Saluti a tutti
genere molto interessante quello del ritratto ambientato, grazie Franco per averne voluto parlare , inserendo anche con una sua personale ed aggiungo corretta interpretazione, il discorso sul fuoco selettivo in questo genere di fotografia, utilizzato per risolvere un problema percettivo , definendo il paesaggio circostante non particolarmente “interessante”.
Provo a definire il concetto generale di ritratto ambientato...
"Le persone esistono nello spazio", diceva Arnold Newman, uno degli inventori ed uno dei migliori interpreti di questo genere fotografico.
Si possono distinguere due distinti ambiti nel ritratto ambientato.
Il primo vede la persona ritratta nel suo ambiente ed accompagnato, ad esempio dai suoi strumenti di lavoro, in questo caso soggetto, strumenti e luogo assumono la medesima valenza descrittiva.
Per questo ambito l’aspetto progettuale dell’immagine è fondamentale, come fondamentale è stabilire un rapporto con il soggetto ripreso.
Il secondo invece è utilizzato prevalentemente nella fotografia di reportage e riprende i momenti della vita quotidiana. In questo caso il fotografo non può intervenire in alcun modo sulla luce e sulle espressioni del soggetto che perderebbe di spontaneità…le classiche “foto rubate”.
Tornando alla prima immagine postata da Franco deve essere inserita sicuramente nella prima categoria di ritratto ambientato.
Ritengo giusta la strada seguita da Franco sia nella gestione del soggetto ripreso con il quale ha stabilito un rapporto, che dell'ambiente, in effetti per quanto completamente sfuocato lo sfondo resta assolutamente riconoscibile.
Non mi convince invece, come del resto qualcuno aveva fatto notare inizialmente la parte in primo piano sfuocata che copre sia le gambe dell'uomo , che, soprattutto il suo attrezzo da lavoro.
E' solo questo che tecnicamente ritengo errato...aver coperto, a seguito di una scelta compositiva, un elemento altamente evocativo del lavoro dell'uomo e credo che proprio questo privi l'immagine della necessaria forza.
Si può intuire , è vero, la nostra esperienza ce lo consente e ricostruisce e vede anche qualcosa che non c'è.
Attenzione

... ritengo errata la scelta compositiva di Franco solo ed esclusivamente entrando in un ambito prettamente tecnico legato al tema della discussione e solo per un elemento di questo ambito... a cui io do un peso rilevante , a cui altri potrebbero neanche fare caso affidandosi per l'interpretazione alla semplice esperienza visiva.
Ritengo invece fuorviante l'immagine di Salvatore , considerandola un semplice ritratto in cui l'ambientazione stenta a farsi riconoscere.
Non mi convince, sempre e solo rapportandola all'ambito della discussione, neanche quella di Gianni (troppo distante, troppo perso nell' elemento "ambiente" l'elemento umano) per quanto si tratti di un'immagine meravigliosa.
Un semplice ritratto in cui l'ambiente non è presente quella di Click69
Così fuorviante per l'argomento, a mio parere l'immagine di NonnoGG , mancando una qualunque connessione tra il soggetto è l'ambiente....
Impeccabile invece quella di Marco Oesse
Ritratto ambientato, con fuoco selettivo sui due soggetti ripresi, nel loro ambiente urbano, con gli strumenti di lavoro visibili che ci raccontano il loro lavoro proprio mentre lo stanno svolgendo...
Finalmente un argomento tecnico, e ringrazio ancora Franco per averlo proposto , veramente interessante, complesso ed articolato, a mio parere un po' rigido, se si considera il primo ambito che ho individuato, nella sua fase progettuale , più libero da schemi il secondo ambito , quello legato alla fotografia di reportage.
Visto che ho chiaccherato tanto e sicuramente non tutti saranno d'accordo con me

, propongo anch'io un ritratto ambientato a fuoco selettivo ....fa parte della seconda categoria , il soggetto non è consapevole di essere ripreso...più semplice da realizzare, rispetto a quello postato d Franco....

Marco
MMFR