Nel 1480 Antonello Sanseverino, Principe di Salerno e Signore di Diano sposa Costanza, figlia di Federico da Montefeltro, il grande Duca di Urbino.

“Alla Tavola della Principessa Costanza” rievoca l'arrivo, per la prima volta, a Diano, l'odierna Teggiano, nell'agosto del 1481, della principessa Costanza, figlia di Federico da Montefeltro, duca di Urbino, la quale, l'anno precedente, aveva sposato Antonello Sanseverino, Principe di Salerno e grande Ammiraglio del Regno. Per l'occasione l'Università di Diano, così era allora chiamato il Comune, volle sottolineare l'avvenimento con solenni manifestazioni che coinvolsero tutto il feudo dianense già da tre secoli sotto la sovranità del casato sanseverinesco.



l'annuncio dell'arrivo dei Principi e degli Invitati.



qualche invitato illustre



il Principe Antonello Sanseverino e sua moglie la Principessa Costanza



l'immancabile giocoliere sputafuoco



altri eccellenti invitati





i trombonieri



la Principessa Costanza



e come in tutte le cerimonie i bambini invitati, annoiatisi, cercano giochi e svago ...

un ottimo lavoro: sono fotografie molto belle che rendono l'atmosfera del momento. Peccato qualche espressione non propio indovinata dei soggetti, ma non è colpa tua ( mi riferisco in particolare all'espressione della principessa, un po' vuota e annoiata - ma forse voleva essere un atteggiamento "principesco"). Complimenti

il Principe Antonello Sanseverino dona alla Principessa Costanza le chiavi della Città






penso proprio che il suo fosse un atteggiamento distaccato da "principessa".
per il resto era molto professionale e cercava sempre di guardare in camera per gli scatti. il principe putroppo era molto svogliato, si guardava sempre intorno e non ha mai prestato la sua immagine alla parte che stava impersonando ... sembrana un matrimonio vero.
grazie dei complimenti comunque.

E` sempre così in questi casi, anche qui in Sicilia: c'è chi recita "per forza", espressività pari a ...zero.
Ma tant'è, le foto solo bellissime, complimenti al nostro Giuseppe <pixmas>.
Quella con la capretta è tenerissima
salvo