QUOTE(belvesirako @ Oct 11 2007, 01:06 PM)

Salve, una domandina da 1Mdollars!
Ma se una rivista ti chiede di fare un servizio in un museo famoso, a dei reperti famosi, facendoti avere il permesso da sovrintendenti famosi

e ti chiede i negativi (RAW).
Tu che dici?
Sono miei, come ritengo io, o sono suoi?
graditi commenti e soprattutto critiche alle redazioni!!!!

Ciao
In realt� i punti indicati nella domanda sono due:
1) chi conserva i diritti per lavori su commissione.
2) chi ha i diritti di riproduzione dell'opera di propriet� del museo.
Nell'ordine:
Se un'agenzia o una rivista ti commissiona un lavoro solitamente ti fa firmare un contratto con il quale cedi i diritti di sfruttamento del copyright (rimani l'autore e verrai citato comunque nelle riproduzioni ma meglio che sia per iscritto) al committente per le immagini commissionate. In assenza di tale contratto (e quando mai) i diritti delle foto rimangono a te e puoi riutilizzarle. I RAW o qualsiasi altro supporto hanno poca importanza, la cosa importante sono i diritti di riproduzione e diffusione. Nel contrato � anche indicato se cedi le immagini solo per l'opera in pubblicazione oppure per qualsiasi uso l'agenzia ne voglia fare. Le cifre ovviamente cambiano. Sul contratto � specificato se cedi TUTTE le immagini oppure se l'agenzia acquista solo su base singola. Solitamente � questione di soldi in quanto il fotografo agisce come semplice "prestatore d'opera" e non come artista esterno.
Se un'agenzia commissiona la ripresa di opere protette da diritti di riproduzione (es. musei o opere d'arte in genere o architettoniche ecc..) allora si fa carico del contratto di licenza delle riprese e quindi a tutti gli effetti "paga" l'uso delle opere. Nel caso in cui tu riutilizzi immagini non "coperte" da tale licenza di riproduzione (le immagini che l'agenzia ha scartato) non le puoi riprodurre a meno che non ti metti d'accordo tu stesso con la fonte (il museo). Questo in teoria ma in alcuni casi � rischioso fare i furbi specie per monumenti famosi.
Spero di essere stato chiaro.
Saluti