Di quel periodo abbiamo conservato tanto: ricordi, amici, gatti (che in parte ci hanno seguito qui), immagini. Ogni tanto torniamo a rivedere quei luoghi, trovando spesso qualcosa di cambiato ma sempre la stessa fascinazione di un paesaggio che ci conquistò subito.
Per esempio la vista di Marcialla che appariva sulla cresta della collina andando verso Tavarnelle

o i nostri bei cipressi che sembrano sempre voler incorniciare uno scorcio del paesaggio.

Continua a stupirmi la magia di una apparizione dietro una curva della strada.

Siamo tornati alla nostra vecchia casa, c'è ancora il cespuglio di rose vicino al quale riposano i nostri primi mici.

La visione che ci convinse al trasferimento: sul vialetto cha da casa conduce alla strada provinciale, volgendo lo sguardo a sinistra si ha questa vista: l'antica pieve di San Lazzaro e sullo sfondo le torri di San Gimignano, ancora più visibili nelle giornate terse.

Davanti a noi, fondamentale riferimento per tornare a casa le prime serate: l'insegna della colonica con la rivendita di antiquariato e oggetti contadini (che prezzi! ma tanto ci sono i turisti tedeschi...).

Ecco qua la strada che prendevamo tutte le mattine per andare al lavoro: dolce pendolarità nella prima parte del viaggio, faticosa sopportazione delle code e dei ritardi giunti alle porte della città.

L'ora più bella, quella del tramonto, quando la campagna, i campi, i vigneti, i boschi, si illuminano della luce dorata del sole e il cielo si infiamma di cento sfumature.

Da un punto di vista logistico il rientro in città ha indubbi vantaggi, ma tutto questo continua a mancarci, anche se comunque abbiamo la fortuna di vivere in un borgo che è quasi campagna. Quasi...
Saluti, Dino
Nikon D50 + Nikkor 18-200VR