QUOTE(VinMac @ Dec 29 2012, 09:40 AM)

La carta da stampa viene prodotta in differenti dimensioni, con diversi tipi di supporto (da questo dipende la tonalità della carta, cioè toni "caldi" o "toni freddi", ed anche la sua qualità di "baritata", cioè con emulsione stasa direttamente sul supporto, o "politenata", cioè con emulsione stesa su supporto protetto da sottile film di materiale plastico che rende il supporto impermeabile e quindi soggetto a minori tempi di risciacquo e più semplice asciugatura), con diverso contrasto (da cui dipende anche una sua diversa sensibilità).
Agli inizi degli anni '80 si diffusero capillarmente le carte multigradazione, cioè carte da stampa che, se utilizzate in coppia con appositi filtri, avevano la capacità di acquisire diverse gradazioni di contrasto: il massimo della comodità, visto che non era più necessario avere, per ogni diverso formato o supporto, anche carta di diversa gradazione.
I filtri multigrade servono appunto per dare alla carta a contrasto variabile una gradazione di volta in volta diversa, corrispondente al numero che contraddistingue il filtro, secondo le esigenze di stampa.
Come si sceglie la gradazione? Questa va da "0" (morbidissima) a "5" (contrasto elevatissimo) e normalmente si individua compensando eventuali eccessi del negativo.
In pratica, le gradazioni da 2 (normale) a 3 (contrastata) vanno bene per la maggioranza dei casi, le altre servono, ad esempio, per attenuare il contrasto di un negativo troppo duro (si sceglie una carta a bassa gradazione), o per accentuare il contrasto di un negativo troppo mobido (si sceglie una carta ad alta gradazione).
Bisonga cioè imparare ad analizzare il negativo per attenuare i suoi difetti ed esaltare le sue qualità.
Spero di esserti stato d'aiuto.
Buna Nikon e Buone Feste a tutti Voi.
Vincenzo
Grazie mille Vincenzo,sei stato molto chiaro e gentilissimo, auguri anche a te. Ciao,Maz