QUOTE(Zullino @ Mar 28 2006, 08:37 PM)
Fu così che alla fine, chi pose la domanda, illusosi per un attimo di aver capito l'origine del problema, si ritrovò a scoprire non solo di non aver compreso bene l'origine il problema in sè ma realizzò anche tutti gli sforzi fatti per capire le successive spiegazioni erano stati vani.
Sigh!
Zullino, immagina due fasci di luce che dall'obiettivo colpiscono contemporaneamente il sensore o la pellicola.
Un fascio è perpendicolare al piano focale, e percorre una certa distanza, diciamo N. Immaginalo come una riga verticale che scende dall'obiettivo e interseca il piano focale. L'altro fascio invece va a colpire il bordo estremo del sensore: immaginalo quindi come una riga obliqua che parte sempre dal centro dell'obiettivo, ma va a finire sul bordo del p.f., poniamo il bordo destro: visti in una prospettiva piana, raggio centrale (altezza), raggio periferico (ipotenusa) e sensore (base) formano un triangolo rettangolo.
Il percorso della luce fino al centro del fotogramma è perciò più breve di quello che giunge al bordo.
Una legge fisica dice che un raggio di luce perde intensità al variare della distanza in funzione del quadrato della distanza stessa; il che significa che un oggetto posto a due metri da una lampadina riceverà UN QUARTO (e non la metà) della luce che riceve un altro oggetto identico, ma posto ad un metro di distanza.
Quindi, tornando al nostro triangolo rettangolo di cui sopra, è evidente che il bordo del formato riceve MENO luce di quanta ne riceva il centro, in funzione del rapporto tra il lato del triangolo (centro) e ipotenusa (bordo).
Quindi non solo una differenza di intensità luminosa che colpisce i bordi ed il centro c'è, ma questa sarà
tanto più sensibile quanto più il nostro triangolo rettangolo avrà un'altezza ridotta e (quindi) un'ipotenusa più lungo ovvero quanto più l'obiettivo è grandangolare. Infatti, se ci pensi, il grandangolare proietta la propria immagine sui bordi del sensore in maniera molto più angolata di quanto lo faccia, ad esempio, un teleobiettivo: nel caso del tele il rapporto tra altezza ed ipotenusa diventa sempre più prossimo ad 1 al crescere della l.f. dell'obiettivo, e quindi la differenza centro bordi - anche se c'è - risulta molto più trascurabile e meno evidente.
A tutto ciò si può rimediare - spesso con risultati sorprendenti - chiudendo il diaframma, che "taglia" i raggi periferici più angolati.
Fin qui la teoria, per come il sottoscritto - dalle modestissime cognizioni di ottica elementare - la può illustrare.
Riviste, libri e manuali, oltre ai molto più competenti guru del Forum potranno esserti certamente più utili.
Bye