QUOTE(alcarbo @ Apr 25 2009, 09:28 PM)

[size=1]Mortali, destatevi. Non siete ancora liberi dalla vita. Verrà tempo, che niuna forza di fuori, niuno intrinseco movimento, vi riscoterà dalla quiete del sonno; ma in quella sempre e insaziabilmente riposerete. Per ora non vi è concessa la morte: solo di tratto in tratto vi è consentita per qualche spazio di tempo una somiglianza di quella ...
A me non sembra concretezza o consapevolezza del limite, ma l'idea del sonno come surrogato della morte, per porre fine, seppur temporaneamente, ad una vita infelice.
La tua citazione continua: "[i]Pare che l'esser delle cose abbia per suo proprio ed unico obietto il morire. .... Certo l'ultima causa dell'essere non è la felicità; perocchè niuna cosa è felice."
Se non ti sembra pessimismo questo!
Preferisco pensare al sonno non come ad una "somiglianza" della morte, ma come ad una parte bella della vita, bella come l'espressione beata dei bambini quando dormono abbracciati al loro orsacchiotto.
Quindi vado a letto.
A domani.
Buonanotte.