Scattate con la luce al neon dell'acquario, alle mie due tartarughe in perenne movimento. Un doveroso omaggio a coloro che mi fanno compagnia da vent'anni e che sono le prime a salutarmi, agitandosi per ricordarmi la loro colazione, quando la mattina scendo nel grottino. Riconoscono solo me. I miei figli dicono che le ho addestrate a salutarmi quando dò loro il mangime. Io credo invece che fra di loro si dicano: "Guarda come lo abbiamo addomesticato bene, basta che agitiamo le zampette che viene a portarci da mangiare".
Un saluto
Enrico

Ciao Enrico,

divertente il punto di vista;

...la tartarughina della seconda foto è bellissima e sembra spiccare il volo

Ciao Enrico,bellissima la seconda foto ,mi piace anche l'ultima




c'è gente che dice che i cani fanno cose molto più intelligenti quando non ci sono esseri umani nei paraggi....riportare il bastone?....è come hai scritto te....ci addomesticano


un saluto,Gigi

Bella serie di scatti e bellissimi i soggetti.
ciao, Franco

Grazie per i vostri interventi.
Enrico

enrico vedo strana la testa della terza foto.
Complimenti per gli altri scatti.

Fanno proprio così. Hanno una testa... telescopica. Non so se sia per una questione di equilibrio come per gli uccelli. Hai presenti i trampolieri, in cui il fenomeno è più spiccato? Quando camminano hanno la testa alta, affinché il baricentro del corpo si proietti sull'appoggio delle zampe. Quando volano, spingono la testa in avanti per spostare il baricentro in avanti, poiché deve coincidere, per l'equilibrio, col centro di pressione delle ali.
Buona notte.
Enrico

Ciao Enrico, questo servizio ha mandato in tilt mio figlio (9 anni) che adora le tartarughe.

Le tue foto sono bellissime, pertanto BRAVO. Ti posto qualche scatto eseguito in gita scolastica, purtroppo non avevo con me il 200 mm ...AMEN!!!

Ciao Mitico!!!

Roberto

Ciao Roberto,
ha ragione tuo figlio ad amare le tartarughe.
Ne avevo una di terra a casa di mia madre. In inverno spariva, probabilmente scavandosi un rifugio sotto il terreno. Poi, a primavera improvvisamente ricompariva. Assieme alle rondini, era la conferma che l'inverno era finito. La chiamavamo "Uga". Il cognome? Ma "Tartar" naturalmente ;-)
Ciao
Enrico