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nisant
Ciao,

vorrei chiedere un po' di opinioni sul tema di come valutare il tipo di intervento di post produzione, quando esso è finalizzato al miglioramento della resa di un immagine.

Personalmente sono un dilettante sia dietro la macchina fotografica sia nell'uso di Photoshop (con cui mi avventuro nel ritocco fotografico) e il problema che noto maggiormente è la difficoltà nel dare un giudizio qualitativo alle mie immagini.
Sarà che le vedo crescere, per cui non riesco con certezza a mettere in classifica gli originali con i vari ritocchi che applico loro.

Penso che forse mi mancano criteri oggettivi o scale di valori o semplicemente un senso estetico sedimentato con cui valutare.

Mi piacerebbe conoscere dei pareri, e non solo da chi ha grande esperienza in materia.

Detto ciò volevo proporre, a titolo di esempio, un tentativo di recupero di particolari quasi persi in una sottoesposizione e chiedervi un giudizio/preferenza su 3 immagini.
Ecco la prima, Chiesa ( A ):
user posted image

Mi piacerebbe che il vostro parere su questa fosse formulato prima di guardare le altre due, che seguono:
Chiesa ( B )
Chiesa ( C )


Ho lavorato nello spazio colore Color Lab (PS):
Originale: Chiesa ( C )
Recupero zone scure: Chiesa ( B ) - Aumentato la dinamica delle zone scure nel canale luminosità
Espansione della dinamica colore: Chiesa ( A ) - Aumentato e corretto la dimamica generale dei canali a e b di Color Lab a partire da Chiesa ( B ).

Come riferimento un immagine diurna della chiesa:
user posted image

A parte le zone sovraesposte dove c'era poco da fare, Chiesa ( A ) (che poi è l'immagine al termine delle elaborazioni) è effettivamente MOLTO carica, in particolare il tetto a sinistra della cupola pare un tetto translucido di una sala fortemente illuminata (avrei dovuto essere selettivo nelle zone di cui esaltare la dinamica del colore).

Comunque, tornando al tema, quanto vi sembrano artefatte le due elaborazioni? Molto? Troppo? Accettabili o meno a seconda di un contesto grafico particolare (che so, tipo glamour per i ritratti delle pinup biggrin.gif )?

Grazie per le vostre osservazioni.
Antonio
oesse
ti dico la mia.
Io avrei regolato il bianco con capture rendendolo meno giallo. Poi avrei cercato di recuperare le late luci perse in basso. E forse applicato un po di maschera, ma molto leggera. Perfezionato il contrasto. E non avrei usato Photoshop per queste correzioni.
La foto, gia' in partenza, non e' male. Solo un po dispersiva e ta croppare.

.oesse.
nisant
QUOTE(oesse @ Jan 4 2006, 05:53 PM)
ti dico la mia.
Io avrei regolato il bianco con capture rendendolo meno giallo. Poi avrei cercato di recuperare le late luci perse in basso. E forse applicato un po di maschera, ma molto leggera. Perfezionato il contrasto. E non avrei usato Photoshop per queste correzioni.
La foto, gia' in partenza, non e' male. Solo un po dispersiva e ta croppare.

.oesse.
*



Non avendo Nikon Capture devo accontentarmi di Photoshop wink.gif

L'osservazione sul giallo/bianco della facciata meriterebbe un thread tutto per sé e forse prossimamente cercherò di confrontarmi sul tema di quanto si debba neutralizzare l'effetto delle luci di diversa natura.

Per le alte luci, come dicevo, non c'è nulla da fare, purtroppo, le zone sono bruciate e non hanno dettaglio (è il neo più grosso dello scatto).

Il resto è chiarissimo, a parte
QUOTE
E forse applicato un po di maschera.

Cosa significa? E' un termine strettamente Capturiano? Mi spieghi il risultato che ottieni applicando la maschera?

Grazie e ciao.
Antonio


oesse
Scusa Antonio, la maschera (o maschera di contrasto in Photoshop) e' un algoritmo che rende piu' marcati e taglienti i dettagli. da usarsi con parsimonia... ma da usarsi per dare risalto ai dettagli.
ciao!

.oesse.
nisant
QUOTE(oesse @ Jan 4 2006, 10:35 PM)
Scusa Antonio, la maschera (o maschera di contrasto in Photoshop) e' un algoritmo che rende piu' marcati e taglienti i dettagli. da usarsi con parsimonia... ma da usarsi per dare risalto ai dettagli.
ciao!

.oesse.
*



Ah, ecco!

Sai, ci avevo provato, ma essendo uno scatto a 1600 ISO (vado a memoria), esaltava molto il rumore nelle ombre.
Ma ci riprovo con un'applicazione selettiva o con un pre (o post) controllo del rumore.

Poi, semmai, mi dici che ne pensi del risultato.

Ciao.
Antonio
Bruno L
Salve, vedo con piacere che hai fotografato la bella chiesa di S. Maria del Buon Consiglio con la Reggia di Capodimonte sullo sfondo, ... sono di quelle parti. wink.gif

Riguardo alla foto, usando solo PS, oltre ai soliti livelli, ecc., in questi casi, potrebbe essere utile anche la regolazione con Ombre/AlteLuci per attenuare le zone sovraesposte e ricavare maggiori dettagli da quelle scure.
Però, per recuperare un pò le alte luci, si può provare anche in questo modo: dupica il livello, scegli la modalità Moltiplica e regola la trasparenza a fino a ottenere l'effetto desiderato:

user posted image

saluti
Bruno
Geipeg
QUOTE(nisant @ Jan 4 2006, 05:32 PM)
Ciao,
personalmente sono un dilettante sia dietro la macchina fotografica sia nell'uso di Photoshop (con cui mi avventuro nel ritocco fotografico) e il problema che noto maggiormente è la difficoltà nel dare un giudizio qualitativo alle mie immagini.
Sarà che le vedo crescere, per cui non riesco con certezza a mettere in classifica gli originali con i vari ritocchi che applico loro.

Penso che forse mi mancano criteri oggettivi o scale di valori o semplicemente un senso estetico sedimentato con cui valutare.

Mi piacerebbe conoscere dei pareri, e non solo da chi ha grande esperienza in materia.

Grazie per le vostre osservazioni.
Antonio
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Non esistono criteri oggettivi o scale matematiche in base alle quali aggiustare una foto.
Alla fine è solo una questione di gusti personali ed esperienza.
Un limite teorico potrebbe essere quello di non stravolgere la luce, i colori e l'equilibrio cromatico al punto di trasformare una foto di un certo tipo in una completamente diversa...ma anche in quel caso, che sfocia prepotentemente nell'elaborazione grafica "quasi" pura, nessuno può dirti cosa fare o non fare.
Così come non è vero che una foto vada ritoccata in maniera da riprodurre il più fedelmente possibile quanto registrato nella realtà.
Anche qui è una questione di filosofia...operativa e di memoria visiva!
C'è chi preferisce snaturare una foto o un tipo di esposizione per ricavarne più atmosfera o un certo effetto e chi invece fa di tutto per riportare l'immagine ai valori registrati durante la fase di ripresa.
C'è chi preferisce foto molto contraste e chi meno.
In ogni caso, difficilmente un sensore di qualsiasi tipo o una pellicola X, registreranno in maniera assolutamente fedele la realtà inquadrata nel mirino, va da sè che la totale corrispondenza con ciò che si sta inquadrando e immortalando in un dato momento è qualcosa che gli attuali strumenti non riescono a riprodurre.
Qualcuno ci si avvicina di più, qualcuno di meno, ma mai completamente.
Molta acqua sotto i ponti dovrà passare ancora prima che una macchina fotografica o un' ottica riescano a registrare le infinite sfumature della realtà che percepisce l'occhio umano, sempre ammesso che anche l'occhio umano le percepisca tutte e in maniera corretta, cosa che in effetti sappiamo non essere.
Ma a parte questo, per andare nello specifico della tua richiesta, nelle foto notturne (ma non solo), come avrai capito, la regola essenziale è non pelare le alte luci con tempi di esposizione più lunghi dello stretto necessario: pena una foto con difetti "di riempimento" difficilmente colmabili.
Al limite potrebbe essere accettabile pelare le alti luci in piccole porzioni "secondarie o marginali" del fotogramma, quando per le caratteristiche della scena e delle luci presenti, si è costretti a sovraesporre un poco più del necessario ma senza bruciare importanti porzioni del soggetto principale, come è avvenuto nel tuo caso.
Poi per quanto riguarda l'esposizione o se preferisi la leggibilità di ampie porzioni in ombra in una foto notturna, lo ritengo un falso problema.
Se il soggetto di una foto notturna è una chiesa o un monumento fortemente illuminato, difficilmente potremo salvare capra e cavoli, e l'importante sarà dare risalto al monumento in questione, non a tutto ciò che gli sta intorno nascosto nel buio.
L'unica possibilità è esporre sulle luci più alte, bloccare l'esposizione in quel punto, scattare la foto e poi, se il risultato non ti soddisfa, schiarire leggermente in Capture con un'esposizione intenzionale per dare alla foto una leggibilità più ampia.
Oppure, se l'intenzione è quella di esporre comunque tanto le alte luci quanto le ombre chiuse di un panorama notturno, lavorare con una doppia esposizione: con la macchina rigorosamente su cavaletto si scattano 2 foto a distanza di pochi secondi una dall'altra utilizzando tempi di scatto differenti (e ogni altra impostazione rigorosamente identica) in maniera da esporre e per le alte luci nella 1° foto e per le ombre nella 2° foto.
In PS potrai poi fondere i 2 fotogrammi e con l'uso di un pennello ottenere un'unica immagine opportunamente esposta per alte luci e per ombre, restituendo alla foto la maggior latitudine di posa possibile.
Il bilanciamento del bianco, se scatti in NEF, meglio lasciarlo su automatico e provare le varie combinazioni in post-produzione, finchè non otterrai l'equilibrio che più TI soddisfa.
L'uso di Luci/Ombre di PS o del D-Lighting in NC nelle foto notturne non lo consiglio per il rumore che si andrebbe ad aggiungere a quello fisiologicamente prodotto dal sensore nelle lunghe esposizioni, ma anche lì molto dipende dal tipo di foto scattata, dal tipo di illuminazione registrata e nulla toglie che una leggera
schiarita con gli strumenti di cui sopra possa essere applicata impostando valori il meno invadenti possibile.
Gli stessi criteri generali valgono, credo, per qualsiasi altro tipo di fotografia.
Fermo restando il criterio che, ovviamente, migliore è l'esposizione in ripresa -> minori saranno gli interventi necessari in post-produzione -> più gradevole e corretto sarà il risultato finale.
Spero di esserti stato almeno in minima parte d'aiuto.

Buone foto! smile.gif
nisant
Grazie ragazzi per le considerazioni ed i suggerimenti.

Riflettendo sul problema pensavo che si compone di due questioni.
La prima è il cosa riprendere, dove ci entra il soggetto (intendendo anche l'eventuale messaggio o sensazione che deve trasmettere).
L'altra il come riprenderlo perché restituisca quello che ci è parso di cogliere con gli occhi e/o con la mente, quindi , il taglio, l'inquadratura, la luce, ...

Se uno avesse ben chiare le risposte alle due questioni, probabilmente utilizzerebbe PS in pochi casi e per piccoli e predeterminati interventi.

E' che spesso (non sempre però, eh! wink.gif) scatto perché ho la sensazione che lì ci sia qualcosa di bello da riprendere ma poi mi riservo di tirarlo fuori dopo, in post produzione.
O magari scatto più istantanee contando sulla legge dei grandi numeri laugh.gif (malcostume che ha come gran complice proprio la tecnologia digitale, non trovate?).

Credo che sia lo scotto del dilettante.
Credo anche che, con l'andar del tempo, scatterò molte meno pose e la percentuale degli scarti si ridurrà, sia per il feeling con l'attrezzo, sia perché saprò da prima cosa voglio e forse avrò anche le idee più chiare sul come ottenerlo.
Al limite finirà che certe non le scatterò proprio, sapendo di non poter raggiungere il risultato voluto.

Salute a voi.
Antonio
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