QUOTE(nikosimone @ Jan 13 2016, 12:34 PM)

io ho una mia idea in proposito: l'abbattimento dei costi di produzione ha distrutto la figura dell'editore.
la metto giù in modo molto brutale e veloce, il discorso sarebbe più ampio e complesso, però poi ci annoiamo.
quando i costi di produzione erano alti, qualsiasi editore (di film, musica, libri, giornali...) doveva essere abbastanza sicuro della qualità del prodotto che avrebbe immesso sul mercato altrimenti avrebbe preso una sonora legnata e sarebbe fallito.
l'asticella era alta, un acquirente poteva scegliere anche solo sulla base della fiducia e della linea editoriale di questa o quella casa di produzione.
adesso invece, con i costi di produzione bassissimi si è deciso di "lasciar fare al mercato", qualsiasi schifezza viene prodotta e lanciata sul mercato: se funziona bene, altrimenti pazienza visto che il break even point è enormemente più basso di prima.
e su questa stessa linea si appiattiscono anche tutti i vari talent show di canto, ballo, e tutto il resto.
Sono d'accordo con te in tutto, ma redo che per qualcosa ci sia di più:
Con l'abbattimento dei costi CHIUNQUE può improvvisarsi qualcosa, per cui il prodotto finito perde spesso in qualità.
Ma questo prescinde dalla crisi. Diciamo che in periodi come questo, la crisi incoraggia più persone a trovare metodi di guadagno alternativi, ma questo, da solo, non è tutto.
La crisi è molto più complessa di quello che sembra.
Come ha detto qualcuno, non tutti i settori sono in crisi. La melefonia per fare un esempio... la gente rinuncia a mangiare, a vestirsi ma compra l'ultimo modello.
Diciamo che 40 anni fa non esistevano dei capitoli di spesa non indifferente nel paniere della famiglia comune.
Per esempio: abbonamento sky, 3 abbonamenti telefonino, abbonamento internet, spesa per rinnovare l'elettrodomestico più costoso, ovvero il PC.
Per quanto le conquiste sindacali ti aumentino lo stipendio, tra stato sempre più avido di denaro, e "vizi" nuovi si deve per forza rinunciare a qualcosa di cui si usufruiva prima.
allora sky mette in crisi l'industria del cinema, il cell quella dello svago, la gente rinuncia al turismo, al ristorante (ma mica tanto!) insomma, senza fare statistiche, cifre o esempi che sono sotto gli occhi di tutti, ci siamo impoveriti tutti pur mantenendo lo stesso reddito o averlo addirittura incrementato.
a questo aggiungiamo le crisi serie dei settori, la gente che perde il lavoro, i pensionati sempre più tardivi, gli esodati, gli investimenti pilotati a perdere in borsa, e non in ultimo per importanza, il fatto che non siamo più padroni del denaro, e il risultato è questo.