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Il gatto nell'antico Egitto era legato alla Dea leonina Sekhmet, imprevedibile e sanguinaria potente in guerra e con poteri di preveggenza, poi ammansita dal Toth e mutata in Bastet, dotata di poteri di chiaroveggenza e fertilità, veniva interpellata dai sacerdoti prima di intraprendere una campagna di guerra.
Il gatto era molto venerato in antico Egitto e protetto, la sua uccisione veniva punita con la morte.
Nel medioevo invece il gatto era associato alle streghe e personificava il malefico, se poi il suo colore era nero, veniva identificato come Satana in persona e veniva arso vivo insieme alla sua padrona-strega.
Oggi per fortuna il gatto è uno dei migliori amici dell'uomo, molto affettuoso, ma il suo sguardo diretto, intenso, profondo, resta qualcosa di misterioso di magnetico che da un lato affascina ma dall'altro fa ancora paura.