Il Castello di Melfi - Eretto dai Normanni nell’XI secolo, ampliato in periodo svevo-angioino e, infine, aragonese, ebbe numerosi restauri ancora nel XVII, XVIII, e XIX secolo. Attualmente vi si trova il Museo Archeologico Nazionale del Melfese, comprendente materiale archeologico di grande interesse con reperti preistorici e protostorici oltre che italici e romani.
Da una breve rampa, oltrepassato il portale del Settecento si accede alla corte, che occupa l’area del probabile nucleo normanno-svevo. Angioina è la perimetrazione delle mura, con le poderose torri, elevata fra il 1277 e il 1281 e attribuita a Riccardo da Foggia, con l’aiuto di numerose maestranze locali, mentre l’intera direzione delle opere di ampliamento era stata affidata a Pierre d’Angicourt. A tale periodo va ascritta anche la costruzione dell’ala retrostante del Castello, con la sala del trono, il sottostante salone degli armigeri, prospicienti la corte della cisterna, cui acce e da una corte chiusa su cui affacciano gli edifici dell’ampliamento cinquecentesco cappella, il "Corpo di Guardia" e la torre "del Marcagione". Appena sulla destra è l’ingresso alla Torre dell’Orologio, che con la sua mole poligonale domina il fronte esterno del Castello.

Nikon D70 + 18-70 DX 1/640 f/11
saluti
Bruno