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Chagans
QUOTE(Matteo Barducci @ Jul 17 2005, 11:09 PM)
QUOTE(Chagans @ Jul 17 2005, 08:53 PM)
Personalmente ho deciso di lasciare tutto in impostazione sRGB per quanto riguarda scatto (comunque in raw) ed impostazioni di default dei vari programmi e salvare in spazio Adobe solo per fotoritocco ed invio al laboratorio (farò comunque delle prove per evidenziare le differenze)


Così facendo seghi inevitabilmente tutte le sfumature che rimangono fuori dallo spazio sRGB, e che invece sono contemplate in quello Adobe. Mentre nei files RAW l'assegnazione dello spazio colore è solo un tag(non così nel .jpg), quando apri il file in un programma impostato con un determinato spazio di lavoro cominci a lavorare solo sulle sfumature contemplate in quest'ultimo. Si possono cambiare senza danni i tag solo in fase di apertura(siccome sto sperimentando il ProPhoto RGB, uso Adobe Camera per importare i RAW assegnando loro questo spazio colore, in mancanza di una impostazione in fase di scatto), ma quando si cominicia a "smanettarci" bisognerebbe posizionarsi nello spazio più ampio possibile. Quindi secondo me in definitiva:

Stampa Fine Art -

1) Scatto in RAW e Adobe
2) Lavoro in Adobe o ProPhoto
3) Adobe o ProPhoto per la stampa inkjet con stampanti hig end, Adobe per quella lab fine art

Stampa standard
1) Scatto in RAW e SYCC

Web o reportage -
1)Scatto in .jpeg e sRGB
*



Si, si...adesso ho ben chiaro questo aspetto.

Ma le mie sono esigenze da semplice fotoamatore che stampa (e fotoritocca) giusto qualche ingrandimento dei migliori scatti, e ritengo sia sufficiente utilizzare l'adobe saltuariamente e mantenere invece la massima compatibilità per la maggior parte delle foto che non verranno mai stampate ma semplicemente visualizzate a pc e/o diffuse ad altri.

Da quando ho 2 bambini piccoli, il tempo per la fotografia è poco, per i viaggi ancor meno ed il 95% degli scatti è dedicato a loro...

Mi pare che sia comunque assodato che se scatti in raw(come ho deciso di fare comunque in ogni occasione) il problema della scelta dello spazio colore è sempre modificabile a posteriori, e quindi in realtà non si preclude nulla in termini di potenzialità.

Grazie ancora a tutti dei preziosi suggerimenti. smile.gif
Michelangelo Serra
QUOTE
Conversioni e intenti di rendering
 
 

Il workflow corretto di una prova di stampa basata sullo standard ICC consiste di due conversioni di colore. La prima conversione è la seguente:

    * profilo di origine: quello assegnato all'immagine da stampare;
    * profilo di destinazione; quello della stampante finale A;
    * intento di rendering: solitamente colorimetrico relativo, talvolta percettivo.

A questo punto i colori dell'immagine sono stati convertiti nei colori della stampante finale. Ora è necessario simulare questi colori mediante quelli della periferica sulla quale viene fatta la prova di stampa, con una seconda conversione:

    * profilo di origine: quello della stampante finale A;
    * profilo di destinazione: quello della periferica di prova B (monitor o stampante);
    * intento di rendering: colorimetrico relativo o assoluto

Se si usa un rendering colorimetrico assoluto si ha una corrispondenza colorimetricamente esatta, cioè i colori della stampante A, bianco compreso, vengono esattamente ricreati sulla periferica B.

Se si usa un rendering colorimetrico relativo, il bianco della stampante A non viene ricreato sulla periferica B, viene invece utilizzato il bianco di questa periferica. Anche tutti gli


questo è una parte tratta dal sito di Boscarol, leggendoquanto sopra descritto, mi sorge un dubbio.
In questa fase Boscarol asserisce se non ho capito male che la prima conversione va fatta convertendo il profilo di origine, cioè quello assegnato dalla macchina in fase di scatto o in NC se si lavora in RAW, a quello di stampa (Dovrebbe essere quello fornito dai Lab) adoperando nel nostro caso l'intento percettivo.

Una volta fatto ciò si deve simulare la stampa tramite la prova a monitor .
hmmm.gif
Ora, se ho ben compreso, la conversione del file originale a quello di gamut di stampa dovrebbe essere molto più restrittivo dello stesso Srgb o sbaglio?
hmmm.gif
é corretto quindi tenere conto del flusso di lavoro come detto durante il Post, cioè

1 scatto in adobe
2 elaborazione in adobe
3 prova stampa a monitor
4 ultime regolazioni e Conversione del profilo adobe in quello della carta di Stampa

o conviene
1 convertire direttamente il file di origine in quello di stampa ottimizzando l'immaggine sui valori rilevati dall'ultimo Valore?

attendo un ulteriore chiarimento su quanto esposto hmmm.gif hmmm.gif
Michelangelo Serra
QUOTE
o conviene
1 convertire direttamente il file di origine in quello di stampa ottimizzando l'immaggine sui valori rilevati dall'ultimo Valore?


piccolo errore Dall'ultimo profilo, giusto per essere chiari
giobas
QUOTE(Pesante @ Jul 1 2005, 12:07 AM)
Assolutamente NO,

vai tranquillo (se così si può dire con i LAB.....)

Gli spazi colore forniti da Nikon con i nomi riportati sono matematicamente gli stessi di quelli offerti da Adobe con l'Adobe 1998 ed il sRGB IEC61966-2.1.

Michele Pesante
*




aiuto per favore:
ho la D70 con spazio colore impostato su adobe 1998, aprendo con adobe PS un file RAW, dopo aperto controllo lo spazio colore e esso risulta adobe 1998, se invece apro un file scattato in JPEG fine pur essendo la D70 sempre impostata su spazio colore 2 (ADOBE 1998) controllando in PS lo spazio colore esso risulta NIKON ADOBE RGB 4.0.0.3000.
E' NORMALE TUTTO CIO'??? quest'ultimo spazio colore e' uguale all' ADOBE 1998???
GRAZIE
Pesante
Come già detto: vai tranquillo, gli spazi colore in questione sono eguali.
Michele Pesante
marco345-d200
hmmm.gif salve siccome è da pochissimo tempo che ho una d70s riassumendo com'è la sequenza diciamo giusta per poi portare le foto a stampare?

ho letto tutta questa discussione e mi pare di aver capito che bisogna impostare la macchina su sRGB ma la d70 offre modo I o modo III quel'è quello giusto tanto x cominciare? e poi la corretta sequenza di operazioni per portare il file in jpeg per poter essere portato a stampare

grazie.gif grazie.gif grazie.gif
marco345-d200
non mi risponde nessuno?? hmmm.gif hmmm.gif hmmm.gif
brusa69
Innanzitutto la D70(s) non e' vero che ha solo i profili I e III, ma ha anche il II (Adobe RGB) che e' quello da preferire.

Ti dico come faccio io :
- D70 spazio II
- Salvataggio in NEF
- Capture settato con profilo AdobeRGB ( sistemo i NEF, li salvo e esporto in TIFF )
- Photoshop in Adobe RGB ( TIFF o conversione a JPG )

Generalmente il mio file finale avrà lo spazio CONVERITO in sRGB in quanto:
- Se visti a web o su altri pc e' meglio che i files siano sRGB
- Se stampati dipende dal lab, alcuni accettano files con profilo Adobe, invece tutti accettano sRGB.

Se al posto del modo II (preferibile) deciderai di usare nella D70 gli spazi colore I o III dovrai impostare Capture/Photoshop (o quanto usi x editing) non piu' in Adobe RGB ma sRGB.

Leggi anche qui

ciao
domenico marciano
QUOTE(brusa69 @ Sep 12 2005, 03:10 PM)
Innanzitutto la D70(s) non e' vero che ha solo i profili I e III, ma ha anche il II (Adobe RGB) che e' quello da preferire.

Ti dico come faccio io :
- D70 spazio II
- Salvataggio in NEF
- Capture settato con profilo AdobeRGB ( sistemo i NEF, li salvo e esporto in TIFF )
- Photoshop in Adobe RGB ( TIFF o conversione a JPG )

Generalmente il mio file finale avrà lo spazio CONVERITO in sRGB in quanto:
- Se visti a web o su altri pc e' meglio che i files siano sRGB
- Se stampati dipende dal lab, alcuni accettano files con profilo Adobe, invece tutti accettano sRGB.

Se al posto del modo II (preferibile) deciderai di usare nella D70 gli spazi colore I o III dovrai impostare Capture/Photoshop (o quanto usi x editing) non piu' in Adobe RGB ma sRGB.

Leggi anche qui

ciao
*


Non sono proprio d'accordo con te se il tuo finale e' l'SRGB perche' non fai tutto l'iter in quel modo?
Diverso e' se il lab mi tratta i file anche in Adobe allora a questo punto faccio tutto con quel profilo.
brusa69
QUOTE(domenico marciano @ Sep 12 2005, 03:29 PM)
Non sono proprio d'accordo con te  se il tuo finale e' l'SRGB perche' non fai tutto l'iter in quel modo? Diverso e' se il lab mi tratta i file anche in Adobe allora a questo punto faccio tutto con quel profilo.

Tengo il II proprio perche' a volte mi servo di alcuni lab che supportano AdobeRGB, altre volte invece no. Per cui preferisco avere la doppia possibilità.

E poi dal manuale della D70 circa lo spazio II :
" Questo spazio colore esprime un gamut di colori piu' ampio dell' sRGB,
consigliandone l'utilizzo per le immagini che verranno processate e
ritoccate " ( ho il pdf inglese la traduzione e' approssimata ...)

Anche se a volte mi comporta un passaggio in piu', io preferisco il II.

marco345-d200
Intanto grazie x le risposte so che non è la prima volta che ripetete queste cose cmq mi sono letto tutta la discussione, il fatto è che io sono veramente agli inizi sopratutto x quanto riguarda rittocare le foto usare i software trasformarle nel formato adatto x la stampa ecc cosa che mi sembra molto piu complicata che fare foto!!! hmmm.gif

in ogni caso x rispondere a brusa so certo che c'è anche il modo II ma io mi riferivo ai profili sRGB mi sembra di aver capito che anche tu alla fine preferisci e ottieni il sRGB allora se il risultato deve essere cosi (poi in seguito farò altri esperimenti ,intanto vorrei iniziare a fare qualcosa e a capirci) è meglio che usi I o III? e poi hai scritto che esporti in TIFF xche? al lab devo portare i jpeg no?
So che quello che dico potrebbe risultare banale ecc ma devo ancora capirci un po

ti ringrazio in anticipo grazie.gif
coli333
beh... che dire.Grazie a Pesante e a Maio per la qualita' delle informazioni che a me personalmente hanno permesso di sciogliere(ma penso a molti) un dubbio che avevo da tempo.
Conoscevo gia' le doti e la preparazione dell'ing. Maio non solo per aver letto il suo bel libro ma anche perche' seguo con piacere ed interesse tutti gli interventi,
sempre a proposito e ricchi di contenuti, che dispensa a questo forum.
Non conoscevo invece il sig. Pesante(omeglio conosco la sua curva)anche perche'e' da circa un anno che seguo il forum e non avevo avuto il piacere di leggere un suo intervento.
Gli faccio i miei complimenti e lo ringrazio per la sua spiegazione chiara ed esaustiva

Giorgio
Aleseli
Osservazioni
---------------

Ho seguito la discussione da quando è iniziata senza mai intervenire, assorbendo i concetti espressi da tutti gli utenti ed in particolare dal Sig. Michele Pesante e dall'Ing.re Di Maio.
Devo dire che sono stati molto utili per comprendere il miglior modo di gestire una fotografia da far poi stampare ad un service. A me in particolare interessava la stampa su chimico.
In questi ultimi mesi ho girato diversi laboratori e alla fine ho trovato quello che più o meno faceva per me: foto in RAW - modo colore RGB (II) - monitor calibrato via hardware - post-produzione in Capture - salvataggio in TIFF RGB a 8/16 bit da capture - prova colore in photoshop ed eventuali ritocchi - stampa finale su QSS a parametri zero. Risultato, almeno apparente, soddisfacente.

Poi, l'imprevisto.

Sabato mi ritrovo a scattare ad un matrimonio ed incontro, guarda un pò, un fotografo-stampatore con un'esperienza ventennale. Bene, penso, adesso nei momenti di pausa vado a fargli qualche domanda per avere una conferma su ciò che già conosco e magari riesco anche ad apprendere magari qualcosa di nuovo.

Detto fatto... risultato: idee confuse e certezze che non sono più tali!

Riporto il contenuto delle sue affermazioni:

"... se stampi su un QSS (non cito il modello e la marca... costo comunque sui 150.000 euro) sappi che il file TIFF che porti verrà convertito dalla macchina di stampa in JPG. Sappi inoltre che i QSS utilizzano una tecnologia laser per il digitale, quindi non c'è alcun procedimento chimico. Inoltre, la risoluzione che ti richiedono, 300 dpi, non serve a nulla perché tanto la macchina non arriva a 'prendere' quella risoluzione...".

Poi la discussione è andata avanti, ma sinceramente non ho capito quello che mi veniva detto perché lo stampatore-fotografo si è spinto troppo sul tecnico.
Comunque sia, è riuscito a farmi venire qualche dubbio sulla procedura che utilizzo e mi riferisco a quella di stampa.

Morale della favola non serve a nulla mandare un file ad alta risoluzione (300 dpi) al lab? Tantomeno non serve a nulla convertirlo in TIFF perché tanto il LAB non è in grado di leggere quelle informazioni e comunque sia alla fine, prima ancora della stampa, viene convertito in JPG?
Infine, il procedimento che pensavo fosse chimico come le pellicole, in realtà è laser (se così fosse, poco importa. E' tanto per saperlo.)?

Ovviamente per poter operare al meglio in post-produzione, so che si scatta in RAW ed eventualmente si elabora il file in TIFF (se si lavora in photoshop) per non perdere informazioni ed avere un controllo completo sulla fotografia. Ma per quanto riguarda la stampa finale a questo punto mi chiedo a cosa serva fornire file enormi, se alla fine la macchina non arriva a quella risoluzione e oltrettutto converte in JPG?
Se fosse vera questa asserzione, allora converrebbe salvare ad una risoluzione minore, magari salvando il file in JPG direttamente e non sprecare così tanto spazio sulle memorie di massa, CD o DVD che siano.

Ultima affermazione, non mia ma dello stampatore-fotografo: "... io scatto in JPG, tanto non ho bisogno di post-elaborare perché controllo subito se lo scatto è venuto bene...".
Aggiungo io, sarà bravo come fotografo, anzi perfetto, e quindi riuscirà a prendere l'esposizione in modo ineccepibile, compreso il bilanciamento del bianco, la saturazione dei colori, la nitidezza, il contrasto e via dicendo. Meglio per lui!

Sinceramente se queste affermazioni le avesse fatte una persona qualunque, neanche gli avrei dato peso.
In questo caso, mi sono informato e mi sembra di aver capito che effettivamente l'anonimo in questione è un'autorità nel campo.
Che dire... sarà vero?

Grazie per l'attenzione!


Alex
marco345-d200
ciao a tutti be si anche io dopo aver letto questa discussione aver parlato di persona con diversi fotografi diversi laboratori sono confuso piu che mai (vedi anche mio post "prime stampe digitali"prime stampe digitali

chi dice una cosa chi l'altra cmq piu o meno tutti concordano sul mio procedimento cioe scatto in nef trasf in jpg in max risoluzione e porto a stampare (per la verita ho portato una sola volta con risultati nonmolto soddisfacenti retinatura di fondo particolari pixellati ecc). Un lab mi ha detto che loro stampano con stampante a sublimazione è forse meglio delle altre? andro a provare, cmq mi chiedo serve davvero allora scattare in nef a parte i vantaggi della post produzione se poi cmq ottengo un file relativamente piccolo e i lab non riescono a stampare con risoluzione di 300 dpi? o forse sarebbe meglio scattare direttamente in jpg senza tante storie e poi in un file di 3, 3.5 MB resta la qualita di una foto scattata con una reflex digitale?

ciao e graize a tutti

grazie.gif grazie.gif
domenico marciano
QUOTE(Aleseli @ Sep 26 2005, 11:29 AM)
Osservazioni
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Ho seguito la discussione da quando è iniziata senza mai intervenire, assorbendo i concetti espressi da tutti gli utenti ed in particolare dal Sig. Michele Pesante e dall'Ing.re Di Maio.
Devo dire che sono stati molto utili per comprendere il miglior modo di gestire una fotografia da far poi stampare ad un service. A me in particolare interessava la stampa su chimico.
In questi ultimi mesi ho girato diversi laboratori e alla fine ho trovato quello che più o meno faceva per me: foto in RAW - modo colore RGB (II) - monitor calibrato via hardware - post-produzione in Capture - salvataggio in TIFF RGB a 8/16 bit da capture - prova colore in photoshop ed eventuali ritocchi - stampa finale su QSS a parametri zero. Risultato, almeno apparente, soddisfacente.

Poi, l'imprevisto.

Sabato mi ritrovo a scattare ad un matrimonio ed incontro, guarda un pò, un fotografo-stampatore con un'esperienza ventennale. Bene, penso, adesso nei momenti di pausa vado a fargli qualche domanda per avere una conferma su ciò che già conosco e magari riesco anche ad apprendere magari qualcosa di nuovo.

Detto fatto... risultato: idee confuse e certezze che non sono più tali!

Riporto il contenuto delle sue affermazioni:

"... se stampi su un QSS (non cito il modello e la marca... costo comunque sui 150.000 euro) sappi che il file TIFF che porti verrà convertito dalla macchina di stampa in JPG. Sappi inoltre che i QSS utilizzano una tecnologia laser per il digitale, quindi non c'è alcun procedimento chimico. Inoltre, la risoluzione che ti richiedono, 300 dpi, non serve a nulla perché tanto la macchina non arriva a 'prendere' quella risoluzione...".

Poi la discussione è andata avanti, ma sinceramente non ho capito quello che mi veniva detto perché lo stampatore-fotografo si è spinto troppo sul tecnico.
Comunque sia, è riuscito a farmi venire qualche dubbio sulla procedura che utilizzo e mi riferisco a quella di stampa.

Morale della favola non serve a nulla mandare un file ad alta risoluzione (300 dpi) al lab? Tantomeno non serve a nulla convertirlo in TIFF perché tanto il LAB non è in grado di leggere quelle informazioni e comunque sia alla fine, prima ancora della stampa, viene convertito in JPG?
Infine, il procedimento che pensavo fosse chimico come le pellicole, in realtà è laser (se così fosse, poco importa. E' tanto per saperlo.)?

Ovviamente per poter operare al meglio in post-produzione, so che si scatta in RAW ed eventualmente si elabora il file in TIFF (se si lavora in photoshop) per non perdere informazioni ed avere un controllo completo sulla fotografia. Ma per quanto riguarda la stampa finale a questo punto mi chiedo a cosa serva fornire file enormi, se alla fine la macchina non arriva a quella risoluzione e oltrettutto converte in JPG?
Se fosse vera questa asserzione, allora converrebbe salvare ad una risoluzione minore, magari salvando il file in JPG direttamente e non sprecare così tanto spazio sulle memorie di massa, CD o DVD che siano.

Ultima affermazione, non mia ma dello stampatore-fotografo: "... io scatto in JPG, tanto non ho bisogno di post-elaborare perché controllo subito se lo scatto è venuto bene...".
Aggiungo io, sarà bravo come fotografo, anzi perfetto, e quindi riuscirà a prendere l'esposizione in modo ineccepibile, compreso il bilanciamento del bianco, la saturazione dei colori, la nitidezza, il contrasto e via dicendo. Meglio per lui!

Sinceramente se queste affermazioni le avesse fatte una persona qualunque, neanche gli avrei dato peso.
In questo caso, mi sono informato e mi sembra di aver capito che effettivamente l'anonimo in questione è un'autorità nel campo.
Che dire... sarà vero?

Grazie per l'attenzione!


Alex
*



Sinceramente io al posto suo mi vergognerei, o e' stupido o e' ignorante.
Aleseli
QUOTE(domenico marciano @ Sep 26 2005, 02:36 PM)
Sinceramente io al posto suo mi vergognerei, o e' stupido o e' ignorante.


Sinceramente non so che dire. Ripeto, non lo avrei preso in considerazione se fosse stato uno qualunque. E' un fotografo e, soprattutto, è uno stampatore con macchinari propri.
Un ragionevole dubbio difatti mi rimane, anche se la cosa può sembrare assurda.


Alex
Pesante
Quello che dice "l'esperto del caso" nasconde mezze verità:
- la stampa "chimica" viene detta così perchè il processo di sviluppo della carta fotografica non è nè più ne meno quello della tradizionale stampa fotografica "sviluppo-sbianca-fissaggio e lavaggio).
Oserei dire che la stampa digitale è comunque "analogica" nel senso che nella stampa tradizionale è la luce che passa attraverso l'obiettivo dell'ingranditore ad impressionare lo strato sensibile della carta fotografica, nella stampa digitale è il laser (quindi luce con diverse frequenze) ad impressionare "punto per punto" lo strato sensibile della carta fotografica. Digitale quindi ma "convertita" in analogico per poter divenire "visibile". (Digitale è numerico quindi solo "decifrabile" e non visibile tranne che "convertito" in analogico in qualche maniera ((monitor, stampa, ecc....).

- Il fatto che alcuni QSS o minilab digitali trattino le immagini convertendole in JPEG ed in alcuni casi abbassamdogli la risoluzione è purtroppo cosa vera, anzi, per esperienza personale posso garantirvi che lo fanno anche alcuni LAB cosidetti Professionali........ non voglio aggiungere altro a quanto già detto mille volte al riguardo.

- Il fatto che se uno scatto fotografico è ben realizzato e se non necessità di fotoritocco creativo possa essere stampato con risultati soddisfacenti è cosa più che vera, a patto che il Lab tratti le nostre immagini con una corretta gestione colore e che i parametri di stampa siano sempre sotto controllo. E' ovvio che se vogliamo "reinterpretare" il nostro scatto, come è giusto che sia del resto, il discorso non tiene.

Un saluto.
Michele Pesante
marcelus
*

[/quote]

Sinceramente io al posto suo mi vergognerei, o e' stupido o e' ignorante.
*

[/quote]


ti inviterei a vedere le foto del mio matrimonio.

nikon d1x, file jpg, profilo colore sRGB.
e posso assicurarti che il fotografo non è stupido nè ignorante...e le sue foto fanno vergognare molti "colleghi".

se di post produzione non ne hai grande necessità, xchè scatti bene prima, lavorare un jpg è molto + pratico, e nelle dimensioni di stampa delle foto di matrimonio, vorrei vedere quanti riconoscono la differenza con un raw.

e aggiungo io: se le foto me le deve convertire il laboratorio, meglio che lo faccia io, almeno so cosa dovrebbe essere stampato.

Aleseli
[quote=domenico marciano,Sep 26 2005, 02:36 PM]

Sinceramente io al posto suo mi vergognerei, o e' stupido o e' ignorante.
[/quote]


[quote=Pesante,Oct 3 2005, 12:54 PM]
Quello che dice "l'esperto del caso" nasconde mezze verità:
- la stampa "chimica" viene detta così perchè il processo di sviluppo della carta fotografica non è nè più ne meno quello della tradizionale stampa fotografica "sviluppo-sbianca-fissaggio e lavaggio).
Oserei dire che la stampa digitale è comunque "analogica" nel senso che nella stampa tradizionale è la luce che passa attraverso l'obiettivo dell'ingranditore ad impressionare lo strato sensibile della carta fotografica, nella stampa digitale è il laser (quindi luce con diverse frequenze) ad impressionare "punto per punto" lo strato sensibile della carta fotografica. Digitale quindi ma "convertita" in analogico per poter divenire "visibile". (Digitale è numerico quindi solo "decifrabile" e non visibile tranne che "convertito" in analogico in qualche maniera ((monitor, stampa, ecc....).

- Il fatto che alcuni QSS o minilab digitali trattino le immagini convertendole in JPEG ed in alcuni casi abbassamdogli la risoluzione è purtroppo cosa vera, anzi, per esperienza personale posso garantirvi che lo fanno anche alcuni LAB cosidetti Professionali........ non voglio aggiungere altro a quanto già detto mille volte al riguardo.

- Il fatto che se uno scatto fotografico è ben realizzato e se non necessità di fotoritocco creativo possa essere stampato con risultati soddisfacenti è cosa più che vera, a patto che il Lab tratti le nostre immagini con una corretta gestione colore e che i parametri di stampa siano sempre sotto controllo. E' ovvio che se vogliamo "reinterpretare" il nostro scatto, come è giusto che sia del resto, il discorso non tiene.

Un saluto.
Michele Pesante
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[quote=marcelusfire@tin.it,Oct 4 2005, 01:26 AM]
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Sinceramente io al posto suo mi vergognerei, o e' stupido o e' ignorante.
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ti inviterei a vedere le foto del mio matrimonio.

nikon d1x, file jpg, profilo colore sRGB.
e posso assicurarti che il fotografo non è stupido nè ignorante...e le sue foto fanno vergognare molti "colleghi".

se di post produzione non ne hai grande necessità, xchè scatti bene prima, lavorare un jpg è molto + pratico, e nelle dimensioni di stampa delle foto di matrimonio, vorrei vedere quanti riconoscono la differenza con un raw.

e aggiungo io: se le foto me le deve convertire il laboratorio, meglio che lo faccia io, almeno so cosa dovrebbe essere stampato.
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L'intervento del Sig. Pesante è stato chiaro.
Però potrei chiedergli di chiarire meglio il concetto, anche indicando un link all'interno del forum, di laboratori che convertono file in JPG abbassando anche la risoluzione? Che vantaggio ne traggono, fermo restando che il minilab in questione sia 'predisposto' per poter stampare in alta risoluzione? Non capisco...
Infine, esistono macchine che arrivano a coprire risoluzioni di 300/400 dpi?
Una curiosità infine per quanto riguarda il B/W: prima di mandarlo in stampa lavoro con il colore e di seguito con il B/W, convertendolo infine in scala di grigi. Sarebbe forse meglio che lo facesse il LAB, come già gli ho visto fare, oppure continuo come ho sempre fatto?
Grazie eventualmente al Sig. Pesante.


Replico anche a marcelusfire.
La cosa che dici è quella in fin dei conti viene ripetuta da diversi fotografi anche professionisti, per cui a questo non mi sorprende più che esista questa scuola di pensiero.
Di certo se scatti bene non hai bisogno di molte migliorie in post-produzione. Ovvio.
Però se confronto a vista, davanti al monitor s'intende, 2 file identici (stesso scatto) in RAW e JPG mi accorgo delle notevoli differenze tra i due!
Perdonami, ma come fai a dire che è la stessa cosa???
Non ti accorgi che il JPG appare slavato e privo di dettagli? Dimmi... la cosa mi incuriosisce!
Se poi mi rispondi che nessuno è in grado di riconoscere un JPG da un RAW, senza un confronto a video, sono d'accordo, ma questo è ovvio. Tu saresti capace di riconoscere due bianchi, senza alcun confronto, e distinguere quale dei due sia diverso dall'altro? Chiaramente l'occhio si abitua immediatamente al colore e un bianco che in realtà non è tale, magari è un grigietto, appare tale. Così una fotografia: se non vedi la bella copia della stessa, la brutta copia diviene bella perché non ha termini di confronto! E ripeto... tutto ciò mi sembra ovvio.

La mia domanda in realtà si riferiva alla STAMPA: può un ottimo QSS o altro arrivare a coprire la risoluzione di un file così grande?

Un saluto a tutti.

Alex
Pesante
Con la quantità di Lab in giro per l'Italia sarebbe assurdo (e anche scorretto) poter fare un elenco di LAB secondo le tue richieste. L'ideale è poter instaurare un rapporto personale con il tecnico di laboratorio in modo da poter avere dallo stesso le indicazioni necessarie all'ottenimento della massima qualità possibile.

La scelta dei jpeg in stampa la maggior parte dei Lab la fà per velocizzare enormemente la "coda di stampa", in pratica vi è un RIP (software) che provvede all'invio in stampa dei file in sequenza, nel formato di stampa richiesto.

Personalmente, sulla questione della differenza qualitativa di uno scatto jpeg ed uno RAW sono dell'idea che la differenza in alcuni casi possa essere minima (non inesistente), ma se parliamo di immagini ricche di dettaglio, in genere con i grandangoli, il discorso non deve neanche essere affrontato. Per le dimensioni di stampa inoltre, chi ha detto mai che una foto stampa in 30x40, un giorno il nostro cliente o noi stessi non avessimo il desiderio di stamparlo 70x100 o oltre?????
Un saluto.
Michele Pesante
marcelus
rispondo.

io ho smesso di valutare le foto a monitor.
se la foto è fatta x essere stampata preferisco confrontare le stampe, e li, almeno a mio parere, molte differenze svaniscono o si attenuano.

che poi sia meglio avere il file della qualità migliore, questo è quanto mai assodato, ma non esclude ottimi risultati anche con file "peggiori".

a tal proposito alla parete di casa è appesa una stampa 35*100 cm eseguita da un crop di un file jpg eseguito con compatta 3 mpx, ti invito a vederlo!!!

ho stampato le mie prime digitali sotto costrizione ( di mia moglie), provando diversi lab e servizi, spesso con risultati disastrosi.
alla fine ho chiesto al mio lab di fiducia (pellicole) quali caratteristiche dovesse avere il file x la stampa e la risposta è stata: " jpg migliore qualità, spazio colore sRGB, 8 bit". quindi io riprendo raw, adobe, 12bit e poi converto quelle da stampare. i risultati sono ottimi, e io ho sempre il file con caratteristiche migliori.

poi i gusti personali sono molto diversi...e qui non c'è file che tenga.
grazie
Aleseli
Concordo pienamente con quanto detto dal Sig. Pesante.
Per quanto riguarda la stampa sRGB a 8 bit in JPG anche io non aggiungo altro.
Alla fine, mi sembra anche giusto, ognuno opera nel modo che ritiene più oppurtuno e adeguato alle proprie esigenze.
Se però il discorso va ad infrangersi contro criteri cosiddetti scientifici, allora certamente la cosa cambia aspetto e la soggettività rimane tale... e lascia il tempo che trova.
Saluti.

Alex
Marvin
Ho però notato che in alcuni scatti l'immagine vista a monitor con profilo RGB sia migliore della stessa in Adobe RGB.

Mi spiego: Nelle 2 foto allegate potete notare come i toni scuri vengano come compressi in un pesante scuro che nasconde i dettagli delle ombre. Se lo aprite con PS notate anche come il grafico si comprime e forse elimina i toni più scuri.

La foto è stata scattata in RAW. Una convertita in RGB e una in Adobe 1998.

Cosa ne pensate? E' il mio monitor o i miei occhi che non vedono più i dettagli delle ombre o il profilo Adobe RGB ha "tagliato" i toni scuri appiattendo le ombre?
mc0676
QUOTE(Marvin @ Oct 26 2005, 02:43 PM)
Ho però notato che in alcuni scatti l'immagine vista a monitor con profilo RGB sia migliore della stessa in Adobe RGB.

Mi spiego: Nelle 2 foto allegate potete notare come i toni scuri vengano come compressi in un pesante scuro che nasconde i dettagli delle ombre. Se lo aprite con PS notate anche come il grafico si comprime e forse elimina i toni più scuri.

La foto è stata scattata in RAW. Una convertita in RGB e una in Adobe 1998.

Cosa ne pensate? E' il mio monitor o i miei occhi che non vedono più i dettagli delle ombre o il profilo Adobe RGB ha "tagliato" i toni scuri appiattendo le ombre?
*



Anche a me succede qualcosa del genere: il modo colore II è come se applicasse una sorta di "maschera" di contrasto. Cmq sia i colori risultato + vivi rispetto al modo I e III.

E circa la discussione posso dire la mia: anche io in NC o PS vedevo i colori (lavorando in NEF con modo colore II e poi convertendo in JPG max qualità mantenendo l'ADOBERGB) belli vivi, mentre con XNView (o windows) vedendo il tutto come dire, un pò "spento".
Allora la prima volta, ignorante e capone, mi dissi sai che faccio ... saturo un bel pò e cosi in XNView o windows vedo i colori + vivi.
In effetti qualcosa ottenni ma la vera sorpresa arrivo con la prima stampa ... colori saturi all'impossibile, foto e colori che sembravano quasi finti.
Alla fine ho realizzato che a monitor (il mio, ovvio) se vedo un colore e a monitor risulta "giusto" allora in stampa verrà leggermente saturato.
Infatti se vede che manca proprio tanta saturazione ne aggiungo, ma stando cauto.
Magari se trovassi un modo per calibrare il mio bastardo monitor forse mi risparmierei sti lavori.
Cmq ecco una foto di quelle che arrivo e che sembrava finta, come vi sembra a monitor (apritela anche con PS).
Marvin
Troppo satura decisamente! Attento perchè solamente Nikon View, Picture Project, e Photoshop (tra i programmi più usati) aprono il file utilizzando lo spazio colore che tu gli hai dato. Le altre anteprime di windows vedono il file ma senza tenere conto dello spazio colore. In SRGB vedi poco la differenza perchè è uno spazio colore simile a quello di windows, mentre quando usi Adobe RGB lo spazio colore è molto diverso e noti la differenza. Attenzione ad imostare tutti gli spazi colori corretti tra i vari programmi che usi ad aprire le tue foto.

Ciao ciao
andylvl
cari amici e colleghi,
co la D2X ho impostato il contrasto a 0 ; lo spazio colore i Adobe RGB, modo colore I, ma con tutto il monitor calibrato e il Nikon Capture con profilo RGB, noto che sono deboli di saturazione le foto che scatto solamente in RAW, spero possiate darmi qualche dritta. Saluti unsure.gif
Hero
QUOTE(cratty @ Jul 3 2005, 12:51 PM)
grazie.gif
Voi due insieme  guru.gif  siete come Nitro e Glicerina.......... un'accoppiata esplosiva di informazioni e consigli!!!
Pollice.gif
Saluti
*



Bella questa! laugh.gif
odisseo
A mesi di distanza, mi sono riletto tutta la discussione per cercare di avere le idee più chiare sull'utilizzo del modo colore. Grazie a tutti gli interventi che danno a questa discussione grande valore e interesse, e soprattutto agli interventi dei signori Maio e Pesante.

Provo a riassumere, sperando di aver ben compreso:

Adobe 1998 ha un gamut più ampio dell'sRGB.

Conviene quindi impostare sulla macchina fotografica il modo Adobe 1998 (modo II che anche da altre discussioni risulta essere il più neutro, ossia quello che non ha quel leggero boost sui rossi proprio del modo I e che non ha neppure quel leggero boost sul verde/blu proprio del modo III).

Per le immagini da inviare al laboratorio stampa, è meglio produrre un file anch'esso in Adobe 1998.

Per le immagini che devono invece essere viste sul WEB o comunque che devono essere viste principalmente sul monitor dei computer, allora è meglio produrre un file in sRGB.


Sui file RAW posso comunque passare da un modo colore all'altro senza perdite, mentre sui file JPG ho una perdita di qualità ad ogni conversione da un modo colore all'altro.

Tutto giusto? huh.gif huh.gif

Ovviamente con questo non intendo minimamente mettere in dubbio quelli che sono i gusti personali......
Michelangelo Serra
tutto giusto!
Massimo.Novi
Ciao

QUOTE(odisseo @ Aug 23 2006, 11:13 AM) *

Per le immagini da inviare al laboratorio stampa, è meglio produrre un file anch'esso in Adobe 1998.


No, se il Lab non supporta il modo AdobeRGB (e non molti lo fanno) le stampe saranno automaticamente eseguite con lo spazio colore sRGB e quindi risulteranno con colori meno saturi.

QUOTE(odisseo @ Aug 23 2006, 11:13 AM) *

Sui file RAW posso comunque passare da un modo colore all'altro senza perdite, mentre sui file JPG ho una perdita di qualità ad ogni conversione da un modo colore all'altro.


La perdita di qualità nel JPEG non avviene per la modifica dello spazio colore ma per il ricampionamento che viene eseguito ogni qualvolta il JPEG viene risalvato per qualsiasi motivo.

Saluti
blackzoltan
Leggo il 3d per la 2nda volta, e devo dire che a forza di sentire le cose qualcosa lo impari.
Scatti in raw e ti disinteressi dello spazio colore, perchè tanto lo assegnerai al momento della creazione del file con NC. Operi le prime correzioni con lo stesso NC e lasci il file in formato raw (NEF). Apri il file con PS, operi le restanti modifiche e infine salvi il file in TIFF 16 bit adobe 1998. Prima di salvare tuttavia operi una prova di stampa seguendo le istruzioni di Boscarol e utilizzando il profilo di stampa del laboratorio fotografico.
Tutto corretto?
Se si, è chiaro che è necessario un laboratorio che mi sappia dare le info di cui abbisogno. Che faccio nel caso in cui non siano in grado di darmele?
Lo chiedo perchè sin qui la mia ricerca è stata vana.
Posso chiedere inoltre a tutti i professionisti del 3d, dai Maio/Pesante a tutti gli altri, se possono consigliarmi un laboratorio realmente professionale nell'area di Roma?
Vi ringrazio anticipatamente.
fabrizioz
QUOTE(blackzoltan @ Oct 30 2006, 05:05 PM) *

..................................
..................................
Posso chiedere inoltre a tutti i professionisti del 3d, dai Maio/Pesante a tutti gli altri, se possono consigliarmi un laboratorio realmente professionale nell'area di Roma?
Vi ringrazio anticipatamente.

Ciao, sarebbe meglio se contattassi direttamente e in privato le persone che ritieni possano esserti d'aiuto, in quanto non è possibile indicare attività commerciali all'interno del Forum.
Ciao Fabry smile.gif
blackzoltan
Ti ringrazio per la risposta; allora ti chiedo:
- era corretta la rappresentazione del workflow che ho fatto?
- sapresti indicarmi tu dei laboratori su Roma (in caso ti contatto privatamente)?
- se non al punto precedente, sapresti indicarmi qualcuno del 3d basato su roma che possa darmi l'informazione richiesta?

Ciao e grazie ancora.
Michelangelo Serra
QUOTE(blackzoltan @ Oct 30 2006, 05:05 PM) *

Leggo il 3d per la 2nda volta, e devo dire che a forza di sentire le cose qualcosa lo impari.
Scatti in raw e ti disinteressi dello spazio colore, perchè tanto lo assegnerai al momento della creazione del file con NC. Operi le prime correzioni con lo stesso NC e lasci il file in formato raw (NEF). Apri il file con PS, operi le restanti modifiche e infine salvi il file in TIFF 16 bit adobe 1998. Prima di salvare tuttavia operi una prova di stampa seguendo le istruzioni di Boscarol e utilizzando il profilo di stampa del laboratorio fotografico.
Tutto corretto?
Se si, è chiaro che è necessario un laboratorio che mi sappia dare le info di cui abbisogno. Che faccio nel caso in cui non siano in grado di darmele?
Lo chiedo perchè sin qui la mia ricerca è stata vana.
Posso chiedere inoltre a tutti i professionisti del 3d, dai Maio/Pesante a tutti gli altri, se possono consigliarmi un laboratorio realmente professionale nell'area di Roma?
Vi ringrazio anticipatamente.



E'inutile e sbagliato scattare con qualsiasi metoto colore in Raw, devi avere le idee chiare, se scatti sul metodo sRGB anche dopo in Nc o dove vuoi tu i dati persi in fase di scatto non le avrai mai, semplicemente perchè hai tagliato le infotrmazioni, quello che devi fare se vuoi avere la possibilità di intervenire sul metodocolore e di scattare in Adobe rgb II e poi magari se ti serve Srgb convertirlo in Nc.
"A quasi dimenticavo bisogna convertire e non assegnare il metodo colore."
Da prove eseguite da me più volte ho notato comunque che anche qui puoi avere delle discordanze infatti, ho notato piccole variazioni tonali tra i tre medoti Adobe , inafatti se scatti in fase I e poi vuoi passare al metodo II avrai una leggera dominate al giallo/verde, cosa che non avviene se scatti direttamente in faseII, cosa comnque questa corretta e credo sia normale per le motivazioni sopra da me specificate, quindi quando so devo fare ritratto uso sempre adobe I, i rossi un pò saturi li abbasso poi in PP, se invece non hai idea di quello che ne farai dopo usa un file con tutte le maggiori informazioni possibili cioè Adobe RGB 1998.
blackzoltan
Ciao Artephoto, grazie per la risposta. Replico in ritardo perchè non mi ero accorto del tuo post.
Sono d'accordo con te sul fatto che se già so cosa andrò a scattare (ritratto, paesaggio, ecc), impostare fin dallo scatto lo spazio colore adeguato mi fa risparmiare un passaggio, ma se interpreto correttamente quanto scritto nei post precedenti, non impostare il corretto SC in fase di scatto non può essere un errore (come mi sembra tu affermi), proprio perchè lo SC è creato nel momento del trattamento del file con NC, non al momento dello scatto. Passare quindi da RGB ad Adobe in quella fase non comporta alcuna perdita d'informazioni, ma solo un passaggio in più, della durata media di un secondo.
Ne convieni?
MassimoMontersino
[quote name='Artephoto' date='Nov 9 2006, 09:25 AM' post='733751']
E'inutile e sbagliato scattare con qualsiasi metoto colore in Raw, devi avere le idee chiare, se scatti sul metodo sRGB anche dopo in Nc o dove vuoi tu i dati persi in fase di scatto non le avrai mai, semplicemente perchè hai tagliato le infotrmazioni

No, se scatti in Raw non hai nessun taglio delle informazioni colore per il semplice motivo che nel Raw c'è TUTTO quello che il sensore ha visto.
Impostare uno spazio colore scattando in Raw é un "suggerimento" per il software di demosaicizzazione ma non compromette niente.
Se in fase di processo cambio, ad esempio, da sRGB ad Adobe98 il software ricalcola i colori in modo diverso ma partendo sempre da tutti i colori che la fotocamera ha catturato.

Il profilo selezionato sulla fotocamera é una informazione EXIF, non é un dato definitivo

Massimo
Lucabeer
Per quel che mi riguarda, scatto ormai sempre in RAW e in AdobeRGB modo II: i colori mi convincono molto di più, molto più naturali anche in seguito alla conversione, in fase di postproduzione (per esempio per generare dei JPEG da distribuire), in sRGB.

Penso che, per i miei gusti, sia non tanto la differenza fra sRGB e AdobeRGB a dare dei colori che nel secondo caso mi piacciono di più, quanto la differenza fra il modo II e gli altri due. Sia con il modo I che con il III trovo infatti sempre qualche sfumatura leggermente innaturale (per i miei gusti).

Se voglio accentuare qualche tonalità, ci penso io dopo con Capture.
mc0676
Nel passaggio da D70 a D80 ho notato una "diversa" gestione del colore.
Se prima con la D70 vedevo nel modo colore II il "TOP" adesso mi è successo un pò il contrario.
Pur riconoscendo che certe sfumature di rosso a volte sono "quasi finte" vedo nel modo colore I diciamo quello che fa per me, mentre la II, a volte, mi restituisce colori piuttosto spenti !
Premetto che io scatto in JPEG tutto su normal e casomai aggiungo contrasto, saturazione e se serve maschera di contrasto il tutto in CS2 senza far altro.

A qualcuno con analoga D80 è capitato qualcosa del genere ?
carmas75
Salve,
ho letto la discussione e mi sembrava chiare che lo spazio colore adobe1998 sia migliore per le stampe ma non nella visualizzazione a monitor, poi ho letto Ken Rockwell che mi ha confuso un pò le idee

http://www.kenrockwell.com/tech/adobe-rgb.htm

siccome scatto in raw con lo spazio colore srgbI ed in genere non faccio modifiche ai colori, ho pensato di continuare in questo modo anche per le stampe.

Inoltre non ho capito bene quali sono le controindicazioni nell'usare lo spazio srgb per le stampe.
meialex1
Ti dico solo due cose che speriamo ti possano aiutare a non confonderti ulteriormente, L ADOBE RGB è quello spazio colore più indicato per la PP in qunto ha un gamut maggiore rispetto al fratello, se, come dici Tu, non usi lavorare in PP i tuoi file continua così.

In linea di massima diciamo che per la stampa chimica, le nostri stampanti a getto d inchiostro, Web vai con l SRGB, mentre l Adobe rgb usalo per stampe tipografiche.

Se poi vuoi toglierti un capriccio fai delle prove, scatta una foto in Nef e poi in pp convertila e stampa nei due modi......... foto molto ricca di colori
carmas75
QUOTE(meialex1 @ Jan 4 2007, 04:17 PM) *

Ti dico solo due cose che speriamo ti possano aiutare a non confonderti ulteriormente, L ADOBE RGB è quello spazio colore più indicato per la PP in qunto ha un gamut maggiore rispetto al fratello, se, come dici Tu, non usi lavorare in PP i tuoi file continua così.

In linea di massima diciamo che per la stampa chimica, le nostri stampanti a getto d inchiostro, Web vai con l SRGB, mentre l Adobe rgb usalo per stampe tipografiche.

Se poi vuoi toglierti un capriccio fai delle prove, scatta una foto in Nef e poi in pp convertila e stampa nei due modi......... foto molto ricca di colori


Grazie Alessandro,
ma forse non ero stato troppo felice nello spiegarmi.
Normalmente scatto in raw, utilizzo CaptureNX e/o CS2 per ottenere il jpg. Mi capita quindi di modificare la compensazione, usare la funzione D-lightning, aumentare la nitidezza con unsharp mask etc. etc. Senza però intervenire sui colori direttamente ad esempio modificandone la saturazione o la temperatura.
Mi piacerebbe che le stampe siano quanto più fedeli possibile a ciò che vedo a video, leggendo il thread mi ero fatto una certa idea, poi trovando il link di Ken Rockwell mi sono chiesto se valesse la pena di modificare il profilo colore in AdobeRGB con il rischio che il laboratorio e/o la stampante non lo supporti, sbiadendomi i colori, e magari pur supportandolo, non aver nessun vantaggio visibile sulla stampa finale.
Quindi, assodato che per visualizzarle su pc o sul web lo spazio srgb è migliore (seppure per una carenza dei viewer) volevo capire se, escludendo il gamut più ristretto, ci sono altri problemi di un utilizzo di srgb nella stampa in laboratorio.

Proverò comunque a fare 2 jpeg negli spazi colore srgb e adobe e poi valuterò le differenze delle stampe di laboratorio

grazie.gif

Massimo.Novi
QUOTE(meialex1 @ Jan 4 2007, 04:17 PM) *

In linea di massima diciamo che per la stampa chimica, le nostri stampanti a getto d inchiostro, Web vai con l SRGB, mentre l Adobe rgb usalo per stampe tipografiche.


Ciao

In generale le stampanti a getto di inchiostro delle ultime generazioni hanno una gamma di colore che è più ampia dell'sRGB (che deriva dalla resa dei monitor). In questo caso usare AdobeRGB è possibile anche sulle inkjet. Per il Web è corretto usare lo spazio sRGB in quanto è quello "di regola" applicato dai browser anche se in pratica non è sempre vero tra mondo Windows e Mac.

Per stampa tipografica, suppongo si intenda quella a "retino". In questo caso la gamma tonale riprodotto dipende molto dai retini stessi, dalle carte e dagli inchiostri. Solitamente non vi sono ampie differenze nell'usare uno spazio colore sRGB o AdobeRGB su stampe di questo tipo, anche se l'AdobeRGB era nato per simulare la resa della quadricromia (CMYK).

La differenza maggiore si ha durante l'elaborazione dell'immagine. Usando spazi colore più ampi (ammesso che l'immagine originale abbia riprodotto tali colori) si rende migliore l'algoritmo di elaborazione dell'immagine in quanto ha una gamma cromatica più ampia su cui lavorare (detto molto in soldoni). Alcuni usano ProPhotoRGB come spazio colore per tutte le elaborazioni e poi sRGB solo per la stampa chimica nel Lab.

A questo proposito, si consideri SEMPRE che la differenza di gamma tra AdobeRGB e sRGB è molto limitata e orientata verso i verdi e i ciano.

Spesso la qualità della carta e la resa degli inchiostri è un fattore critico molto più dello spazio colore e inoltre occorre considerare che, al momento della stampa, la macchina adatta lo spazio colore ideale (AdobeRGB o sRGB) al proprio profilo colore specifico che è quasi sempre più limitato e irregolare.

Spero di essere stato chiaro e di qualche aiuto.

Saluti


carmas75
Chiarissimo ed esauriente,

grazie.gif
mauribu
QUOTE(Giuseppe Maio @ Jul 2 2005, 12:40 PM) *

Grazie Michele per la concreta risposta basata sull'esperienza maturata su lunghi periodi di prove, verifiche e riscontri incrociati fatti direttamente sull'attrezzatura di stampa chimica professionale.

Chi opera in RAW/NEF non avrà problemi a tale proposito. Potrà creare le immagini scattate direttamente nello spazio colore di lavoro preferito dalla destinazione. In questo caso abbiamo quindi appurato che è preferibile consegnare i file in Adobe RGB 1998. Ho usato volutamente il termine "creare" perchè un jpg o tif convertito da uno spazio all'altro perde qualità ad ogni passaggio mentre un raw costruito nel preferito spazio colore resta "intonso" e puro.

Per chi scatta direttamente in JPEG o TIFF (io continuo ad esortarli nel fare il "salto" al magico RAW/NEF) impostate dunque già in macchina lo spazio colore più idoneo che come avete potuto constatare varia in base ai fini. Potrete così evitare inutili passaggi da uno spazio colore all'altro per poi essere ancora variato dal profilo di stampa.

La conversione da uno spazio colore all'altro è infatti, sebbene accurata e fatta attraverso diversi intenti, da considerarsi con perdita. La conversione inoltre introduce talvolta inaspettate variazioni soprattutto se l'immagine contiene colorazioni agli estremi dello spazio.

Ciò che ci suggerisce Michele è dunque di usare l'Adobe 1998 in ripresa ed in fotoritocco in Nikon Capture e Photoshop. Di usare il profilo del laboratorio con l'apposita funzione "Prova Colori" di Photoshop per simulare visivamente i risultati di stampa. Quindi consegnare i file in Adobe 1998 oppure convertiti in automatico con Photoshop da Adobe 1998 allo spazio colore di stampa.
Però... se il laboratorio lo permette, preferirei consegnargli un Adobe 1998 semplicemente perchè la conversione fatta dal rip di stampa del laboratorio potrà essere più precisa ed accurata di quella fatta fare da noi a Photoshop.

Ciò che ci dice Michele risulta interessante anche perchè ci sta risparmiando "lavoro". A noi basterà dunque fotografare bene nello spazio colore corretto e semplicemente consegnare i file. Restano eventualmente da ritoccare eventuali correzioni di contrasto, di controluce eventuali bilanciamenti del bianco sbagliati ma lasciando stare le variabili di stampa che dopo un po' di simulazioni con la Prova Colori riusciremo a padroneggiare. Bella notizia no ?

Giuseppe Maio
www.nital.it

PS: Devo ancora una volta sottolineare che il profilo di stampa del laboratorio NON andrà utilizzato come profilo monitor. Per maggiori dettagli sulla funzione di Prova Colori "Soft Proof" rimando all'autorevole sito sulla gestione colore gestito dal luminare:
Boscarol...



sempre molto utili queste riflessioni. anch'io (sono maurizio) mi sono "convertito al formato NEF, anche se qualche problema continuo ad averlo: i risultati, nella conversione, sono sempre un po' approssimativi, riguardo sia la tonaniltà, sia la saturazione dei colori. Il software che sembra più "veritiero", da questo punto di vista, mi pare "capture ND", che però è decisamente meno flessibile di Photoshop, che si avvale del plugin Nikon (la mia camera è una piccola d-50), decisamente rudimentale, o del buon ACR, giunto alla release 3.7, mi pare; e qui bìvengono le dolenti note: la sua estrema flessibilità complica molto le cose, e, soprattutto sembra non riconosere i valori di apertura diaframma e tempo di esposizione, ed è sempre molto faticoso raggiungere un risultato accettabile. Qualcuno sa dirmi qualcosa sulla taratura di camera raw? e magari anche su come viene ricostruita l'immagine con un visualizzatore, tipo acd-see o xn-view? (l'anteprima, con questi programmi è sempre più promettente del risultato della conversione...)
grazie
e grazie anche a G. Maio, e a chi come lui riesce ad essere così stimolante
Massimo.Novi
QUOTE(mauribu @ Apr 28 2007, 02:08 PM) *

... del buon ACR, giunto alla release 3.7, mi pare; e qui bìvengono le dolenti note: la sua estrema flessibilità complica molto le cose, e, soprattutto sembra non riconosere i valori di apertura diaframma e tempo di esposizione, ed è sempre molto faticoso raggiungere un risultato accettabile. Qualcuno sa dirmi qualcosa sulla taratura di camera raw? e magari anche su come viene ricostruita l'immagine con un visualizzatore, tipo acd-see o xn-view? (l'anteprima, con questi programmi è sempre più promettente del risultato della conversione...)
...


Ciao

Come indicazione per la calibrazione di ACR vedi questo mio intervento:

Calibrazione ACR

I visualizzatori ricostruiscono le immagini RAW usando librerie esterne ossia dei convertitori "chiusi" non interattivi. Naturalmente ne esistono varie e ciascuna fornsice più o meno i risultati che offrirebbe il programma da cui derivano. Ad esempio se alcuni prodotti di visualizzazione usano le librerie Nikon il file convertito sarà simile e potrà accettare i valori di conversione scritti da Capture NX. Oppure se vengono usate librerie di Bibble Pro la resa del visualizzatore sarà simile a quella di Bibble Pro stesso. In Adobe Bridge ad esempio la resa è quella di ACR.

Quindi per avere un flusso di lavoro coerente il visualizzatore dovrebbe usare le stesse librerie usate dal convertitore altrimenti le modifiche di quest'ultimo non saranno visibili nel visualizzatore (a meno che non si visualizzi solo l'anteprima a bassa qualità contenuta nel file stesso invece di decodificarlo).

Saluti


mauribu
QUOTE(manovi @ May 2 2007, 04:13 PM) *

Ciao

Come indicazione per la calibrazione di ACR vedi questo mio intervento:

Calibrazione ACR

I visualizzatori ricostruiscono le immagini RAW usando librerie esterne ossia dei convertitori "chiusi" non interattivi. Naturalmente ne esistono varie e ciascuna fornsice più o meno i risultati che offrirebbe il programma da cui derivano. Ad esempio se alcuni prodotti di visualizzazione usano le librerie Nikon il file convertito sarà simile e potrà accettare i valori di conversione scritti da Capture NX. Oppure se vengono usate librerie di Bibble Pro la resa del visualizzatore sarà simile a quella di Bibble Pro stesso. In Adobe Bridge ad esempio la resa è quella di ACR.

Quindi per avere un flusso di lavoro coerente il visualizzatore dovrebbe usare le stesse librerie usate dal convertitore altrimenti le modifiche di quest'ultimo non saranno visibili nel visualizzatore (a meno che non si visualizzi solo l'anteprima a bassa qualità contenuta nel file stesso invece di decodificarlo).

Saluti


grazie. vado subito a vedere!
fabriziobargellini
QUOTE(abyss @ Jul 1 2005, 12:09 PM) *
Mi associo alla richiesta dell'ing Maio.
Io di solito prima di portare in fotolaboratorio un file da stampare lo modifico in sRGB perché mi pare che il risultato sia meno 'a sorpresa' rispetto all'Adobe (pur migliore teoricamente).
Però il parere di un professionista mi togierebbe qualche dubbio di troppo...


Scusate se mi inserisco in loco sbagliato per quanto a me puo essere utile, ma sono neonato del sito, quindi potrei sbagliare posto.
Ho seguito tutte le discussioni sui fattori srgb rgb non che sui raw ecc, naturalmente oltre seguire quanto da voi scritto mi sono stampato quanto detto da Mauro Boscarol per memorizzare meglio come istruzioni da prendere.
Ma volendo arrivare al mio interesse, anticipando che scatto solo in Raw le mie foto , poi le apro con Nikon Capture o con Adobe Ligtroom. dopo la elaborazione le salvo in tiff e rgb 98, a parte il colore che lo mando in laboratorio e che loro vogliono in jpg, quindi finita l'elaborazione le salvo in jpg e consegno, devo dire che al momento sono abbstanza soddisfatto, ma il bianconero lo stampo da me con Epson 2400 e qui mi nasce il problema le foto non escono mai come si suol dire perfette.
Puo qualcuno darmi delle dritte perche abbia foto pefette o perlomeno ottime .
In pratica quali settaggi devo dare alla stampante ?
Ho letto le istruzioni Epson ma non ho trovato indicazioni utili.

Grazie 1000
fabriziob.
Massimo.Novi
QUOTE(fabriziobargellini @ Aug 29 2007, 09:59 AM) *
...dopo la elaborazione le salvo in tiff e rgb 98, a parte il colore che lo mando in laboratorio e che loro vogliono in jpg, quindi finita l'elaborazione le salvo in jpg e consegno...


Ciao

I Lab solitamente usano macchine impostate su sRGB fisso. Quindi qualsiasi file consegnato per la stampa va convertito in sRGB. In Lightroom la conversione avviene al momento dell'esportazione in JPEG.

Da considerare che visivamente si avranno tutti i colori sbiaditi leggermente se si invia un file TIFF/JPEG in AdobeRGB e la macchina da stampa assume sRGB.

Per il B/N della 2400 occorre intendersi sul termine "perfette". La qualità della 2400 sul B/N è notevole e usando carte Epson di tipo matt non dovresti avere problemi. Naturalmente occorre che la densità tonale dell'originale e gli inchiostri siano quelli giusti. Vi sono inchiostri speciali di terze parti per B/N ma naturalmente dipende dal risultato voluto.

Saluti
fabriziobargellini
QUOTE(manovi @ Aug 29 2007, 12:12 PM) *
Ciao

I Lab solitamente usano macchine impostate su sRGB fisso. Quindi qualsiasi file consegnato per la stampa va convertito in sRGB. In Lightroom la conversione avviene al momento dell'esportazione in JPEG.

Da considerare che visivamente si avranno tutti i colori sbiaditi leggermente se si invia un file TIFF/JPEG in AdobeRGB e la macchina da stampa assume sRGB.

Per il B/N della 2400 occorre intendersi sul termine "perfette". La qualità della 2400 sul B/N è notevole e usando carte Epson di tipo matt non dovresti avere problemi. Naturalmente occorre che la densità tonale dell'originale e gli inchiostri siano quelli giusti. Vi sono inchiostri speciali di terze parti per B/N ma naturalmente dipende dal risultato voluto.

Saluti



Ok ti ringrazio, si io uso solo inchiostri originali, ma sul monitor vedo tutta la gamma dei grigi, ormai ho molta esperienza perche stampavo da oltre 30 anni il bn, ma poi quando mi esce ha tonalita nettamente bianche e nere. Forse il problema sta nelle impostazioni della stampante ? Ma sul manuale non ho trovato aiuto.
Puoi dirmi come dovrebbe essere impostata la stampante ?
Faccio presente che attualmente sono a San Pietroburgo e non ho la stampante, pertanto saro a ricontattarti al momento che avro la stampante (ed il mio compiuter) .
Grazie 1000
fabriziob
Massimo.Novi
QUOTE(fabriziobargellini @ Aug 29 2007, 12:00 PM) *
Ok ti ringrazio, si io uso solo inchiostri originali, ma sul monitor vedo tutta la gamma dei grigi, ormai ho molta esperienza perche stampavo da oltre 30 anni il bn, ma poi quando mi esce ha tonalita nettamente bianche e nere. Forse il problema sta nelle impostazioni della stampante ? Ma sul manuale non ho trovato aiuto.
Puoi dirmi come dovrebbe essere impostata la stampante ?
Faccio presente che attualmente sono a San Pietroburgo e non ho la stampante, pertanto saro a ricontattarti al momento che avro la stampante (ed il mio compiuter) .
Grazie 1000
fabriziob


Ciao

Se usi gli inchiostri e la carta Epson, imposta PS con "No color Management" senza usare profili di stampa o gestione colore. Nel driver Epson usa come impostazioni BestPhoto, Advanced BW Photo, Neutral. Ricorda che se cambi cartucce devi spegnere e accendere la stampante per essere certo che vengano riconosciute in base alla carta scelta nel driver.

Volendo puoi anche usare le regolazioni fini invece del semplice Neutral o altro predefinito ma a quel punto si tratta di regolazioni personali da fare caso per caso.

Dasvidanie!
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