QUOTE(aliant @ Nov 25 2007, 12:22 AM)

Elio, hai scartato i 28 Nikon per motivi ottici ???!!!
Sai, sulle versioni autofocus forse ti posso pure dare ragione. Ho avuto un AFD e non mi ha convinto, magari pero' era il mio difettoso.
Ma i 28 manuali nikon sono splendidi. Sia il 2.0 che il 2.8 che il 3.5.
Non parliamo dell' 1.4 che è una perlina.
Ciao
N.
I 28 Nikkor sono in assoluto belle ottiche, ma io ho avuto un attacco di bile guardando quello che faceva la mia Lumix DMC-LX2 a f/2.8 (Leica). All'epoca presi il 28 SE perchè era chiaramente nitidissimo nelle zone centrali e mediane a medi diaframmi (bordi sempre morbidi, però) e medio-lunghe distanze, superando nettamente in questo campo anche i veterani più costosi, che conosco bene (il 3.5 in particolare).
Poi ho fatto man bassa di altri grandangolari, scelti uno ad uno fra Nikkor e universali, fissi e zoom. Vinsero gli AFD fissi, quasi sempre per motivi ottici, tranne nel caso del 35, dove prezzo, anzianità di progetto dell'AIS, tenuta in controluce e flessibilità con le DSLR mi convinsero per il 35 2 AFD.
Il 28 era caduto in disuso presso di me proprio come focale e ho tenuto lo SE soprattutto per la resa in controluce. Solo con la Lumix ho scoperto gli scatti notturni in città e a mano libera, che mi hanno aperto gli occhi sulla resa verso TA con focali ancora "facili". Nessun grandangolare 24-35 mi permetteva scatti a f/2.8 senza perdita di contrasto e coma sulla pellicola.
Ora, dopo l'esperienza Lumix, ho ripreso in mano il dossier 28 per coprire esigenze in bassa luce in esterni e in interni senza flash (lo SE è magnifico con il flash). Con la DSLR DX va bene il 20 AFD a TA, ma ha una certa distorsione. Sulla pellicola, preferibile con i grandangolari per la maggior risolvenza potenziale (sul terreno), ero di nuovo a terra.
Andiamo con ordine:
Il 28 2.8 AIS mette a fuoco a 20 cm ed è veramente eccellente a breve distanza. Tuttavia la sua risolvenza (accreditato di 60 lp/mm al max e al centro), adeguata in digitale, è troppo bassa per competere con gli altri obiettivi che ho sulla pellicola (uno scanner a 5400 dpi fa capire tante cose...), mentre l'alto microcontrasto è superfluo con le dia, che hanno MTF da vendere. Inoltre la risolvenza manca proprio ai bordi e a media-lunga distanza (foto in città di notte) dove mi serve. Infine 24 e micro 60 coprono già egregiamente lo "short range".
Il 28 AFD è un miglioramento a TA dello SE ed è specializzato sulle distanze medio-lunghe (niente CRC). In ogni caso la sua nitidezza in condizioni ottimali mi è sempre sembrata inferiore a quella del SE.
Il 28 2 AIS è migliore sui paesaggi a f/5.6-8, ha una bella risolvenza di punta, ma i bordi verso TA sul FF... lasciamo perdere. Me ne sono capitati alcuni esemplari usati ed anche in buone condizioni. Da nuovo costa come lo Zeiss...
Il 28 1.4 AFD è fuori produzione, i fondi di magazzino e l'usato vanno alle stelle, ed è facile incappare in esemplari non perfetti (MAF all'infinito, giochi sulla meccanica non troppo rocciosa) anche se le mie FE e FM3a almeno vanno perfettamente a TA sullo Zeiss ZF 50 e sull'85 1.4 AFD. Resa del colore (bluish) non al top per i miei gusti. Comunque OK sul progetto!
Veniamo allo Zeiss ZF 28 2: nuovissimo, con montatura rigida, MAF graduale (non si autofocheggia a f/2), lenti flottanti, evoluzione del grande Distagon C/Y, ottimizzazione a medio-lunghe distanze, ma con CRC, seguendo la migliore tradizione Zeiss: lenti sferiche, diagrammi MTF che tradiscono una grande risolvenza, un buon microcontrasto e un macrocontrasto valido anche a f/2 e fino al bordo FF, ridotto coma/astigmatismo, bassa distorsione, resa neutra del colore tipica del T*, test individuale, costo "competitivo", poco rischio di sorprese...
Mi tengo circa 1200 eurozzi per qualche altra occasione.
A presto
Elio