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NikonClub.it Community > NIKON SCHOOL > TECNICHE Fotografiche
Pagine: 1, 2
click69
Sicuramente Marco (MMFR) hai letto molti più libri di me sulla fotografia in generale e sul ritratto ambientato in particolare.
Ma io mi chiedo dobbiamo sempre racchiudere tutto in schemi precostituiti? Lasciamo perdere i Grandi Nomi, quelli sono un'altra cosa e basiamoci sulle sensazioni che una foto trasmette.
Voglio parlare solo per me, lasciando agli altri la possibilità di dire la loro sui propri scatti.
Premetto nessuna polemica o scontro, ma solo un sano e costruttivo scambio di opinioni nel rispetto delle idee e delle persone .
Tu hai affermato che la mia foto come "un semplice ritratto in cui l'ambiente non è presente", io invece vedo una persona in cannottiera con un copricapo (probabilmente per difendersi dal sole?) con una rugosità ed un colore della pelle tipico delle persone che fanno il suo lavoro e con sullo sfondo l'ambiente riconoscibile in cui lavora. Ora non so in quale categoria inserirlo (io non ho letto molti libri al riguardo) ma quello che a me trasmette (e non perchè sono io l'autore della foto e quindi conosco dove ed a chi ho scattato la foto) è di un uomo, un contadino dedito al lavoro dei campi, e nello specifico alla raccolta delle olive, come si può vedere dallo sfondo (riconoscibile) della foto.
Quindi a mio avviso ci sono diversi elementi che ci dicono cosa fa il nostro personaggio e dove si trova, per me quindi è un ritratto ambientato.
Lancio una specie di sondaggio: ditemi, guardando la mia foto se riuscite o meno in modo inequivocabile a capire cosa fa il soggetto ritratto e quale è il suo ambiente di lavoro.

Detto questo riprendo un mio periodo scritto qualche post prima:

Prendendo spunto da quanto fin qui detto mi viene da pormi una domanda: ma è sempre necessario, in un ritratto ambientato, usare inquadrature larghe? Anche usando un inquadratura "stretta" dove però siano comunque riconoscibili degli elementi "forti" che ci conducono al contesto deve il soggetto lavora, vive, o comunque si muove non è possibile ricavarne un ritratto ambientato?

Un'ultima cosa, Marco, non chiamarmi Click69, chiamami Carmine, è meno distante considerato che ci siamo anche conosciuti di persona.

Ne approfitto per mandarti un caro saluto
Carmine
morgan
QUOTE(mmfr @ Jun 22 2006, 09:53 PM)

Non mi convince invece, come del resto qualcuno aveva fatto notare inizialmente la parte in primo piano sfuocata che copre sia le gambe dell'uomo , che, soprattutto il suo attrezzo da lavoro.

E' solo questo che tecnicamente ritengo errato...aver coperto, a seguito di una scelta compositiva, un elemento altamente evocativo del lavoro dell'uomo e credo che proprio questo privi l'immagine della necessaria forza.

Marco
MMFR
*


Ciao Marco,
mi permetto di non essere d'accordo con queste tue affermazioni....ho scelto di coprire le gambe, perchè volendo utilizzare la messa fuoco selettiva , l'erba alta mi consentiva di enfatizzarne l'effetto, e di ottenere la foto che avevo in testa, tantè che il soggetto sembra ''emergere'' dal campo di grano, poi non bisogna mai dimenticare, che questa è un' "istantanea" scattata ad un perfetto sconosciuto, che tra l'altro stava lavorando, di solito non sono invadente...chiedergli anche di girare l'attrezzo mi sembrava eccessivo.

Franco
Aaron80
QUOTE(salvatore_ @ Jun 23 2006, 08:41 AM)
Già ...
Io dietro ci vedo case, casine, casette e una bella città ...
laugh.gif

Difficilmente riesco a notare un'ambientazione naturale/campagnola tipo
alberi, frasche, fraschetelle e foglie ... anche le sedie a dir la verità
richiamano sedie moderne e da bar (anche se sono fatte in paglia e legno
potrebbero essere quelle che si usavano una volta ... già ma non si nota ...)
ph34r.gif

Poi stavamo parlando di ritratto ambientato e fuoco selettivo ...
giustamente la nonnetta è fuori fuoco e lo sfondo è ...
hmmm.gif
*


...eh bhè, quando si è aperti a critiche argomentate...

...secondo il tuo ragionamento anche questo dovrebbe essere essere un ritratto ambientato con fuoco selettivo... si vede chiaramente il tronco di un albero, dietro è tutto verde, il fuoco è selettivo, se 2+2 fà 4 allora quello è ovviamente un bosco no?

...si, quello è un bosco ma non fà diventare questo ritratto ambientato... idem per la nonnetta da te ritratta con qualche frasca decifrabile dietro... stessa cosa vale anche per molti altri... non è che perchè dalla macchia di colore è possibile decifrare degli elementi lo scatto diventa automaticamente un ritratto ambientato...

...davvero bello il primo scatto di Gianni...
salvatore_
@ Aaron80

Sei tornato ...
questa volta con una firma che mi ricorda qualcos'altro ...
anche perchè l'ultima che avevi messo era davvero moooolto interessante ...
questa l'unica cosa che mi sento di dirti ...
anche perchè sull'argomento del topic ho già detto/dato la mia ...
Aaron80
...Salvatore "underscore", esistono i messaggi privati per scrivere "niente" direttamente ad un'unica persona... non devi mica rispondere per forza pubblicamente se non hai nulla da dire... rimaniamo in topic please...
salvatore_
Già ...
Rimaniamo in topic appunto ...
E riguardo al topic per ora ripeto ho già detto/dato la mia ...

p.s.
certo che sta firma in clima di referendum costituzionale
è proprio una chicca ... laugh.gif

giannizadra
Devo dire che questa discussione, potenzialmente interessante, si sta avvitando su schemi ahimé noti.

Non solo il giudizio sulle foto, ma perfino la loro appartenenza a un genere fotografico, viene modulata sulla base dei propri rapporti con l'autore delle medesime.

A questo punto, la cosa non mi interessa più.

Tanto per complicare la vita alle distinzioni operate da MMFR, vi lascio con una variante.
Ritratto ambientato con fuoco selettivo e grandangolare.. rolleyes.gif :
marcofranceschini
QUOTE(morgan @ Jun 23 2006, 08:48 AM)
Ciao Marco,
mi permetto di non essere d'accordo con queste tue affermazioni....ho scelto di coprire le gambe, perchè volendo utilizzare la messa fuoco selettiva , l'erba alta mi consentiva di enfatizzarne l'effetto, e di ottenere la foto che avevo in testa,  tantè che il soggetto sembra ''emergere'' dal campo di grano, poi non bisogna mai dimenticare, che questa è un' "istantanea" scattata ad un perfetto sconosciuto, che tra l'altro stava lavorando, di solito non sono invadente...chiedergli anche di girare l'attrezzo mi sembrava eccessivo.

Franco
*


Ciao Franco
Indubbiamente solo tu puoi sapere quali problemi ti hanno convinto ad un certo tipo di scelta compositiva. Il risultato finale è sicuramente attinente con l'argomento che hai introdotto.
In assoluto, ma qui ti ripeto entriamo in un ambito tecnico, l'elemento che doveva avere un maggiore peso nell'immagine era lo strumento di lavoro...magari effettivamente sarebbe bastato portare l'attrezzo per un attimo appoggiato ad una spalla...secondo me dal grande sorriso che ti fatto non sarebbe stata una richiesta eccessiva...
Però se tu mi dici che per una sorta di pudore non hai chiesto all'uomo di spostarlo mi fai capire che comunque avevi pensato "allo strumento" ed alla sua importanza. wink.gif
Forse in un 3D di questo tipo la tua scelta è stata comunque vincente...visto che se ne può parlare in maniera così dettagliata ed articolata...in fondo siamo qui per questo wink.gif

Marco
MMFR



marcelus
QUOTE(mmfr @ Jun 23 2006, 10:59 AM)
...............
Forse in un 3D di questo tipo la tua scelta è stata comunque vincente...visto che se ne può parlare in maniera così dettagliata ed articolata...in fondo siamo qui per questo wink.gif

Marco
MMFR
*




sicuramente una scelta ottima e istruttiva.
x chi come me se ne sta in un angolino a leggere questa discussione, che da un pò tiene banco a tutto il forum, l'argomento, esposto come nei migliori trattati di fotografia, coinvolge ed appassiona.
indipendentemente da quali siano le tendenze e i pareri dei maestri, vi pregherei di mantenere un atteggiamento costruttivo.
scusate se lo dico, ma ormai discussioni con un seguito cosi si vedevano solo in presenza di banding.

un lettore wink.gif

ps: newman è scomparso all'inizio del mese
nuvolarossa
Vedo che ormai tra utenti del forum non si riesce più ad affrontare una discussione costruttiva senza cadere in sterili ed inutili polemiche personali... E questo mi dispiace molto, specialmente quando vedo che chi si accapiglia è utente di riferimento per la community, anche se i "titoli nobiliari" sono decaduti.... E non mi riferisco a nessuno in particolare, ma a tutti in generale...

Chi posta una foto deve essere disposto anche ad accettare critiche e punti di vista differenti dal proprio. Fortunatamente non siamo tutti uguali ed ognuno di noi ha una propria sensibilità ed un modo diverso di vedere ed intendere le cose, che non devono necessariamente essere incasellate dentro a schemi precostituiti. Il vero "artista" (sempre se la fotografia può essere considerata "arte") rifiuta le categorie e gli schemi e non si riconosce dentro nessuna casella.
E' infatti difficile stabilire cosa sia un ritratto "ambientato" e cosa differenzi questo genere dal ritratto propriamente detto o dal reportage o addirittura dallo "street"...
Il fatto che la fotografia di Franco sia molto bella è un dato di fatto incontrovertibile, il fatto che sia "così come lui la voleva" gli rende merito e dimostra una grande padronanza tecnica. Possiamo partire da qui e dire magari come avremmo realizzato noi quella immagine oppure cosa intendiamo per "ritratto ambientato".

La "casalinga" di Marco è spettacolare!!!!!! Il genere di casalinga che tutti vorremmo a fianco laugh.gif
click69
QUOTE(nuvolarossa @ Jun 23 2006, 11:51 AM)
..... Fortunatamente non siamo tutti uguali ed ognuno di noi ha una propria sensibilità ed un modo diverso di vedere ed intendere le cose, che non devono necessariamente essere incasellate dentro a schemi precostituiti. Il vero "artista" (sempre se la fotografia può essere considerata "arte") rifiuta le categorie e gli schemi e non si riconosce dentro nessuna casella.
E' infatti difficile stabilire cosa sia un ritratto "ambientato" e cosa differenzi questo genere dal ritratto propriamente detto o dal reportage o addirittura dallo "street"...
*



D'accordo con te! Non tanto sulle polemiche, che seppur presenti, non ritengo tali da far scadere questa interessante discussione.

Un saluto anche a te
Carmine

nisex
troppe cose in pentola che mancano di rispetto a chi vuole continuare la discussione ed approfondire l'argomento. l'ironia è una gran bella cosa, ma non sempre costruttiva.
si sta infracendo il 3d con ritratti ambientati, foto di reportage e giammai ritrattistici (vedi salgado), ritratti glamour con intento ironico... appunto.
tornando alle foto di salgado postate da oesse, e quindi riportando la discussione sui giusti binari, mi sento di escludere, così come mi ha dato modo di interpretare anche lo scritto di Eli, che quelle due foto rientrino nell'ambito del ritratto ambientato. queto perchè non vi è partecipazione alcuna da parte dei soggetti ripresi. se si prende a paragone il ritratto di Stravinskij ben si nota il differente approccio sia del fotografo che del fotografato.
la linea sottile tra il reportage e il ritratto ambientato diventa ancor più sottile nel momento in cui l'immagine è decontestualizzata ed estrapolato dal corpus majus che è appunto il reportage. del resto nella maggior parte dei casi qualche ritratto ambientato, a fuoco selettivo o meno, risulta indispensabile ai fini di una buona confezione finale del prodotto.



Gianni, sta centellinando delle foto incredibilmente cinematrografiche. grande espressione del neorealismo. il suo testamento in questo 3d è di una delicatezza che non si confà ai toni da lui deprecati.
nic
Aaron80
...per come la vedo io in un ritratto ambientato, che sia con o senza fuoco selettivo, lo sfondo deve dire chiaramente qualcosa, non deve essere solo esteticamente gradevole... deve avere una grossa valenza descrittiva... l'utilizzo del fuoco selettivo (soprattutto con focali grandangolari, grazie all'ampio angolo che inquadrano e di conseguenza alla prospettiva che offrono in un ritratto e che fornisce degli sfondi molto ampi) poi può aggiungere tridimensionalità all'immagine senza intaccare la componente descrittiva dello sfondo... lo sfondo però non deve essere solo decifrabile o intuibile ma chiaro ed ampiamente descrittivo... deve attirare le attenzioni dello spettatore assieme al soggetto e non essere relegato a fondale variopinto...
click69
Nicola io personalmente non me la prendo più di tanto, ognuno ha un suo carattere ed in base a quello interviene in un certo modo sul forum, c'è chi è ironico, chi è burbero ecc. e c'è anche chi, dall'altra parte, si offende per poco. L'importante, a mio avviso, è tenere conto di tutto ciò, sempre se non si esagera, però. In fondo siamo un gruppo di amici che sta qui per scambiarsi punti di vista ed opinioni
Trovo, invece, costruttivo, il proseguimento del tuo intervento e l'ultimo di Aron80, che ha esposto molto bene il suo punto di vista.

un saluto a tutti
Carmine
sergiobutta
QUOTE(Aaron80 @ Jun 23 2006, 11:27 AM)
...per come la vedo io in un ritratto ambientato, che sia con o senza fuoco selettivo, lo sfondo deve dire chiaramente qualcosa, non deve essere solo esteticamente gradevole... deve avere una grossa valenza descrittiva... l'utilizzo del fuoco selettivo (soprattutto con focali grandangolari, grazie all'ampio angolo che inquadrano e di conseguenza alla prospettiva che offrono in un ritratto e che fornisce degli sfondi molto ampi) poi può aggiungere tridimensionalità all'immagine senza intaccare la componente descrittiva dello sfondo... lo sfondo però non deve essere solo decifrabile o intuibile ma chiaro ed ampiamente descrittivo... deve attirare le attenzioni dello spettatore assieme al soggetto e non essere relegato a fondale variopinto...
*



Credo che si stia tentando di mettere regole rigide dove, in effetti, è impossibile.
Questa foto di Gianni ne è l'esempio :
http://www.nital.it/forum/index.php?act=At...e=post&id=53502

Lo sfocato dei mucchi di carte o altro, nulla toglie all'ambientazione della foto, che è legata esclusivamente all'automobile. Anche in questo caso, il fuoco selettivo ha lasciato leggibile quanto serviva per far risaltare quanto si voleva.
.Eli.
QUOTE(sergiobutta @ Jun 23 2006, 01:30 PM)
Credo che si stia tentando di mettere regole rigide dove, in effetti, è impossibile.
Questa foto di Gianni ne è l'esempio :
http://www.nital.it/forum/index.php?act=At...e=post&id=53502

Lo sfocato dei mucchi di carte o altro, nulla toglie all'ambientazione della foto, che è legata esclusivamente all'automobile. Anche in questo caso, il fuoco selettivo ha lasciato leggibile quanto serviva per far risaltare quanto si voleva.
*



Quella foto è una BELLISSIMA foto, ma dal mio punto di vista NON è un ritratto ambientato, in quanto il signore è messo decisamente in evidenza, mentre dovrebbe "mescolarsi" di più con l'ambiente che lo rappresenta...
Non so se mi sono spiegata prima e non so se mi sono spiegata ora... wink.gif
D'altra parte, ognuno ha le sue regole che utilizza, a volte inconsciamente, per classificare. Le mie regole per il ritratto ambientato sono quelle (ma non le ho inventate io biggrin.gif ). Applicando regole di più ampio respiro si otterranno comunque ottime foto...per qualcuno sarà ritratto ambientato, per me reportage, per qualcun'altro street, per qualcun'altro ancora semplicemente ritratto...ecc...ecc...ecc...

Ma è così importante classificare? O magari potremmo cambiare titolo al 3d? smile.gif


Eli
marcofranceschini
QUOTE(sergiobutta @ Jun 23 2006, 12:30 PM)
Credo che si stia tentando di mettere regole rigide dove, in effetti, è impossibile.


Ciao Sergio
consentimi di non essere d'accordo con questa tua frase.

non esistono regole che possano frenare la creatività ma...quando comunichi attraverso una fotografia la composizione fotografica diventa come un libro...da leggere. Spesso l'esperienza ci aiuta ad immaginare ed a leggere anche ciò che non si vede.

Il messaggio deve essere assolutamente chiaro...un campo largo, uno strumento di lavoro...

Così una delle prime regole che hanno provato ad insegnarmi durante le lezioni di Teoria applicata alla composizione fotografica è stata quella di cercare di distaccarmi dalle mie sensazioni e dalla mia esperienza, e quindi di utilizzare un linguaggio comprensibile alla maggioranza...mettersi quindi dalla parte dell'osservatore e considerare , dandogli il giusto peso, tutti gli elementi di una scena...
Ciò che per me è assolutamente visibile, anche perchè ho vissuto quella scena, può essere per un altro intuibile o addirittura invisibile per un altro ancora.

Ciò che ci aiuta è che questo linguaggio, alla fine è universale, perchè bene o male chi in un modo , chi in un altro , facciamo tutti parte della medesima cultura...e quindi una volta compresi i meccanismi percettivi degli altri (perchè è di percezione che si parla) da trasformare in regole compositive, diventa relativamente semplice scrivere e descrivere una nostra idea in modo inequivocabile...

Per questo per comunicare attraverso la fotografia esistono delle regole , che spesso devono essere assolutamente rigide...per far sì che l'immagini abbia un valore per tutti.

Marco
MMFR







Marco

Aaron80
QUOTE(sergiobutta @ Jun 23 2006, 12:30 PM)
Credo che si stia tentando di mettere regole rigide dove, in effetti, è impossibile.
Questa foto di Gianni ne è l'esempio :
http://www.nital.it/forum/index.php?act=At...e=post&id=53502

Lo sfocato dei mucchi di carte o altro, nulla toglie all'ambientazione della foto, che è legata esclusivamente all'automobile. Anche in questo caso, il fuoco selettivo ha lasciato leggibile quanto serviva per far risaltare quanto si voleva.
*


...se leggi il mio intervento l'ho anche scritto che, soprattutto coi grandangoli, il fuoco selettivo può donare tridimensionalità alla foto... l'ho anche scritto...

...riguardo le regole, quando si apre un thread intitolato "Ritratti ambientati, fuoco selettivo..." qualche regola rigida c'è per forza... deve essere un ritratto ambientato ed avere il fuoco selettivo...
marcofranceschini
QUOTE(_Eli_ @ Jun 23 2006, 12:39 PM)


Ma è così importante classificare? O magari potremmo cambiare titolo al 3d?  smile.gif
Eli


Si Eli è fondamentale la classificazione altrimenti non ci si capisce, l'argomento è tanto interessante quanto complesso...e credo che avrà nei prossimi giorni un seguito fotografico ,quando , spero, qualcuno si cimenterà nell'applicazione di ciò che si sta dicendo...

magari risolvendo i vari problemi con un grandangolo invece che con un tele, senza il fuoco selettivo, insomma anche con immagini non necessariamente legate alle specifiche indicate ed utilizzate da Franco, in questo senso le regole non esistono mai...

Marco
MMFR



giannizadra
Non potevo lasciarvi senza un contributo per gli amanti della classificazione, che credo metterà d'accordo tutti. hmmm.gif
In questa foto c'è il grandangolare senza fuoco selettivo (tutto a fuoco).
Le persone 1 e 2 dovrebbero essere abbastanza vicine per rispondere ai dettami di MMFR; la persona 3 (sullo sfondo) invece dovrebbe essere abbastanza "contestualizzata" per Eli... rolleyes.gif :

PS. Immagino però che Oesse sosterrà che il massimo per un ritratto ambientato sono due soggetti; di più è associazione a delinquere.. smile.gif
oesse
che polemico che sei gianni.

.oesse.
giannizadra
QUOTE(oesse @ Jun 23 2006, 03:12 PM)
che polemico che sei gianni.

.oesse.
*



La faccina che sorride, di solito, serve a sottolineare che si tratta di una frase scherzosa (fra l'altro non è polemica proprio per niente).

Se non basta nemmeno questo, mi sembra che a senso dell'umorismo non siamo messi benissimo..caro Marco.
PAS
QUOTE(mmfr @ Jun 23 2006, 02:08 PM)
Si Eli è fondamentale la classificazione.....
*



Sto seguendo con interesse questa discussione, (a parte gli inevitabili touchè personali) soprattutto per confrontare le mie opinioni con le vostre.
Quando leggo di classificazioni più o meno rigide dell’immagine mi pongo sempre un quesito di fondo:
Nel momento in cui decidiamo di premere il pulsante è sempre vero che abbiamo portato a compimento un processo mentale che pone l’immagine catturata in una ben individuata categoria di appartenenza?
Sicuramente sì per specifici generi fotografici. Probabilmente sì per altri. Probabilmente no per altri ancora.

Franco ha aperto il 3D con un titolo che individua due caratteristiche peculiari di un’immagine.

Successivamente si è associato a queste due caratteristiche una ben precisa categoria di appartenenza e qui sono sorte le diatribe. Segno inequivocabile di una componente fortemente soggettiva della lettura, che rende sfuggevole la classificazione, cosa che non sarebbe avvenuta per esempio nell’ambito di uno still life.

E’ verissimo che cogliendo un’immagine (p. es. nell’ambito del ritratto ambientato) occorre dare ad essa una valenza universalmente leggibile (condizione necessaria peraltro per qualunque tipo di comunicazione) ma che questa sia ottenibile solo tramite una rigida classificazione non ne sarei cosi sicuro. hmmm.gif
smile.gif

sergiobutta
QUOTE(mmfr @ Jun 23 2006, 12:45 PM)
Ciao Sergio
consentimi di non essere d'accordo con questa tua frase.

non esistono regole che possano frenare la creatività ma...quando comunichi attraverso una fotografia la composizione fotografica diventa come un libro...da leggere. Spesso l'esperienza ci aiuta ad immaginare ed a leggere anche ciò che non si vede.

Il messaggio deve essere assolutamente chiaro...un campo largo, uno strumento di lavoro...

Così una delle prime regole che hanno provato ad insegnarmi durante le lezioni di Teoria applicata alla composizione fotografica è stata quella di cercare di distaccarmi dalle mie sensazioni e dalla mia esperienza, e quindi di utilizzare un linguaggio comprensibile alla maggioranza...mettersi quindi dalla parte dell'osservatore e considerare , dandogli il giusto peso, tutti gli elementi di una scena...
Ciò che per me è assolutamente visibile, anche perchè ho vissuto quella scena, può essere per un altro intuibile o addirittura invisibile per un altro ancora.

Ciò che ci aiuta è che questo linguaggio, alla fine è  universale, perchè bene o male chi in un modo , chi in un altro , facciamo tutti parte della medesima cultura...e quindi una volta compresi i meccanismi percettivi degli altri (perchè è di percezione che si parla) da trasformare in regole compositive, diventa relativamente semplice scrivere e descrivere una nostra idea in modo inequivocabile...

Per questo per comunicare attraverso la fotografia esistono delle regole , che spesso devono essere assolutamente rigide...per far sì che l'immagini abbia un valore per tutti.

Marco
MMFR
Marco
*



A questo punto puoi stilare il Decalogo del ritratto ambientato. Hai solo certezze !!!
Però, non farmi venire sul Sinai !
sergiobutta
QUOTE(Aaron80 @ Jun 23 2006, 12:46 PM)
...se leggi il mio intervento l'ho anche scritto che, soprattutto coi grandangoli, il fuoco selettivo può donare tridimensionalità alla foto... l'ho anche scritto...

...riguardo le regole, quando si apre un thread intitolato "Ritratti ambientati, fuoco selettivo..." qualche regola rigida c'è per forza... deve essere un ritratto ambientato ed avere il fuoco selettivo...
*



Ho letto il tuo intervento sui grandangoli, che condivido, ma, evdentemente, non sono stato chiaro nella risposta. Ho preso l'esempio di Gianni, non per l'ottica usata, ma per lo sfocato confuso nello sfondo, che aiuta a mettere in risalto il soggetto ed il suo ambiente. Penso che, con opportuno diaframma, anche con un medio tele l'effetto non sarebbe stato tanto diverso.
brusa69
Beh, toni un po' 'tesi' a parte...
da molti post ho imparato parecchio su questo tipo di ritratto, sia esso con tele, grandangolo, fuoco selettivo, tutto a fuoco...

A Franco dico che la foto postata mi piace,
sarebbe stata molto bella se alla sinistra del contadino avessimo avuto un elemento di riempimento tipo un carro con fieno, un macchinario agricolo, un animale, ma anche una baita, una stalla... (sono opinioni personali, in base al mio gusto) .

Sono poi seguite altre foto, ognuno ha provato a 'interpretare' il titolo a modo suo ma rimango dell'idea che l'intento di Franco fosse piu' incentrato sull'isolare il soggetto con un tele e una scelta appropriata del diaframma.

Discussione comunque interessante, grazie!
Aaron80
...il fatto è che nella foto di Gianni lo sfondo è leggibile proprio perchè la prospettiva donata dal grandangolo ha permesso di includere nel fotogramma tanto ambiente circostante al soggetto che, anche se sfocato, è rimasto leggibile... un medio tele invece, proprio per la prospettiva che offre, avrebbe incluso molto meno ambiente circostante ed invece che ammassi di scatoloni avrebbe mostato una cosa marroncina sullo sfondo... il campo inquadrato sarebbe stato troppo stretto per descrivere qualcosa a meno di non piazzarsi a 20 metri e prendere dentro automobile, scatoloni etc. etc... tutt'altro scatto insomma...
marcofranceschini
QUOTE(sergiobutta @ Jun 23 2006, 03:41 PM)
A questo punto puoi stilare il Decalogo del ritratto ambientato. Hai solo certezze !!!
Però, non farmi venire sul Sinai !
*


smile.gif pensa che bel reportage potremmo fare!!!

A parte gli scherzi Sergio, magari avessi solo certezze, ho capito tante cose leggendo , ragionando e scrivendo in questa discussione.
Naturalmente le parole che hai quotato fanno riferimento alla fotografia "tout court" concepita come strumento di comunicazione efficace.

Tornando al tema specifico, ho provato a definire il concetto di ritratto ambientato, facendo riferimento all'ambito proposto da Franco, definendo quelli che considero gli elementi sostanziali (soggetto umano, ambiente circostante a cui questo fa riferimento, un elemento caratterizzante che può coincidere anche con l'elemento ambiente) e differenziandolo decisamente dal reportage.

Ho parlato di progettualità finalizzata ad un messaggio.

Ho ammesso tranquillamente la rigidità e la complessità del particolare genere fotografico.

Non credo che possa essere definito un decalogo smile.gif è un mio ragionamento, e credo che qualora mi capitasse di affrontare il genere, proverei a seguire questo schema logico.

smile.gif
Marco
MMFR







sergiobutta
Marco, questo l'hai scritto tu :"Per questo per comunicare attraverso la fotografia esistono delle regole , che spesso devono essere assolutamente rigide...per far sì che l'immagini abbia un valore per tutti."
morgan
QUOTE(brusa69 @ Jun 23 2006, 05:22 PM)
A Franco dico che la foto postata mi piace,
sarebbe stata molto bella se alla sinistra del contadino avessimo avuto un elemento di riempimento tipo un carro con fieno, un macchinario agricolo, un animale, ma anche una baita, una stalla... (sono opinioni personali, in base al mio gusto) .

Discussione comunque interessante, grazie!
*


Ciao Alfredo,
non ti sbagli, se ci fosse stato un elemento di riempimento la foto sarebbe stata migliore, ma purtoppo non c'era...e non potevo chiedere la contadino di portarcelo, la stalla nella mia borsa non entrava e quindi mi sono dovuto accontentare di quello che offriva il "convento", a parte gli scherzi non dimentichiamo che trattasi di un "istantanea", e non di un set costruito. smile.gif smile.gif

Franco
oesse
sarebbe stato appunto "ambientato" wink.gif

.oesse.
nonnoGG
QUOTE(morgan @ Jun 22 2006, 02:24 PM)
Titolo del 3d "Ritratto ambientato, messa a fuoco selettiva" :

Definizione messa a fuoco selettiva:

"Messa a fuoco selettiva: messa a fuoco effettuata con precisione sul soggetto, limitando al massimo la profondità di campo: è utilizzata per isolare dal contesto una limitata parte della scena"
...[cut]...
Franco

...[cut]...



QUOTE(mmfr @ Jun 22 2006, 08:53 PM)
... [cut] ...
Provo a definire il concetto generale di ritratto ambientato... 
"Le persone esistono nello spazio", diceva Arnold Newman, uno degli inventori ed uno dei migliori interpreti di questo genere fotografico.

Si possono distinguere due distinti ambiti nel ritratto ambientato.

Il primo vede la persona ritratta nel suo ambiente ed accompagnato, ad esempio dai suoi strumenti di lavoro, in questo caso soggetto, strumenti e luogo assumono la medesima valenza descrittiva.
... [cut] ...
Il secondo invece è utilizzato prevalentemente nella fotografia di reportage e riprende i momenti della vita quotidiana. In questo caso il fotografo non può intervenire in alcun modo sulla luce e sulle espressioni del soggetto che perderebbe di spontaneità…le classiche “foto rubate”.

...[cut]...

Così fuorviante per l'argomento, a mio parere l'immagine di NonnoGG , mancando una qualunque connessione tra il soggetto è l'ambiente....

...[cut]...

Marco
MMFR


Trovo il tema del dibattito molto interessante, e cerco di comprendere meglio alcuni passaggi che mi sembrano convergere verso un'idea di fotografia che mi attira ogni giorno di più.

Se permettete vorrei prima riproporre il "Cittadino Italiano", quello che il 2 giugno girovagava in bicicletta (lo dice con molta chiarezza il casco ...) tra gli schieramenti manifestando un certo disinteresse ... fino al punto di voltare le spalle alla formazione di Carabinieri, pronto ad andarsene a festeggiare altrove.
user posted image

Ora invece uno scatto voluto e ricercato, durante la Maratona di Roma del 26 marzo scorso ... lui, il personaggio "Iron Man", al 36° Km "voleva" assolutamente un ritratto ambientato per distinguersi, ed ha allungato il passo quando ha visto l'obiettivo (un po' troppo vicino per la MAF ... argh!).
A vostro parere, mosso etc. a parte, è questo un caso di applicazione della regola del "fuoco selettivo", o c'è ancora molto da studiare?
user posted image
Il "contesto", oltre che nell'azione che a me sembra chiara, è la città che c'è, in misura discreta, una città dove il confine tra i concorrenti (elementi) ed il co-volume ha anche una delimitazione sfocata, appena percettibile ... la striscina gialla dove si legge "Maratona".

Fino ad oggi ero convintissimo del fatto che al di là di chi abbia inventato le regole, ogni elemento (non solo persona ...) che occupa parte dello spazio "comporta" un preciso co-volume residuo ... di respiro più o meno ampio: a noi saperlo trascrivere e proporlo avendo a disposizione due sole delle quattro dimensioni (spazio + tempo).

Scusate l'intervento del nonno, anche oggi a Roma il sole picchiava forte e odio il cappello di paglia biggrin.gif .

nonnoGG



padrino
Mi intrometto solo per dire che trovo la foto di NonnoGG solamente... STUPENDA!!!

... Caro Nonnino, hai una Grande Classe... wink.gif
marcofranceschini
QUOTE(nonnoGG @ Jun 23 2006, 04:50 PM)
Se permettete vorrei prima riproporre il "Cittadino Italiano",
nonnoGG



Ciao NonnoGG
premetto che la foto è bellissima!!!! wink.gif

La mia analisi vede l'ambiente circostante decontestualizzato rispetto all'elemento umano.
Non riesco a trovare una connessione e se c'è la sua comprensione non è immediata.
Solo per questo ho definito "fuorviante" l'immagine rispetto al tema definito del Ritratto Ambientato".

Un saluto

Marco
MMFR

sergiobutta
Se, in un discorso così serioso, mi à consentito scherzare ... biggrin.gif
Il giorno dello scatto, con Franco c'ero anch'io. Ma ho usato un obiettivo diverso, poca pdc avanti, molta dietro ...

user posted image


P.S. Più di tanto in PP non so fare. Non mi linciate !
Gianluca Cecere
QUOTE(sergiobutta @ Jun 23 2006, 06:22 PM)
P.S. Più di tanto in PP non so fare. Non mi linciate !
*



laugh.gif laugh.gif
tu non sei normale! laugh.gif

ti trovavi, ci mettevi pure la tipa di calcata! laugh.gif
havana59
QUOTE(sergiobutta @ Jun 23 2006, 06:22 PM)
Se, in un discorso così serioso, mi à consentito scherzare ... biggrin.gif
Il giorno dello scatto, con Franco c'ero anch'io. Ma ho usato un obiettivo diverso, poca pdc avanti, molta dietro ...

http://www.sergiobutta.com/contax1.jpg
P.S. Più di tanto in PP non so fare. Non mi linciate !
*



Sergio, ottimo lavoro!!!
Però, se mi è consentito, avrei preferito uno sfocato maggiore sulla destra del contadino e maggiore nitidezza sulla sinistra....
laugh.gif
click69
QUOTE(havana59 @ Jun 23 2006, 06:44 PM)
... avrei preferito uno sfocato maggiore sulla destra del contadino e maggiore nitidezza sulla sinistra....
laugh.gif
*


Si si, come quando ti cadono le ottiche a terra e non funzionano più bene laugh.gif
marcofranceschini
QUOTE(sergiobutta @ Jun 23 2006, 05:22 PM)
Se, in un discorso così serioso, mi è consentito scherzare ... biggrin.gif

smile.gif
e ci mancherebbe wink.gif

Marco
nonnoGG
QUOTE(padrino @ Jun 23 2006, 04:53 PM)
Mi intrometto solo per dire che trovo la foto di NonnoGG solamente... STUPENDA!!!

... Caro Nonnino, hai una Grande Classe...  wink.gif

Grazie Giuseppe, troppo buono tongue.gif

... 1940 Gran Classe di Ferro hmmm.gif vecchio ..


QUOTE(mmfr @ Jun 23 2006, 05:13 PM)
Ciao NonnoGG
premetto che la foto è bellissima!!!! wink.gif

La mia analisi vede l'ambiente circostante decontestualizzato rispetto all'elemento umano.
Non riesco a trovare una connessione e se c'è la sua comprensione non è immediata.
Solo per questo ho definito "fuorviante" l'immagine rispetto al tema definito del Ritratto Ambientato".

Un saluto

Marco
MMFR

Grazie Marco, ora comprendo meglio la tua analisi iniziale, in effetti manca di immediatezza.


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Un salutone

nonnoGG
@ssembl@tore
Complimenti Franco per il thread e soprattutto per la foto di apertura in perfetta sintonia..!! wink.gif wink.gif
Complimenti anche agli autori delle successive... bravi davvero..!!! Pollice.gif
marcelus
questa è una di quelle discussioni che ti rendono "nitide" le idee biggrin.gif
bellissime foto, bravi gli autori.

x sergio: fantastica la "doppia visione" della stessa scena di franco....ma da te c'è da aspettarsi di tutto
Geipeg
Abbiate pazienza ma io, aprendo la discussione di Morgan, ho solamente visto un titolo in assoluta, maniacale attinenza con la foto.
E fin qui siamo tutti d'accordo.
A me non piace parlare di regole e i banchi di scuola preferisco lascirli...dentro la scuola, per l'appunto, ma è anche vero che una distinzione alle cose dobbiamo darla o finisce come soleva dire quel comico: "parlaimmo e non ce capaimmo".
La fotografia non è una categoria rigida come l'ingegneria, dove il progetto e la costruzione di un reattore nucleare non può certo venir concepito e ottemperato alla come viene viene, prendendoci chissà quali libertà creative.
Libri accademici a parte il ritratto ambientato, come dice il nome stesso della categoria fotografica, lascia intendere una foto in cui "soggetto e ambiente" sono fusi in un unica cosa, dove il "vero e unico" soggetto della foto è "l'interazione peculiare soggetto-ambiente".
Ora è chiaro che se vogliamo poter distinguere "questa" categoria dalle altre, non basta che un soggetto qualsiasi si trovi in un ambiente qualsiasi, purchè a malapena visibile, per poter parlare di ritratto ambientato.
Partendo dal presupposto che qualunque soggetto, in ogni istante temporale, NON PUO' NON ESSERE anche immerso in un qualsiasi spazio-luogo, ne deriva che qualunque istantanea è di per se stessa un ritratto ambientato.
Ovviamente non è così.
La cosa fondamentale che distingue il ritratto ambientato da qualcosa di più generico è, ripeto, l'interazione visibile, immortalata, selezionata tra quel soggetto specifico e il peculiare ambiente in cui o con cui sta interagendo.
Lasciando perdere disquisizioni sui gusti personali circa sfocato davanti o dietro al soggetto (io personalmente lo preferisco anche davanti, quando devo o voglio isolare il soggetto) mi sembra che la foto di Morgan rispetti, pur nella sua peculiarità, le caratteristiche di un ritratto ambientato.
Il grano c'è ed è ben riconoscibile nonostante la sfocatura e il ruolo del soggetto nella sua personale e indubbia "interazione" con l'ambiente è fuori di ogni dubbio.
Non credo bisogni essere occidentali o avere la laurea per capire che si tratti di un contadino che lavora in un campo di grano.
Quello su cui possiamo discutere è il grado di interazione o il grado di leggibilità dello sfondo.
Un contadino immortalato mentre sferra un colpo di zappa sul terreno risulterà sicuramente più ambinentato di quello nella foto di Morgan così come un fuoco troppo selettivo sarebbe stato deleterio nella foto di Oesse per la ricchezza di elementi che componevano l'ambiente (se Oesse avesse sfocato in maniera decisa le cesoie e la porzione urbana sullo sfondo, probabilmente avremmo fatto fatica a capire che quei 2 erano cinesi che potavano un cespuglio situato in pieno centro urbano).
Nessuno mi sembra l'abbia messo in risalto.
E cioè che non tutti gli ambienti, per le loro caratteristiche morfologiche, si prestano al fuoco selettivo pur senza nulla togliere al genere fotografico in oggetto.
Nel caso di Morgan l'interazione tra soggetto e ambiente c'è ed è pecualire e l'essenzialità dell'ambiente è tale che gli ha permesso di operare la selezione solo sul soggetto.
Nel caso di altri ritratti ambientati, la ricchezza di elementi o la particolarità dell'ambiente, poco si presterebbe a un'opeazione di fuoco selettivo, ma è pur sempre qualcosa che va valutata di volta in volta e secondaria al taglio voluto dal fotografo.
Insomma, non ritengo importante l'assoluta leggibilà dello sfondo quanto il fatto che l'ambiente in cui è immerso il soggetto e la particolare specifica interazione tra i 2 siano chiaramente riconoscibili.
E nella foto di Morgan lo sono al di là di ogni ragionevole dubbio.
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