Riporto la mia esperienza:
Fino ad ora ho avuto occasione di scattare a due lauree, una a Pisa e una a Bologna.
A Pisa c'era il fotografo ufficiale che nell'atrio fuori dall'Aula Magna chiedeva ai laureandi se volessero il servizio. Quando l'ha chiesto al mio amico lui gli ha risposto di no perchè ci sarebbe stato un amico (io ) che gli avrebbe fatto le foto. Lui ha insistito dicendo che il risultato non sarebbe stato garantito nel caso si fosse affidato ad un non professionista, ma dopo diversi rifiuti ha mollato la presa. Per dovere di cronaca vi dico che il fotografo aveva una 20D, flash esterno montato sulla slitta e zoomone tuttofare (di cui non ricordo l'estensione). Quando siamo entrati in aula, vedendomi con la fotocamera al collo mi ha chiesto se ero io l'amico "fotografo" e mi ha suggerito di sistemarci l'uno difronte all'altro, per non intralciarci a vicenda. Alla fine ho fatto il servizio e ne sono stato molto soddisfatto, ma la cosa più importante e che è rimasto soddisfatto anche il mio amico, che ha avuto molte più foto delle solite 3 e in momenti diversi, prima e dopo la laurea (e acnhe durante il ricevimento).
A Bologna invece erano in due i fotografi, marito e moglie, entrambi muniti di cartellino con il simbolo dell'Università, ed erano così organizzati: il marito stava fuori a fare le foto di gruppo con una compattona digitale + flash esterno e prendeva gli ordini delle foto; la moglie era dentro l'aula della discussione ed era attrezzata con una 350D + 18-55 del kit. E qui scatta la tragedia:
prima di rendermi conto che fossero una coppia di fotografi, avendo visto questa signora che faceva le foto dentro così equipaggiata mi ero convinto che fosse parente del laureando, ma quando ho visto che faceva foto per tutti, ho cominciato ad avere qualche sospetto...
A parte il fatto che secondo me chi fa questo tipo di foto e ci guadagna fior di soldoni non può lavorare senza un flash esterno e con un obiettivo di plastica, ma la cosa che mi ha lasciato veramente ben più sconcertato è stata un'altra...
COME TENEVA LA FOTOCAMERA!!!!
fate uno sforzo estremo d'immaginazione e seguitemi nella descrizione:
dopo aver scelto l'inquadratura e regolato in maniera abbastanza normale lo zoom, inforcava l'obiettivo tra indice e medio della mano sinistra, sostenendo quindi il complesso corpo macchina+obiettivo SOLO con queste due dita, e con l'indice della mano destra premeva il pulsante di scatto
Lo so che è difficile sia da crederci che da pensare, ma vi assicuro che faceva così!
Posso solo immaginare la qualità finale di queste foto derivata da questi 3 fattori:
- mosso assicurato dall'instabilità della presa
- scarsa nitidezza data dalla bassissima qualità dell'obiettivo utilizzato (oltretutto usato per forza a tutta apertura vista la scarsità di luce)
- immagini che annegano per metà nel buio dato l'utilizzo del solo flash integrato della macchina
Ora io mi chiedo come possano certi individui farsi pagare per lavorare in totale assenza di professionalità come in questo caso. Non ho visto i risultati di quegli scatti, ma date le premesse credo che non li avrebbe salvati neanche un miracolo.
Altra riflessione: il fatto di essere gli unici fotografi accreditati per un evento come la laurea giustifica la superficialità con cui viene eseguito il lavoro e la mancanza di attrezzatura adeguata, forti dell'esclusività degli scatti e certi quindi che il cliente si dovrà accontentare per forza pur di avere un ricordo di quel momento?
Non credo di compiere peccato di superbia se quando ho visto la signora all'opera ho pensato "Per fortuna che ci sono io...", tanto più che anche lei stessa, appena mi ha visto entrare nell'aula armato fino ai denti

si è dileguata senza dire una parola.
Scusate lo sfogo anche un po' off-topic, ma ogni volta che mi viene in mente quell'episodio mi innervosisco