questa sera vi voglio raccontare la storia di un'altra splendida (lo era fino alla met� del secolo scorso) villa lasciata completamente andare in malora.
La struttura � a pochi chilometri da casa mia e le cascine circostanti hanno addirittura ospitato il canile municipale.
Esplorazione autorizzata perch� per vie traverse ho saputo a chi rivolgermi e con il mio solito compagno di ventura abbiamo chiesto il permesso.
La signora � stata gentilissima e ci ha voluto preparare anche il caff� alla fine

Vi presento brevemente la Villa:
Era la casa di Giuseppe Augusto Levis, pittore piemontese di inizio '900. Immaginate chi riceveva, come ospitava, quanti discorsi intorno alla pittura e alla cultura si incrociavano nei suoi salotti.. ancora oggi richiamano lo splendore dell'epoca, ma si pu� solo immaginare cosa doveva essere davvero...
Chi era per� Levis (una delle vie principali di Racconigi porta il suo nome)?
Nato nel 1873 da famiglia benestante. La formazione di Giuseppe Augusto Levis avvenne prima in casa con degli istitutori e poi a Carmagnola, dove frequent� il liceo classico.
Iscritto all�Universit�, per qualche anno segu� i corsi della Facolt� di Giurisprudenza, per poi dedicarsi alla passione artistica, entrando a far parte della cerchia di allievi di Lorenzo Delleani a partire dal 1901. Nel 1901 il pittore fiss� la sua dimora anche a Racconigi, dove prese possesso della tenuta �Cajre�, che era stata acquistata dal padre e �ch�egli seppe trasformare in elegante e fantastico cenacolo d�arte e di bellezza, dove esplic� la sua molteplice e meravigliosa attivit� artistica�
Ed ecco ci� che resta dell' elegante e fantastico cenacolo d'arte..
1 Attraverso rovi e ortiche raggiungo una delle innumerevoli porte che danno in una piccola stanza con i resti di un caminetto

2 Da qui sono svariati gli accessi ad altre stanze ormai prive di qualunque forma architettonica e risultano prive di interesse. Queste "forse" sale adibite a cantine


3 Da qui c'� l'accesso al giardino sul retro e appena mi giro verso la villa, rimango di stucco nel vedere la scalinata e ci� che resta della struttura della vetrata

4 Salendo per la scalinata accedo ad uno dei grandi saloni in cui resta la tinta sbiadita sulle pareti che da il soprannome alla tenuta

5 Allo stesso piano incamminandomi per un corridoio laterale, vedo "il vuoto" provocato da qualche crollo avvenuto non si sa quando..

6 Trovando ancora delle scale "agibili" scendo a vedere la stanza sottostante ormai diventata un tutt'uno con il piano superiore che un tempo faceva da soffitto

7 Ma la sala che pi� mi colpisce � sempre al piano rialzato al fondo...forse quella delle feste e delle chiacchierate sulla cultura e pittura, la vetrata non esiste pi� ed � coperta da impalcatura...chiss� lo splendore nei tempi andati..

Un saluto
Aldo