QUOTE(michelesala75 @ Oct 4 2016, 09:09 AM)

Non mi soprende che commentando con l'anziana P.M., che ha passato una vita in alpeggio, l'avvistamento di tre lupi che pasteggiavano con un capriolo la scorsa primavera poco sopra Verrayes, la sua posizione fosse: " i lupi sono pericolosi, ti mangiano tutte le mucche, qui non ci devono stare", o che un paio di settimane fa' S.M. , reduce dal salvataggio di una sua capra da un attacco, affermasse: "Da allora non sono più salito in quella zona. Anche perché come pastore ho con me solo il bastone".
La "storia" del lupo è identica a quella dell'orso che da qualche anno si è più che ambientato dalle mie parti e prendere le difese dell'animale piuttosto che del pastore diventa assai difficoltoso, mettersi nel mezzo ancora peggio perché assente da soluzioni logiche e la colpa non è di nessuno, il nostro territorio per certi contesti è troppo piccolo e colpito da naturale antropizzazione, sfruttare il terreno per agricoltura e pastorizia rientra nella normale evoluzione dell'uomo ma entra in contrasto con il fabbisogno di certe specie animali e tutto fa parte di un meccanismo inarrestabile, per alcuni animali selvatici tipo lepre/capriolo/cervo e anche alcune specie di uccelli l'uso agricolo del territorio anche in forme di mono coltura ha portato degli indubbi vantaggi: maggiore pascolo disponibile, territori meglio adatti allo svernamento e forte calo dei pesticidi e diserbanti hanno migliorato quei tipi di habitat, chi ne segue il corso ha potuto poi notare il graduale calo di diffidenza in quei tipi di animale che piano piano si stanno abituando alle attività umane oltre ad associarle a sostentamento, perfino l'attività venatoria ne sta seguendo l'andamento,
per i carnivori "scomodi" quali lupo e orso il discorso cambia molto visto che sono diretti antagonisti con le attività zootecniche e l'allevatore che era abituato a poter far crescere i propri animali negli spazi aperti non accetta i loro attacchi, e qui da noi da parte dell'orso ne sono accaduti purtroppo parecchi perché "l'amico plantigrado" non gli garba molto mettersi a correre dietro a veloci animali selvatici ma ha trovato che asini, pecore, capre e galline rinchiusi in recinti sono molto facili da predare ma ripeto che questo al loro proprietario la cosa non piace per niente,
e allora che facciamo? Se mettiamo in atto una totale protezione di queste specie significa metterli in posizione di leadership, se invece in testa alla piramide alimentare ci vogliamo mettere noi le azioni da mettere in atto sarebbero ben chiare.
Tutto dipende da come si legge la cosa, paradossalmente si potrebbe interpretare il dominio dell'uomo come un fase evolutiva logica quanto inevitabile se anche lui conglobato nel regno animale
se invece "pensato" come specie a se stante e "creata per altri scopi" avanti con le varie opzioni,
spero di non innescare un vespaio