Da qualche tempo ho iniziato a domandarmi come funzionano le macchine da presa a pellicola. Cercando sulla rete però non ho trovato spiegazioni a tutti i miei dubbi per cui eccomi qui a scrivere sperado che qualcuno qui al bar mi sappia fornire spiegazioni...
Riassumendo, le macchine da presa a pellicola non sono altro che "macchine fotografiche a ripetizione" che scattano un fotogramma ogni 24esimo di secondo (avanzamento standard della pellicola).
L'operatore vede la scena inquadrata nell'oculare attraverso l'obiettivo come in una reflex,lo specchio può essere traslucido fisso a 45° oppure rotante con frequenza doppia a quella di avanzamento, in questo caso il tempo di esposizione del singolo fotogramma è di 1/48.
Gli obiettivi sono dotati ovviamente di ghiera dei diaframmi. Il diaframma come nelle macchine fotografiche serve a regolare l'esposizione che in questo caso ha l'handicap di avere il tempo fissato.
Bene. Ora ecco il mio dubbio: con il diaframma si regola anche la profondità di campo ma chiudendolo per rimanere ad una corretta esposizione è necessario aumentare il tempo... cosa che mi sembra impossibile in una macchina da presa.
Per cui com'è possibile cambiare nella stessa inquadratura la profondità di campo?

Inoltre come funziona l'otturatore? E' un dispositivo rotante sincronizzato con l'avanzamento della croce di malta oppure è indipendente? Se lo fosse allora si potrebbe giocare con l'esposizione modificando il tempo in un intervallo con estremo superiore il famoso 1/24 o 1/48... (anche se il cambio di impostazione non mi sembrerebbe troppo semplice da fare mentre si gira)

Un saluto a tutti sperando che qualcuno risponda e che non chiami la neuro
