Dunque quando stampi un negativo in C.O. hai come variabili l'apertura del diaframma ed il tempo di esposizione (così come nello scattare una fotografia), poi c'è la gradazione della carta esistono carte a contrasto fisso, da 1 a 5, e le carte a contrasto variabile che vanno utilizzate con appositi ingranditori.
Quando usi una carta a contrasto fisso i numeri da 1 a 5 indicano :
1 una carta dove il contrasto è molto basso ovvero riproduci molti grigi ma mai toni decisi come bianchi o neri e così via fino ad arrivare a 5 dove è quasi tutto o nero o bianco, in genere l'utente medio usa una gradazione intermedia (secondo me molto piacevole da vedere), per quello che concerne l'esposizione con diaframma e tempi, in genere ogni obbiettivo ha un'apertura ideale, alla quale produce immagini migliori, ovviamente più è grande l'ingrandimento maggiore sarà (a parità di diaframma) il tempo di esposizione quindi il diaframma lo regoli per ottenere tempi di esposizione relativamente brevi che non ti diano rischio di mosso dovuto a vibrazioni varie, aperture + chiuse producono dettagli + definiti.
Per quanto riguarda la tua seconda domanda è la stessa cosa, in base al negativo ed al risultato che vuoi ottenere sceglierai la carta oppure il filtro di contrasto nel caso di ingranditori a contrasto variabile. Comunque la difficoltà è la stessa, anche se un negativo meno contrastato di dà + possibilità di scelta nel riprodurre o meno i dettagli delle alte, basse e medie luci e ti consente di utilizzare un tempo di esposizione uguale per tutta l'immagine senza dover ricorrere a mascherature varie, ovvere esporre di + le basse luci e coprire le alte per esporle di meno e non "bruciare" i dettagli
Spero di esserti stato utile