la logica!

Mi sapete dire come mai PP non riconosce il Profilo ICC, ma vuole il profilo ICM?
(riferito all'impostazione stampante)
Bye
matteoganora
Calibro e profilo il monitor per adattarmi al profilo di stampa...
perchè personalizzare un profilo di un lab, che senso ha, non è più pratico usare un profilo standard sul lab (e quando dico standard lo interpreto legato ovviamente alla carta e fuji ad es ne ha due tipi di profilo, per la lucida e per l'opaca).

Stefano, ma tru stai parlando di Lab o di macchine da stampa tipografica (con le quali mi sembra tu ci lavori) perchè da quel poco che so lavorare in quadricromia è ben altro affare...
zalacchia
QUOTE (matteoganora @ Feb 15 2005, 01:11 PM)
Calibro e profilo il monitor per adattarmi al profilo di stampa...

Avrei voluto dirlo ma avevo paura di tirarmi gli accidenti di qualcuno.

Questa è un'ottima soluzione.

Non è la procedura corretta intesa come "gestione colore" ma, nel caso di noi fotografi amatoriali, che non trattiamo con un numero elevato di laboratori è un'ottima soluzione e con un po' di pratica e tentativi dà buoni risultati (mi ricordo però che tempo addietro l'ing. Maio mi spazzolò le orecchie).

Della serie...se Maometto non va alla montagna....

....continua dopo il biberon.... wink.gif
Pesante
Cercherò di esprimere la mia opinione nella maniera più comprensibile possibile.
Assodato un concetto: il profilo colore caratterizza per una determinata periferica il suo gamut, cioè la capacità di restituire il colore in particolare nei suoi massimi possibili (R G e cool.gif. Questo "spazio" viene detto "spazio colore". Il profilo colore di una macchina di stampa descrive il gamut di quella determinata periferica ma abbinata a quella particolare carta e a quella particolare chimica.

Vi sono al riguardo due scuole di pensiero; vi illustro la prima (che non mi trova d'accordo). Il Lab "profila" con strumenti dedicati la propria periferica di stampa e genera così un profilo colore "personalizzato" tenendo conto ovviamente del suo standard di lavorazione. In questo caso avremo dal Lab profili dai nome più variegati possibile (still.32,icc......ecc.). Fino a quì tutto torna, del resto abbiamo detto che il profilo colore caratterizza quella macchina con quella carta, ecc....

L'altra possibilità (ed è quella che abitualmente adopero) è quella di operare al contrario, cioè:

Chi studia la nuova emulsione (es. Kodak) in modo da ampliare più possibile il gamut a disposizione ha tutti gli interessi che il proprio prodotto dià "il meglio di sè", quindi che cosa fà: analizza la propria emulsione in abbinata con tutte le diverse tecnologie di stampa e provvede a "profilarla" nel miglior modo possibile (del resto si parla di "profilo certificato da KodaK"). L'inghippo dov'è: Kodak asserisce che quel determinato profilo icc caratterizza il gamut della sua emulsione in abbinata a quella determinata periferica dii stampa a patto che VENGANO RISPETTATE ANCHE TUTTE LE VARIABILI DI CONTROLLO.Ovvero: "chimica" di un certo tipo, ovviamente di una certa "freschezza", non rigenerata, cicli di taratura della carta perlappunto "ciclici" e quindi in sintesi un controllo continuo sulla "affidabilità" di detto profilo colore.

In piccolo pensate ad Epson; con l'installazione di una qualsiasi stampante Epson (ma anche HP, Canon, ecc...) vengono installati una serie di profili colore di una serie di carte della stessa casa produttrice. Pensate che questi profili colore abbiano qualche probabilità di attendibilità se li dovessimo usare con la nostra stampante Epson, ma abbinata ad una carta che non è quella indicata nelle impostazioni di stampa e magari con cartucce caricate con inchiostri non originali?

Per un Lab professionale sapete cosa significa tenere sotto controllo "l'affidabilità" di un profilo colore? .............. CALO DI PRODUZIONE. Pensate ad una Laserlab della Polielettronica che in meno di 15 secondi impressiona una immagine 50x70. Un ciclo di taratura serio impiega da 15 a 20-25 minuti. Un Lab ancora più serio lo ripete durante la giornata almeno ogni 3-4 ore (proprio per "adattarsi" alle diverse condizioni "analogiche" dell'ambiemente (temperatura, umidità, ecc)). Fatevi quattro conticini di quanto questo costi in bei "EURONI".
Allora da qui la necessità dell'altro modus operandi: ovvero- butto la bobina di carta nella macchina di stampa, la chimica è quella che abitualmente utilizzo (fresca o rigenerata questo è un problema dei Lab), i valori di D-MAX, cioè la capacità massima dei laser-led di impressionare la carta li tengo su valori non MAX stampo la mia chart test la profilo e il gioco è fatto. Ho un profilo che posso reputare attendibile ma che sicuramente non rappresenta la massima capacità di quella attrezzatura e di quella carta di restituire il colore.

Rispetto all'uso del sRGB, confermo la posizione di Zalacchia: se non si ha ben chiara la gestione del colore e se non ci chiediamo ogni volta "quale utilizzo per questa immagine?" ........ la scelta è obbligata: sRGB.
Se abbiamo necessità professionali, o comunque se vogliamo avere un controllo "preciso" del risultato di stampa allora sicuramente non può essere così.
Inoltre lo spazio Adobe RGB è più "simile" allo spazio colore delle diverse periferiche di stampa (non ho detto uguale) quindi in teoria fà perdere meno colori nella conversione da profilo di scatto a profilo di stampa.

Prego comunque tutti, per dare un riscontro veritiero a quanto affermo di realizzare la prova che vi ho proposto nel post precedente. Un riscontro visivo vale più di mille parole.
Vs. affezionato Michele Pesante
zalacchia
Come sostiene Matteo, è sufficente calibrare e creare un profilo del monitor adattandolo ad una stampa campione del nostro lab preferito.

Procedura (non so Matteo se la tua è uguale):

Creare una nuova immagine in Photoshop, creare dei riquadri e riempirli di un determinato colore (come indica Michele Pensante) metterei anche qualche riquadro grigio RGB (non una percentuale di nero), salvarlo dopo avergli assegnato l'ormai famoso sRGB.
Mandarlo in stampa raccomandando che non vengano apportate modifiche, una volta che abbiamo la nostra bella stampa la confrontiamo con quella a monitor, la lasciamo aperta in PS a pieno schermo e lanciamo l'utility Adobe Gamma, a questo punto cerchiamo con molta pazienza di ottenere la massima corrispondenza tra la stampa e il monitor, a questo punto Adobe Gamma ci chiederà di salvare il nuovo profilo del monitor, lo chiameremo profilo_laboratorio_Rossi, sarà il nostro profilo del monitor da usare ogni volta che prepareremo dei file per il Laboratorio Rossi.
Possiamo continuare all'infinito con lo stesso file stampato da infiniti laboratori, assegnando un diverso nome al profilo es. profilo_laboratorio_Brambilla..ecc..ecc..
Caricheremo in Windows e in Photoshop il profilo del monitor che ci interessa ogni volta che desideriamo.


Perchè è una procedura sbagliata?
Perchè la "gestione del colore" è una scienza esatta, la corretta profilatura e una corretta gertione significa far interpretare ad ogni periferica dei numeri come fossero colori per far si che questi vengano visti e stampati identici (è utopia) su diversi monitor e diverse stampanti.
Quindi è la macchina da stampa che deve interpretare il profilo che ho assegnato ad una foto e non io ad adattarmi.
Una corretta gestione del colore (quì si entra in un tunnel per cui non chiedetemi ulteriori spiegazioni) permette perfino di andare oltre, è possibile ottenere dei risultati ragionevolmente esatti anche quando nella foto che vogliamo stampare sono presenti dei colori non stampabili per quella periferica "fuori gamut" si applicano in questo caso gli "intenti di rendering".

Ciao
Stefano Z.
zalacchia
puff...puffff.

Mi auguro che sta faticaccia interessi a qualcuno oltre a Daniele, Matteo od ora anche Michele.

Ps x Matteo: La gestione del colore nella stampa tipografica differisce ben poco dalla stampa di un fotolab, cambiano le periferiche, ma la modalità e l'approccio è lo stesso. L'intento è la corrispondenza dei colori.

Nella stampa tipografica vi sono però molte varianti in più: l'inchiostro, il metodo CMYK, e una quantità di carte differenti.

In questo caso la "gestione del colore" diventa fondamentale, le periferiche devono stampare quello che IO gli dico.

Un esempio: quando preparo una foto che deve essere stampata in tipografia, devo prima stamparla come bozza su un plotter o un fotolab, questa va preparata (rovinata perchè in CMYK il gamut è molto più ristretto) per essere identica a come verrà stampata dalla tipografia.
Ho già provato a consegnare al cliente bozze bellissime che però non potevano essere stampate a quella qualità, secondo te, quando le ha viste il tipografo mi ha fatto i complimenti?


Ciao
Stefano Z.
Ric5401
A me interessa molto .Grazie Stefano!
Ci saro' anche io a Milano.Liberato da impegni di lavoro e prenotato or ora con e-mail a FABIO.
Birretta prenotata!

Ciao Ric
zalacchia
QUOTE (Paoste @ Feb 15 2005, 09:37 PM)
A me interessa molto .Grazie Stefano!.....

Certe discussioni alzano il livello del Forum (altro che bau.. bau.. micio.. micio...)

Di contro rischiano di incasinare invece che aiutare la stragrande maggioranza dei frequentatori.

Spero che non sia così, io faccio il possibile perchè certe discussioni, anche se complesse e con differenti correnti di pensiero siano comprensibili ai più.

Il Forum permette di confrontare le differenti correnti di pensiero. In effetti si è visto come metodi "sbagliati" diano i risultati corretti usando il cervello nel modo giusto.
W IL FORUM NITAL!!!!

Ciao
Stefano Z.
Daniele R.
Me cojo.....

Queste si chiamano risposte!! guru.gif

Torno a ripetere che quanto asserito sia da Michele che da Stefano (e mettiamoci pure Matteo altrimenti si offende laugh.gif ) non fa una grinza.

C'è però da dire che Michele nel suo lab opera in un certo modo, mentre Stefano opera in un altro per il suo lavoro e così anche Matteo che rivolgendosi ad un minilab, riesce ad ottenere stampe ottimali. Tutto questo se viene analizzato porta a pensare che ognuno si rivolge a dei laboratori che (spera) siano il più professionali possibile.

Ovvio e lo ribadisco, che l'Adobe RGB è lo spazio migliore, ma che possiamo fare noi poveri tapini se il Lab di fiducia dice che il suo profilo è sRGB? Nulla se non che adattarsi a questo.

Di prove no ho fatte anch'io a bizzeffe, con il risultato di cambiare diversi laboratori e di scegliere quello che mi restituiva il prodotto più veritiero.

L'esperienza da me vissuta si è basata su un file realizzato in Photoshop, con delle bande colorate da 0 a 255 di Red Green e Blue, affiancate ad altre bande colorate sempre da 0 a 255 in Cyan Magenta Yellow e blacK. Eseguito il file, ne ho preparate diverse copie con i profili colore di alcuni laboratori con cui ero in contatto, li ho fatti stampare da ogniuno di loro, ho rifatto fare la stampa dopo 15 giorni e mi sono messo sul mio densitometro per verificare quale delle stampe si avvicinasse di più ai valori da me impostati in Photoshop. A quel punto il laboratorio risultato migliore ha ricevuto i primi file di lavori da me realizzati (ultima verifica prima di avviare la collaborazione definitiva) e una volta stampati ho potuto verificarne la bontà del prodotto stesso consegnatomi, scegliendolo come mio laboratorio di fiducia.

Forse sono stato un pò pignolo, ma posso assicurarvi che in questo modo riesco ad avere il prodotto migliore.

Dimenticavo di dirvi che periodicamente faccio stampare quel file per tenere sotto controllo il lab.
matteoganora
Grazie a tutti, Michele e Stefano in testa. grazie.gif

Reputo importante questa discussione perchè è emersa una cosa fondamentale:
che la giusta profilatura si ottiene in ambito professionale potendo gestire tutto il processo e tutti i profili delle periferiche interessate, ma che per un user amatoriale è importante fare delle prove con il lab, capire come dargli un immagine pronta con la certezza che verrà stampata come noi la vogliamo.

La discussione va in evidenza, grazie ancora a tutti! wink.gif
CALICANTUS38
Se mi trovo "tra le mani" lo scatto perfetto dal punto di vista del cromatismo, saturazione, nitidezza ecc., devo comunque trattarlo assegnandoli il profilo del lab per ottenere il massimo della fedeltà rispetto all'originale?

Saluti

Paolo
alessandro.
QUOTE
La discussione va in evidenza, grazie ancora a tutti! 

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MATTEO


Mi fa piacere constatare che da una semplice discussione iniziata da Paoste, (vedi 1° messaggio) questa sia divenuta man mano sempre più nteressante e costruttiva, è uno dei pregi di questo Forum. Pollice.gif
Un ringraziamento a tutti i partecipanti.
Daniele R.
QUOTE (CALICANTUS38 @ Feb 16 2005, 09:39 PM)
Se mi trovo "tra le mani" lo scatto perfetto dal punto di vista del cromatismo, saturazione, nitidezza ecc., devo comunque trattarlo assegnandoli il profilo del lab per ottenere il massimo della fedeltà rispetto all'originale?

Saluti

Paolo

Certo!

Perfetto in base a che cosa? Al tuo monitor? E se il tuo monitor non fosse allineato alla stampante del laboratorio? E se il tuo laboratorio converte il profilo e cambiano i colori?

Vedi, ci sono troppe variabili ed è per questo che occorre per prima cosa cercare di uniformare il proprio lavoro con quello del laboratorio, partendo dal profilo e dalla calibrazione del monitor.
zalacchia
QUOTE (Daniele R. @ Feb 17 2005, 10:04 AM)
QUOTE (CALICANTUS38 @ Feb 16 2005, 09:39 PM)
Se mi trovo "tra le mani" lo scatto perfetto dal punto di vista del cromatismo, saturazione, nitidezza ecc., devo comunque trattarlo assegnandoli il profilo del lab per ottenere il massimo della fedeltà rispetto all'originale?

Saluti

Paolo

Certo!

Perfetto in base a che cosa? Al tuo monitor? E se il tuo monitor non fosse allineato alla stampante del laboratorio? E se il tuo laboratorio converte il profilo e cambiano i colori?

Vedi, ci sono troppe variabili ed è per questo che occorre per prima cosa cercare di uniformare il proprio lavoro con quello del laboratorio, partendo dal profilo e dalla calibrazione del monitor.

Parole sante!!!

Quasi tutti i monitor in commercio dispongono di una taratura preimpostata che, guarda caso, è la soluzione peggiore per il fotoamatore.

Questa preimpostazione permette di visualizzare le nostre foto "migliori" di come lo sono, ne vengono saturati i colori, la brillantezza e vengono visualizzate ad una temperatura-colore elevata.

Risultato: il monitor le mostra bellissime, ma poi in stampa...delusione... ph34r.gif ...

Ciao
Stefano Z.
Ric5401
Stefano.Io ho un monitor LCD Acer da 17 Pollici Al 1711.
Come faccio la taratura?
Non avevo profili proprietari e ho forzato srgb di Adobe .
In effetti hanno un contrasto bellissimo per visualaizzare le foto a video.
Ciao Ric
Ric5401
Sorry!
mi sono saltato il Post sulla calibrazione monitor appena sotto questo!
Bye
Simone 6
Io ho capito una cosa, che uno che non ci capisce nulla di spazi colore srgb rgb o simili, non puo portare le sue foto dai lab se no gli vengono male............a me pare un pò troppo complicato forse tanti la pensano come me non so......... huh.gif con la stampante a me vengono foto perfette con tutti gli annessi detti in questo post fra l'alrto giusti, le porto dai lab non le riconosco o quasi mi cambaino colori a iso alti sono inguardabili ecc mi sembra tutto molto complicato per me bho ,. proverò a fare delle foto portarle dai lab e se sono disponibili, di questo ho seri dubbi, proverò a parlare con loro se le foto sono diverse dal monitor e dalle stampe con inkjet dry.gif mad.gif
Daniele R.
tafazi,
come ho già detto più volte è meglio selezionare con cura il lab a cui affideremo i nostri file per la stampa.

per prima cosa occorre eliminare i minilab che consegnano in un'ora, perchè questi non restituiscono (ad eccezioni di casi molto sporadici) la certezza di lavori eseguiti con troppa professionalità, proprio perchè devono tenere una taratuta delle macchine che vada bene per tutta la clientela. Un lab professionale invece "DEVE" fornire al cliente dei parametri che siano sempre invariati proprio per mantenere la costanza delle lavorazioni.

Per questo motivo serve allinearsi a loro, altrimenti si rischia di trovarsi nelle tue stesse condizioni in cui la stampa poco ha a che vedere con il file visto a video.

Una stampante domestica, una volta installata, necessita di parametri di stampa, quali profili, formati, tipo di carta ecc ecc, per cui anche alle nostre stampanti ink jet serve un certo tipo di allineamento prima di avere un risultato ottimale.
Simone 6
Grazie Daniele per la risposta esaustiva, proverò a fare delle prove per vedere se i file e i colori con tutto il resto siano fedeli se no mi farò spiegare il perchè delle differenze e cerchero se mi riuscirà di allinerami con i lab ciao e grazie huh.gif biggrin.gif
zalacchia
QUOTE (tafazi @ Feb 21 2005, 11:42 AM)
Io ho capito una cosa, che uno che non ci capisce nulla di spazi colore srgb rgb o simili, non puo portare le sue foto dai lab se no gli vengono male............a me pare un pò troppo complicato forse tanti la pensano come me non so......... huh.gif ......

In fondo non posso darti torto,
per la maggior parte degli utenti la qualità fornita da stampanti casalinghe e dal laboratorio sotto casa, soddisfa pienamente le propri esigenze.

Se frequenti questo forum da qualche tempo, ti sarai accorto che la "fotografia" per molti è diventata o viene vissuta come una patologia cronica, si manifesta come una dipendenza dalle più variegate sfumature.

C'è chi cerca assiduamente la nitidessa assoluta, chi cerca conforto dalle performance dell'otturatore o dell'autofocus, c'è chi è alla ricerca maniacale dell'ultimo modello tecnologico.

Altre patologie "gravi" si presentano sotto forma di anomalie comportamentali, inseguendo furtivamente una Cinciallegra o un Picchio...... ph34r.gif ....., vaganbo la notte nella metropoli sui metrò, tra pericoli e bruttagente, altri che se ne stanno a pochi centimetri da sfreccianti bolidi su ruote o sci.

Alti invece considerano la "fotografia" una precisa forma d'arte, cercando di tradurre in poesia i propri scatti, comunicano agli altri attraveso immagini non necessariamente perfette.

Altri ancora vivono questa malattia rincorrendo la perfezione cromatica, la stampa perfetta, la maniacale corrispondenza.....di immagini magari insignificanti.

Altri ancora manifestano questa dipendenza restando ore ed ore quì, sul forum. Io più di una volta ho pensato di essere veramente dipendente e se non fosse necessario dargli un taglio.

Non parliamo poi di chi, al solo nominare della parola Canon, ha sbalzi di pressione, scariche di adrenalina e convulsioni, rischiando magari le proprie coronarie e diventando a volte un vero e proprio ultrà.

È così, una malattia con cui dobbiamo convivere.

Ciao
Stefano Z.
Fedro
QUOTE (zalacchia @ Feb 21 2005, 07:38 PM)
[...]
È così, una malattia con cui dobbiamo convivere.

Ciao
Stefano Z.

Quoto le tue parole ad una ad una.......

quotando e rileggendo mi chiedo? ogni riferimento immagino sia puramente voluto vero ? wink.gif tongue.gif

A parte gli scherzi, con i tui noti spirito e arguzia hai fatto un'analisi molto calzante della situazione in cui molti di noi sono "immersi". guru.gif guru.gif
Francoval
Troppi problemi con i laboratori e troppo costose le stampe con le getto d'inchiostro. Per contro le laser lasciano parecchio a desiderare a meno di ricorrere a mutui ventennali. L'unica soluzione allora è ricorrere a stampanti a sublimazione termica di grande formato. Sì, lo so che costano cifre oscene ma se si ha la pazienza di cercare si trovano ottime occasioni a prezzi più che accettabili.
Salute a tutti
ph34r.gif
mauriziomiao
io dopo aver provato un po tutte le marche di stampanti a getto ora adopero solamente una a sublimazione
Ho preso la kodak 8500 pro con carta lucida
I pregi sono la costanza di stampa dalla prima fino alla 50 stampa.
La confezione infatti viene venduta con rotolo pellicola e 50 fogli
Il costo di una stampa A 4 è pari ad un euro e tutte le stampe quando sono finite la macchina passa con uno strato di trasparente sopra protettivo
Devo dire che ad oggi è l'unica cosa che mi sodisfa se non vado in lab
ciaoooooooooo
Matteo Barducci
1 Euro ad A4? Non mi pare un prezzo eccezionalmente conveniente per una stampa. Si consideri che quello è il prezzo ormai raggiunto anche da alcune stampanti inkjet.
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