QUOTE(Clau_S @ Sep 2 2012, 02:27 PM)

Nomi non ne farei per pudore. Ho un rapporto atipico con la musica. Ne sono a modo mio interessato ma ne ho una cultura molto limitata.
Il mio ragionamento era più "storico". Dopo Michelangelo & co. tanti ce ne sono stati. Con Maradona e Pelè è scontato che domani ci sarà almeno Messi.
Fra qualche anno ascolterai ancora gli stessi come oggi (detto con rispetto) gli anziani ascoltano ancora ciò che era il meglio del loro tempo (ti invito a fare un giro fuori dalla porta di una mia vicina di casa) e domani molti giovani di oggi saranno legati a ciò che ascoltano ora. Secondo me gioca un ruolo qualche effetto psicologico. Chi non resta legato ai propri tempi?
Quanti "pellicolari" avranno storto il naso al digitale?
Certamente c'è un "effetto psicologico". Ma questo NON altera minimamente la Qualità intrinseca.

Io ascolto quasi qualsiasi cosa (tranne la spazzatura da discoteca, anche perché ne conosco gli effetti neurologici, oltre ad annoiarmi a morte...). Nel mio archivio musicale trovi quasi qualsiasi cosa, dai canti gregoriani a Beethoven a Stravinsky a Berio (per stare nella classica), ma anche AC/DC, Deep Purple, Led Zeppelin (peraltro, non trovo questo specifico gruppo particolarmente "insostituibile"...), così come Genesis, Chicago, Soft Machine, Nucleus, Miles Davis, John Coltrane, Charlie Parker, i Mariachis messicani degli anni '30, i brasiliani di ogni tempo, musica etnica, rivisitazioni, cantautori (pochi: musicalmente non sono poi un gran ché, con alcune rimarchevoli eccezioni), italiani, stranieri, blues e madrigali, rock e opera lirica, jazz e avanguardia. Ma, onestamente, è praticamente dagli anni '80 che il degrado qualitativo della musica "sul mercato" è evidente.

Ho la fortuna di avere amici che, per lavoro (conduttori radiofonici), sono immersi nella musica ogni giorno dell'anno, e mi matengono "rifornito" di novità e dritte. Ma persino le cose "buone" che mi passano altro non sono se "cose che somigliano a qualcosa di già sentito". Il fatto stesso che vadano tanto le "reunion" di bands che andavano per la maggiore negli anni '70, e che ai loro concerti ci vadano "grandi e piccini", dovrebbe dirci qualcosa... Noi vegliardi non siamo COSI' tanti da "fare mercato". E, francamente, visto il "vuoto culturale" che permea la gaussiana, meglio così, visto che "il mercato", i milioni di dischi, lo fanno personaggi che durano meno di una meteora...
Ricordo ancora la prima volta che ascoltai Atom Heart Mother. E subito pensai che sarebbe stato un "classico", che avesse un futuro da "musica classica". E infatti è ancora qui... Ma sono 25-30 anni che, a parte la musica prodotta dai personaggi sulla breccia da 40 e più anni, non mi capita di pensare una cosa simile. E non è questione di "affezione", è che proprio la musica che è in giro ora mi stimola la peristalsi intestinale.

Poi ognuno ha i suoi gusti. Ma sentire osannare canzoni (oddio, parola grossa, anche qui) che non hanno UN cambio di ritmica o di tonalità che sia uno, che sono piatte come una sogliola passata sotto un compressore stradale, o che hanno come UNICA qualità il virtuosismo tecnico, mi fa l'effetto di un film che maschera con gli effetti speciali la TOTALE assenza di un'idea "dietro"...
My two cents.

Davide