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Premendo l'apposito pulsante di anteprima della profondità di campo sulla mia D70s non riesco mai a visualizzarla...
E' un mio problema, un problema della macchina oppure è che deve vedersi proprio poco? blink.gif
Fabio Pianigiani
L'effetto è più evidente se lavori con diaframmi piuttosto chiusi.

A tutta apertura ovviamente non accade nulla ... wink.gif
zanzo79
io ho iniziato a "vedere" qualcosa quando ho acquistato il 60 micro e lo uso per fare le macro
Al_fa
Il mirino della d70 in effetti è talmente buio e chiuso di suo che non si vede un gran chè. tongue.gif

Cmq a f22 si dovrebbe vedere una differenza enorme a patto che ci sia forte illuminazione e che si verifichi l'effetto nel mirino e non sul monitor.
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Scusate se vado OT... ma voi come vi regolate con la profondità di campo? Avete le tabelle o effettuate le classiche misure "occhiometriche"? tongue.gif
marvin74
QUOTE(Hero @ Jun 1 2006, 02:57 PM)
Scusate se vado OT... ma voi come vi regolate con la profondità di campo? Avete le tabelle o effettuate le classiche misure "occhiometriche"?  tongue.gif
*



Ciao Hero,

personalmente mi sono costruito una tabella che rispecchia l'uso degli obiettivi formato DX e tenendo conto di un circolo di confusione appropriato.

Ti rimando ad una piccola trattazione su questo argomento (iperfocale e pdc) che ho fatto su tecniche fotografiche.
http://www.nital.it/forum/index.php?showtopic=12175&st=50 (messaggio 64)


Altri dettagli:
Il fatto di avere delle tabelle per la PDC non vuol dire che il tasto di previsualizzazione della PDC che trovi sulla fotocamera sia inutile.
I 3 utilizzi più utili che ne faccio io sono i seguenti:

1) In macro o su fotografie di soggetti di piccole/medie dimensioni (quindi non paesaggi), mi è utile per visualizzare se ci sono riflessi strani. Spesso con questi soggetti, usando dei pannellini riflettenti per attenuare le ombre, mi accorgo che "introduco" nella foto dei riflessi "indesiderati" ... che non si vedono a tutta apertura (quando stai inquadrando).


2) Nei paesaggi dove non inserisco una quinta naturale(**) spesso non focheggio sull'iperfocale, ma a circa 1/3 fra il primo "piano" importante nella foto e l'ultimo "piano" (sfondo o infinito). Cosa succede se c'è un ramoscello o altro che mi è sfuggito a breve o brevissima distanza dall'obiettivo?? Siccome si inquadra a tutta apertura, proprio per la regola della profondità di campo non lo vedi nella fase di inquadratura. Siccome nei paesaggi generalmente usi un diaframma chiuso ... scatti la foto e poi ti accorgi che "magicamente" e soprattutto "rovinosamente" spunta un ramoscello ai lati della foto. Poco male dirai, basta riscattare.
Ormai mi sono abituato a previsualizzare la PDC con l'apposito tastino e dare una scorsa veloce ai lati del fotogramma (certo la luce che passa è molto poca ... ma sufficiente a farti vedere se c'è un elemento di disturbo a rovinare la tua foto).
(**) quinta naturale: elemento in primo piano che decido deve essere nitido e quindi perfettamente a fuoco.


3) Filtri digradanti! Eh si, anche in digitale dove quasi tutti si accontentano della doppia esposizione luci/ombre e di ricomporre poi in Photoshop ... c'è chi si porta ancora i digradanti dietro e cerca di equilibrare la scena con zone di alte luci troppo distanti (in termini di EV) da zone in ombra.
Ecco, mai usare un filtro digradante (specie se di quelli con una zona di sfumatura molto ridotta/netta tipo il 121 cokin per esempio) senza previsualizzare la PDC con il tastino. Quando si inquadra (a tutta apertura) è molto ma molto difficile far combaciare perfettamente la parte finale della zona scura del filtro con le alte luci della scena, senza farla ricadere in parte anche sulle zone in ombra (con effetti molto brutti - rovina praticamente la foto). Generalmente anche sui manuali di fotografia dove si parla dell'utilizzo dei filtri digradanti, è consigliato sempre di muovere in alto o in basso la zona di sfumatura del filtro digradante con il tasto della PDC premuto. Questo rende l'operazione più precisa ... ed evita sorprese dopo lo scatto.

Sono stato lungo lo so... ma spero esauriente.

Saluti
Vincenzo
Lambretta S
QUOTE(marvin74 @ Jun 1 2006, 03:40 PM)
Sono stato lungo lo so... ma spero esauriente.
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Pollice.gif ed esaustivo! Consiglio ai più di salvarsi il testo a futura memoria... quando cioè reinterverranno dubbi analoghi sulla questione... grazie.gif
Hero
QUOTE(marvin74 @ Jun 1 2006, 02:40 PM)
Ciao Hero,

personalmente mi sono costruito una tabella che rispecchia l'uso degli obiettivi formato DX e tenendo conto di un circolo di confusione appropriato.

Ti rimando ad una piccola trattazione su questo argomento (iperfocale e pdc) che ho fatto su tecniche fotografiche.
http://www.nital.it/forum/index.php?showtopic=12175&st=50  (messaggio 64)
Altri dettagli:
Il fatto di avere delle tabelle per la PDC non vuol dire che il tasto di previsualizzazione della PDC che trovi sulla fotocamera sia inutile.
I 3 utilizzi più utili che ne faccio io sono i seguenti:

1) In macro o su fotografie di soggetti di piccole/medie dimensioni  (quindi non paesaggi), mi è utile per visualizzare se ci sono riflessi strani.  Spesso con questi soggetti, usando dei pannellini riflettenti per attenuare le ombre, mi accorgo che "introduco" nella foto dei riflessi "indesiderati" ... che non si vedono a tutta apertura (quando stai inquadrando).
2) Nei paesaggi dove non inserisco una quinta naturale(**) spesso non focheggio sull'iperfocale, ma a circa 1/3 fra il primo "piano" importante nella foto e l'ultimo "piano"  (sfondo o infinito). Cosa succede se c'è un ramoscello o altro che mi è sfuggito a breve o brevissima distanza dall'obiettivo??  Siccome si inquadra a tutta apertura, proprio per la regola della profondità di campo non lo vedi nella fase di inquadratura.  Siccome nei paesaggi generalmente usi un diaframma chiuso ... scatti la foto e poi ti accorgi che "magicamente" e soprattutto "rovinosamente" spunta un ramoscello ai lati della foto. Poco male dirai, basta riscattare.
Ormai mi sono abituato a previsualizzare la PDC con l'apposito tastino e dare una scorsa veloce ai lati del fotogramma  (certo la luce che passa è molto poca ... ma sufficiente a farti vedere se c'è un elemento di disturbo a rovinare la tua foto).
(**) quinta naturale: elemento in primo piano che decido deve essere nitido e quindi perfettamente a fuoco.
3) Filtri digradanti!  Eh si, anche in digitale dove quasi tutti si accontentano della doppia esposizione luci/ombre e di ricomporre poi in Photoshop ... c'è chi si porta ancora i digradanti dietro e cerca di equilibrare la scena con zone di alte luci troppo distanti (in termini di EV) da zone in ombra.
Ecco, mai usare un filtro digradante  (specie se di quelli con una zona di sfumatura molto ridotta/netta  tipo il 121 cokin per esempio) senza previsualizzare la PDC con il tastino.  Quando si inquadra (a tutta apertura) è molto ma molto difficile far combaciare perfettamente la parte finale della zona scura del filtro con le alte luci della scena, senza farla ricadere in parte anche sulle zone in ombra (con effetti molto brutti - rovina praticamente la foto). Generalmente anche sui manuali di fotografia dove si parla dell'utilizzo dei filtri digradanti, è consigliato sempre di muovere in alto o in basso la zona di sfumatura del filtro digradante con il tasto della PDC premuto. Questo rende l'operazione più precisa ... ed evita sorprese dopo lo scatto.

Sono stato lungo lo so... ma spero esauriente.

Saluti
Vincenzo
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Grazie mille! guru.gif
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