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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON F 35mm e Scanner
DDS
Buongiorno ragazzi, buona pasqua e buon tutto.
Vi dicevo che m'è partita (ripartita) la scimmia per la stenoscopia.
Ecchenesò.. mi sto convincendo che neanche i vetri più calibrati possano darti l'emozione di fotografare con un semplice forellino. Sarà un periodo, saranno i postumi dell'Amarone di ieri sera (e del lagavulin del dopo cena).. ma tant'è. rolleyes.gif
Le pinhole ce le siamo fatti tutti con mezzi quando più, quando meno ricercati: dalla latta del caffè al foglio di alluminio bucato con lo spillo. Ovviamente cerco risultati migliori e replicabili.
In base alle piccole esperienze e al solito mare di letture sull'argomento ho progettato con l'aiuto di un programma di disegno tecnico una macchina 4x5" da 95mm e una da 60 che "al più presto" (pecunia permettendo) farò costruire da un buon falegname. Prima però vorrei farmi un'idea più precisa delle misure, ottimizzando al meglio i parametri del foro (diametro/spessore) in relazione alla distanza focale, partendo dalla nota formula: D= K per radice di f x W.
A fare i calcoli ci pensa pinhole Designer, ma vorrei apportare di volta in volta delle modifiche alle singole variabili.
Per fare questo utilizzerei la linhof: ho intenzione di costruire una serie di piastre porta ottica da adattare ciascuna ad un foro di diametro diverso; modificandone le dimensioni non solo in relazione alla distanza fra le standarte, misurata col calibro (distanza focale); ma anche secondo le varie costanti (lord Rayleigh 1.9; 1.37 ecc..) sulle quali calcolare l'ampiezza del foro stesso.
Così facendo avrei modo di fare dei test caserecci per ricavare il diametro ottimale per ciascuna lunghezza focale.
In verità l'intenzione è quella di costruire una piastra provvista di portadischi da cambiare all'occorrenza, ma è una storia un pò più lunga, comunque l'originale è questa (nella foto con il foro con cui ho cominciato a fare alcune prove mooolto incoraggianti):

https://www.dropbox.com/s/prl4zjwmiafj2ju/DSC01693-1.jpg

Arrivo alle domande. Per ricostruire le piastre utilizzerei l'alluminio. Sì ma come si lavora l'alluminio? come si taglia (seghetto e lame apposite; dremel?). Conviene lavorarlo in casa oppure andare da un fabbro/tornitore/fresatore.

Quanto ai fori alla fine sceglierei la carta di spagna: i fogli di ottone centesimale. Quelli da 0.025mm di spessore. Procedura classica (è pieno di tutorial): incido con un punteruolo; carta abrasiva; buco con ago inglese di diametro noto. Limo le bave e passo sotto lo scanner per dare una controllata (ho cercato un calibro a corsoio per fori ma costa un botto).

Sapete dove posso trovare fogli di carta spagna a prezzi umani? Ho girato 800 ferramenta: niente. Poi ho cercato in rete, trovando prima quelli della metall-folie che costano 45 euro a confezione; in ultimo un rivenditore di milano che mi vende un foglio tra spedizione e costi a 25 euro. Si può fare di meglio?

Esperienze, guide, suggerimenti sull'argomento sono estremamente ben accetti.

Grazie smile.gif
Enrico
buzz
perchp non usi il legno al posto dell'alluminio?

comunque l'alluminio si lavora come vuoi: seghetto per tagli imprecisi o tondi, xxx circolare per tagli dritti, trancia per tagli precisi e dritti.
con gli utensili elettrici occorre lubrificare la zona con olio emulsionato per evitare il surriscaldamento che impasta la limatura. per il resto, se l'estetica non è il tuo obiettivo (!) puoi fare anche un lavoro impreciso, tanto la precisione ti serve solo per il foto.
il lamierino di ottone puoi trovarlo negli stessi negozi dove vendono l'alluminio tagliato.

ah, un altro suggerimento: al posto dell'ottone potresti provare il meno preciso alluminio domopak di più facile reperibilità
DDS
QUOTE(buzz @ Apr 1 2013, 12:56 PM) *
perchp non usi il legno al posto dell'alluminio?

comunque l'alluminio si lavora come vuoi: seghetto per tagli imprecisi o tondi, xxx circolare per tagli dritti, trancia per tagli precisi e dritti.
con gli utensili elettrici occorre lubrificare la zona con olio emulsionato per evitare il surriscaldamento che impasta la limatura. per il resto, se l'estetica non è il tuo obiettivo (!) puoi fare anche un lavoro impreciso, tanto la precisione ti serve solo per il foto.
il lamierino di ottone puoi trovarlo negli stessi negozi dove vendono l'alluminio tagliato.

ah, un altro suggerimento: al posto dell'ottone potresti provare il meno preciso alluminio domopak di più facile reperibilità



Mille grazie per il passaggio!
Esatto. Ho pensato anche al legno, mi frena lo spessore delle piastre: 1,5mm. Avevo anche trovato delle tavole in balsa 1,5 ma ho paura che mi si spezzino al primo colpo, hmmm.gif tu che ne dici?
C'era anche il plexiglass opaco in lizza, scartato per lo stesso motivo.
Di certo hai anche ragione riguardo la finitura della piastra; in realtà di indole sono molto pigro e pressappochista, ma quando mi ci metto (quelle rare volte) divento pignolo da far schifo.
Francamente non credo di avere in cantina gli strumenti migliori per lavorare bene l'alluminio da solo. Questa settimana, intanto, contatto un tornitore in zona per farmi fare un preventivo, in base al prezzo deciderò. Ciò non toglie che il legno resta il favorito per: reperibilità, lavorabilità e costi finali.
Il lamierino in ottone per i fori è davvero difficile da trovare. L'alluminio in fogli ce l'hanno anche al Leroy merlin ma di spessore superiore allo 0.5. E' troppo, rischio la vignettatura. PEr l'ottone ho girato mezza roma ma ancora niente.
Col domopack ho fatto le due prove allegate: perfettibili, ma un buon punto di partenza. Il casino è che non oppone alcuna resistenza ad urti/strappi, ma soprattutto una volta perforato "esplode" nel lato opposto ed è impossibile levigare le bave.

Ciao smile.gif
Enrico
ea00220
Per l'ottone non so, ma quand'ero studente e mi dilettavo con costruzioni di apparti elettronici, i lamierini di alluminio e rame li compravo da Calò, in viale delle province. Non so se oggigiorno vende al dettaglio, però di sicuro è ancora là.

Saluti

Pietro
DDS
QUOTE(ea00220 @ Apr 1 2013, 05:03 PM) *
Per l'ottone non so, ma quand'ero studente e mi dilettavo con costruzioni di apparti elettronici, i lamierini di alluminio e rame li compravo da Calò, in viale delle province. Non so se oggigiorno vende al dettaglio, però di sicuro è ancora là.

Saluti

Pietro


davvero un'ottima segnalazione. Ho dato un'occhiata al sito e domani li contatto. Grazie Pietro!!!

Enrico
DDS
Chiamato Calò Metalli. Purtroppo lo spessore minimo dei loro laminati in ottone è 2 decimi (cerco 0.025). Resta comunque un ottimo punto di riferimento, hanno vasto assortimento. Vendono al dettaglio.
Grazie ancora

Enrico
DDS
Finalmente è arrivato tutto il materiale. Appena ho un attimo di tempo metto un mini-tutorial su come fare il foro "perfetto" partendo da un sottile foglio di ottone calibrato.
Nulla di nuovo: solo la sintesi con qualche modifica delle molteplici guide presenti in rete.

ehm.. sempre che nel 2013 interessi ancora a qualcuno fare foto con un forellino rolleyes.gif .
Boh..a me diverte un casino laugh.gif

(questa è una vecchia prova con carta stagnola, col tempo arriveranno le nuove)

f/317 4x5 Kodak Tmax 100 (Exp.2006) in Rodinal 1+25 5.5'

IPB Immagine

A presto
Enrico
DDS
Eccolo qua smile.gif

IPB Immagine

Materiale (Fig.1,2):

-carta di spagna (foglio di ottone centesimale calibrato) da 0.025mm
-calibro centesimale (risoluzione 0.01mm)
-aghi da cucito
-lastra di vetro
-ago con punta stondata
-martello 100g
-cutter bisturi
-carta abrasiva finissima

Procedura:

- dal foglio di carta spagna si ritaglia un quadrato di dimensioni stabilite in base alle proprie esigenze sul quale tracciare con il bisturi le diagonali, avendo l'accortezza di incidere solo superficialmente l'ottone (Fig.3).
- trovato il centro della placchetta la si poggia su una lastra di vetro; si punta l'ago stondato nella precisa intersezione delle diagonali e si dà un leggero colpo di martello SENZA forare l'ottone (Fig 4).
- si capovolge la piastrina e con carta abrasiva 600/1000 si leviga fino ad appiattire la sporgenza formata.
- si ripete più volte il punto 4 finchè, nel centro, la piastrina in ottone non avrà raggiunto uno spessore tale da poter essere perforata con la sola pressione di un ago di nota misura (Fig.5).
-si buca con la sola punta dell'ago con estrema delicatezza e successivamente si abrasiona la superficie finchè non si avrà un foro perfettamente stondato con i bordi il più sottile possibile (Fig.6).

(L'ago può essere misurato con un calibro a corsoio centesimale (Fig.7), altrimenti si possono acquistare in merceria aghi inglesi di diametro noto: milward sewing Needles. Quì una tabella con il diametro corrispondente per ciascuna misura)

NB:
-La dimensione ottimale del foro è stabilita in base alla lunghezza focale, per mezzo della formula: D= K √(f x W) (D=diametro, K=costante, f=lunghezza focale, W lunghezza d'onda media della luce. Risulta utilissimo l'uso del noto programma pinhole designer
-il diametro del foro in relazione alla lunghezza focale unito alla precisione della circonferenza dei bordi definiscono la nitidezza dell'immagine;
-minore è lo spessore delle pareti del bordo, minore il rischio di vignettatura.
-Le superfici esterne ed interne della placca devono essere perfettamente opache per evitare esternamente la riflessione dei raggi, internamente la loro diffusione con conseguente caduta di contrasto.

Un ottimo metodo per misurare il diametro del foro consiste nello scandire ad alta risoluzione (2400-4800 dpi) la piastina in ottone e utilizzare lo strumento "Ruler Tool" in Photoshop.

Perdonate eventuali errori di impostazione ma sono un pasticcione. Non badate neanche alla qualità delle foto che sono fatte con una vecchia compattaccia da battaglia.
Sperando che sia utile a qualcuno.. rolleyes.gif
Un saluto
Enrico
ea00220
Scusa, Enrico, ma quel piccolo quadratino forato (l'ottica, per così dire) come l'accoppi alla camera oscura ?
Mi immaginavo qualcosa di dimensioni nettamente maggiori...
Facci vedere il resto (se ne hai voglia).

Saluti

Pietro
DDS
QUOTE(ea00220 @ Apr 17 2013, 08:56 PM) *
Scusa, Enrico, ma quel piccolo quadratino forato (l'ottica, per così dire) come l'accoppi alla camera oscura ?
Mi immaginavo qualcosa di dimensioni nettamente maggiori...
Facci vedere il resto (se ne hai voglia).

Saluti

Pietro


C'è bisogno di una piastra più grande (lensboard) su cui montarli. Le dimensioni della placchetta in ottone variano in funzione del diametro del foro della piastra di supporto.
Nel mio caso ho usato le linhof con il diametro più piccolo: copal#0 34.6mm.
Ho ritagliato dal foglio di ottone dei quadratini lato 1,5 cm (per una mera questione di risparmio: la carta spagna si fa pagare; altrimenti si possono fare di qualsiasi grandezza) per poi montarli su un telaio leggermente più ampio, costruito in cartoncino e rivestito con carta d'alluminio per evitare infiltrazioni di luce, ed incollato sul retro della piastra con nastro isolante telato.
Al tornitore, invece, ho fatto costruire delle "lensboard personalizzate" in alluminio con foro da 1cm, ma devo ancora ritirarle.

Più tardi - ora purtroppo non ho la macchina qui con me - ti carico un paio di fotografie smile.gif

..e metto anche un semplice suggerimento su come costruire un mirino a traguardo da adattare alla macchina stenopeica (e non) con materiale di fortuna partendo da un mucchio di noiose formulacce trigonometriche (arcotangenti e altre schifezze) tongue.gif

Ciao
Enrico
DDS
Per completare l'argomento scrivo un ultimo semplice suggerimento sulla costruzione di un mirino a traguardo da adattare alla nostra camera stenopeica.

Una volta calibrati il diametro del foro, la distanza focale, compilata la tabella d'esposizione e calcolati i difetti di reciprocità resta solo il problema dell'inquadratura (anche se in realtà i puristi vanno ad occhio).

Le soluzioni sono molteplici:

-mirini multifocale: abbastanza costosi
-mirini sportivi: difficili da reperire, e anche loro non certo economici.
-Sostituire momentaneamente la piastra provvista di foro calibrato con una di foro più grande, per facilitare l' inquadratura direttamente sul vetro smerigliato*
-infine, e arriviamo al nostro caso, costruire un mirino a traguardo che si adatterà perfettamente a qualsiasi macchina (a corpi mobili e non).

Il progetto è estremamente semplice da realizzare. Però, per complicarci un pò la vita e soprattutto per capire meglio cosa andremo a costruire, partiamo dalla trigonometria applicata e studiamoci le formule necessarie a stabilire la corretta messa a punto del nostro mirino.

Mi darete del secchione, in realtà -purtroppo- non sono assolutamente ferrato in matematica, e la trigonometria non mi entusiasma neanche più di tanto; ma è un pò come per la chimica: se riguarda la fotografia alla fine finisco per farmela piacere rolleyes.gif

Partiamo dal foro e definiamone il diametro: ad esempio 0,3mm
Per mezzo della formula D= K per radice di f x W (con K= 1,37) ci andiamo a calcolare la lunghezza focale ideale per il nostro foro: circa 87mm (questo valore andrà misurato, con il calibro, nella distanza che intercorre fra le due standarte: tra foro e piano pellicola).
Ora dobbiamo calcolare l'angolo focale, strettamente legato al diametro del supporto ed alla lunghezza focale: a= 2*atan (d/f:2) dove a è l'angolo di campo, arctan l'arcotangente, d il diametro del supporto ed f la lunghezza focale. Nel nostro caso corrisponderà a 86° (+o- 24mm su formato 135)

(questi valori sono semplicissimi da ricavare per mezzo di programmini freeware sviluppati ad hoc; io sconsiglio di usarli le prime volte perché tolgono il gusto di capire ed imparare)

In verità l'angolo di campo non è neanche indispensabile ai fini della costruzione del mirino, a noi interessa solo la distanza focale; se però, come me, preferite partire da zero e toccare con mano, basterà disegnare su un foglio millimetrato il segmento AB pari a 162mm (misura approssimativa della diagonale di una pellicola piana 4x5) e un punto X (punto nodale) a 87mm di distanza dal centro di AB e perpendicolare ad esso; tracciare le due rette passanti per i punti XA e XB e misurare con un goniometro l'angolo di 86°. Vi renderete conto di aver scoperto l'acqua calda ma avrete capito come calcolare l'angolo di campo in relazione al "tiraggio" del foro.

Abbiamo le nostre misure.

Da un cartoncino opaco si ritaglia una finestra di lati pari a quelli del supporto: 102x127mm con bordo di 1 cm che andrà applicata alla standarta anteriore. Un listello di cartoncino, forato nell'estremità superiore (oculare), andrà applicato al centro della standarta posteriore con il foro all' altezza dell'intersezione delle diagonali della mira anteriore. Altrimenti, se la costruzione della macchina lo permette, potrete assemblare un mirino da montare direttamente sulla slitta flash.

Niente di più semplice, niente di più utile.

* Per inquadrare soggetti vicini è il metodo migliore perchè si evita l'errore di parallasse.
**Non parlo di piano focale perchè le dimensioni del circolo di confusione sono identiche a quelle del foro a prescindere dalla distanza del piano focale dall'ottica e dal soggetto.

Ecco la mia linhof, ribattezzata all'occorrenza Pinhof hmmm.gif ph34r.gif , customizzata e pronta a pinolare da dio!

IPB Immagine

Enrico
hroby7
Enrico, te lo scrivo con il cuore in mano............hai tutto il mio rispetto guru.gif biggrin.gif

Ciao
Roberto
DDS
QUOTE(hroby7 @ Apr 18 2013, 11:36 AM) *
Enrico, te lo scrivo con il cuore in mano............hai tutto il mio rispetto guru.gif biggrin.gif

Ciao
Roberto



Grazie di cuore del passaggio Roberto! wink.gif
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