QUOTE(mikifano @ Dec 1 2014, 01:50 AM)

nelle focali di grandangolo, specie se estremi, tutti i sacrosanti ragionamenti sul passetto avanti dietro cadono!!
mi pare ovvio che se ho in mano un 14mm (!!!!!!) e poi cambio con un 18mm e faccio qualche passo indietro, cambia radialmente la foto!! esempio se c'è un balcone in una piazza, se vado troppo sotto con un 14, mi perdo il contenuto del balcone che invece sembrerà una pensilina.... se invece aumento la focale e mi allontano, il balcone ritorna tale!
ma questo vale anche nella ritrattistica: fare un mezzobusto con un 85 e fare la stessa scena con un 135mm...... è totalmente diverso! se faccio il mezzobusto con 85 avrò anche un minimo di contesto dietro il soggetto e il soggetto stesso avrà tridimensionalità diverse a seconda del punto di ripresa... mentre se userò un 135 o addirittura un 200 avrò una foto molto decontestualizzata, con un soggetto alquanto piatto (da 5 metri di altezza le maggiori o minori distanze tra naso e occhi e tra bocca e collo diventano percentualmente minime, ergo appiattimento)
poi taluni vanno a dire che i ritratti si fanno con l'85... e che fotocamera? anche con la DX? non avrete mai la stessa foto, anche se fate i 2/3 passi indietro!!
invece se faccio una panoramica, per me spesso non vale nemmeno perder tempo a cambiar obiettivo! (entro ragionevoli lunghezze focali) perlomeno nella maggioranze dei casi in cui non ho un soggetto vicino o un ostacolo che mi impedisce di muovermi avanti dietro.....
perché?
per la prospettiva, quella sconosciuta cosa.... che molti di quelli che contano le linee per mm al centro del fotogramma non capiranno mai...
per capire la prospettiva in fotografia ben farebbe studiare storia dell'arte e capire come dal medioevo ad oggi i dipinti siano diventati più tridimensionali o più piatti, più realistici o più eterei... mica per colpa dei pennelli....
sarebbe da aprire una discussione sulle prospettive... ma molto meglio sarebbe leggere un libro, anche se di pittura: il concetto è il medesimo!
Premesso che in storia dell'arte all'esame di maturità fatto nel lontano 1968 (quando ancora si facevano esami separati in ciascuna materia) ho preso il primo e unico 10 della mia carriera scolastica alle superiori, e che in storia dell'arte penso di non essere l'ultimo arrivato, veniamo all'argomento del discorso. Forse per la fretta di replicare, o per mia insufficiente chiarezza espositiva, non sono riuscito a trasmetterti il concetto che avevo in testa. L' altra sera ero in piazza delle Erbe, a Padova, dove c'è un bellissimo edificio detto Palazzo della Ragione, costruito nel XIII - XIV secolo. Mi trovavo in un angolo della piazza e volevo riprendere l'edificio per intero, ed avevo montato appunto il 14-24 f2.8.
Ho provato l'inquadratura a 14-16- sino a 24 mm. Quanto vedevo era sempre lo stesso palazzo. In tutti i casi lo "prendevo" tutto. Però la differenza degli effetti prospettici e dimensionali era enorme. Senza parlare dell'immagine mentale che mi facevo delle medesime immagini, dopo correzione prospettica delle inevitabili linee cadenti, non avendo io alcun amico che, abitando al secondo piano delle case antistanti, mi consentisse di scattare la foto dal balcone di casa sua. Ancora più interessante era che con un piccolo spostamento di qualche metro avanti o indietro, potevo ottenere l'inquadratura migliore per la focale 14 e/o la focale 24. La stessa cosa fatta con un 105 o un 200 (sui soggetti idonei per tali obiettivi, ovviamente) avrebbe richiesto dislocazioni ben superiori e quindi, talvolta, infattibili.
Era in mia facoltà di scegliere l'inquadratura che ritenevo migliore tra le tante che mi erano possibili. E tutto questo senza dovere sostituire obiettivo, che non è sempre una cosa comodissima, e comunque non è priva di rischi, non solo per le cadute, ma anche per eventuali furti con destrezza o scippi che uno che armeggia con attrezzature complesse corre in misura maggiore.
Dunque le mie osservazioni erano concentrate sul rapporto costi/benefici (e non solo economici) della scelta tra una serie di obbiettivi fissi ed uno zoom. E non mi pare di avere detto delle cose banali. Tant'è vero che ho dovuto scoprirle da solo sperimentando in pratica, perché non le avevo trovate chiaramente enunciate nelle varie centinaia di discussioni per la scelta di obiettivi, concentrate prevalentemente sulle linee per mm e sull'incisività e tonalità dei colori, più che su banalissimi fatti pratici che forse meriterebbero di influenzare la scelta zoom o fisso più della risovenza a 108 o 105 linee/mm, specie di chi non ha avuto modo di provarne a lungo tutta una serie.
Quando prima di decidere lessi in un forum "... il 14-24 ti darà grandi soddisfazioni UNA VOLTA IMPARATO AD USARLO" chiesi delucidazioni su questa frase abbastanza sibillina e ricca di sottointesi su accorgimenti e trucchetti pratici. Non ho trovato uno che mi dicesse con chiarezza le cose che ho riportato.
Fermo restando che non esiste una scelta "giusta" ed una "sbagliata" ma che ciascuno dovrebbe analizzare bene le proprie esigenze ed abitudini, essere messo al corrente di fatti tecnici, ma anche di impressioni di guida pratiche, e poi prendere la scelta migliore per lui.