QUOTE(bottadritta @ Sep 22 2014, 09:39 PM)

Chi usa grosse DSRL nere e grossi obbiettivi neri - oltre naturalmente a far scompisciare dalle risate l'universo mondo - non può fare foto realmente buone?
Di grazia, buon uomo, potrebbe spiegarmi meglio questo concetto che non riesco a capire?
Detto in parole semplici: La fotografia minimalista come la prima del thread in genere fa solo pena! Il minimalismo è una delle distorsioni dei forum, come la TA nei ritratti, il mosso verdastro dei filtri ND, l'HDR fatto male (non naturale...). Un cartello stradale normale (con magari figurine Panini attaccate) a chi interessa?
Oltretutto la grana sullo sfondo sfocato deve essere tenuta bassa e ciò è realmente possibile (i layer di PS sanno sempre di artificiale e vengono tanati subito) solo con denoiser tipo NLM avanzati e altre cosette.
Dopotutto il film a casa mia arriva al 70% e oltre (FE/FM3a, ZI SW, Minox ML), contro il 10-15% della D700 e il 20-30% di Panasonic LX-2 e Sony NEX-5n.
Comunque una Leica S2 stira facilmente la D800e, altre pro MF però non hanno ottiche comparabili.
Per avere 4800 LW/PH (40 x 60 cm a 300 dpi) devo arrivare a circa 70 Mp Bayer (6800 x 10500) e non in crominanza, da ricordare. Poi se uno si accontenta.... gode di più!
E per di più dove nessuno pur usando pellicole a 160+ lp/mm si è mai domandato a quanto arrivasse il proprio obiettivo a quel diaframma. Lo trovo assurdo. Anche aumentare le dimensioni del sensore non è pratico, in quanto il costo esplode sopra o sotto il 35 mm per tante ragioni. Quindi FX a 100-150 lp/mm max pratico per scatti E ottiche particolari da qui all'infinito, significano 72 Mp Bayer o 215 Mp Foveon, ci si arriverà, ma poi interpoleremo la dispersione ottica del punto, come si è fatto dal Kodachrome in poi. Qualche problema? Dovremo anche tornare alle ottiche MF, ovviamente...
Come dicevo sull'immagine di Kostabi, che oltretutto era in moto rapidissimo e ha richiesto, come altre, un "double tap" sull'AF-ON, ho dovuto applicare un maggiore NLM "enhanced" solo sulle tessiture, se no la pelle era davvero troppo ruvida e lo sharpening finale Focalblade medium è più basso di quello di Esposito e bassissimo in assoluto (+45 e +60). Su stampa si va al 110-120% con niente. State tranquilli, un 70-200/2.8 VR II, come mi è capitato cocciutamente, non fa aliasing su D3s neppure a f/5.6 e a pagarlo, e sulle frequenze altre è rotondo (vedete la ruvidezza qui, si chiama NITIDEZZA?).
Aggiungo che nelle normali riprese con la regola delle zone gli esposimetri Nikon & C. lavorano bene da 30 anni. Quando ci sono contrasti (controsole, luce radente di taglio) e nel superwide/panorama si va sulla luce incidente. Il flash meter è importantissimo e per questo raccomando il Gossen Digiflash almeno. Lo spot, senza il sistema zonale, crea grossi errori. Ma a questo punto....
Occorre sempre rapportare la lettura a luce incidente (ovvero bianco 100% = +2.5 stop) alla massima dinamica del film sensore: una dia a +2.5 è arrivata in spalla, meglio chiudere di 1/3 o 1/2 stop.
Ma su un soggetto a media distanza, puntare sulla "Leica delineation" schiaccia tutto. Ognuno ha ragione e torto insieme. Ecco perché alterno ottiche definite e "snappy" cercando di trovare la resa più convincente. Non sempre ci azzecco, ma almeno ho un qualche criterio guida obiettivo...
Quanto al colore, segue un po' le categorie indicate da me. In particolare la delineation spinge la saturazione apparente del colore, ma può portare a "clippare" luci, ombre e transizioni. Provar non nuoce ed è questa la vera fotografia.
Ho lavorato nella VLSI parallela fino circa ai 400 nanometri prima di fare cose più interessanti e conoscere i limiti di integrazione aiuta a capire quanto si potrà arrivare con i pixel e gli ISO. Purtroppo noi oggi sappiamo che avremo sempre compromessi che solo il software e la specializzazione del progetto potranno mitigare.
) Per motivi di accuratezza di processing lo sharpening DEVE essere fatto in due passi concettualmente distinti: il primo stadio è propriamente un "deblur" o in termini di basso gergo tecnico una "sinc correction" e deve rimuovere (strizzando il punto o gli edge) le limitazioni alla risoluzione (filtro AA, diffrazione, sfocatura da ripresa e scansione), compensando implicitamente la curva MTF. L'effetto si estende a tutte le frequenze e non in maniera eclatante. Dopo tutte le elaborazioni e la riduzione al formato di stampa con i dpi giusti, necessario con stampanti Theta/Lambda per evitare casi grossolani di perdità di qualità, resta una pre-compensazione delle perdite di monitor e stampa e dell'interpolazione (in sola "discesa" grazie.gif ) e l'esaltazione dell'edge per dare una sensazione di "fuoco". Questa va fatta con kernel finissimi e non lineari, per evitare halo e riportare alla visibilità dettagli mascherati dall'occhio di un file a 16 bit. Applicare all'inizio un kernel non lineare crea tanti problemi di Moirè.
Questo in sintesi.
A presto
Elio