Purtroppo no, NonnoGG, l'indizio era di ben peggiore fattura.
E dato che oramai mi sono assunto il compito di fare le cose, che tutti rifiutano, "sporche" delle indagini, ti racconto come è andata.
Tre sere fa è stato fatto pervenire all'ispettore Coolpix uno strano messaggio.
I giovani del reparto sul momento non ci hanno fatto caso, un rumore ripetitivo entrava nell'ufficio e si aggiungeva ai già tanti rumori in strada:
un ticchettio strano, una continua ripetizione di colpi secchi ed altri più lunghi.
Era un suono che sembrava non giungere da una direzione precisa ma ci circondava, usciva dai muri, dai tubi da ovunque.
Dopo aver sopportato per un pò, i più si sono spazientiti e sono corsi ai ripari

ma questa sequenza monotona di suoni brevi e lunghi non è passata inosservata a lui, baffuto scribacchino scontroso un pò spelacchiato e sempre con le mezze maniche che, nel suo ufficio sgangherato ricavato in un polveroso sottoscala, compila gli odiosi moduli su moduli della contabilità di reparto.
Quel ticchettio a lui era familiare, molto familiare.
Per un attimo gli è sembrato di tornare giovane, sentire l'odore del mare, il rumore della guerra, di essere alla postazione radio del caccia, della sua nave.
E quel suono familiare era il codice Morse.
Punto punto punto, linea linea linea, punto punto punto... SOS quante volte lo aveva sentito.
Ma questa volta il messaggio era di altra natura, dava le coordinate dove recuperare un ricordino del killer.
Un pezzo della collezione.

una boccetta contenente un lembo di pelle della vittima .
Un lembo di pelle dove il killer ha tatuato l'immagine della vittima.
Ed un altro indizio si aggiunge,
il killer è un appassionato dell'arte del tattoo.
sergio