Caro Roberto, penso che il tuo giudizio sia immacolato e che le cose stiano proprio come tu dici.
Ci sta tutto e mi sembra assolutamente coerente con le destinazioni d'uso degli obiettivi che hai menzionato.
Perchè è su questo punto che, mi pare, si possa concentrare la nostra ricerca della Qualità. Mi meraviglierei moltissimo se il 105 avesse maggiore acutanza di un obiettivo "micro". O sarebbe "troppo" il 105 o sarebbe scadente il "micro".
Che vada bene anche per altro lo abbiamo visto, ma nel ritratto non ha rivali.
Buona domenica a tutti
Ci sta tutto e mi sembra assolutamente coerente con le destinazioni d'uso degli obiettivi che hai menzionato.
Perchè è su questo punto che, mi pare, si possa concentrare la nostra ricerca della Qualità. Mi meraviglierei moltissimo se il 105 avesse maggiore acutanza di un obiettivo "micro". O sarebbe "troppo" il 105 o sarebbe scadente il "micro".
Che vada bene anche per altro lo abbiamo visto, ma nel ritratto non ha rivali.
Buona domenica a tutti
Avendo una bella scorta di micro, direi che il 105 2.5 AI "allinea" dietro di sè come definizione tutti i 105 macro Nikon (che infatti sono stati sempre scartati di me, rispetto ai superiori 55, 60 e 70-180). E' ovvio che a breve distanza un micro abbia minor curvatura di campo e sia più ottimizzato a diaframmi chiusi di un tele general purpose, ma se io monto una lente addizionale acromatica (es.: 3T, Marumi DHG, Canon) la curvatura di campo si corregge (è progettata per questo...). Certamente un micro ha ancora un maggior microcontrasto a basse frequenze e a diaframmi chiusi (f/8+), ma questo non influisce sull'informazione trasferita all'immagine, che è quella che conta, e per foto di fiori o altri oggetti simili il 105 2.5, magari con aggiuntivo 3T, è ancora una eccellente scelta, anche se ovviamente non unica.
Il fatto è che, bokeh a parte, il 105 2.5 ha una risolvenza eccezionale e un flare ai minimi assoluti e quando devo stampare da una scansione a 5400 o 7200 dpi, ben oltre i limiti delle attuali digitali FX/DX, la differenza rispetto ai comuni mortali si vede un termini di "secchezza" dei dettagli, che anche i migliori zoom, micro (il 55 pareggia...) e tele IF e DC vari non hanno e che condiziona al meglio il PP.
E' chiaro che con il 105 2.5 tutta la catena (corpo, manico, occhi, PP) deve essere ai massimi livelli per sfruttarne la resa. Il micromosso, le vibrazioni facilmente trasferite da diverse Nikon digitali (D80, D3x, D3s e D700 comprese) al bocchettone con ottiche rigide spesso non aiutano e richiedono contromisure adeguate (treppiede, monopiede, impugnatura ad hoc, scatto ritardato, M-up). Ma se si superano questi problemi, l'ottica fa ancora impressione e ancora di più lo farà con sensori più risolventi e migliori raw converters.
Se poi uno non apprezza la differenza con un 24-120 distorto e pure abbastanza "moscio" per me (l'ho infatti lasciato al negoziante, sparecchiando un kit per prendere la mia D700), posso solo augurargli che sia contento, ma l'affermazione non mi sposta di un millimetro.
Comunque molte foto postate sono affette da sfocature notevoli e non le trovo molto utilizzabili per giudizi.
Certo, il 105 2.5 AI/AIS non può fare tutto e io stesso propendo per ottiche specializzate per una ben definita "missione", mettendo al bando le mostruose "generaliste" che fanno sudare i reporter di oggi, ma il campo di uso dove questa vecchia signora primeggia sono tantissimi e pure frequenti per me. Pertanto il 105 2.5 resta l'ottica tele Nikon più amata da me in senso assoluto e, quindi, la più usata quando ho esigenze di qualità vera ("ultimate").
A presto

Elio