QUOTE(blurain71 @ Nov 5 2007, 12:55 AM)

Eppure Gianni, si leggono spesso giudizi assai contrastanti su questa lente. C'è chi come voi ne parla in modo - mi par di capire - lusinghiero, e chi, invece, rimarca come non manchino di certo alcuni difetti che ne diminuirebbero anche abbondantemente le potenzialità nell'uso sul DX (vedi ad esempio il test di Photozone). Ma pur tralasciando le misurazioni empiriche, ho letto in giro per il web che alcuni suoi possessori lamentano una troppo accentuata differenza di resa tra il centro ed i bordi dell'immagine, nonché un'aberrazione cromatica laterale forse troppo evidente per questa tipologia di focale fissa. Non so effettivamente come stiano le cose, ma è pur vero che, non avendo mai avuto l'opportunità di provarlo direttamente, più volte in passato ho anch'io desistito dal suo acquisto. Non senza il rammarico di dovere ormai rinunciare in digitale ad una focale fissa (l'equivalente del 35mm in pieno formato) che, "invecchiando", mi rendo conto di usare sempre più spesso e sempre con grande soddisfazione per la naturalezza della visione che mi sa offrire.
Sergio
Il 24 2.8 AIS/AFD è un'ottica nata nell'epoca del film ed è piuttosto scorbutica da usare in autofocus perchè soffre di aberrazioni sferiche verso TA che creano focus shift diaframmando in basso. Questo problema si evita focheggiando in manuale (l'occhio coglie meglio la maggiore compattezza dei dettagli). Inoltre, come gli altri obiettivi grandangolari, soffre di coma e astigmatismo al bordo, visivamente eliminati da f/5.6 in giù. Ha anche una visibile aberrazione cromatica laterale. Ma, dalla mia esperienza il 24:
1) Da f/4 in poi ha contrasto e saturazione colore da vendere;
2) Da f/5.6 a f/8 ha una brillantezza notevolmente uniforme sul campo e a tutte le distanze. A f/8 gli angoli estremi all'infinito sono i migliori che ho visto in un grandangolare spinto.
3) Con certi trucchi sulla messa a fuoco ha ottenuto risolvenze terrificanti agli stessi diaframmi.
4) ha distorsione e vignettature al top fra i retrofocus.
Sul digitale ha un problema: il filtro antialiasing taglia spesso la sua estesa risposta alle alte frequenze spaziali, incupendo l'immagine che viene avvolta da una sorta di caligine.
A presto
Elio