QUOTE(buzz @ Feb 24 2007, 11:44 PM)

tutto ciò a che serve?
Semplicemente per capire ed approfondire.
Anche quello che inventò la ruota, magari si era fatto la tua stessa domanda, per fortuna, poi, delle applicazioni sono state trovate!
A parte la battuta, in realtà ho iniziato ad affrontare il problema, da un punto di vista teorico, dovendo spiegare i meccanismi dell'esposizione durante un corso.
E' stata per me un'occasione importante, che è servito in primo luogo a me stesso, visto che finora mi era fidato della fotocamera senza pormi tanti quesiti.
Mi sono quindi posto come obiettivo, di creare un modello su excel, che riproducesse quello che accade "on camera" quando regoliamo l'esposizione.
L'errore iniziale è stato quello di includere nei miei calcoli l'aumento della superficie del foro del diaframma con l'aumentare della focale.
Pur essendo determinante, questo compensa la diminuzione della luminosità che si verifica appunto con l'aumentata escursione focale!
Alla luce di quello che ho scoperto poi, leggendo i vari interventi, ed in particolare quello di Enrico, e varia documentazione trovata su internet, nella costruzione degli obiettivi il produttore deve attenersi a ben precise regole per garantire a parità di diaframma, lo stesso valore EV (Exposure Value, Valore di Esposizione) a prescindere dalla focale utilizzata.
Infatti l’EV è un valore che esprime il rapporto che esiste tra l’apertura del diaframma ed il tempo, calcolato a ISO 100.
Di fatto, determina la quantità di luce che raggiunge il piano focale.
La sua formula è:
EV=Log2(A^2/T)
Dove A è il valore f/stop impostato e T è il tempo espresso in secondi.
Il risultato è quello che vi propongo nella prima immagine
Come potrete notare, il rapporto determina una serie di valori, che negli accoppiamenti diaframma/tempi presi in considerazione, vanno da –15 a 25 e come noterete ogni valore accomuna più coppie diaframma/tempo. Come riferimento per la lettura vi faccio notare che per la coppia f/1 e tempo 1sec il valore (sempre a 100ISO) corrisponde a 0.
In sintesi, a parità di EV, il piano sensore “leggerà” la stessa quantità di luce. Non lasciatevi ingannare da valori pari a zero o inferiori.
Come è organizzato il foglio excel che vi allego.
Nella sezione “1” ho riportato i valori la formula per il calcolo e la possibilità di selezione il valore ISO di riferimento.
Nella sezione “3” ho riportato i valori EV calcolati con un range di f/stop da 1 a 64 ed un range di tempo da 512m(inuti) a 1/8000sec
I valori EV di base, come detto, sono calcolati su base ISO 100. Nella sezione “1” potete provare a selezionare vari valori ISO per verificare lo “slittamento” degli EV.
A questo punto passiamo all’ultimo step.
Ottenuti i valori EV dati dal rapporto diaframma/tempo/ISO, dobbiamo capire come questo si relaziona con la “luminosità” della scena che ci apprestiamo a riprendere.
Questa “luminosità” risponde, con valori di base ovviamente diversi, allo stesso principio di quanto detto finora per il calcolo degli EV della fotocamera.
Di fatto, con una apposita formula, si può calcolare la luminosità della scena che raggiunge il piano focale. Questo calcolo comprende sia la sensibilità ISO impostata, sia la capacità di illuminazione data dalla sorgente (sole, lampade ecc.). Il valore di illuminazione è espresso in candele/m2 (lux).
Il rapporto di questi fattori (oltre ad alcune costanti che sono determinate dai costruttori dei sensori/pellicole) ci restituisce l’EV della Scena ripresa.
Nella sezione “2” del foglio di calcolo ho reimpostato una serie di scene tipiche (nell’esempio una scena illuminata da un cielo coperto con poche ombre).
Il calcolo ci restituirà, in questo caso, un EV di Scena pari a 13.
A questo punto, cercando nella sezione “3” del foglio lo stesso EV, otterremo quali sono le coppie diaframma/tempo utilizzabili per riprendere correttamente la scena.
Bene, ritorno alla domanda iniziale dell’amico Buzz
QUOTE(buzz @ Feb 24 2007, 11:44 PM)

tutto ciò a che serve?
Dal punto di vista pratico a nulla!
Le nostre fotocamera già fanno tutto ciò e molto più rapidamente ci indicano se stiamo selezionando la giusta combinazione diaframma/tempo/ISO. Certamente non ci porteremo dietro un PC per sapere come fotografare.
A me è servito per “capire” e spero che quanto riportato qui possa incuriosirvi ed essere utile per conoscere meglio uno dei meccanismi che sono alla base della fotografia.
Posto queste considerazioni anche per un altro motivo.
Sono giunto a queste conclusioni rintracciando le informazioni da vari siti su internet e prevalentemente in inglese. Visto che mastico meglio i “maccheroni” ed il napoletano, che questa lingua, potrei aver commesso degli errori.
Aspetto il conforto e le considerazioni di chi è più esperto i me.
Grazie per l’attenzione.
giorgio
P.S.: Il file Excel allegato contiene una macro. Nulla di pericoloso per il vs pc, quindi attivatela all'apertura. Buon esperimento.