Ti ringrazio per avermi offerto la possibilità di esprimere meglio il mio pensiero e sono veramente felice di fare parte di una Community dove il confronto va anche oltre i temi tecnici ed estetici legati alle immagini.
QUOTE(F.Giuffra @ May 19 2014, 09:02 AM)

Ciao Vincenzo,
mi spieghi perché non vivresti volentieri in uno dei paesi dove, IN LUOGO PUBBLICO, non privato, dove non c'è privacy ma "pubblicity", tutti possono fotografare e pubblicare liberamente? Cosa ci succederebbe? Vedere come siamo veramente ci ferirebbe mortalmente?
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Perché ritengo sia giusto che ciascuno, anche in un luogo pubblico, possa disporre della propria immagine. L’esistenza o meno di una norma e l’abuso che se ne può fare nella vita quotidiana sono due cose completamente diverse: io non mi sono mai sognato di dire ad un fotografo: “Non scatti … invoco la privacy”, né per me, né per i miei figli quando erano minorenni. Ciò non toglie che agli altri debba essere data la possibilità di scegliere e che chi sceglie debba farlo civilmente e consapevolmente, non per petizione di principio.
Credo comunque, come ho già detto in un mio precedente intervento, che in questo comportamento e nelle scelte normative che sono state operate pesi molto anche il livello oggi raggiunto dalla tecnologia, che consente di ricavare e condividere immagini molto più semplicemente e rapidamente che non in passato.
QUOTE(F.Giuffra @ May 19 2014, 09:02 AM)

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Perché abbiamo bisogno di essere difesi, nascosti da cotanta burocrazia? Perché chi vive in questi paesi liberi non mostra né segni né sintomi ma mi sembra più libera e felice di noi?
Perché non vi piace la libertà? Cosa dobbiamo nascondere in luogo pubblico? Cosa ci può succedere?
Grazie.
Non sono un sociologo, ma provo ad abbozzare una risposta.
Forse perché hanno una cultura ed una storia diverse dalle nostre? La Spagna è un Paese che ha molto sofferto sino a tempi recentissimi, ha riacquistato libertà e democrazia da qualche decennio e, almeno una volta (il tentativo di golpe con occupazione del loro Parlamento), ha anche dovuto battersi per mantenerla.
Forse perché hanno tuttora una scala di valori condivisi che noi abbiamo perso?
Forse perché da loro alcuni meccanismi sociali e civili funzionano meglio?
Non so se mi sono almeno avvicinato alla vera risposta, ma di sicuro le esigenze del popolo spagnolo sono diverse da quelle di noi Italiani.
Non sono un “proibizionista”, non lo sono mai stato e mi auguro di non diventarlo mai, ma sono certo che un insieme di regole, create con equilibrio e con equilibrio invocate possano migliorare la qualità della vita, anziché peggiorarla, se con equilibrio applicate.
Così come sono altrettanto certo che molto spesso, come la storia insegna, il progresso di una nazione è stato stimolato e favorito da coloro che, con straordinaria forza morale, civile, politica e sociale, le “regole del gioco” hanno saputo cambiarle.
Con stima.
Vincenzo