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_Mauro_
Esistono su internet diversi programmini per la determinazione della profondit� di campo, cio� l'intervallo illusorio di distanza in cui gli oggetti sembrano essere a fuoco. Essa, com'� noto a tutti, dipende dalla lunghezza focale, dall'apertura del diaframma, dalla distanza del soggetto dal punto focale della fotocamera, e ormai dal fattore di ingrandimento della fotocamera derivante dalle dimensioni del sensore rispetto al formato Leica.

La profondit� di campo, con lunghezze focali superiori a 100 mm e a massima apertura, e soprattutto a distanze di poche decine di centimetri, � prossima allo... zero! Cio�, se utilizzo il mio 18-200 alla massima L.F. (200 mm) che con la D200 corrisponde al 300 del 35 mm, alla massima apertura (f/5,6) e scatto a una distanza di 30-40 cm (anche se il manuale parla di una distanza minima di messa a fuoco di 50 cm) la profondit� di campo � di 1/2 millimetro !!!! Per l'esattezza di 1/4 di mm davanti e 1/4 di mm dietro il punto di messa a fuoco. Avete idea di come ci si pu� spostare in avanti o indietro, inavvertitamente, col capo, mentre si scatta a mano libera? Mezzo millimetro! Col cavalletto questo problema non si pone, ma basta una piccola oscillazione, di fatto quasi inavvertibile (Magari dovuta anche solo al ribaltamento dello specchio) per sfocare l'immagine.

Con un 70 mm le cose vanno gi� meglio. Fotografando oggetti posti a 50 cm dall'obiettivo, e sempre a un'apertura di 5,6, la profondit� di campo aumenta generosamente a 1 cm (1/2 centimetro davanti e 1/2 cm dietro il punto messo a fuoco). Naturalmente, se si esegue un ritratto con un 105 mm a una distanza di 150 cm, sempre alla massima apertura, le cose vanno meglio: una profondit� di campo di 4,5 cm, per cui focheggiando l'occhio dovrebbe essere a fuoco anche la punta del naso. Ma anche qui non c'� da scialare. I capelli non ci stanno, se non quelli sulla fronte.
Naturalmente, con le impostazioni di cui sopra, chiudendo invece il diaframma a f/22 si ha una p.d.c. di oltre 17 cm per cui si pu� avere a fuoco l'intera testa del soggetto, orecchie comprese.

Stavo pensando a tutte queste cose, perch� quando alcune settimane fa eseguivo masochisticamente i test sul foglio graduato e inclinato di 45�, per la verifica dell'autofocus, scattavo alla L.F. di 200 mm, a piena apertura (f/5,6) a una distanza di 30 cm circa, per cui la profondit� di campo era cos� piccola (1/5 di millimetro) che davvero non so pi� quanto potessero essere valide tali prove. Poi comunque il problema � stato riconosciuto e corretto alla L.T.R. Ma facendo altre prove adesso, mi rendo conto comunque di quanto sia arduo mettere a fuoco effettuando scatti ravvicinati a piccoli soggetti, per es. un fiore o un insetto, con la L.F. di 200 mm, la massima apertura (per avere pi� luce) alla distanza di 30-40 cm dal soggetto. E non � che chiudendo il diaframma le cose cambino troppo: a f/32 la p.d.c. si allarga a ... 1 mm. Impossibile mettere a fuoco un fiore del diametro di 3-4 cm, soprattutto se con una corolla poco appiattita. Si pu� tuttavia scattare da 1 m di distanza, e poi fare un bel crop dell'immagine. Da quella distanza, sempre alla L.F. di 200 mm, la p.d.c. coi diaframmi f/56 e f/32 diventa rispettivamente di 4,5 mm e di 2,6 cm... beh, cos� � gi� possibile inquadrare un fiore mettendo a fuoco petali, stami e pistillo, magari rinunciando al calice e allo stelo... non si pu� avere tutto.

Una cosa non mi � ancora ben chiara, devo rifletterci sopra o magari qualcuno mi alleggerir� il compito suggerendomelo... se una fotocamera manifesta un backfocus di 1 cm in un test effettuato con 70-100 mm di L.F. su un foglio graduato inclinato posto a 30-50 cm di distanza, tale intervallo di backfocus aumenta con la distanza? Cio�, anche se inquadro un soggetto posto a 5 metri, o a 20 metri il backfocus � sempre di 1cm?
Non so mi sono spiegato bene.

Ciao a tutti

Mauro

p.s. un programmino on line per la determinazione della p.d.c.:

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

una bella... profondit� di campo

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alcuni soggetti... difficili, fotografati alla lunghezza focale di 200 mm da 30 cm di distanza. Brutto affare...

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

acarodp@yahoo.it
QUOTE(plinius @ Feb 6 2007, 01:34 AM) *

La profondit� di campo, con lunghezze focali superiori a 100 mm e a massima apertura, e soprattutto a distanze di poche decine di centimetri, � prossima allo... zero!


Appena comprato il mio 150 mm macro ho fatto un test fotografando una monetina da 10 centesimi sopra un panno di microfibra, il tutto circa all'1:1. Ho fatto anche una prova a 2.8 e mettendo a fuoco la monetina, il panno sotto (meno di 1 mm sotto!) era gi� allegramente fuori fuoco. Mi son fatto una sghignazzata come poche. biggrin.gif

Ciao

L.
perrins
da completo neofita, chiedo: ma scattando in macro a F32 non subentra eccessiva diffrazione?
decarolisalfredo
QUOTE(perrins87 @ Feb 7 2007, 04:58 PM) *

da completo neofita, chiedo: ma scattando in macro a F32 non subentra eccessiva diffrazione?

Si subentra, ma se non hai altre possibilit�........

Alfredo
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